Kirghizistan spedizione leopardo delle nevi 24 febbraio - 5 marzo 2017 |
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Sarà un privilegio ammirare uno dei mammiferi più rari del mondo, il Leopardo delle nevi; non v'è certezza assoluta di vedere questo mitico felino, ma le probabilità sono molto alte (© Alphacandy, Fotolia )
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Kazakistan | Uzbekistan | Kirghizistan | Giappone in inverno | |||
Mongolia | Russian Far East |
Bajkal | Amur |
Itinerario dettagliato | ||
1° e 2° giorno) volo Milano - Mosca e coincidenza in tarda serata per Bishkek, la capitale del Kirgizistan. Situato nell’estremo nord-ovest dell’Himalaya, più dell’80% del Kirghizistan è coperto dalle montagne del Tien Shan (Montagne Celesti), che dalla provincia cinese dello Xinjiang raggiunge ad ovest il paese. Il Tien Shan kirghiso è chiamato Ala Tau. Il Kirghizistan, una delle ex-repubbliche sovietiche, ha ottenuto l’indipendenza nel 1991. Il suo territorio è incuneato tra il Kazakistan a nord, Uzbekistan ad ovest,Tajikistan a sud e Cina ad est. A parte la Cina, tutte le summenzionate ex-repubbliche sovietiche, con l’aggiunta del Turkmenistan, formano quell’area geografica conosciuta come Turkestan, un’area di enorme interesse naturalistico, culturale e storico. La storia antica del Kirghizistan si intreccia con quella dell’impero persiano achemenide e poi con il regno di Alessandro il Grande. In seguito il Buddismo, il Manicheismo, i Nestoriani e i seguaci di Zoroastro ebbero nell’attuale Kirghizistan significative quantità di adepti e rimasero fra i principali attori del commercio sulla Via della Seta fino alle invasioni dei musulmani nell'VIII secolo. Un passo importante nella storia kirghiza fu l'avvento dei Turchi, nel IV secolo, che diedero il nome ai Kirghizi (da "kyrgyz", "rosso"), e nell'VIII, quando sopraggiunsero gli Arabi, e nell'840, quando arrivarono gli Uiguri. Di conseguenza i popoli Kirghizi fin dall'età medievale furono incrocio di culture, religioni, tradizioni ed etnie differenti, incrocio visibile ancora adesso nei visi delle genti locali. Dal punto di vista geografico, la caratteristica principale del paese è, come accennato, la catena del Tien Shan nella parte sud-orientale del paese. Le sue cime, il suggestivo gruppo del Kokshal-Tau, formano uno splendido confine naturale con la Cina che culmina nel Pik Pobedy (7439 m), il punto più alto del Kirghizistan. Le uniche zone di pianura di una certa rilevanza sono le valli del Chui e di Talas, adiacenti al Kazakistan. Il paese è di estrema importanza faunistica perché, oltre ad ospitare la seconda più consistente popolazione mondiale di Leopardo delle nevi, offre rifugio a migliaia di uccelli migratori (i laghi Issyk e Saryčelek sono riserve della biosfera dell'UNESCO). Arrivati a Bishkek di primo mattino, saremo accolti da Michael e il suo team che ci accompagneranno ad una vicina guesthouse. Dopo colazione, qualche ora di riposo e il pranzo, saliremo sulle jeep che ci porteranno al nostro campo base, sui contrafforti dell’Ala Tau. Cena e pernottamento al campo
3°/9° giorno) quella che ci apprestamo a compiere è una spedizione speciale ed unica alla ricerca del più fascinoso e raro felino, se non mammifero, se non animale, del mondo. Pur dedicando tutti i nostri sforzi alla localizzazione dell’Irbis, avremo ottime occasioni di vedere anche la Lince eurasiatica, lo Stambecco siberiano, il Lupo e l’Argali (una specie di pecora selvatica simile al Muflone). Vedremo anche molte specie di uccelli. Le chances di vedere (e sentire) l’Irbis sono ragionevoli, in virtù dell’esperienza di Michael Westerbjerg Andersen, fondatore, manager e chief-naturalist di Miksture, il nostro operatore locale. Michael, dopo aver identificato quest’area nel 1999, ha avuto, nelle successive numerose spedizioni, una percentuale di successo del 50% per quanto attiene il contatto visivo e del 75% per quanto attiene quello uditivo (12 incontri in totale su 24 spedizioni, e 100% di successo negli ultimi tre sopralluoghi); in particolare l’ultimo incontro è stato, come mi riferiscono gli spettatori, magico: un maschio di Irbis è stato localizzato su un