Azerbaijan
uccelli, foche e gazzelle di Mar Caspio, Caucaso & Nakhchivan
23 maggio - 5 giugno 2015
estensione in Nakhchivan 5 - 10 giugno 2015

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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano – Baku
2° giorno) trasferimento a Laza
3° giorno) Grande Caucaso. Shahdagh National Park
4° giorno) trasferimento a Khinaliq
5° e 6° giorno) Grande Caucaso. Shahdagh National Park
7° giorno) trasferimento a Baku
8° giorno) Absheron National Park. Escursione in battello Mar Caspio e trasferimento al Shirvan National Park. Sul percorso Gobustan State Reserve (petroglifi)
9° giorno) Shirvan National Park
10° giorno) trasferimento all'Hircan National Park. Sul percorso visita al lago Mahmudchala
11° e 12° giorno) Zuvand Plateau e Talish Mountains
13° giorno) ritorno a Baku e volo a Milano
14° giorno) arrivo a Milano

Estensione in Nakhchivan
13° giorno)
pernottamento a Baku
14° giorno) volo a Nakhchivan
15°/17° giorno) steppe e deserto nel sud del Nakhchivan. Caucaso Minore
18° giorno)
volo a Baku. Volo a Milano
19° giorno) arrivo a Milano


Mappa interattiva



Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: lodge e alberghi di standard duestelle europeo, comunque puliti e confortevoli. A Laza e Khinaliq utilizzeremo case private di abitanti locali, pulite e accoglienti e dotate di servizi igienici in comune

Difficoltà: due escursioni, sul Grande e Piccolo Caucaso, relativamente impegnative, ma comunque alla portata di qualsiasi persona in buone condizioni di salute.

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Svensson, Zetterstrom & Grant, Harper Collins;
The Birds of Azerbaijan, di Patrikeev, Pensoft Publishers

Costo del tour: Euro 1.950

Costo dell'estensione
: Euro 350


Numero massimo di partecipanti: quattordici


Il Fringuello alicremisi è uno dei tre "fringuelli" rari e localizzati che vedremo durante il tour; gli altri sono il Trombettiere e il Fringuello di Mongolia (© Ennio Bezzone)


