Isole di Capo Verde
specie e sottospecie endemiche, vecchi e nuovi uccelli marini
29 marzo - 10 aprile 2016
27 settembre - 9 ottobre 2016

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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Sal via Lisbona
2° giorno) volo a São Nicolau
. Birdwatching costa settentrionale
3° giorno) pelagic trip a Razo. Birdwatching costa meridionale
4° giorno) birdwatching São Nicolau
5° giorno) volo Santiago
6° giorno) Santiago. Pedra Badejo. Barragem di Poilao. LIberao
7° giorno) Santiago. Serra do Pico da Antónia
8° giorno) volo Boa Vista
9°/11° giorno) Boa Vista. Deserto de Viana e Deserto de Santo Tirso. Una notte all'Ilheu dos Passaros
12° giorno) volo pomeridiano a Sal
13° giorno) volo Sal - Milano via Lisbona

Mappa interattiva



Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: pensioni semplici, ma di buon livello in tutte le tappe del tour. Una notte in campeggio su un’isola (Ilhéu dos Pássaros o Branco)

Difficoltà: lo sbarco sull’isolotto degli uccelli delle tempeste potrebbe essere “umido”. Qualche problema per chi soffre il mal di mare relativamente all’escursione in barca a Razo. Richiesta adattabilità alla notte in campeggio, dove non saranno siponibili servizi igienici

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Svensson, Zetterström & Grant, Harper Collins
A Field Guide to the Birds of the Atlantic Islands. Canary Islands, Madeira, Azores, Cape Verde, di Tony Clarke, Chris Orgill e Tony Disley, Christopher Helm
Field Guide to the Birds of Macaronesia, di E. Garcia-del-Rey, Lynx Edicions
In considerazione del gran numero si uccelli marini, proponiamo alcune monografia di tale gruppo di uccelli:
Flight Identification of European Seabirds, di Anders Blomdahl, Bertil Breife e Niklas Holmstrom, Christopher Helm
Seabirds. An Identification Guide, di Peter Harrison, Christopher Helm
Field Guide to the Albatrosses, Petrels and Shearwaters of the World, di Derek Onley e Paul Scofield, Christopher Helm

Costo del tour: Euro 2.600

Numero massimo di partecipanti: dieci
 

L'areale mondiale dell'Allodola di Razo è ridotto ai pochi chilometri quadrati dell'isola omonima, ma è ancora abbastanza numerosa sull'isola e non sarà un problema vederla, bene a da vicino, già a pochi metri dal luogo del nostro sbarco


