Isola d'Ouessant | |||||||
aspettando gli americani | |||||||
19 - 25 settembre 2016
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Il Gabbiano sghignazzante è una delle numerose specie americane che a causa (per noi birdwatcher è meglio dire "in virtù") di tempeste e burrasche oceaniche perde la trebisonda e si ritrova dall'altra parte dell'oceano (© Dick Forsman 2012)
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Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Bergamo – Brest, via Parigi. Coincidenza con il volo Finistair per Ouessant. Arrivo nel tardo pomeriggio e trasferimento a Lampaul, il capoluogo dell’isola. Pernotterremo cinque notti nel grazioso hotel La Duchesse Anne, situato direttamente sul mare, una soluzione ottima per fare seawatching direttamente dalle camere dell’hotel! Le distanze non grandi e il territorio, completamente pianeggiante, come abbiamo già accennato, ci permetteranno di spostarci in bicicletta, l’unico mezzo privato permesso sull’isola. Comunque, in caso di brutto tempo o temperature proibitive, potremo usare i mezzi pubblici, di cui l’isola possiede una efficiente rete 2°/6° giorno) Ouessant è per i francesi, dal punto di vista ornitologico, e specificamente del birdwatching, quello che le isole Scilly sono per i britannici: un terreno di “caccia” alle rarità, soprattutto quelle provenienti dal Nordamerica, ma anche, stranamente, quelle asiatiche; il Luì forestiero, per esempio, nidificante dagli Urali al mare di Okhotsk, è un migratore autunnale regolare e, in alcuni casi, anche svernante. Il periodo migliore per visitare l’isola è settembre/ottobre, quando la migrazione è al suo picco, quando i nidificanti migratori sono ancora lì, insieme agli uccelli stanziali. E quando si verificano le migliori condizioni (per i birdwatcher, naturalmente, non per i poveri uccelletti) perché tempeste, fortunali e burrasche stordiscano a tal punto i migratori nordamericani da fargli smarrire la rotta; nell’Atlantico settentrionale Ouessant (e Scilly più a nord) sono i primi lembi di terra dove i poverini possono smettere di volare e rifocillarsi un poco. La lista delle specie americane osservate a Ouessant è lunga; è sempre presente sull’isola, in autunno, qualche decina di birdwatcher che si scambiano informazioni aggiornatissime sull’eventuale presenza di rarità, ed è possibile, inoltre, controllare il diario aggiornato costantemente alla locale stazione ornitologica. Alcune specie americane, come il Piro piro dorsobianco, il Piro piro pettorale e il Piro piro fulvo, sono di osservazione pressoché annuale, si tratta quindi di aver la fortuna che esse siano lì durante i nostri giorni; tra le specie più rare, segnalate almeno una volta, ricordiamo l’Airone azzurro maggiore, la Moretta dal collare, l’Alzavola americana, il Gabbiano reale americano, il Gabbiano di Bonaparte, il Gabbiano sghignazzante, il Gabbiano di Franklin, il Sora (un piccolo Rallide), la Parula settentrionale, la Parula capinera, il Tordo acquaiolo settentrionale, la Tanagra scarlatta, il Beccogrosso pettorosa. Sarà un’emozionante birdwatching quello fatto nella speranza di trovare una “prima osservazione per Ouessant”, americana o asiatica che sia. Infatti, come abbiamo accennato, non mancano specie poco comuni nordeuropee o rarità dell’Asia occidentale; di queste, tra le specie osservate regolarmente ricordiamo la Strolaga maggiore, la Moretta codona, il Gabbiano glauco, il Gabbiano di Sabine, la Gazza marina minore, l’Oca zamperosee, il Piro piro pettorossiccio maggiore (chissà se proveniente dalla Siberia, e seguendo quale rotta, o dall’Alaska?), il Saltimpalo comune (ma della sottospecie siberiana maura), il Luì scuro. Il Luì di Pallas e lo Zigolo minore sono praticamente annuali: a tal proposito, chissà che cosa avrà pensato, e provato, il birdwatcher che, in un annata particolarmente produttiva, vide, nello stesso campo di binocolo, un Tordo oscuro (asiatico) becchettare vicino ad un Tordo guancegrigie (americano) mentre