Intro

L'Azerbaijan è l'ultima frontiera del birdwatcher europeo. Lo è in senso geografico poichè questo frammento dell'ex Impero Sovietico disegna il confine centro-orientale del Paleartico Occidentale; lo è in senso ornitologico perchè almeno una trentina di specie di uccelli attesi e sperati come rarità in Europa centrale allignano regolarmente entro i confini di questo piccolo stato. L'Azerbaijan sale per solito agli onori delle cronache per problemi legati al suo celebre oleodotto, ai conflitti con l'Armenia, al Nagorno-Karabakh, ma pochi conoscono la sua spettacolare natura, la sua ricchezza in uccelli e mammiferi, i suoi splendidi paesaggi, che vanno dai semideserti alle vette innevate del Caucaso, passando per le paludi del Kura-Araz e le foreste subtropicali delle montagne Talysh. Vogliamo assicurare i birdwatcher che, affascinati dalle ricchezze ornitiche dell'Azerbaijan, vogliano iscriversi a questo, per alcuni versi, avventuroso tour, che i travagli sociali e politici che hanno colpito il paese non impediranno un viaggio sicuro e di grande successo naturalistico. Ciò in virtù di una proficua collaborazione con la Società Ornitologica Azera e un intraprendente tour-operator di Baku. Per molti aspetti simile al tour in Armenia e Georgia, questa avventura, quasi pionieristica, in Azerbajian, ha qualche peculiarità: in primis il paese è l'unica singola nazione dove è possibile osservare i due teatraogalli "europei" e il Fagiano di monte del Caucaso. Anche nel tour in Armenia e Georgia è possibile incamerare la fantastica tripletta, ma in due nazioni diverse. Inoltre, il paese offre la possibilità di vedere alcune specie confinate, nel Paleartico Occidentale, a questo paese (e forse, per alcune di esse, a Turchia e Armenia), come la Pernice golagrigia, la Cincia del Caspio e il Fringuello di Mongolia. Infine Ornitour è orgoglioso di essere tra i pochi (se non l'unico) tour operator che propone la visita all'exclave azera del Nakhchivan, una destinazione difficile, per la quale sono necessari visti e pazienza per ottenerli, ma i tesori ornitici che questa terra racchiude valgono la pena di qualche lentezza burocratica. L'exclave del Nakhchivan è un corridoio di terra, per lo più arida e stepposa racchiuso tra Iran, Armenia e un briciolo di Turchia, ma la sua parte meridionale si estende sugli ultimi contrafforti meridionali del Piccolo Caucaso, dove saltabecca il cospicuo Tetraogallo del Caspio. Nel Nakhchivan, inoltre, potremo trovare specie molto rare, se non assenti, nelle altre regioni dell'Azerbajian, come la Pernice golagrigia, il Canapino di Upcher, la Passera scopaiola di Radde, il Fringuello di Mongolia. La prima parte del tour si svilupperà comunque in una regione e habitat ben diversi e cioè le foreste e praterie alpine del Grande Caucaso, dove potremo vedere il Tetraogallo del Caucaso, il Fagiano di monte del Caucaso, il Ciuffolotto roseo maggiore e il Codirosso di Güldenstadt, i primi tre dei quali sono strettamente endemici di questa catena montuosa. Non sarà facile fare poker, ma, aiutati da una esperta guida locale, ci riusciremo. Visiteremo poi l'Absheron National Park, che si affaccia sull'immenso lago che si chiama Mar Caspio: qui il target principale non sarà un uccello, bensì un mammifero e cioè la piccola Foca del Caspio. Inizieremo poi a scendere verso sud dove esploreremo le regioni aride centro-meridionali, con la sua eccezionale avifauna; nella Gobustan State Reserve vedremo anche i celeberrimi petroglifi e nello Shirvan National Park potremo ammirare branchi di Gazzelle subgutturose, per la protezione del quale è stato appositamente istituito il parco. Raggiungeremo l'estremo sud del paese, ai confini con l'Iran, dove le escursioni sulle Talysh Mountains incrementeranno la nostra checklist con dozzine di specie di foresta, prima fra tutte la Cincia del Caspio, il cui areale si sviluppa soltanto da qui alle montagne dell'Iran. Torneremo poi a Baku, da dove ci imbarcheremo per l'Italia. Gli iscritti al tour in Nakhchivan partiranno il mattino successivo per l'exclave dove esploreranno per tre giorni il deserto del sud e il Piccolo Caucaso, alla ricerca delle specie più rare e localizzate del Paleartico Occidentale.


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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano - Baku, con arrivo in serata. Il nostro tour-leader ci farà un breve briefing sul tour e subito dopo ci godremo una cena tradizionale azera. Pernottamento in un hotel alla periferia di Baku.

2° giorno) ci sposteremo verso nord, raggiungendo Laza, un villaggio alle pendici del possente Caucaso. L'Azerbaijan ospita solo la "coda" sudorientale del Caucaso Maggiore (o Grande Caucaso), ma, fortunatamente, tutta la splendida avifauna di questa catena montuosa è presente anche qui e non dovrebbe essere difficile, esplorando per ben tre giorni le cengie rocciose, foreste e praterie alpine della catena montuosa, essere premiati con l'osservazione dei pezzi forti di quest'area, e non solo. Lungo il percorso potremo notare il graduale passaggio dalle aree steppose intorno a Baku alle regioni più verdeggianti, tappezzate da boschetti e aree di prateria. L'avifauna che incontreremo non è particolarmente eccitante, e ci ricorderà molto quella europea: Rondoni comuni, Picchi verdi, Merli comuni, Rondini comuni, Ballerine bianche, Ballerine gialle, Codirossi comuni (sottospecie samamisicus), Cinciallegre, Fringuelli eurasiatici. Non mancherà comunque qualche specie un pò più significativa, come il Picchio rosso di Siria (comune nei parchi delle cittadine che attraverseremo), il Ciuffolotto scarlatto, il Verzellino fronterossa. Pernotteremo due notti in case private degli abitanti di Laza, gente disponibile e gentile.