Intro

L’arcipelago di Capo Verde, che si estende nell’Atlantico a 450 km ad ovest delle coste africane del Senegal, è l’area più sudoccidentale del Paleartico Occidentale. Come tutte le regioni che hanno mantenuto per lunghi periodi un isolamento dalle masse continentali, nelle isole si sono sviluppate forme endemiche: a noi birdwatcher naturalmente interessano gli endemismi con le ali (ma non gli insetti), e a Capo Verde potremo vedere facilmente le quattro bestiole esclusive dell’arcipelago: il Rondone di Alexander, l’Allodola di Razo, la Cannaiola di Capo Verde e la Passera di Capo Verde. I recenti sommovimenti tassonomici hanno portato alla possibilità di “ticcare”, a Capo Verde, altre quattro specie che fino a poco tempo fa erano solo sottospecie: la Berta di Capo Verde (precedentemente Berta maggiore), la Berta di Boyd (precedentemente Berta minore fosca), l’Uccello delle tempeste di Capo Verde (precedentemente Uccello delle tempeste di Castro) e la Poiana di Capo Verde (precedentemente Poiana comune). Vivono poi nell’arcipelago tre rapaci che probabilmente, molto probabilmente, saranno presto specie buone; due sottospecie (almeno per ora) del Gheppio comune: il Gheppio negletto, nidificante nelle isole settentrionali dell’arcipelago, e il Gheppio di Alexander, nidificante in quelle meridionali; ai due, diciamo così, sottogheppi, si aggiunge la sottospecie madens del Falco pellegrino. Esiste in realtà un altro rapace “strano”, e cioè il Nibbio reale: la piccola popolazione della sottospecie capoverdiana fasciicauda, oggi estinta, era però probabilmente un ibrido con il Nibbio bruno. Infine, la piccolissima colonia di Aironi rossi di Santiago (la più grande delle isole) ha il suo grande interesse, perché la sottospecie bournei potrebbe presto essere qualificata come specie a tutti gli effetti (sarebbe conosciuta come Airone di Bourne). Bene, descritte le delizie ornitologiche per il twitcher, rimane da dire che a Capo Verde potremo fare un seawatching eccezionale e, oltre alle specie suddescritte, potremo ammirare Fregate magnifiche, Fetonti beccorosso, Petrelli di Bulwer, Petrelli di Fea, Uccelli delle tempeste facciabianca, Sule fosche. Visiteremo tre isole: São Nicolau, Santiago e Boa Vista, esplorandone tutti gli ambienti naturali, dalle lagune costiere, ricche di limicoli, aironi e anatre, ai boschi delle vallate più verdegganti (casa di alcune specie africane come il Martin pescatore testagrigia e l’Estrilda comune), ai deserti rocciosi, dove ci aspettano Corrioni biondi, Allodole beccocurvo, Allodole codabarrata. Il tour prenderà le mosse dall'isola di São Nicolau, dove faremo un eccellente seawatching da Ponta Barril, Ponta Tabruz e dalla spettacolare costa settentrionale. In uno dei tre giorni che passeremo sull'isola (la scelta dipende dalle condizioni dell'oceano e del vento) effettueremo un'escursione in battello all'isola di Razo, per vedere l'omonima allodola, ma il tour sarà una delizia per gli amanti degli uccelli marini: con fortuna ne potremo vedere una decina di specie! Voleremo poi a Santiago, la più verdeggiante e "tropicale" delle isole dell'arcipelago. La caccia agli endemismi dell'isola (cannaiola e airone) dovrebbe dare buoni frutti entro le prime ore di birdwatching; molto, ma molto più problematico intercettare la Poiana di Capo Verde e il Falco pellegrino. Concluderemo il tour nell'isola semidesertica di Boa Vista, dove potremo vedere uccelli più tipici di Nordafrica e Medio Oriente che di un paese, diciamo così, europeo. L'highligt del soggiorno a Boa Vista sarà l'osservazione dell'unica colonia (due individui soli, il cui destino è segnato) di Fregata magnifica dell'intero Paleasrtico Occidentale, un must per i lister di questa regione zoogeografica. Inoltre, la posizione geografica dell'arcipelago rende conto delle numerose osservazioni di accidentali americani e africani. Si aggiunga infine il relax in riva all’oceano, la delizia della cucina creola, la cortesia e simpatia della popolazione locale e si ottiene un fantastico Ornitour.


Armenia & Georgia Camargue
Macaronesia
Bulgaria Cap Gris Nez Capo Verde Estonia Lesbo
Monfrague & Coto Donana Ouessant Pirenei & Castilla Finlandia
Slovenia Svalbard Ungheria Varangerfjord


Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo pomeridiano Malpensa – Capo Verde, via Lisbona, con volo di linea TAP.

2° giorno) atterreremo all’aeroporto di Sal poco dopo mezzanotte e il nostro locale tour operator ci porterà all’Hotel Atlantico, dove pernotteremo. In mattinata volo a São Nicolau e trasferimento alla Pensão Jardim, dove pernotteremo tre notti. Inizieremo la visita dell’isola già in tarda mattinata.

