Madeira | ||||||||
alla ricerca del Petrello di Zino | ||||||||
24 - 30 luglio 2016 (*)
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Petrello di Zino, la "preda" più ambita del nostro seawatching a bordo dell'Oceanodroma (© Kjetil Schjølberg)
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Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo di prima mattina per Funchal, che raggiungeremo dopo uno scalo a Lisbona. Arriveremo in tarda mattinata, e, dopo un gotto di Madeira invecchiato che ci sarà servito come benvenuto e un ricco pranzo a base delle specialità locali (espetadas e bacalhau, rispettivamente per chi preferisce carne o pesce), partiremo alla ricerca delle poche (cinque per la precisione) specie terragnole di qualche interesse. L'arcipelago di Madeira è formato da due isole maggiori, Madeira e Porto Santo, da tre isole minori disabitate, note come le Desertas, e da altre due isole minori, anch'esse disabitate, denominate le Isole Selvagge (Selvagens in portoghese). L'arcipelago è di origine vulcanica, fu scoperto dal portoghese João Gonçalves Zarco nel 1419 e fu chiamato Ilha da Madeira (isola del legno), per le fitte foreste che la ricoprivano. In mezzo millennio, naturalmente, l'uomo l'ha mezza deforestata, ma quel che rimane, soprattutto nella parte meridionale, di foresta subtropicale disegna paesaggi magnifici. Passeremo quattro giorni completi sull'isola, effettuando escursioni nelle foreste dell'isola e tre spettacolari escursioni in battello. Pernotteremo a Funchal cinque notti, nella graziosissima pensione Casa do Caseiro. Dedicheremo il pomeriggio alla visita ai Giardini Botanici di Funchal, una facile e ottima introduzione al birdwatching terragnolo sull'isola. Nei giardini è possibile osservare tutta la passerofauna del tour: specie "banali", anche se le sottospecie locali potrebbero riservare piacevoli sorprese in futuro (leggasi split ed elevazione a rango specifico): Ballerina gialla, Merlo comune, Capinera, Pigliamosche comune, Pettirosso comune, Fringuello comune. E, nonostante l'habitat del Fiorrancino di Madeira, una delle specie endemiche dell'isola sia rappresentato le foreste di lauro, i giardini botanici ne ospitano alcuni individui. 2° giorno) gireremo oggi in lungo e in largo per l'isola, visitando la penisola di Canical, le foreste dell'interno e le coste rocciose del nord e del sud. Negli ambienti adatti vedremo facilmente la Pispola di Berthelot e il Canarino insulare, e ammireremo in cielo stormi di Rondoni unicolori (tutte le tre specie sono endemiche della Macaronesia e si possono vedere anche in altri arcipelaghi). La nostra guida locale ci accompagnerà a vedere il Piccione trocaz, una delle due specie realmente endemiche di Madeira. In tempi storici abbondantissimo, questa sorta di colombaccio subì una drastica riduzione di numero, toccando nel 1986 un minimo storico di 2700 individui; grazie a misure di protezione recuperò fino ad arrivare all’attuale popolazione di 7.500 – 10.000 individui. Il paesaggio più famoso e suggesti. vo di Madeira è quello rappresentato dalla laurisilva, le foreste di lauro. Queste foreste coprono un ottavo dell’estensione totale dell’isola e rappresentano il più vasto habitat del mondo di questo tipo. Visiteremo la selva del Parco Naturale di Ribeiro Frio, alle pendici del Pico do Ruivo, che con i suoi 1862 metri è la vetta più alta di Madeira. Qui vedremo il piccione e rivedremo il grazioso fiorrancino. Effettueremo un'escursione alla Ponta do Pargo, una zona di prateria arida dove vedremo, o rivedremo, la Pispola di Berthelot, insieme ad un'altra specialità dell'isola, la Sterpazzola di Sardegna. Il seawatching da terra non sarà molto ricco, ma potremo divertirci a cercare qualche gabbiano raro in mezzo ai mucchi di Gabbiani zampegialle che nuotano e volano sottocosta e cercheremo con attenzione, in mezzo ai branchetti di Sterne comuni, la più piccola e aggraziata Sterna di Dougall, che nidifica a Madeira. In serata completeremo l'avventura con un'escursione notturna (facoltativa) ai terreni di nidificazione del Petrello di Zino. Accompagnati dalla nostra esperta guida locale, raggiungeremo il Pico do Areeiro e, nel pieno rispetto delle regole di un turismo ornitologico a basso impatto ambientale (non sono permessi gruppi più grandi di sette persone), ci siederemo a pochi metri dalle cengie dove nidifica il petrello, ascoltando in religioso silenzio le sue vocalizzazioni; spesso è possibile vedere le silhouette degli uccelli che si avvicinano al nido. Il Petrello di Zino è l'uccello marino europeo più minacciato di estinzione; endemico di Madeira, dove nidifica in una ristretta area del massiccio centrale; è stato per molto tempo considerato conspecifico del Petrello delle Desertas, ma accurati studi genetici ne hanno accertato