1° giorno) volo Milano - São Miguel via Lisbona, con arrivo in serata. Briefing sul tour e cena di benvenuto a base di specialità azzorrane. Pernotteremo tre notti in un hotel del centro di Ponta Delgada, la capitale dell'isola, e, tra un'escursione e l'altra avremo tempo di visitare la graziosa cittadina. L'arcipelago delle Azzorre, nove isole atlantiche disseminate per più di 600 km nell'Oceano Atlantico, ha a che fare con gli uccelli (e il birdwatching) fin dalla sua etimologia: si ritiene infatti che l'arcipelago debba il suo nome all'astore (açor in portoghese), poiché si supponeva che fosse un volatile diffuso in tutto l'arcipelago al tempo della scoperta. Bella ipotesi, che cozza con il fatto che l'astore non è mai esistito sulle isole. Alcuni storici indicano l'origine del nome nel termine portoghese arcaico azures (plurale di azzurro) a causa del colore delle isole viste da lontano. Nonostante ciò, la maggior parte insiste nel ritenere che il nome sia derivato dagli uccelli, facendo riferimento a una sottospecie locale di poiana, probabilmente questo l'animale che i primi esploratori avevano erroneamente identificato come astore. Oggidì le Azzorre godono di grande fama tra i birdwatcher per tre motivi. Il primo è la presenza sull'isola di São Miguel di uno degli endemismi più localizzati del Paleartico Occidentale: il Ciuffolotto delle Azzorre, il cui areale di riproduzione è confinato alle aree orientali dell'isola. Il secondo è la presenza, durante l'autunno e l'inverno, di numerosi accidentali nordamericani, tanto numerosi e frequenti da perdere la definizione di accidentali; un luogo in particolare, la vecchia cava in disuso di Cabo da Praia sull'isola di Terceira ha la fama di essere il miglior posto in assoluto per i limicoli americani (e la frequente osservazione contemporanea di Piro piro dorsobianco, Corriere semipalmato e Piro piro pettorale che zampettano nella stessa pozza d'acqua giustificano questa fama). Terzo e ultimo l'incredibile numero di uccelli marini che allignano in questa regione dell'Atlantico. La ricerca degli accidentali è sempre emozionante, ma nell'economia del "three star tour" non c'era tempo per questa attività, così rimandiamo la visita alle altre isole ad un altro viaggio.
2° giorno) il Priolo, come i locali chiamano il Ciuffolotto delle Azzorre, sarà il target principale della giornata odierna. Effettueremo un'escursione con un fuoristrada nelle aree orientali dell'isola; il ciuffolotto infatti nidifica nelle foreste della Sierra de Tronquera, soprattutto nella zona del Pico do Vara. Ci accompagnerà una guida locale e non dovrebbe essere difficile localizzare e vedere bene questo raro Fringillide. São Miguel è l'isola più estesa e più verde di tutto l'arcipelago; di origine vulcanica, possiede numerose spettacolari caldere riempite da laghi cristallini e, pur essendo stata cospicuamente deforestata, le restanti estensioni di foreste che ricoprono i due gruppi montuosi ad est e ovest dell'isola, realizzano ancora paesaggi molto suggestivi, anche se molto di essi è caratterizzato da specie aliene, asiatiche o australiane. Oltre al Priolo, l'isola offre specie molto interessanti, o meglio, sottospecie che però presto dovrebbero essere elevate a specie buone; così la Poiana comune (ssp rotschildi), il Gabbiano zampegialle (ssp atlantis), il Colombaccio comune (ssp azorica), il Piccione selvatico (ssp atlantis), la Ballerina gialla (ssp patriciae), il Regolo eurasiatico, presente alle Azzorre con ben tre sottospecie (quella dei São Miguel è azoricus), il Merlo comune (ssp azorensis), la Capinera (ssp gularis, endemica di Azzorre e Capo Verde), lo Storno comune (ssp granti), il Fringuello comune (ssp moreletti). Il Canarino insulare, comune sull'isola è invece già una specie buona endemica della Macaronesia.
