Mongolia
birdwatching sulle orme di Gengis Khan
2 - 19 giugno 2016

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Intro

La Mongolia è il cuore dell’Asia e nonostante sia vasta 25 volte l’Italia, appare, incastrata com’è tra le immensità di Turkestan, Russia e Cina, un piccolo paese. Pensare alla Mongolia e immaginare le orde di Gengis Khan sciamare dalle steppe e deserti fino all’India e all’Europa, distruggendo tutto ciò che incontravano nella cavalcata, è tutt’uno. Poi, dopo quel periodo storico, della Mongolia, e dei mongoli, si seppe ben poco, un popolo chiuso nell’ortodossia di un comunismo poco incline ad aprire le proprie frontiere al turismo. Ma recentemente, pecunia non olet, il paese è visitabile, più o meno facilmente. Espletate le formalità di rito e armatosi dei dovuti permessi, il birdwatcher europeo potrà trovare in Mongolia tesori ornitologici di ineguagliabile valore. E già, perché la Mongolia, pur ospitando solo un endemismo, la graziosa Passera scopaiola di Mongolia, e possedendo una biodiversità ornitica non particolarmente ricca, è patria di specie favolose, rare e spettacolari. La Mongolia è terra di wilderness: con due milioni e mezzo di abitanti, il paese è uno dei meno abitati della Terra e nelle sue tre “strisce” di habitat, la taiga, la steppa e il deserto, vivono uccelli come il quasi mitico Gabbiano relitto, la Gru nucabianca, la Ghiandaia terragnola di Henderson, il Corriere orientale, il Saltimpalo di Hodgson; e poi una pletora di dream-birds che nel Paleartico Occidentale sono rarissimi o accidentali, come la Damigella di Numidia, il Codazzurro e la Calliope siberiana. Oltre a vedere uccelli sensazionali, potremo ammirare paesaggi incontaminati e godere di visioni suggestive, come quella dei nomadi nelle yurte, che governano a cavallo branchi di pecore e cammelli domestici. La suggestione di questo Ornitour in Mongolia sarà unica e i piccoli disagi legati all’assenza di strutture ricettive ampiamente ricompensati dalle meraviglie alate che vedremo. Pernotteremo per quasi tutta la lunghezza del tour in campi tendati appositamente eretti dal nostro tour-operator locale. Il tour prenderà le mosse dalla capitale Ulan Bator, da dove ci dirigeremo verso nord-est fino a raggiungere la favolosa taiga del Gorkhi Terelj National Park; qui i tre target principali saranno il Macchiarolo della Cina (una bestiola affine alle nostre locustelle), il Beccaccino di Swinhoe e il Gallo cedrone becconero, cugino prossimo orientale del nostro Gallo cedrone eurasiatico. Tornati a Ulan Bator ci imbarcheremo sul volo per Dalanzadgad, nel sud del paese vicino al confine con la Cina, da dove, emuli dei nomadi mongoli, inizieremo un favoloso viaggio da sud a nord, attraversando la steppa, costeggiando il deserto del Gobi e salendo sulla spettacolare tundra dei monti Khangay. I pezzi forti di questa avvincente traversata saranno molteplici: nelle steppe crivellate di paludi il nostro target principale sarà il delizioso Corriere asiatico, corredato di limicoli ancillari di classe come il Corriere mongolo, il Corriere di Leschenault e il Piro piro pettorossiccio asiatico; il lago Boon Tsagaan Nuur ci riserverà la specie più importante di tutto il viaggio, il Gabbiano relitto; la steppa della fascia centrale del paese ospita un'altra specie di gran classe, la Ghiandaia terragnola di Henderson, una delle cinque specie di questo strano gruppo, affini ai corvi ma reminiscenti più, nel comportamento e nel piumaggio, di un Allodola beccocurvo! La tundra dei monti Khangay è la patria di altre due specie target, il Tetraogallo dell'Altai e il Saltimpalo di Hodgson, una specie rara e pressochè sconosciuta. Altri highlight del tour sono le due spettacolari gru, la Damigella di Numidia e la Gru nucabianca, una sequenza di rapaci da acquolona in bocca: Gipeto, Aquila pescatrice di Pallas, Aquila delle steppe, Falco pecchiaiolo orientale, Poiana degli altipiani, Falco sacro, Falco dell'Amur, e, last but not least, alcune specie di Passeriformi che, da rarità assoluta nelle nostre terre, si trasformeranno in specie comuni: Luì duebarre, Luì artico, Luì di Pallas, Luì forestiero, Luì scuro, Calliope siberiana, Pigliamosche della taiga, Cincia azzurra, Codazzurro, Calliope siberiana, Zigolo di Pallas. Se aggiungiamo che faremo birdwatching nella terra del mitico Leopardo delle nevi, possiamo concludere che questo tour in Mongolia ha tutte le carte in regola per essere uno dei più emozionanti del programma 2015.