3° e 4° giorno) l’isola di São Nicolau è di una bellezza selvaggia, in gran parte rocciosa, con alcuni rilievi in parte terrazzati e punteggiata da piccoli e graziosi villaggi. Pur essendo il soggiorno a São Nicolau dedicato soprattutto all’osservazione degli uccelli marini, useremo parte del nostro tempo per cercare una specie (o meglio, una sottospecie) estremamente interessante: il Falco negletto, la sottospecie capoverdiana del Gheppio comune. Si fa fatica a credere che i tassonomisti non l’abbiano ancora onorato di un rango specifico tutto suo: ali e coda più corte del nostro gheppio e assenza di dimorfismo sessuale; vedremo questa sottospecie e aspetteremo che si trasformi, speriamo presto, in una “specie da sedia a dondolo (arm-chair species). Effettueremo una gita in battello fino a Razo, un’isolotto disabitato lungo 2.5 km che ospita una delle bestiole più localizzate della Terra, l’Allodola di Razo, la cui intera popolazione mondiale, non più di 150 individui, nidifica in questa roccia. Recentemente il turismo ornitologico nei confronti di questo uccello si è fatto più etico (anche in virtù delle preghiere di BirdLife International), più sostenibile: l’Allodola di Razo è ad alto rischio di estinzione, per cui gli sbarchi sull’isola (con la possibilità di introdurre animali e piante dannose) sono fortemente sconsigliati. Abbiamo però richiesto il permesso alle autorità capoverdiane competenti e confidiamo in una risposta positiva (il nostro gruppo non supererà le dieci persone e scenderemo in due gruppi separati di cinque persone l'uno; inoltre non sosteremo sull'isola più di una manciata di minuti, più che sufficienti per vedere da vicino l'allodola, ancora abbastanza numerosa sull'isola e già presente a pochi metri dal luogo di sbarco). La traversata da e per Razo sarà un altro dei punti forti della vacanza: uccelli marini a gogò! Tre specie sono il target principale: la Berta di Capo Verde (recentemente splittata dalla Berta maggiore), la Berta di Boyd (precedentemente sottospecie della Berta minore fosca) e il Petrello di Fea. Le prime due specie sono endemiche, per quanto riguarda la nidificazione, di Capo Verde, mentre il Petrello di Fea nidifica anche nelle isole Desertas, nell’arcipelago di Madera. Potremmo vedere anche l’Uccello delle tempeste di Capo Verde (questa sottospecie dell’Uccello delle tempeste di Castro è stata recentemente elevata da Clements al rango di specie, anche se il parere di molti ornitologi è discordante) e il Petrello di Bulwer. Su Razo nidifica anche il Falco pescatore, il Fetonte beccorosso e la Sula fosca.

5° giorno) avremo tempo tutta la mattinata per fare sewatching dalle alture vicino alla costa, soprattutto dalla Ponta do Barril e da Ponta Trabuz. La prima è la migliore area terrestre dove poter osservare la Berta di Capo Verde e il Petrello di Fea, con possibilità di incontrare anche uccelli meno strettamente pelagici, come la Sula fosca e lo Stercorario maggiore. Tra le altre specie presenti nelle aree circostanti, potremmo incontrare il Falco pescatore, il Corrione biondo (probabilmente nidificante sull’isola), il Corvo collobruno, il Rondone di Alexander, l’Allodola codabarrata, la Passera di Capo Verde, la Passera sarda; tra i migratori dal Paleartico, abbastanza comuni sono il Prispolone eurasiatico, il Topino comune, la Calandrella eurasiatica. Le area intorno a Tarrafal sono ricche di uccelli, e quelle pianeggianti vicino al mare ospitano molti limicoli, gabbiani e sterne. Potremo vedere Piovanelli tridattili, Voltapietre comuni, Chiurli piccoli e con fortuna qualche rarità, come il Totano zampegialle maggiore, il Totano zampegialle minore, la Pavoncella armata (accidentali da Nordamerica e Africa, e osservati con discreta regolarità negli anni scorsi). Nel pomeriggio ci imbarcheremo sul volo per Santiago, via Sal, dove avremo tempo per fare una capatina alle Saline di Pedra de Lume, ricchissima di limicoli, che guarderemo con attenzione, poiché in ogni are umida dell’arcipelago è possibile incontrare qualche rarità dall’Africa o dal Neartico. Tra Cavalieri d’Italia, Corrieri piccoli, Chiurli piccoli e altri limicoli migranti dal Paleartico, potremmo avere la fortuna di vedere Pivieri dorati americani, Piro piro dorsobianco, Gambecchi americani, Gambecchi di Baird (tutte specie registrate più di una volta a Capo Verde. All’arrivo all’aeroporto di Santiago ci trasferiremo all’hotel Pousada Quinta da Montanha, dove pernotteremo tre notti.