3° giorno) il Caucaso, o meglio la catena del Grande Caucaso o Caucaso Maggiore, è di una bellezza mozzafiato. Oggi visiteremo le aree settentrionali del Shahdagh National Park, il più vasto parco nazionale dell'Azerbaijan e dell'intera catena del Caucaso. La sua vegetazione è un mosaico di querce, betulle, carpini e faggi e l'avifauna che si sussegue dalle aree più basse fino alle praterie alpine è di estremo interesse, interesse che aumenta con l'altitudine. E' infatti alle quote più alte che cercheremo le specialità di questa regione e cioè il Tetraogallo del Caucaso, il Fagiano di monte del Caucaso e il Ciuffolotto roseo maggiore. Sarà necessaria attenzione, perseveranza e un pizzico di fortuna per inquadrare nel binocolo i due Galliformi, ma saremo aiutati dalla nostra guida e dal comportamento delle due specie: il Tetraogallo del Caucaso si piazza su una roccia ed emette il suo flautato richiamo, simile al trillo del chiurlo, e, una volta localizzata la provenienza, non dovrebbe essere difficile trovarlo; il fagiano di monte effettua un curioso display zompando in aria e ricadendo a terra. Il magnifico Ciuffolotto roseo maggiore (un ciuffolotto più grande di un merlo!) è un pò più facile e dovrebbe essere agevole vederlo anche alle quote più basse. Il tempo speso per trovare le tre stelle di quest'area non trascorrerà senza uccelli poichè molte sono le specie, anche se non particolarmente eccitanti, che vedremo: tra le altre, Gracchio alpino, Merlo dal collare, Merlo acquaiolo, Scricciolo, Codirosso spazzacamino, Culbianco boreale, Tordela, Sordone, Fringuello alpino. Molti sono i rapaci che frequentano questi ambienti montani e potremmo vedere un'eccezionale triade di avvoltoi: il Grifone eurasiatico, l'Avvoltoio monaco e il "fracassaossa", il mitico Gipeto, a volte in volteggio insieme ad Aquile imperiali e Aquile minori. Sulle balze rocciose sono appostati branchetti di Tur orientali, un animale simile al nostro stambecco e conosciuto anche come Stambecco del Caucaso Orientale.

4° giorno) ci trasferiremo oggi in un'altra vallata del Shahdagh National Park, dove pernotteremo tre notti in case private nel villaggio di Khinaliq. Il percorso si snoda attraverso foreste e praterie e le occasioni di birdwatching saranno numerose. Oltre ai rapaci residenti nell'area (ai tre avvoltoi potremmo aggiungere l'Aquila reale e il Falco pellegrino) la regione è sorvolata da molte specie di uccelli da preda in migrazione e quindi non dovremmo avere difficoltà ad aggiungere alla raptor-list la Poiana comune, la Poiana codabianca e l'Aquila anatraia minore. Molte altre specie arricchiranno il viaggio: tra le altre il Torcicollo eurasiatico, il Picchio nero, il Gracchio corallino, la Pispola golarossa, il Luì piccolo, il Luì grosso, il Pettazzurro (della sottospecie magna, in cui la macchia del bavaglio è assente), la Bigia padovana, la Balia dal collare.

5° e 6° giorno) continueremo in questi due giorni la nostra ricerca dei meravigliosi uccelli del Caucaso. Avremo ulteriori possibilità di vedere (speriamo di ri-vedere) i due magici Galliformi, a cui potremo aggiungere altre eccezionali specie, prima fra tutte il meraviglioso Codirosso di Güldenstadt che potrebbe fornirci eccezionali opportunità fotografiche. Nelle aree più boscose cercheremo due specie di "filloscopi" di grande interesse per noi europei, il Luì montano (una specie del complesso "luì piccolo") e il Luì nitido (fino a poco tempo fa una sottospecie del Luì verdastro). Potremo vedere anche, tra le altre specie, il Re di Quaglie, l'Astore comune, il Gheppio comune, l'Allodola golagialla, la Rondine montana, il farfallesco Picchio muraiolo, il Codirossone eurasiatico. Anche in questa vallata, come ovunque sul Caucaso, vivono mammiferi tanto interessanti quanto elusivi: specie favolose come il Lupo, la Lince, l'Orso bruno e persino il Leopardo sono state avvistate da queste parti , ma ci vorrebbe una fortuna immensa per vederle; più probabile un ulteriore incontro con il Tur orientale o con il Camoscio.