Il dolcissimo Khulan è una delle quattro sottospecie di Onagro o Asino selvatico; è una sottospecie a rischio di estinzione e saremmo molto fortunati se, nel Gobi, riuscissimo a vederlo (© Kaczensky, CC BY-SA 3.0)


Il Falco dell'Amur è uno dei rapaci target del tour. In Mongolia è abbastanza comune negli ambienti adatti, campagna aperta con piccoli boschi e aree palustri. Nidifica, sia solitariamente che in piccole colonie, in nidi abbandonati da altri rapaci e Corvidi, a volte anche nei buchi di vecchi alberi (© Dick Forsman)


Mappa interattiva



Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Ulan Bator
2° giorno) Ulan Bator
3° e 4° giorno) Terelj
5° giorno) volo a Dalanzadgad
6°/16° giorno) viaggio itinerante in campeggio mobile (yurte) attraverso il Gobi e l'Altai. Lago Boon Tsagan. Khangay Mountains etc...
17° giorno) arrivo a Ulan Bator
18° giorno) volo Ulan Bator - Milano

Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: l'hotel ad Ulan Bator è un discreto tre stelle. I campi tendati a Terelj e nel sud del paese comprendono le tende personali, una tenda ristorante comunitaria e tende-toilette.

Difficoltà: adattamento alla vita di campeggio. I due trekking montani (per il Gallo cedrone becconero e il Tetraogallo dell’Altai) sono impegnativi e richiedono buona forma fisica

Bibliografia: in attesa dell'uscita, prevista per il 2017, del (verosimilmente) splendido e definitivo Birds of Mongolia, di Gombobaatar, Leahy & Boldbaatar, è necessario piluccare in:
Birds of Central Asia, di Ayé, Schhweizer e Roth, Christopher Helm
Field Guide to the Birds of East Asia: Eastern China, Taiwan, Korea, Japan, Eastern Russia, di Mark Brazil, Christopher Helm.

Utili anche: A Field Guide to the Birds of Russia and Adjacent Territories (the former USSR), di Flint, Boehme, Kostin & Kutnetsov, Princeton University Press (peraltro di difficile reperimento e dotato di illustrazioni pessime) e A Field Guide to the Birds of China, di MacKinnon, Oxford University Press.

Costo del tour
: Euro 3.780

Numero massimo di partecipanti: nove

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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Lufthansa Milano – Ulan Bator via Francoforte.

2° giorno) arrivo a Ulan Bator e trasferimento in hotel, dove pernotteremo due notti. Nella capitale mongola non c’è molto da vedere dal punto di vista architettonico e l’unica cosa interessante è il contrasto tra i campi tendati di yurte della periferia e i grattacieli e palazzi moderni della città, che ha, come tanti altri centri asiatici, ceduto alla modernizzazione. Avremo tempo di fare un po’ di birdwatching nelle aree verdi della capitale e lungo le rive del fiume Tuul, e non sarà difficile vedere le nostre prime specie, come la Cicogna nera, il Piccione di collina, il Rondone codaforcuta, l’Averla bruna, il Culbianco isabellino, la Gazza azzurra (la popolazione relitta della Spagna rappresenta ancora un mistero ornitologico), il Tordo di Naumann, la Bigiarella, il Pigliamosche della taiga (precedentemente conspecifico con il Pigliamosche pettirosso), la graziosissima Cincia azzurra, la CInciallegra, la Cincia bigia alpestre, il Pendolino capobianco, il Gracchio corallino, il Ciuffolotto scarlatto, la Cornacchia orientale (considerato da molti ornitologi una specie a tutti gli effetti), il Frosone, lo Zigolo faccianera, lo Zigolo campestre, lo Zigolo golarossa e lo Zigolo dal collare. Faremo particolare attenzione ai "filloscopi" che svolazzano sugli alberi, soprattutto sui salici che bordano il fiume Tuul: oltre a qualche più comune Luì grosso e Luì piccolo (della sottospecie siberiana tristis), potremo vedere i piccoli gioielli ambitissimi in Europa: Luì di Pallas, Luì boreale, Luì forestiero, Luì duebarre (il "vecchio" Luì verdastro orientale), Luì scuro. Vedremo i nostri primi rapaci, come il Nibbio guancenere (che alcuni ornitologi ritengono essere una specie buona, separata dal Nibbio bruno), l'Aquila minore e il Grillaio. Nelle aree palustri che circondano la capitale mongola vedremo qualche limicolo, non particolarmente raro, ma utile per la nostra checklist: Pettegola, Pantana eurasiatica, Piro piro piccolo, Corriere piccolo.