 

La prima specie di uccelli che vedremo sbarcati dall'aeroporto sarà verosimilmente la Passera di Capo Verde, che, per quanto comune, ha il pregio di essere una specie endemica dell'arcipelago




Decisamente più interessante, e anch'esso relativamente comune, il Gheppio negletto, una sottospecie didel Gheppio comune che nessun autore, finora, considera specie buona (ma la sarà presto). Vedremo il Gheppio negletto a São Nicolau e completeremo la check-list dei gheppi di Capo Verde con il Gheppio di Alexander, un'altra (sotto)specie presente nelle isole orientali dell'arcipelago




L'escursione in battello a Razo ci permetterà di vedere specie pelagiche di grande importanza, una bella colonia di Sule fosche e, soprattutto, il localizzatissimo endemismo capoverdiano, l'Allodola di Razo




L'uccello delle tempeste facciabianca è il più grazioso degli uccelli marini che potremo vedere durante il pelagico tour a São Nicolau (© Aviceda Creative Commons Attribution 3.0 Unported)
6° e 7° giorno) Santiago è la più vasta delle isole dell’arcipelago ed è caratterizzata da un clima più umido e da precipitazioni più intense. Queste condizioni rendono conto della vegetazione dell’isola, relativamente più lussureggiante rispetto alle regione settentrionale dell’arcipelago: coltivazioni e vere e proprie piccole foreste ospitano un’avifauna nettamente diversa da quella delle altre due isole del nostro programma. L’ospite alato più illustre dell’isola è l’Airone rosso di Capo Verde (o Airone di Bourne), una sottospecie del comune Airone rosso, localizzata all’isola di Santiago (qualche Autore la considera però una specie buona); l’unica colonia di Santiago si trova a Liberão, una località situata nella valle Ribeira Montanha, ed è costituita da un numero così ridotto di individui che questa (sotto)specie è altamente minacciata ed è soggetta ad uno speciale programma di conservazione a cura di Wetlands International e del governo di Capo Verde. Il privilegio di vedere questo animale sarà tanto grande quanto il rispetto con cui ci manterremo a debita distanza dalla colonia per non disturbarla. Un’altra specie interessante di Santiago è uno dei pochi endemismi dell’arcipelago: la Cannaiola di Capo Verde, che cercheremo nei canneti e nei boschetti dell’isola. Sarà più facile trovare la ben più comune Passera di Capo Verde, che dovremo riconoscere dalle numerose Passere sarde che alla prima specie spesso si mescolano. La città stessa di Praia e i suoi sobborghi sono interessanti per il birdwatching: stormi di endemici Rondoni di Alexander sfrecciano sulle case, insieme a ben più indolenti Corvi collobruno; nei parchi cittadini è possibile trovare Martin pescatori testagrigia ed Estrilde comuni (specie africane), insieme a più comuni Capinere e Sterpazzole di Sardegna; lungo la costa e sulle lagune dell’interno si possono incontrare Aironi cenerini, Garzette comuni, Piro piro piccoli, Pantane eurasiatiche, Voltapietre, Chiurli piccoli e, a volte, specie più rare come la Garzetta gulare e la Sula fosca; i Gabbiani reali che incrociano le coste dell’isola appartengono alla sottospecie atlantis. Ispezioneremo i campi nei pressi dell’aeroporto per vedere se, oltre a sentirne il secco trisillabico richiamo, potremo vederne allo scoperto l’autore, la Quaglia comune; quest’area è anche frequentata da numerose Faraone comuni. Effettueremo un’escursione serale per vedere, alla luce delle torce, la sottospecie capoverdiana detorta del Barbagianni comune (forse specie buona in un prossimo futuro!). Il nostro hotel è situato a Rui Vaz, una cittadina dell’interno alle falde della Serra do Pico da Antónia, l’area migliore per i rapaci dell’isola. Esploreremo la Serra, dove avremo buone opportunità di vedere la sottospecie capoverdiana bannermani della Poiana eurasiatica, (estremamente localizzata e presente nell’arcipelago, oltre che a Santiago, solo a Santo Antão); anche altri due rapaci, due falchi, sono degni di attente ricerche: il Gheppio di Alexander, cioè la sottospecie capoverdiana alexandri del Gheppio comune e il Falco pellegrino (sottospecie madens a Capo Verde). Meno carismatico, ma interessante (quanto meno perché qui saremo certi della sua autentica selvaticità) è il Piccione selvatico (qui della caratteristica sottospecie atlantis). Ci spingeremo fino alle scogliere del nord dell’isola, dove, vicino a Tarrafal, vedremo una piccola colonia di Fetonti beccorosso. La recente costruzione di una diga nell’area di São Lourenço dos Orgãos area, diga chiamata Barragem de Poilão, ha generato habitat che hanno richiamato specie abbastanza rare per l’arcipelago, come la Gallinella d’acqua, il Tarabusino comune e il Mignattaio. Visiteremo anche le lagune di Pedra Badejo, che, quando il livello d’acqua è sufficiente ospitano limicoli e anatre migratrici e che rappresentano uno delle poche aree di nidificazione del Fratino su Santiago.