La magnifica vallata di Kinaliq, nel Grande Caucaso, una delle due vallate che esploreremo alla ricerca dei loro eccezionali uccelli (© Matthew Hadley, Creative Commons Attribution 1.0 Generic)




Il Picchio muraiolo non è certo l'uccello più raro del Caucaso, ma è sicuramente uno tra i più belli (© HämbörgerCreative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic)




Il Grifone eurasiatico, che nidifica sul Caucaso, è una delle quattro specie di avvoltoi, e delle trenta (!) specie di rapaci che potremo vedere nell'Ornitour in Azerbaijan (© Dick Forsman)




La Calandrella è una delle numerose specie di Alaudidae che vedremo durante il viaggio (© Ennio Bezzone)
7° giorno) ci trasferiremo aoggi all'Absheron National Park, situato sul Mar Caspio a 70 km circa ad est di Baku. Il trasferimento ci riporterà ad attraversare una tipologia di ambienti diversificata e sempre ricca di uccelli. Potremo vedere, tra le altre specie, Ghiandaie marine eurasiatiche, Gruccioni comuni, Cappellacce comuni, Calandre eurasiatiche, Rondini comuni, Balestrucci eurasiatici. Altri rapaci in migrazione che potremmo incontrare sono l'Albanella minore, il Biancone eurasiatico, il Grillaio. Pernotteremo nei pressi del parco nazionale.

8° giorno) inizieremo la giornata con un'escursione in barca alle isolette che circondano la penisola di Absheron, alla ricerca, soprattutto, della Foca del Caspio, un animale straordinario per molti versi, primo fra tutti l'ambiente in cui vive: è l'unica foca di acque salmastre. Piccola e graziosa, vive solo lungo le coste e sulle isolette rocciose del Mar Caspio ed è inserita nella Lista Rossa della IUCN. Vedremo naturalmente anche molte specie di uccelli, tra cui Marangoni minori, Gabbiani del Caspio, Gabbiani rosei, Fraticelli, Mignattini comuni e alibianche, Sterne maggiori, Sterne zampenere. Al termine della gita in battello inizieremo al nostra discesa verso sud, fermandoci però quasi subito al lago Zig, dove potremo vedere Svassi maggiori, Tuffetti, Morette tabaccate, e, nella vegetazione circostante Cannaiole eurasiatiche e Cannareccioni eurasiatici, mentre nella steppa circostante Cutrettole comuni (e sperabilmente qualche Cutrettola testagialla orientale), Allodole eurasiatiche, Calandrelle comuni e Cappellacce comuni zampettano frenetiche. La superficie del lago è scrutinata da Falchi di palude a cui potrebbero unirsi Albanelle pallide e minori. La fermata successiva sarà ad un sito storico e naturalistico di straordinario interesse: i petroglifi (incisioni rupestri) e i vulcani di fango di Qobustan. Le incisioni rupestri, databili fra 5.000 e 20.000 anni fa, sono una testimonianza delle condizioni di vita preistorica nel Caucaso; esse sono oltre 600.000 e rappresentano uomini primitivi, animali, battaglie, danze rituali, imbarcazioni, carovane di cammelli, soggetti astronomici. I vulcani di fango sono formazioni eruttanti fango bollente e, in alcuni casi anche fuoco e lapilli. L'ultima parte del percorso per arrivare allo Shirvan National Park si snoda in una regione stepposa e arida e molte saranno le occasioni di birdwatching; non dovremmo avere difficoltà a vedere il Culbianco isabellino, la Monachella comune e il Saltimpalo siberiano, in questa regione presente con la sottospecie variegatus, che ricorda, quando visto in volo dall'alto, una monachella, in virtù del disegno a T della sua coda. Pernotteremo due notti in un hotel a sud del parco.