3° e 4° giorno) ci trasferiremo oggi a Terelj, una splendida area montagnosa nella catena dell’Hentiy, dove foreste di latifoglie e balze rocciose si alternano a coniferete e praterie alpine. La parte meridionale delle montagne Hentiy è protetto a parco nazionale, il Gorkhi-Terelj National Park: il parco è costituito da vallate intermontane ricoperte da praterie e attraversate dal fiume Tuul. Pernotteremo due notti in un campo tendato eretto in questo magnifico paesaggio alpino. Lungo la strada ci fermeremo in un'area palustre che ospita uno dei target del tour, la splendida Gru nucabianca. La specie più rara di Terelj è il Gallo cedrone becconero, pressoché identico al nostro ma con la differenza spiegata nel nome; occorrerà un trekking discretamente impegnativo per riuscire a vederlo. Meno impegno, ma comunque fortuna, sarà richiesto per vedere le molte altre specie di uccelli che frequentano questa regione: Francolino di monte, Beccaccia eurasiatica, Allocco degli Urali, Tortora orientale, Cuculo orientale, Picchio cenerino, Picchio nero, Picchio tridattilo eurasiatico, Picchio dorsobianco, Picchio rosso minore, Prispolone indiano, la favolosa Calliope siberiana, Codazzurro, Pettirosso blu siberiano, Codirosso di Dauria, Tordo oscuro, Tordo golarossa, Locustella lanceolata, Pigliamosche fianchiscuri, Pigliamosche bruno asiatico, la splendida sottospecie caudatus del Codibugnolo, Picchio muratore eurasiatico, Ghiandaia eurasiatica, Ghiandaia siberiana, Cincia mora, Nocciolaia, Zigolo castano, Zigolo golarossa, Zigolo guancecastane e lo straordinario Ciuffolotto roseo codalunga. Un altro target di questa regione, e di tutto il tour, è il Macchiarolo della Cina, un "bradittero" affine alle nostre locustelle tutt'altro che confidente e sempre infrattato nei cespugli. Anche a Terelj ci godremo rapaci: oltre ai comuni Sparviere eurasiatico, Lodolaio eurasiatico e Poiana comune, potremo vedere il molto più ricercato Falco pecchiaiolo orientale e la sera faremo una capatina ad una palude dove dovremmo riuscire a vedere un'altra specialità di Terelj, il Beccaccino di Swinhoe.

5° giorno) torneremo di prima mattina a Ulan Bator, dove ci imbarcheremo sul volo per Dalanzadgad, nel sud del paese vicino al confine con la Cina. Qui, alle falde dell’Altai e vicini al deserto del Gobi, inizierà la nostra avventura in Mongolia, quasi che anche noi fossimo nomadi delle steppe. Come già accennato nell'introduzione, pernotteremo tutte le notti seguenti in un campo tendato allestito per noi dal nostro operatore locale: per quanto non siano certo camere d’hotel, le tende per il pernottamento e le tende di servizio (ristorante, bagno e toilette) sono abbastanza confortevoli.