8° giorno) passeremo un’ulteriore mattinata a Santiago, durante la quale torneremo ad esplorare la Serra do Pico da Antónia, qualora ne avessimo “ciccato” i rapaci. In alternativa potremmo raggiungere la costa nord-occidentale dell’isola per visitare un’area pianeggiante nota per essere lo stop-over di numerosi limicoli sulla via di migrazione, tra cui Piro piro piccolo, Pittima minore, Chiurlo piccolo e, con fortuna, qualche specie più rara, come Spatola eurasiatica, Garzetta gulare, Piro piro pettorale (tutte tre le specie già segnalate in passato). Ci trasferiremo poi all’aeroporto per imbarcarci sul volo che ci porterà a Boa Vista, dove pernotteremo quattro notti alla Guesthouse Migrante Lodge.


Su quest'albero c'è l'unica popolazione capoverdiana (e mondiale) dell'Airone di Bourne, per molti autori solo sottospecie dell'Airone rosso, ma per qualcuno di essi sicuramente una specie buona. Con un pò di attenzione si può vedere nella foto un individuo della (esiguissima) colonia




E' invece universalmente riconosciuta come specie buona la Cannaiola di Capo Verde, qui brillantemente ritratta da me, che non ho pazienza e non sono un bravo fotografo. A Santiago questo uccelletto è abbastanza numeroso e non sarà difficile metterlo nella nostra checklist di endemismi




Il bellissimo Martin pescatore testagrigia è una specie tipicamente afrotropicale, ma, al di fuori del continente africano è presente anche nella Penisola Arabica e a Capo Verde (solo a Santiago, Fogo e Brava)

 