9° giorno) lo Shirvan National Park è stato istituito nel 2003 principalmente per proteggere la Gazzella subgutturosa, una specie vulnerabile il cui areale azero è completamente separato dal suo areale principale, che va dalla Penisola Arabica alla Cina e Mongolia. Avremo occasione di vedere numerosi branchi di questa graziosa gazzella e, con fortuna, anche lo Sciacallo dorato e la Volpe comune e, con ancora maggior fortuna, il Gatto della jungla e il Lupo. Ma il nostro target principale sono gli uccelli e il mosaico di ambienti del parco ci permetteranno un birdwatching quanto mai produttivo. Il parco ospita molti reservoir e sia gli specchi d'acqua e la ricca vegetazione che li circonda sono un trionfo di uccelli, a partire da una delle specie più ambite e cioé il Pollo sultano testagrigia; per Clements è ancora solo una sottospecie, caspius che presto dovrebbe essere elevata a specie buona. Tra le altre specie legate agli ambienti acquatici ricordiamo: il Moriglione eurasiatico, il Fistione turco, il Cavaliere d'Italia, il Corriere di Leschenault, il Fratino, il Corriere piccolo, il Mignattino piombato, la Pantana eurasiatica, la Pettegola, la Cannaiola verdognola, la Cannaiola di Jerdon, il Pendolino comune, il Migliarino di palude. Da queste parti sono state osservate, durante la migrazione, chcche come la Pavoncella gregaria e il Corriere del Caspio. Nella aree più aperte vedremo anche vocifere famigliole di Chukar e di bellissimi Francolini neri, Calandrine e Calandre asiatiche. Nelle aree con cengie rocciose cercheremo la Monachella dorsonero e il Picchio muratore di roccia e scrutineremo con attenzione gli stormi di Gruccioni comuni alla ricerca del Gruccione guanceblu, mentre sfarfallanti Upupe comuni volano in ogni dove. Potrebbero far la loro comparsa una nutrita schiera di zigoli, tra cui Zigoli capineri, Ortolani comuni e più rari Zigoli collogrigio e stormi di bellissimi Storni rosei. Sul parco potrebbero volare rapaci in migrazione non ancora osservati, come l'Aquila anatraia maggiore e l'Aquila delle steppe. La sera potremmo sentire il flautato bisillabo dell'Assiolo, le strida della Civetta comune, il mulinello del Succiacapre eurasiatico.


La Foca del Caspio è una delle due foche lacustri del mondo (l'altra è la Foca del Bajkal). Piccola, graziosa e minacciata di estinzione, sarà il pezzo forte della gita in battello sul Mar Caspio (© Nanosanchez, Pubblico Dominio)




In alto: le iscrizioni rupestri di Gobustan risalenti al 10.000 AC (© Azeri, Creative Commons 3.0 Unported)




Il Corriere di Leschenault nidifica nelle zone umide dello Shirvan National Park. Raramente, ma quindi possibilmente, in questo parco sono stati osservati anche, durante le migrazioni, la Pavoncella gregaria e il Corriere asiatico! (© Dick Forsman)
10° giorno) raggiungeremo oggi il parco nazionale di Hirkan, un magnifico teatro naturale che protegge un'area di foresta decidua nelle Talysh Mountains, uno splendido modo per terminare il nostro multiforme Ornitour. Lungo la via, comunque, daremo ancora un'occhiata agli ambienti stepposi dell'Azerbaijan visitando il lago Mahmudchala, un lago salino poco profondo bordato da canneti e circondato da steppa punteggiata da tamerici. L'avifauna che abita il lago e i suoi paraggi è ricca e interessante; oltre ad ulteriori chances di vedere il Pollo sultano testagrigia, vedremo Aironi rossi, Garzette comuni, Spatole eurasiatiche, Casarche eurasiatiche, Morette tabaccate, Anatre marmorizzate e Gobbi rugginosi. Nell'erba folta che borda il lago potremo forse sentire il meccanico canto del Forapaglie macchiettato, ma vederlo sarà un altro paio di maniche. Sulle tamerici che punteggiano la steppa molti uccelletti, alcuni residenti, altri ancora in migrazione svolazzano alla ricerca di ombra e di cibo: la specie più ricercata sarà la Silvia di Menetries, ma non disdegneremo il Canapino pallido orientale, la Bigia grossa orientale, l'Averla capirossa, l'Averla cenerina. Potremmo anche avere la fortuna di incrociare una Silvia del deserto in migrazione. Raggiungeremo poi il nostro resort vicino all'ingresso dell'Hirkan National Park, dove pernotteremo tre notti.