su una siepe vicina volava un Luì di Pallas!! L’isola è ricca di vegetazione, in forma di prati, arbusti e siepi, ed ogni piccola area merita di essere controllata; inoltre, nel centro dell’isola esiste un reservoir che attira uccelli acquatici. Esploreremo tutta l’isola, sfrugugliando ogni zolla di prateria, ogni siepe e boschetto; piazzeremo i binocoli sulle scogliere, passando la maggior parte del tempo nei pressi del faro di Creac’h, l’area più produttiva (qui è stato spesso avvistato il Petrello di Bulwer e la Berta minore fosca). Non di sole rarità, comunque, si campa; l’isola ospita 50 specie nidificanti, tra cui il Fulmaro boreale, la Volpoca, il Falco di palude, il Gabbiano nordico, il Gracchio corallino, il Tordo bottaccio, la Magnanina comune. Anche se mettiamo in conto di non riuscire a vedere uccelli rari, il seawatching sarà entusiasmante, poiché potremo vedere, con ragionevole certezza, le seguenti specie: Berta maggiore, Berta di Man, Berta dell’Atlantico, Berta scura, Uccello delle tempeste codaforcuta, Fraticello, Mignattino comune, Sterna comune, Beccapesci, Stercorario maggiore, Labbo, Gazza marina, Uria comune, Gabbiano tridattilo, Mugnaiaccio, Strolaga mezzana (rara), Strolaga minore (rara). Tra le specie migratrici più comuni che affollano l’isola durante l’autunno ne ricordiamo solo alcune: l’Allodola eurasiatica, il Merlo dal collare, la Cesena, il Tordo sassello, il Saltimpalo comune, il Luì piccolo, la Balia nera, la Sterpazzola comune, il Fiorrancino, la Capinera, la Pispola comune, il Prispolone eurasiatico, il Forapaglie macchiettato, il Pigliamosche comune, la Peppola, il Verzellino comune, il Lucarino eurasiatico, il Codibugnolo, il Beccafico. Sulle spiagge e sui prati potremo vedere numerosi limicoli (sono frequenti, durante la migrazione post-nuziale, quasi tutte le specie del Paleartico Occidentale): Beccaccia di mare eurasiatica, Corriere grosso, Pivieressa, Piviere tortolino, Piviere dorato europeo (molto più rari ma possibili sia il Piviere dorato asiatico che quello americano), Pavoncella eurasiatica, Piovanello maggiore, Piovanello tridattilo, Piovanello violetto, Piovanello pancianera, Piovanello, Piro piro boschereccio, Piro piro culbianco, Piro piro piccolo (Piro piro solitario e Piro piro macchiato rarità americane), Pettegola, Pittima reale, Pittima minore, Chiurlo piccolo, Chiurlo maggiore, Beccaccia eurasiatica, Beccaccino comune, Frullino (raramente il Croccolone). 7° giorno) trasferimento all’aeroporto di Ouessant e volo per Parigi, via Brest. Coincidenza per Bergamo, arrivo e fine del viaggio. |
Nella scala delle rarità "limicoliche" si va da osservazioni uniche a numerose. Il Piro piro dorsobianco è osservato annualmente a Ouessant e rientra nel secondo gruppo (© Rick elis.simpson, Creative Common Attribution-Share Alike 3.0 Unported) Anche il Piro piro fulvo è stato osservato diverse volte a Ouessant (© Tim Lenz, Creative Commons Attribution 2.0 Generic) Il Tordo oscuro (nella foto) è stato protagonista, alcuni anni fa, di uno degli eventi straordinari che accadono raramente, o quasi mai, nella vita di un birdwatcher; di quello, per la precisione, che a Ouessant inquadrò in uno stesso campo di binocolo l'uccello in questione sul cui sfondo svolazzavano anche un Luì di Pallas e un Tordo guancegrigie (© Robert tdc, Creative Commons Attribution 2.0 Generic) Lo Zigolo minore è considerato un accidentale dal Nordeuropa e non è così raro come gli uccelletti che capitano qui dall'Asia e dal Nordamerica (© Charles Lam, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic) Il Piovanello violetto è uno dei limicoli comuni che passano a Ouessant durante la migrazione (© Andreas Trepte, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic) Ricco seawatching dalle falesie di Ouessant, con berte, uccelli delle tempeste, cormorani, anatre, gabbiani e sterne. Questo Fulmaro boreale è una delle specie di uccelli pelagici che vedremo durante il nostro soggiorno (© Dick Forsman) |