Monfrague & Coto Doñana | |||||||
montagne, steppe e lagune di Extremadura & Andalucia | |||||||
21 - 29 maggio 2016
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L'incontro con l'Otarda eurasiatica sarà uno degli highlights del breve ma intenso Ornitour a Monfrague & Coto Doñana. Avremo la possibilità di ammirare lo straordinario display del maschio, che cammina impettito nella prateria e, fermandosi improvvisamente, gonfia il suo piumaggio capovolgendolo completamente tanto che da distante l'uccello potrebbe essere scambiato per un bianco pecorone! (© Roberto Savioli)
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Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Milano - Madrid. Successivo trasferimento in minibus al Parco Nazionale di Monfrague. Pernotteremo quattro notti in una graziosa "casa rural" di Trujillo. 2°/4° giorno) il parco nazionale di Monfrague, un autentico paradiso per i birdwatcher, ospita un favoloso mosaico di ambienti, che vanno dalle foreste di sughere alle steppe, dalle pareti rocciose alla macchia mediterranea. Non c’è angolo di Monfrague in cui non si possa fare un proficuo birdwatching. Di seguito un piccolo programma dei tre giorni che spenderemo nelle aree del parco; potremo visitare più volte le stesse aree, che potrebbero rivelare specie diverse ad ogni ulteriore sopralluogo. Già nella stessa cittadina di Trujillo potremo vedere, sulle torri e palazzi della splendida cinquecentesca Plaza Mayor, Cicogne bianche (qualche torre ospita quattro nidi, uno per angolo!), Grillai, Rondoni pallidi e Rondini rossicce. Stormi di chiassose Taccole svolazzano su ogni tetto e nugoli di Storni neri a volte oscurano il cielo. Tra Trujillo e il vero e proprio parco di Monfrague si estendono sugherete, fazzoletti di prateria, stagni e boscaglie; questo è l'ambiente ideale per la bellissima Gazza azzurra; da quest'anno la Gazza azzurra iberica (l'epiteto geografico dipende dal fatto che il suo areale si estende anche in Portogallo) è una specie a tutti gli effetti, diversa dalla Gazza azzurra asiatica: gli ornitologi si sono sempre chiesti quale fosse l'origine della popolazione iberica, separata dall'areale principale della specie (dall'Asia Centrale al Giappone) da migliaia di chilometri e i recenti studi tassonomici hanno stabilito la netta differenza genetica tra le due specie. Nella campagna aperta vedremo anche Cutrettole comuni, Ballerine bianche, Rondini comuni, Balestrucci eurasiatici, Averle meridionali, Averle capirosse, Monachelle comuni, Culbianchi boreali, Codirossi comuni, Codirossi spazzacamino, Saltimpalo eurasiatico, Fringuelli comuni, Verzellini comuni, Fanelli eurasiatici, Verdoni europei, Strillozzi, Zigoli neri. A volte Gheppi comuni e Lodolai eurasiatici fanno la loro comparsa in cielo. L’highlight del tour sarà l’escursione al Peña Falcon, l’impressionante parete rocciosa dove nidificanono la Cicogna nera, il Grifone, il Capovaccaio, il Falco pellegrino; dal Castillo de Monfrague si domina il Peña Falcon e si possono osservare i Grifoni che volano a pochi metri sopra e sotto di noi; tra i tanti Grifoni passa ogni tanto l’Avvoltoio monaco e, nei pressi del castello, potremo vedere anche Monachelle nere, Passeri solitari, Codirossoni eurasiatici, Zigoli muciatti, Gazze azzurre, Cappellacce di Thekla, Bigie grosse, Sterpazzole, Sterpazzoline, Occhiocotti, Tottaville, Passere lagie; Monfrague è uno dei parchi spagnoli dove negli ultimi anni ha nidificato una specie africana, il Rondone cafro; ma, al di là delle rarità, l’incontro con le quali fa sempre piacere, saranno le specie tipiche del parco ad emozionarci, e i rapaci sono il tipo di uccelli per cui Monfrague è famoso; quello che potremmo vedere, e che in effetti abbiamo visto nei precedenti ORNITOUR è il seguente: Grifone, Capovaccaio, Avvoltoio monaco, Aquila iberica, Aquila reale, Aquila di Bonelli, Aquila minore, Biancone eurasiatico, Nibbio reale, Nibbio bruno, Sparviere eurasiatico, Astore comune, Poiana comune, Falco pecchiaiolo, Falco pellegrino, Lodolaio, Gheppio, Grillaio. Durante i tre giorni a Monfrague esploreremo anche le steppe che si estendono a perdita d'occhio tra Trujillo e Caceres, alla ricerca degli uccelli