la specificità; la popolazione globale è di circa 80 coppie. in definitva sarà un privilegio poter vedere questa rara specie sia nei suoi voli sull'oceano, che ascoltare le sue strida a casa sua! 3°/5° giorno) il pezzo forte di ogni tour a Madera è costituito dagli uccelli pelagici che nidificano o frequentano le acque locali dell'Atlantico. Effettueremo tre escursioni in battello pomeridiane/serali: il periodo serale della giornata è fondamentale per vedere le specie che tornano al nido o che escono dal nido per la caccia notturna. Lo spettacolo di centinaia di uccelli marini che volano, lenti o frenetici, sopra le onde è di incomparabile suggestione, che si assomma all'emozione dell'attesa delle specie più rare. Prenderemo posto sull'Oceanodroma, uno zodiac appositamente disegnato dallo staff di Madeira Wind Birds per permettere il migliore seawatching; a bordo ci sarà un esperto ornitologo che ci aiuterà nell'identificazione degli uccelli marini. Ecco la lista di quello che sarà possibile avvistare: Petrello di Zino, Petrello di Bulwer, Fulmaro boreale, Berta di Barolo, Berta maggiore, Berta di Man, Berta grigia, Berta dell'Atlantico, Uccello delle tempeste di Madeira, Uccello delle tempeste di Castro, Uccello delle tempeste comune, Uccello delle tempeste di Swinhoe, Uccello delle tempeste codaforcuta, Uccello delle tempeste facciabianca, Uccello delle tempeste pancianera, Gabbiano di Sabine, Gabbiano zampegialle (ssp atlantis, endemica della Macaronesia), Sterna artica, Sterna comune, Labbo, Stercorario maggiore, Labbo codalunga, Stercorario mezzano, Stercorario del Polo Sud, Falaropo beccosottile, Sula settentrionale, Sula fosca. Una specie attrarrà particolarmente la nostra attenzione, il Petrello di Fea, o meglio il Petrello delle Desertas, perchè la sottospecie che nidifica su Bugio, nelle Desertas, la parte più orientale dell'arcipelago di Madeira, è da poco considerato una specie buona; è stata infatti splittata dalla sottospecie che nidifica a Capo Verde; ricordiamo con un poco di orgoglio nazionale che in questa specie c'è un pò di Italia perchè essa è dedicata all'ornitologo torinese Leonardo Fea. Per gli amanti dei mammiferi non mancheranno momenti emozionanti, a partire da quello con il possibile incontro con la Foca monaca mediterranea; ma sarà molto più facile avvistare balene e delfini: Capodoglio, Balenottera di Bryde, Zifio, Mesoplodonte di De Blainville, Mesoplodonte di Gervais, Stenella striata, Stenella maculata atlantica, Tursiope. Nelle mattinate di questi tre giorni effettueremo ulteriori escursioni sull'isola, allo scopo di migliorare il nostro bottino fotografico e alla ricerca di eventuali specie inusuali e rare che possono sempre capitare in un arcipelago atlantico; tra le osservazioni del nostro ultimo tour ricordiamo l'Aquila minore, la Casarca eurasiatica, la Spatola eurasiatica e l'Occhione eurasiatico. 6° giorno) l'aereo per Lisbona è previsto in tarda serata, così avremo tempo ancora per bighellonare su Madeira e, chi volesse, può adagiarsi sulla spiaggia di Machico a prendere un pò di tintarella e tuffarsi nelle (fredde) acque dell'Atlantico. Cena di addio in un ottimo ristorante di Machico, trasferimento all'aeroporto e imbarco sul volo per Lisbona. 7° giorno) volo Lisbona - Milano. Arrivo a Malpensa e fine del viaggio. |
Il Canarino insulare è endemico di tutta la Macaronesia; è presente infatti sulle Azzorre, a Madeira e alle Canarie (© Dick Forsman) Non per tutti i tassonomisti il Fiorrancino di Madeira è specie buona, ma l'isolamento geografico e le sottili, ma evidenti differenze nel piumaggio con il nostro comune Fiorrancino dovrebbero garantirgli presto il rango di specie buona (e a noi un pallino!) (© Andrew Moon Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) Il Piccione trocaz, endemico di Madeira, è una delle tre specie di Columbiformi endemici della Macaronesia. (© Mauro Bailo) La Pispola di Berthelot è endemica di Madeira e Canarie (© Dick Forsman) Il Petrello delle Desertas era fino a poco tempo fa considerato conspecifico sia del Petrello di Fea (che nidifica a Capo Verde) che del Petrello di Zino. Attendiamo lumi dalla nostra guida a bordo dell'Oceanodroma per capire come identificare i pressochè identici Petrello di Zino e Petrello delle Desertas (© Kjetil Schjølberg) Nessun problema di identificazione, invece, per il Petrello di Bulwer (© Kjetil Schjølberg) La Berta maggiore dell'Oceano Atlantico è stata recentemente splittata dalla nostra berta del Mediterraneo, che oggi dovrebbe chiamarsi Berta di Scopoli. In questa bella immagine si vede bene l'unico carattere abbastanza sicuro di differenza tra le due, e cioè la maggior estensione dell'area nera sulla punta del sottoala (© Kjetil Schjølberg) |
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