3° giorno) effettueremo oggi una gita in battello nelle acque di São Miguel, alla ricerca di cetacei e uccelli marini. L'oceano delle Azzorre è ricco di delfini e balene e non dovremmo aver problemi a vedere gigantesche Balenottere azzurre e altrettanto possenti Capodogli. Tra i delfini più comuni delle Azzorre vedremo quasi certamente il Tursiope, il Delfino di Risso, il Delfino comune, mentre per la Stenella striata e la Stenella maculata avremo bisogno di un pò di fortuna. Tra le specie più rare che incrociano in queste acque potremmo avere la ventura di avvistare la Pseudorca, il Globicefalo e persino l'Orca. Ma saranno naturalmente gli uccelli a catturare la nostra attenzione; in attesa della "seconda stella" del tour, potremo vedere la Berta maggiore, la Berta di Barolo (recentemente splittata dalla Berta minore fosca e con un pò di Italia nel suo nome: fu dedicata dall'eminente ornitologo francese Bonaparte al conte Carlo Tancredi Falletti di Barolo, nostro "enologico" connazionale), l'Uccello delle tempeste di Wilson, il Fulmaro boreale, la Sterna di Dougall (che nidifica nell'arcipelago). Al termine della navigazione avremo tempo per un'ulteriore escursione dell'isola.
4° giorno) dopo qualche ora di birdwatching, o di relax marinaro, spesa sull'isola, ci imbarcheremo sul volo per Graciosa, dove pernotteremo due notti all'Hotel Residencial Ilha Graciosa. Arriveremo in tempo fer fare un giretto su questa piccola e magnifica isoletta.
5° giorno) oggi è il giorno della "seconda stella", che vedremo durante il pelagic trip. L'Uccello delle tempeste di Monteiro è endemico delle Azzorre, dove nidifica sull'Ilheu do Praia, un isolotto a poche centinaia di metri dalla costa orientale dell'isola di Graciosa, nella regione occidentale dell'arcipelago; fino a poco tempo fa considerato conspecifico con l'Uccello delle tempeste di Castro, la sua revisione tassonomica ci consente di aggiungere una specie alla nostra life-list. Anche in questa escursione in battello vedremo numerose specie ancillari, forse le stesse già viste a São Miguel, forse altre.
6° giorno) questa mattina avremo tempo per un ulteriore pelagic trip, qualora le condizioni atmosferiche e/o la sfortuna ci avessero precluso l'incontro con la "seconda stella". Nel pomeriggio imbarco sul volo per São Miguel, dove pernotteremo in un hotel vicino all'aeroporto.
7° giorno) voleremo oggi a Gran Canaria, dove inizieremo l'esplorazione del nostro secondo arcipelago della Macaronesia. Appena sbarcati potremo vedere i primi uccelli endemici, il Canarino insulare (peraltro già osservato nelle Azzorre) e il Rondone unicolore. Pernotteremo due notti in un hotel sulla costa settentrionale dell'isola.
8° giorno) l'escursione a Gran Canaria sarà guidata da Guillermo e Belen, due entusiasti naturalisti spagnoli che hanno fatto di Gran Canaria la loro terra, e di Gran Canaria hanno una conoscenza intima e profonda della natura e della interessantissima storia e preistoria. Sanno, soprattutto, dove trovare la terza e ultima stella del tour, il Fringuello blu di Gran Canaria, recentemente elevato al rango di specie buona (fino a poco tempo fa era "solo" una delle due sottospecie di questo Fringillide, l'altra, ben più comune, quella di Tenerife). Saliremo sui rilevi montuosi fino alla foresta dove nidifica il nostro target principale. Gran Canaria ospita numeose altre specie, e sottospecie, di uccelli e, una volta assolto il compito della "terza stella" potremo dedicarci alla loro ricerca e alla visita delle aree naturalisticamente più interessanti di Gran Canaria.
9° giorno) ci trasferiremo in traghetto a Tenerife, dove pernotteremo quattro notti in un hotel di Adeje, sulla costa sud-occidentale dell'isola.