tipici di questo habitat, prime fra tutte le due otarde iberiche, l'Otarda eurasiatica e la Gallina prataiola. Potremo vedere questi due uccelli nei loro straordinari display nuziali. Il maschio dell'Otarda eurasiatica cammina, lento e impettito, sulla steppa, e all'improvviso si ferma e gonfia il suo piumaggio capovolgendolo completamente tanto che da distante l'uccello potrebbe essere scambiato per un bianco pecorone! Il rituale di corteggiamento della Gallina prataiola prevede l'arruffamento del collare di penne e dei piccoli voli di qualche metro; in effetti non sarà facile da localizzare la piccola otarda nell'erba alta della prateria perchè spesso la sua presenza è tradita solo da un piccolo pernacchio schioccante; quindi ci apposteremo di fronte alla sorgente sonora e aspetteremo che l'animale schizzi in alto come un tappo di spumante! Altri uccelli frequentano le steppe e potremo vedere con facilità sono: Albanella minore, Occhione eurasiatico, Ganga, Grandule mediterranea, Cuculo dal ciuffo, Civetta comune, Barbagianni comune, Ghiandaia marina eurasiatica, Gruccione eurasiatico, Upupa comune, Passera sarda. Con un pò di fortuna potremmo incontrare anche il rapace più raro di Monfrague, e di tutta la penisola iberica, il Nibbio bianco, che rappresenterebbe la classica ciliegina sulla torta. |
Tra i moltissimi Grifoni eurasiatici che ci roteeranno sul capo a Peña Falcon ci può scappare il più raro Avvoltoio monaco (© Dick Forsman) E comunque anche i Grifoni qualche volta offrono spettacoli unici, come questo individuo, attaccato da un'Aquila di Bonelli (© Dick Forsman) Gli ornitologi facevano fatica a capire di che origine sia la popolazione relitta di Gazza azzurra che alligna in Europa (e solo in Spagna) rispetto all'areale principale della specie, che è... in Asia centrale e orientale. Recenti studi hanno stabilito che le due specie sono diverse dal punto di vista filogenetico (© Dick Forsman) Una dei due Otididae europei, la Gallina prataiola. Nelle steppe di Trujillo vedremo il bizzarro display di questa piccola otarda (© Roberto Savioli) |
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5° giorno) trasferimento in minibus ad un altro eccezionale parco nazionale spagnolo, il Coto Doñana. Partiremo di prima mattina e arriveremo a El Rocio in tempo per le prime escursioni. Pernotteremo quattro notti a El Rocio. 6°/8° giorno) il Coto Donana è, al pari di Monfrague, un mosaico di habitat naturali, che si estendono sul delta del Guadalquivir: la sua vicinanza al mare ne caratterizza la geografia ambientale, con grandi estensioni di dune costiere più o meno ricoperte da alberi e arbusti a seconda della loro stabilizzazione nel corso del tempo. Ci sono anche lagune interne e costiere, paludi, spiagge oceaniche, arbusteti, incolti semistepposi; e ognuno di questi ambienti ospita numerose specie di uccelli. Durante il nostro soggiorno visiteremo gli osservatori del parco (La Rocina e El Acebuche), effettueremo un’escursione alle Saline del Odiel e a una pineta costiera dove vedremo il Camaleonte comune; faremo una visita all’interno del Doñana, accompagnati dai ranger che ci spiegheranno la formazione delle “dune mobili” e l’ecologia del parco; percorreremo il Camino del Ajolì ed effettueremo quattro escursioni notturne alla ricerca di gufi, civette e del raro Succiacapre collorosso. Nella laguna che borda il villaggio di El Rocio camminano impettitti eleganti Cavalieri d'Italia e Avocette comuni, accompagnati da numerose altre specie di limicoli, nidificanti o in migrazione, come Piro piro piccolo, Piro piro culbianco, Piro Piro boschereccio, Pantana eurasiatica, Totano moro, Pettegola, Corriere piccolo, mentre sullo specchio d'acqua volano Pernici di mare comuni, Gabbiani rosei, Sterne comuni, Sterne zampenere, Mignattini comuni; a volte il falco di palude semina scompiglio tra limicoli e anatre. A Matalascanas, lungo la costa marina, vedremo Gabbiani zampegialle, Chiurli piccoli, Pivieresse, Fratini, Corrieri grossi, Piovanelli tridattili. Negli specchi d'acqua più profondi, insieme a ralli più comuni, come Gallinella d'acqua, Folaga comune e Pollo sultano comune, potremmo avere la fortuna di vedere qualche individuo di Folaga