11° e 12° giorno) il parco nazionale di Hirkan fu istituito nel 2004 per proteggere il più vasto e selvaggio tratto di foreste umide temperate e subtrobicali dell'Azebaijan e dell'intera regione. Tutto è favoloso in questo parco, a partire dai paesaggi, e continuare con la flora, che comprende numerose specie endemiche e finire con la fauna, che è assolutamente spettacolare. Non che possiamo vedere i mammiferi, che per vari motivi sono al di fuori delle nostre aspettative: la mitica Tigre del Caspio correva in queste montagne fino ai primi anni 70 del secolo scorso, e oggi è estinta, il Leopardo persiano è stato avvistato, ma gli individui nel parco sono pochissimi, la Iena striata, qui all'estremità nord-occidentale dell'areale è notturna e invisibile, la Lontra eurasiatica è notturna e non se ne parla, la Lince europea è più rara che in Europa, eccetera. Ci dovremo "accontentare" degli uccelli; la Cicogna nera nidifica in queste foreste, così come diverse specie di rapaci: Capovaccaio, Avvoltoio monaco, Aquila reale, Sparviere levantino, Sparviere eurasiatico. Nelle foreste di Hirkan potremo vedere decine di specie, come il Corvo imperiale comune, il Cuculo eurasiatico, la Ghiandaia eurasiatica, la Balia dal semicollare, il Pigliamosche pettirosso, la Cincia dalmatina e, target primario, la Cincia del Caspio, una specie endemica di Azerbaijan e Iran. Sull'altopiano di Zuvand, nelle aree più glabre, avremo buone chances di vedere il Picchio muratore persiano, l'Usignolo d'Africa, il Passero solitario, il Fringuello alicremisi, lo Zigolo muciatto, la Passera lagia, la Passera sarda. Ancora più in basso, alle falde delle Talysh, vedremo la Tortora comune, la Tortora delle palme, il Picchio rosso mezzano, il Picchio rosso minore.

13° giorno) torneremo oggi a Baku, partendo presto al mattino, poichè il percorso è lungo e vogliamo aver tempo per fermarci in qualche posto promettente per un ultimo poco di birdwatching. Avremo a disposizione un paio di stanze per rinfrescarci qualche ora. Cena tradizionale azera dopo la quale saluteremo le nostre guide e ci trasferiremo all'aeroporto, pronti per l'imbarco sul volo per Milano. Chi si ferma in Azerbaijan per l'estensione in Nakhvichan pernotterà in un hotel della capitale.

14° giorno) arrivo a Milano in mattinata.



La Casarca eurasiatica è una delle tre anatre di lustro che potremo vedere in Azerbaijan (le altre sono l'Anatra marmorizzata e il Gobbo rugginoso) (© Bulan Chakraborty Creative Commons 3.0 Unported)




Le monachelle saranno uno dei pezzi forti dell'Ornitour in Azerbaijan, con Culbianchi isabellini, Monachelle dorsonero, Monachelle di Finsch (illustrata qui sopra) e Monachelle persiane tutte nella lista (© Dûrzan Cîrano Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




La steppa intorno al lago Mahmudchala è frequentata da molti rapaci in migrazione; uno dei più belli e ambiti è l'Albanella pallida (© Dick Forsman)

estensione in Nakhchivan

14° giorno) volo mattutino a Nakhchivan, il capoluogo dell'omonima Repubblica Autonoma di Nakhchivan, dove pernotteremo quattro notti. Il Nakhchivan è un'exclave dell'Azerbaijan, essendo situato al di fuori dei confini principali del paese; confina con l'Iran, l'Armenia e la Turchia. La leggenda vuole che questa regione si stata fondata da Noè, dal quale deriverebbe sommariamente il nome. Non è stato facile ottenere i permessi e le autorizzazioni per girare in questa repubblica, a causa della delicata posizione geografica, della sensibilità dei suoi confini, dell'annosa disputa con l'Armenia per il Nagorno-Karabakh; non è stato facile, ma ci siamo riusciti e così potremo godere l'eccezionale avifauna di questa terra. Il Nakhchivan è prevalentemente deserto, ma le sue aree orientali salgono sul Piccolo Caucaso, così il nostro birdwatching sarà ricco di specie tipiche di steppa e semideserto e anche di foresta e prateria d'alta montagna.