6°/16° giorno)
in questi giorni ci muoveremo verso nord-est attraversando scenari di incomparabile bellezza, popolati da uccelli di incomparabile suggestione. Attraverseremo fasce ambientali nettamente diverse tra loro: la steppa, il deserto, le montagne e la tundra delle aree più elevate. Inizieremo con l’esplorazione delle steppe che si stendono ai confini del Deserto del Gobi e alla base della catena montuosa dell'Altai; il Gobi è il secondo deserto, per estensione della Terra e qui, nell'antichità, sciamavano le orde di Gengis Khan e, più tardi, camminavano i cammelli battriani delle carovane sulla Via della Seta. Le steppe del Gobi sono punteggiate da aree palustri e estensioni di piccoli arbusti stentati; questa è la patria di una delle specie più ambite del tour, lo splendido Corriere orientale, che cercheremo insieme all’altra specialità locale, il Sirratte di Pallas, una specie che in passato ha “invaso” l’Europa (quasi come i mongoli di Gengis Khan) dove a volte ha persino nidificato. Tra le altre specie steppiche di quest’area ricordiamo la Calandrina asiatica e l’Averla delle steppe (due sottospecie, rispettivamente della Calandrina e dell’Averla meridionale, considerate specie buone da alcuni tassonomisti), la Tortora dal collare eurasiatica, la Passera lagia. In uno scenario completamente diverso visiteremo la catena dell’Altai, e precisamente il Gurvansaikhan National Park e Yolyn Am, che in lingua locale significa la “valle del Gipeto”. Il perché di questo nome sarà chiaro a tutti, chè lo splendido avvoltoio è in quest’area particolarmente numeroso. La catena del Gobi Altai non è particolarmente elevata, raggiungendo solo i 2500 metri; le sue valli, gole e canyon rocciosi ospitano specie di uccelli eccezionali. Anche qui sarà necessario un trekking impegnativo per vedere due specialità locali: il maestoso Tetraogallo dell’Altai e la piccola Passera scopaiola di Mongolia, l’unico endemismo del paese. Tra le numerose altre specie dell’area ricordiamo: Allodola golagialla, Calandro di Blyth, Passera scopaiola bruna, Sordone, Codirosso spazzacamino, Picchio muraiolo, Fringuello delle nevi, Luì panciazolfo, Fanello nordico, Ciuffolotto roseo magnifico, Ciuffolotto roseo maggiore, Zigolo di Godwleski. Tra i mammiferi che frequentano la zona vedremo senz’altro i buffi pika, che sciamano sulle rocce e si infilano nelle loro fenditure, loro tane, per sfuggire agli attacchi di falchi e aquile. Questa è anche la terra di uno degli animali più belli e rari della Terra, il mitico Leopardo delle nevi; l’incontro con questa meraviglia della natura forse potrebbe far passare in secondo piano tutti gli uccelli, ma le probabilità di tale incontro rasentano lo zero. Muovendoci verso ovest entreremo nel magico Deserto del Gobi, definito deserto, ma in realtà costellato di vegetazione che, in questa stagione dell’anno esplode dei colori di milioni di fiorellini; solo più a nord il deserto assume le tipiche caratteristiche di tale habitat, con splendide dune dove cresce un arbusto chiamato saxaul; ed è questa regione che ospita la graziosa Passera del saxaul. Tra le altre specie che vedremo in quest’area di deserto ricordiamo: Grillaio, Silvia del deserto, Monachella del deserto, Averla delle steppe, Averla isabellina Faremo visita ad un’area celebre perché in essa furono scoperti i resti di numerose specie di dinosauro, e ancora oggi è frequentata da molti ricercatori di fossili. Con fortuna potremo vedere qualche Gazzella di Mongolia, la Gazzella gozzuta e, se la fortuna fosse tanta, il Khulan, la sottospecie mongola dell'Onagro o Asino selvatico. Continuando verso nord entreremo in un paesaggio meno arido, all’orizzonte del quale svetta il massiccio del Bogd Uul. Le acque che scendono dai versanti di questo monte contribuiscono alla formazione di un’area di piccoli laghi e paludi. Quest’oasi di frescura ospita un grande numero si uccelli, in particolare anatidi e limicoli; potremo vedere, con fortuna, tutte le seguenti specie: Casarca, Damigella di Numidia, Corriere mongolo, Corriere di Leschenault, Gambecchio collorosso, Piro piro del Terek, Calandro di Blyth, Cutrettola testagialla orientale, Fringuello di Mongolia. Un centinaio di chilometri più a est arriveremo alla meta agognata da ogni birdwatcher, Boon Tsagaan Nuur, un grande lago salmastro. Il lago è l’unica area dove vedere con certezza quasi assoluta uno degli uccelli più rari dell’Asia e del mondo intero, il Gabbiano relitto. Questa specie, conosciuta solo dai primi anni del secolo scorso in virtù di un individuo raccolto in Mongolia, lungo il confine con la Cina, ebbe la sua collocazione definitiva solo nel 1970, giacchè prima era considerato solo un ibrido, e, da qualche ornitologo, addirittura un esemplare aberrante di Gabbiano testabruna. Nel 1970 invece, come accennato, ne fu scoperta una piccola popolazione in questo lago (e