Uganda Ape & Monkey Safari
gorilla, scimpanzé e altre scimmie
3 - 18 settembre 2016

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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Entebbe via Amsterdam
2° giorno) trasferimento al Murchison Falls National Park
3° e 4° giorno)
Murchison Falls National Park
5° giorno) trasferimento a Fort Portal
6°/8° giorno) Kibale Forest & Semliki Wildlife Reserve
9° giorno) trasferimento al Queen Elizabeth National Park
10° e 11° giorno) Queen Elizabeth National Park
12° giorno) trasferimento al Bwindi Impenetrable Forest National Park
13° e 14° giorno) Bwindi Impenetrable Forest National Park. Mgahinga Gorilla National Park

15° giorno) trasferimento ad Entebbe. Volo ad Amsterdam
16° giorno) volo a Milano


Mappa interattiva




Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere
: ottimi lodge e hotel

Difficoltà: il gorilla trekking potrebbe essere estremamente impegnativo. Potrebbe essere sufficiente un’ora per arrivare ad una famiglia di gorilla, ma più spesso sono necessarie due/tre ore all'andata e altrettante al ritorno, con dislivelli non proibitivi, ma impegnativi. Il clima, inoltre, può essere estremamente umido; in conclusione, l’escursione alla ricerca dei Gorilla di montagna richiede una forma fisica eccellente. Tutte le altre tappe del tour non presentano alcuna difficoltà.

Bibliografia: The Kingdon Field Guide to African Mammals, di Jonathan Kingdon, A & C Black;
Due opere fondamentali per preparare il viaggio a casa:
Mammals of Africa (6 Volume Set), di Jonathan Kingdon  et al., A & C Black
Handbook of the Mammals of the World, Volume 3: Primates, di Mittermeier, Rylands e Wilson, Lynx Edicions


Costo del tour: Euro 3.550

Numero massimo di partecipanti: otto



Lo Scimpanzè passa la maggior parte del tempo sugli alberi (sotto: © Delphine Bruyere, CC BY-SA 3.0), ma spesso lo si può incontare nei sentieri della foresta (sopra: © Dick Forsman). Nonostante l'areale dello Scimpanzè si estenda dall'Africa Occidentale alla Tanzania, questa specie è minacciata di estinzione. Kibale è il miglior posto in Uganda per vedere questo primate.



Il Gorilla orientale di montagna è il target principale di questo tour in Uganda. La visione, a pochi metri, di una famiglia di gorilla placidamente seduti in una radura, del possente maschio dalla schiena argentata che si alza in piedi percuotendosi il petto, dei piccoli che giocano tra le fronde, sulle nostre teste sarà uno spettacolo emozionante e memorabile (© Mauro Bailo)