Durante l'attraversamento del braccio da mare tra le due isole potremo vedere gli uccelli marini che incrociano il battello volando a pelo delle onde. Avremo qulache possibilità di avvistare il Petrello di Bulwer, la Berta maggiore, la Berta di Barolo, l'Uccello delle tempeste di Castro e il Fetonte beccorosso
10°/12° giorno) Tenerife è una delle isole più grandi dell'arcipelago; è lunga 80 chilometri ed è dominata da un vulcano attivo, il Pico do Teyde, che si eleva fino a 3.718 metri. Il suolo dell'isola è costituito da terreno vulcanico, ricoperto da lava nera inframezzata da splendide pinete e da piccoli appezzamenti di foresta di lauro. Sul Teyde sarà molto facile vedere un altro degli endemismi locali, il delizioso Fringuello blu di Tenerife; vedremo anche una serie di altri uccelli "europei", che qui si sono sviluppati con sottospecie ben riconoscibili sul campo, come ad esempio il Picchio rosso maggiore. Vedremo anche il Luì delle Canarie, da poco tempo riconosciuto come specie valida, e la Cinciarella africana (lo stato tassonomico della Cinciarella è ancora molto dibattuto: secondo la classificazione di Sibley, ogni isola delle Canarie ha la "sua" specie di Cinciarella, mentre tassonomisti conservatori considerano tutte le popolazioni di Cinciarella, europee, africane e delle Canarie, come specie unica). Un altro grazioso endemismo, che vedremo nelle foreste di conifere è il Regolo di Tenerife (presente in realtà anche a Gomera). Esploreremo le foreste di lauro delle aree nord-occidentali dell'isola, dove dovremmo, più o meno facilmente, riuscire a vedere entrambe le specie di piccioni endemici delle Canarie: il Piccione del lauro e il Piccione di Bolle. Tra le specie di uccelli non endemici, potremo vedere la Pernice sarda, il Rondone pallido, la Passera sarda. Esploreremo anche le aree nord-occidentali di Tenerife, una regione di eccezionale bellezza paesaggistica, dove la strada si snoda contorta lungo scogliere a picco sul mare. E' questa l'area migliore per il Falco di Barberia, che vedremo compiere acrobatiche evoluzioni aeree contro il vento che sempre spazza quest'area Effettueremo anche un'escursione in alcune aree umide dell'isola, dove potremo vedere qualche uccello acquatico, come Garzetta, Airone cenerino, Piro piro piccolo, Chiurlo piccolo, Pantana, Pettegola, Totano moro, Piovanello pancianera, Voltapietre. Potremmo fare un'escursione (opzionale) all'isola di Gomera, ad ovest di Tenerife; quest'isola ospita una buona popolazione di entrambi i piccioni, oltre che a splendide foreste di lauro. 13° giorno) volo Tenerife - Milano Malpensa. Arrivo a Milano in serata e fine del viaggio.
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Piccione di Bolle, uno dei due piccioni endemici delle Canarie e dei tre endemici della Macaronesia (© Dick Forsman)
L'Uccello delle tempeste di Monteiro, una delle tre stelle del tour. pone dei seri problemi di identificazione rispetto al pressoché identico, e simpatrico, Uccello delle tempeste di Castro. Nessun problema di identificazione, invece, per il Petrello di Bulwer, che dovremmo vedere bene sia a São Miguel che a Graciosa (© Mauro Bailo)
Il Luì delle Canarie (appartenente al complesso "collybita") è un'altro degli endemismi delle Canarie; è diffuso nelle aree più boscose delle cinque isole occidentali
(© Dick Forsman)
Il Fringuello blu di Gran Canaria (la terza stella del tour) è molto più raro del cugino di Tenerife. Quella illustrata nella foto è una femmina, molto meno venusta, ma sempre emozionante, del compagno (© Mauro Bailo)
La Pispola di Berthelot è endemica di Madeira e Canarie (© Mauro Bailo)
Il Regolo delle Canarie è uno degli endemismi più graziosi dell'isola
(© Dick Forsman)
La Berta maggiore dell'Oceano Atlantico è stata recentemente splittata dalla nostra berta del Mediterraneo, che oggi dovrebbe chiamarsi Berta di Scopoli. In questa bella immagine si vede bene l'unico carattere abbastanza sicuro di differenza tra le due, e cioè la maggior estensione dell'area nera sulla punta del sottoala (© Mauro Bailo)
Sono una decina le sottospecie di Azzorre e Canarie in predicato di diventare specie buone, come questo Colombaccio eurasiatico, sottospecie azoricus, presto Colombaccio delle Azzorre (© Mauro Bailo)
Per quanto la vegetazione originaria di São Miguel sia stata quasi completamente sostituita da specie aliene, i paesaggi sono rimasti affascinanti. Quella riprodotta nella foto è una delle numerose lagune e caldere delle Azzorre, la Lagoa do Fogo (© Claudio Troglia)
E non solo uccelli durante il tour, ché non mancheranno gli "altri animali": rettili e insetti, molti di essi endemici, come questa lucertolona (può arrivare a 60 cm di lunghezza!), la Lucertola gigante di Tenerife (© Mauro Bailo)
Il vulcano Teide, che si trova su Tenerife, è la vetta più alta di Spagna. E' circondato dai paesaggi lunari che sono stati creati dalle sue eruzioni e che sono di una bellezza straordinaria. Il Parco nazionale del Teide, uno dei patrimoni mondiali dell'umanità UNESCO, è il parco nazionale più visitato in Europa e il secondo nel mondo (© Mauro Bailo)
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