successivamente in poche altre località di Mongolia e Kazakistan). Avremo il privilegio di vedere questa specie che, con circa 2000 coppie, è il gabbiano più raro del mondo. Nello splendido scenario del lago, circondato da praterie e dominato dal profilo maestoso delle montagne del Gobi Altai, vedremo altre decine di specie, alcune molto comuni anche in Europa, altre tipiche dell’Asia Centrale e Orientale: Svasso maggiore, Svasso piccolo, Cormorano comune, Airone cenerino, Airone bianco maggiore, Spatola eurasiatica, Oca cigno, Oca indiana, Cigno reale (per i lister più sofisticati, qui il Cigno reale è nel suo territorio originario), Oca selvatica, Volpoca, Fischione eurasiatico, Canapiglia, Alzavola comune, Codone comune, Marzaiola eurasiatica, Codone comune, Mestolone comune, Moriglione eurasiatico, Fistione turco, Moretta comune, Moretta tabaccata, la deliziosa Anatra falcata (rara), Smergo maggiore, Smergo minore, Quattrocchi comune, Aquila di mare di Pallas, Falco di palude, Gru cenerina, Folaga comune, Schiribilla grigiata, Piro piro pettorossiccio asiatico, lo splendido Corriere asiatico (uno dei due limicoli target), Cavaliere d’Italia, Avocetta, Piviere dorato del Pacifico, Gambecchio ditalunghe, Gambecchio comune, Gambecchio nano, Combattente, Fratino, Pavoncella eurasiatica, Pittima reale, Chiurlo maggiore, Gambecchio frullino, Piro piro boschereccio, Pettegola, Albastrello, Voltapietre, Falaropo beccosottile, Gabbiano di Pallas, Gabbiano testabruna, Gabbiano del Caspio (la ssp mongolicus potrebbe essere una specie buona), Gabbiano comune, Fraticello, Sterna maggiore, Mignattino comune, Mignattino alibianche, Mignattino piombato. Sulla e nella vegetazione lacustre vedremo molti piccoli passeriformi, i più importanti dei quali sono la Locustella di Pallas, la Cannaiola di Jerdon, il Cannareccione orientale e lo Zigolo di Pallas. Dopo aver goduto per quasi due giorni pieni delle meraviglie del Boon Tsagaan Nuur, ci muoveremo verso nord, alla volta delle montagne Khangay. Lungo il percorso ci fermeremo ad esplorare la zona di transizione tra il deserto e la steppa, quest’area essendo la favorita di uno straordinario uccello, la Ghiandaia terragnola di Henderson. Questa strana creatura appartiene ad un gruppo di uccelli, le ghiandaie terragnole appunto, che rappresentano un rompicapo per i tassonomisti; ne esistono cinque specie e tutte frequentano i deserti e le steppe dell'Asia Centrale (Tibet, Mongolia, Turkestan, Cina e Iran); sistemate tra i Corvidi, esse sono più vicine alle nocciolaie che alle ghiandaie e rammentano addirittura, nell'aspetto e nel comportamento, l'Allodola beccocurvo e il Culbianco isabellino. Vedremo questa piccola creatura correre sul terreno aperto alla ricerca degli insetti di cui si nutre. Le montagne Khangay fanno da contrappunto alle regioni aride fin qui visitate. Le praterie alpine, le foreste di larici e i boschi di salici sono ricchi di uccelli e, una volta incontrato l’uccello per cui siamo qui, e cioè il Saltimpalo di Hodgson, ci dedicheremo all’osservazione delle altre numerose specie di questa regione. Il Saltimpalo di Hodgson è la specie di saltimpalo meno conosciuta e una delle due considerate “vulnerabili” da BirdLife International. Nidifica solo in Mongolia e in una piccola area del Kazakistan e sverna nella regione himalayana di India e Nepal. L’incontro con questo bellissimo uccello, molto più grande e colorato del nostro comune saltimpalo, sarà l’evento della nostra permanenza ad Khangay; dove peraltro potremo vedere anche l’Aquila di mare, la Pernice di Dauria, la Pernice bianca nordica, il Saltimpalo siberiano, una coppia di spettacolari codirossi, come il Codirosso di Güldenstadt e il Codirosso di Eversmann, il Fringuello montano testanera, il Luì scuro. Ormai vicini alla capitale mongola, ci fermeremo alcune ore sulla riva di alcuni laghi che ospitano specie di uccelli acquatici che non dovremmo ancora aver visto, come il Germano beccomacchiato, il Cigno selvatico, l’Orco marino (la ssp stejnegeri è quasi pronta per essere considerata una specie buona) e la Strolaga minore. Prima di rientrare a Ulan Bator, esploreremo un’area di steppa a sud della capitale dove potremo vedere le nostre ultime interessantissime specie: il Gufo reale eurasiatico, la Taccola di Dauria, la Calandra di Mongolia, la Monachella dorsonero, l’Ortolano, il Fringuello alpino di Padre David. Lungo il nostro vagabondaggio nelle steppe avremo l'opportunità di vedere, nei cieli aperti della steppa e del deserto, alcuni favolosi rapaci; oltre alle specie a cui noi europei siamo consueti, cone l'Avvoltoio monaco, l'Aquila reale e il Gheppio comune, potremo vedere specie molto più interessanti, come il Grifone dell’Himalaya, l'Aquila delle steppe, l'Aquila pescatrice di Pallas, la Poiana degli altipiani, il possente Falco sacro e il graziosissimo Falco dell'Amur.