9°/11° giorno) Boa Vista è un’isola piatta e desertica ed è la più famosa dal punto di vista del turismo balneare. Le frotte di bagnanti che ne punteggiano le spiagge non disturbano comunque (noi stessi anche approfitteremo delle ore più calde del giorno per un bagno rinfrescante) l’eccellente birdwatching che si può fare sull’isola. Boa Vista misura 31 km dall'estremità nord (presso Ponta Antônia) a quella sud, e 29 km da ovest a est, per un'area complessiva di 620 km²; è la terza isola dell'arcipelago in ordine di grandezza. È la più orientale del gruppo delle isole Barlavento, ed è situata 455 km a ovest della costa africana. Il territorio ha subito una progressiva desertificazione, sono infatti presenti due areee desertiche: il Deserto de Viana ed il Deserto de Santo Tirso. E’ proprio la presenza del deserto a rendere conto di uno dei due principali motivi di interesse ornitologico dell’isola, e cioè la presenza di uccelli deserticoli, come il Corrione biondo, l’Allodola beccocurvo, l’Allodola codabarrata e l’Allodola passero capinera. L’altro motivo è quello legato agli uccelli marini: Boa Vista ospita infatti l’unica colonia di Fregate magnifiche del Paleartico Occidentale, che nidifica sull’Ilhéu de Curral Velho, di fronte alla punta sud dell’isola. Avremo l’opportunità di vedere questi elegantissimi uccelli volare maestosi nel cielo di Capo Verde, insieme alle Sule fosche che anch’esse nidificano qui. In queste acque si può incontrare anche il grazioso Uccello delle tempeste facciabianca, che nidifica sull’Ilhéu dos Pássaros (dove passeremo una notte). In un’isola pressoché desertica le aree umide attraggono gli uccelli migratori e quella che visiteremo non fa eccezione; vedremo Garzette, Aironi cenerini, Cavalieri d’Italia, Corrieri grossi, Pivieresse, Piovanelli tridattili, Piovanelli, Gambecchi comuni, Chiurli maggiori e forse qualche altro accidentale nordamericano spinto su queste spiagge da qualche fortunale. Tra le aree umide che visiteremo, la laguna Ribeira de Água (o laguna di Rabil), è una delle migliori dell’arcipelago: Airone guardabuoi, Pantana eurasiatica, Corriere grosso e, segnalate in passato con una certa frequenza, Garzetta gulare, Gambecchio americano, Sterna reale e Cutrettola testagialla orientale. La laguna di Rabil è una delle due sole aree in tutto l’arcipelago dove nidifica la Gallinella d’acqua. Come già accennato spenderemo una notte campeggiando sull’Ilhéu dos Pássaros, un microscopico (200 metri di circonferenza) isolotto che dista non più di 700 metri: questa briciola oceanica ospita una piccola colonia di Uccelli delle tempeste facciabianca che, in religioso silenzio, appostati sul piccolissimo plateau centrale vedremo ritornare, al calar dell’oscurità, alle loro tane scavate nella sabbia (N.B. Questa escursione è prevista per il tour di marzo, mentre nel tour di ottobre pernotteremo probabilmente nell’isolotto di Branco, al largo di São Nicolau, dove è presente un’altra colonia di uccelli delle tempeste).

12° giorno) avremo ancora tutta la giornata per il nostro birdwatching. Sceglieremo di rivisitare quelle aree dove potremmo “spremere” qualche specie nuova specie o fare qualche ulteriore bella fotografia. Ci trasferiremo poi all’aeroporto, dove ci imbarcheremo sul volo per Sal. Avremo forse tempo per fare ancora un po’ di birdwatching nei pressi dell’aeroporto, o rilassarci gustandoci un grogue, il tradizionale distillato di canna da zucchero capoverdiano, ascoltando i ritmi avvolgenti e malinconici di una morna di Cesaria Evora.

13° giorno) imbarco alle ore 1.00 sul volo per TAP per Lisbona, con arrivo nella capitale lusitana alle ore 7.00. Da qui imbarco in mattinata per Milano Malpensa. Arrivo in Italia e fine del viaggio.


L'Allodola codabarrata è comune a Boa Vista (© Dick Forsman 2012)




L'Allodola beccocurvo è molto comune a Boa Vista e spesso è possibile udire il suo canto melodioso e vederla e nel suo suggestivo display nuziale




Il paesaggio semidesertico di Boa Vista. All'orizzonte dell'immagine le piccole alture da cui osserveremo l'unica, esiguissima, colonia di Fregate magnifiche dell'intero Paleartico Occidentale


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via Meucci 5
25086 Rezzato (BS)
+39 348 8713313
info@ornitour.it



   





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