15°/17° giorno) il clima del Nakhchivan è molto caldo e quindi concentreremo il birdwatching nelle prime ore del mattino e la sera, quando la temperaturà è più fresca e gli uccelli sono più attivi. Il Nakhchivan ospita molte specie presenti anche nel territorio principale, così avremo la possibilità di vedere quelle che ci fossero sfuggite fino ad ora, ma ci sono alcuni uccelli che non sono presenti nell'Azerbaijan. Prima fra tutte la Pernice golagrigia, che in Europa vive solamente in questa regione; la nostra guida conosce l'area di riproduzione delle poche coppie che costituiscono l'intera popolazione azera e non dovrebbe essere difficile vedere questa graziosa pernice. Tra le specie che frequentano la stessa area della pernice ricordiamo la Cicogna bianca, il Chukar, la Tortora delle palme, il Picchio rosso di Siria, il Canapino pallido orientale. Un'escursione è prevista a sud del capoluogo, verso la cittadina di Ordubad, un'area dove potremo vedere la seconda specie tipica di questa regione, la Monachella codarossa, della ssp chrysopygia, prossima ad essere splittata, con il nome di Monachella persiana, dalla Monachella codarossa della Turchia. Altre due specie richiederanno un'attento scrutinio di tutti gli uccelletti che ci capiteranno a tiro sono il Trombettiere e il Fringuello di Mongolia, quest'ultimo confinato, nel Paleartico Occidentale, alla Turchia Orientale e all'Azerbaijan. Cercheremo anche un'altra specie estremamente localizzata, lo Shikra, uno sparviere che, nel Paleartico Occidentale, nidifica solo qui. Nelle aree semidesertiche intorno a Ordubad potremo vedere anche: Aquila imperiale, Falco sacro, Upupa eurasiatica, Gruccione comune, Ghiandaia marina eurasiatica, Rondone maggiore, Calandra asiatica, Monachella di Finsch, Monachella dorsonero, Culbianco isabellino, Storno roseo, Picchio muratore persiano, Passera di roccia, Passero solitario. Uno dei tre giorni in Nakhchivan sarà dedicato all'escursione sul Piccolo Caucaso, dove visiteremo lo Zangezur National Park, esplorandone le distese aride dei versanti più bassi delle montagne, le foreste di querce e faggi delle quote intermedie e le praterie alpine, in un susseguirsi di ambienti tipici di quasti tutte le catene montuose del mondo. Le attrazioni ornitologiche principali di quest'area sono il Tetraogallo del Caspio e la Passera scopaiola di Radde. Se riusciremo a vedere il massiccio tetraogallo, avremo completato la splendida tripletta di galliformi auspicata. Se il Tetraogallo del Caspio ci lascerà tempo, cercheremo altre specie e potremmo vedere: Aquila reale, Aquila minore, Grifone eurasiatico, Sparviere eurasiatico, Sparviere levantino, Poiana comune, Poiana codabianca, Luì nitido, Luì montano, Passero solitario, Codirossone eurasiatico, Picchio muraiolo, Codirosso spazzacamino, Verzellino fronterossa, Ortolano comune, Zigolo muciatto e tante altre specie. Anche nello Zangezur National Park vivono molte specie di mammiferi, incluso il favoloso Leopardo persiano, ma avremo pochissime chances di vederlo.

18° giorno) volo a Baku, dove avremo tempo di fare una passeggiata nella suggestiva città vecchia (ma i parchi cittadini potrebbero invogliarci a qualche ultima sbinocolata). Cena d'addio e trasferimento all'aeroporto per il volo a Milano.

19° giorno) arrivo a Milano.


Il Nakhchivan è prevalentemente arido, con estensione di steppa e semideserto roccioso, l'ambiente ideale per una serie di uccelli eccezionali (© Ulvi Ismayil Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




La Monachella codarossa è stata recentemente splittata in due specie e in Azerbaijan potremo vedere l'ex sottospecie che va dalla Transcaucasia all'Afghanistan (© Pkspks Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




L'Azerbaijan è un paradiso per i lister del Paleartico Occidentale, perchè solo in questo paese nidificano alcune specie per il resto del loro areale tipiche dell'Asia o dell'Africa. Lo sparvierino Shikra è una di queste (© Dick Forsman)




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