17° giorno) giungeremo oggi a Ulan Bator, dove pernotteremo.

18° giorno) volo Ulan Bator – Francoforte e coincidenza per Milano, dove atterreremo all’aeroporto di Malpensa in tarda serata.


La splendida Cincia azzurra è abbastanza comune nei pioppeti che bordano il fiume Tuul, vicino a Ulan Bator (© Dick Forsman)




Terra di favolosi Passeriformi è la Mongolia: luì, codirossi, fringuelli e zigoli, come il venusto Zigolo golarossa illustrato nella foto (© Dick Forsman)




Il Tordo golarossa sarà uno dei Turdidi più ricercati del viaggio (© Dick Forsman)




Nelle foreste dell'Hentiy, a nord-est di Ulan Bator, cercheremo tre specie favolose, una delle quali è il Macchiarolo della Cina, un vicino cugino delle nostre locustelle (© Dick Forsman)




Uno dei "must" del tour in Mongolia, il grazioso Corriere asiatico che, se visto insieme a Corriere di Mongolia e Corriere di Leschenault, costituirà una spettacolare tripletta di limicoli (quaterna se aggiungiamo il possibile Piro piro pettorossiccio asiatico) (© Dick Forsman)




Uno dei pochi mammiferi del tour (tutti di classe, comunque): il grazioso e sfuggente Pika di Pallas; le trenta specie mondiali di pika, tranne una mediorientale e due nordamericane, vivono tutte in Asia settentrionale e centrale. Nonostante somiglino molto a toponi, sono imparentate a lepri e conigli (© Dick Forsman)




Una delle due gru che vedremo nel tour, la Gru nucabianca. L'altra è la Damigella di Numidia e c'è anche qualche remota possibilità di vedere la Gru siberiana! (© Alastair Rae, CC BY SA 2.0)




Gli amanti dei rapaci andranno in visibilio. Quello illustrato nella foto è un giovane di Aquila pescatrice di Pallas, una delle specie target del tour (© Dick Forsman)




Un altro rapace molto in alto nela scala delle nostre priorità, il Falco pecchiaiolo orientale (© Seshadri K.S, CC BY-SA 3.0)




Uno dei Passeriformi più ricercati, il Fringuello alpino di Padre David: è una specie abbastanza comune nelle praterie temperate di Mongolia, Cina, Russia e Pakistan (© Dick Forsman)




Il Codirosso di Dauria sarà apprezzatissimo e, qualora vedessimo anche il Codirosso di Eversmann e il sublime Codirosso di Guldenstadt, faremmo una spettacolare tripletta (© Dick Forsman)




La Calandra di Mongolia è uno dei due Alaudidi più interessanti del tour (l'altro è la Calandrina asiatica) (© Dick Forsman)


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via Meucci 5
25086 Rezzato (BS)
+39 348 8713313
info@ornitour.it



   





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