declivio parzialmente innevato, dove rododendri e betulle facevano capolino dal manto bianco, e ha camminato, a qualche centinaio di metri, ma spettacolarmente vicino nei binocoli e cannocchiali, per qualche minuto, maestoso e ieratico. Nella stessa spedizione il gruppo di naturalisti ha visto anche due individui di Lince eurasiatica, diversi Stambecchi siberiani e, immagino, anche molti uccelli, anche se il mammal-watching non ha lasciato spazio, comprensibilmente, al birdwatching. L’intensa sorveglianza che Miksture ha effettuato negli ultimi due anni ha concluso che i Leopardi delle nevi nell’area sono 5 o 6 e ha portato all’ottimizzazione delle future spedizioni, nelle quali verranno sistemati due campi, uno nella vallata inferiore dell’area prescelta e una più in alto. Questo per avere sotto controllo la più vasta area possibile e contemporaneamente di evitare faticosissimi trekking montani. Febbraio e marzo rappresentano al stagione degli accoppiamenti e avere un osservatorio (e un auditorio) ampio faciliterà la visione e l’ascolto della nostra “preda”. Spenderemo i primi giorni intorno al campo inferiore e muoveremo nella seconda parte del tour in quello più elevato. Va tenuto in mente che questa spedizione richiede pazienza, adattabilità e un poco di sforzo fisico. Non si tratta di arrampicate o scalate, ma solo camminate in piano, anche se in condizioni difficili, per il freddo e il terreno innevato. Solo nel trasferimento tra il campo inferiore e quello superiore è richiesto un trekking in salita della durata di cinque ore circa. Le ore migliori per la comparsa del Leopardo delle nevi sono l’alba e il tramonto, quando l’animale si muove o caccia. Dovremo essere quindi in piedi alle sei del mattino e pronti ai pezzi (binocoli e telescopi) alle sette. Alle sette di sera cala il tramonto e di nuovo, l’ora precedente richiederà molta attenzione. Naturalmente il Leopardo delle nevi può apparire in ogni momento della giornata e l’organizzazione ha predisposto una vedetta che starà all’erta durante tutte le ore di luce. Al calar del buio, Michael ci parlerà della biologia, ecologia, storia e leggende sull’Irbis. Tutti i tre pasti della giornata, preparati sul posto dal nostro operatore locale, verranno consumati al campo. L’organizzazione provvederà anche ai portatori che ci libereranno di zaini e bagagli durante l’ascensione tra il primo e il secondo campo. Le temperature che incontreremo vanno da – 16° a 0° durante la notte e salgono fino a circa 10° nei giorni soleggiati. Sono ovviamente necessari abiti caldi e imbottiti, calze e guanti di lana, scarponi da trekking e sacco a pelo termico (quest’ultimo può essere noleggiato presso il nostro tour-operator), ma anche creme solari protettive e un copricapo. All’atto dell’iscrizione, comunque, forniremo un dettagliato elenco di tutto l’equipaggiamento necessario. Oltre ai magnifici mammiferi che abbiamo già descritto, neii giorni della spedizione faremo anche un eccezionale birdwatching; tra le specie più interessanti ricordiamo: Aquila di mare, Aquila reale, Gipeto, Grifone dell’Himalaya, Poiana degli altipiani, Picchio muraiolo, Codirosso di Güldenstadt, Codirosso di Eversmann, Passera scopaiola dell’Himalaya. Tutte le cene e i pernottamenti saranno effettuati al nostro campo tendato. 11° giorno) dopo colazione, trasferimento all’aeroporto e volo a Mosca. Coincidenza con il volo per Milano. Arrivo a Milano e fine del viaggio. |
Areale mondiale del Leopardo delle nevi Panthera uncia (© IUCN) L'Argali è una specie di pecora selvatica simile al Muflone. Con nove sottospecie è diffuso nelle catene montuose dell'Asia Centrale: Himalaya, Tibet e Altai (© S. Reznichenkognpp, CC BY-SA 3.0) L'imponente catena del Tien Shan, al confine tra Cina e Kirghizistan (© Chen Zhao, CC BY 2.0) Anche se il target di questo tour non è il birdwatching, non potremo fare a meno di apprezzare la bellezza degli uccelli di queste montagne, tra cui questo magnifico Codirosso di Güldenstadt (© Arturo Gargioni) Tra gli uccelli più tipici dello Tien Shan ci sono i rapaci, come questo Grifone dell'Himalaya (© Jan Reurink, CC BY 2.0) |
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