cornuta, in Europa confinata alla Spagna meridionale; il Beccaccino comune è, appunto comune, ma in migrazione quest'area ospita anche il più raro Frullino. Nei canneti che bordano i chiari vedremo spesso il Tarabusino e l'Airone rosso, mentre nelle zone più aperte Spatole eurasiatiche, Aironi guardabuoi, Garzette comuni e Sgarze ciuffetto. La lista delle anatre che potremo vedere nel parco comprende praticamente tutte le specie del Paleartico Occidentale, a partire dalle più ricercate, come il Gobbo rugginoso e l'Anatra marmorizzata; vedremo Germano reale, Alzavola, Marzaiola eurasiatica, Mestolone comune, Codone comune, Fischione eurasiatico, Fistione turco, Moriglione eurasiatico, Moretta tabaccata. Le zone aperte pullulano di Pernici rosse, Tortore comuni, Allodole eurasiatiche, Cappellacce comuni, Calandre eurasiatiche, Calandrelle eurasiatiche, Gazze comuni, Strillozzi, Passere sarde e in cielo stormi di Rondoni pallidi saettano squittendo. Nei boschi della riserva potremo vedere le specie tipiche delle aree più vegetate, come il Cuculo eurasiatico, il Picchio verde, il Picchio rosso maggiore, il Torcicollo eurasiatico, la Cappellaccia di Thekla, il Canapino pallido occidentale, la Tordela, il Merlo comune, l'Usignolo comune, lo scricciolo comune, il Fiorrancino comune, il Pigliamosche comune, la Cinciallegra, la Cinciarella comune, la Cincia mora, il Pendolino comune, la Ghiandaia eurasiatica. Effettueremo di primo mattino un'escursione lungo il Camino del Ajolì, un tratturo che costeggia il lato nord di El Rocio, dove, guidando tra Cervi, Daini e migliaia di Conigli selvatici, potremo vedere all'abbeverata Occhioni eurasiatici e con fortuna, alla stessa pozza, Ganghe e Granduli mediterranee. L'ospite "rapace" più importante della riserva è l'Aquila iberica, che potremo vedere sia in cielo che appollaiata sulla pineta del parco, o, meno poeticamente, su un pilone dell'elettricità. Altri rapaci frequentano il parco e, tra Grifoni eurasiatici, Aquile minori, Nibbi bruni e Nibbi reali, potremmo avere la fortuna di vedere un Grifone di Ruppell, una specie africana che negli ultimi anni ha fatto sempre più regolari apparizioni in terra iberica. Le escursioni notturne saranno dedicate alla ricerca di gufi e succiacapre e potremmo avere la fortuna di vedere entrambe le specie di succiacapre del parco, il Succiacapre comune e il Succiacapre collorosso; ce ne vorrà di più di fortuna per udire (ci accontenteremmo), il profondo richiamo della Quaglia tridattila comune. Siamo infine ai limiti delle possibilità della fortuna umana (ma autorizzati comunque a sperare) per l'incontro con la Lince iberica e la Genetta, due splendidi carnivori che vivono al Coto Doñana. Lungo il percorso per le Marismas del Odiel ci fermeremo in una pineta costiera dove sappiamo esser presente il simpatico Camaleonte comune, che rappresenterà un piacevole diversivo zoologico alla nostra monomania ornitologica; alle Marismad del Odiel potremo vedere, o rivedere, molte delle specie presenti anche al Donana, in un ambiente di sterminate saline e paludi, molto interessanti anche dal punto di vista paesaggistico. 9° giorno) trasferimento all'aeroporto di Siviglia e imbarco sul volo per Milano. Arrivo a Milano e fine del viaggio. |
La Pernice rossa è uno degli uccelli più comuni del Coto Doñana (© Dick Forsman) Al Coto Doñana, con un pò di fortuna, potremo vedere entrambe le specie di ganghe; oltre a questa Ganga, anche la Grandule mediterranea; spesso le due specie si abbeverano insieme ai canali del Camino del Ajolì, nei pressi di El Rocio (© Dick Forsman) Anche i birdwatcher più dedicati scambierebbero volentieri, per la loro checklist, una decina di specie di uccelli con la Lince pardina. Avremo qualche esile chance di vederla durante una delle quattro escursioni notturne che effettueremo al Coto Doñana (© Programa de Conservación Ex-situ del Lince Ibérico, Creative Commons Attribution 3.0 Spain) Il Camaleonte comune, grazioso testimonial animato dei sofficini, è diffuso in Europa meridionale, Nordafrica e Medio Oriente. Non sarà facile, ça va sans dire, trovarlo nelle pinete del Coto Donana, dove vive e si nasconde benissimo (© Nanosanchez, Pubblico Dominio) |