Intro

L'Uganda, una nazione relativamente piccola dell'Africa Orientale, è una destinazione di interesse naturalistico di prima grandezza. La varietà dei suoi habitat, dalle grandi paludi sulle rive dei laghi Vittoria, Edoardo e Alberto, alle foreste che ricoprono le montagne delll'Albertine Rift Valley, attraverso savane e praterie, spiega l'incredibile numero di 330 specie di mammiferi, 992 specie di uccelli e, presumiamo, una moltitudine di rettili e anfibi, per non parlare delle migliaia di forme di vita, con tutto il rispetto, inferiore, come pesci, insetti e altri invertebrati. Se gli altri due tour in Uganda del programma Ornitour 2015 sono espressamente dedicati ai birdwatcher, questo è invece pensato per gli amanti della natura più generalisti; ma anche qui esiste un target specifico: le scimmie. Scimmie che, in verità, possono essere solo l'etichetta di questa avventura, un pretesto, chè nelle varie tappe del tour potremo vedere anche altri meravigliosi animali, dai Leoni "arboricoli" del Queen Elizabeth National Park alle orde di antilopi che sciamano in tutti i parchi di savana che visiteremo, dai felini più rari come il Leopardo e il Servalo, ai classici erbivori della prateria, come Bufali, Giraffe ed Elefanti. Ma per disegnare un itinerario un'idea che ci guida deve esserci e questa idea è quella di vedere il maggior numero di Primati dell'Uganda, sia quelli diurni che quelli notturni, le cosiddette proscimmie. L'ordine di Primati è diviso, attraverso varie branche tassonomiche di cui non ce ne può calar di meno, in due grandi gruppi, le scimmie vere e proprie e i lemuri. Nel gruppo delle scimmie la terminologia inglese, ma non quella italiana, riconosce due gruppi di animali: "apes" sono le scimmie del Vecchio Mondo (Africa e Asia), caratterizzate per solito da grandi dimensioni, assenza di coda, postura spesso eretta, torace largo e cervello ben sviluppato; in italiano potremmo chiamarle "scimmie antropomorfe": Scimpanzé e Gorilla sono gli esempi più classici; "monkeys" sono le scimmie più piccole, vivono anche nei Neotropici, camminano quasi sempre a quattrozampe e sono dotate di lunga coda. Le proscimmie sono imparentate con i Lemuri e sono conosciute con nomi suggestivi come galagone, potto, lori. E' istruttivo ricordare che la scala evolutiva delle scimmie antropomorfe presenta la superfamiglia Hominoidea e che attraverso il tempo è arrivata alla sottofamiglia Homininae in cui, con buona pace della bibbia, sono posizionate solo due specie: noi Homo sapiens e, una manciata di geni più in là, lo Scimpanzé. Considerazioni filosofiche a parte, ecco qualche informazione turistico-naturalistica: l'Uganda ospita 15 specie di scimmie e 6 di proscimmie; con l'assistenza della dea bendata potremmo vedere tutte le specie di scimmie meno una (la Guereza d'Angola vive, con pochissimi individui sulle montagne del Ruwenzori, al di fuori del nostro itinerario) e quasi tutte le Proscimmie. L'itinerario di questo Primate Tour si sviluppa su cimque parchi nazionali: Murchison Falls (Kabalega) National Park, Kibale Forest National Park, Semliki National Park, Queen Elizabeth National Park, Bwindi Impenetrable Forest National Park, Mgahinga Gorilla National Park. Per tre specie di scimmie, il Gorilla di montagna, lo Scimpanzé è il Cercopiteco dorato saranno necessari trekking dedicati, di cui uno, quello per il gorilla, discretamente impegnativo, mentre l'osservazione delle altre specie sarà più agevole e avverrà durante i classici safari, in jeep, a piedi o in battello. Le proscimmie sono notturne e le cercheremo, aiutati dai ranger dei vari parchi, con escursioni notturne e torce. Le specie target del tour sono il Gorilla e lo Scimpanzé. La tassonomia del Gorilla è stata recentemente revisionata e la vecchia dizione di Gorilla di montagna dovrebbe essere sostituita con quella più corretta di Gorilla orientale: le popolazioni orientali di gorilla infatti, sono divise in due sottospecie, il Gorilla di pianura orientale, che vive solo in Congo, e il Gorilla di montagna, quella che ci apprestiamo ad ammirare qui in Uganda (ma ne esiste un'altra piccola popolazione lungo il triplice confine tra Uganda, Rwanda e Congo); anche la popolazione del Gorilla occidentale consta di due sottospecie (il Gorilla del Cross River e il Gorilla di pianura occidentale). Anche lo Scimpanzè, come ricordato il nostro parente più stretto, è polispecifico: sono quattro le specie che si distribuiscono nell'Africa Occidentale e Centrale dal Senegal alla Tanzania; la specie che vedremo nel tour è quindi più propriamente chiamata Scimpanzé orientale; specie minacciata di estinzione secondo IUCN (International Union for the Conservation of Nature), lo Scimpanzè orientale conta circa 5000 individui in Uganda, la maggior parte dei quali vive nella foresta di Kibale. Una terza specie interessante è il Cercopiteco dorato, considerato specie buona solo da pochi anni; essendo stato classificato fino al 2001 come sottospecie del Cercopiteco dal diadema; in Uganda vive solo nel Mgahinga National Park. Le altre specie di cui andremo a "caccia" sono: Babbuino oliva, Guereza, Cercopiteco di De Brazza, Cercopiteco nasobianco, Cercopiteco di L'Hoest, Cercopiteco dal diadema, Cercopiteco tantalo, Cercopiteco verde, Eritrocebo, Colobo rosso dell'Uganda, Mangabey guancegrigie. Le sei specie di proscimmie dell'Uganda sono: Potto, Galagone maggiore, Galagone del Senegal, Galagone di Demidoff, Galagone di Thomas, Galagone unghiesottili. Come già accennato, il fil rouge rappresentato da "apes & monkeys" potrebbe essere solo un pretesto per fare un viaggio nell'Africa Nera, per vedere alcuni dei favolosi paesaggi della Perla dell'Africa, come è conosciuta l'Uganda: le tumultuose cascate Kabalega, le lussurreggianti foreste afromontane, le torbiere d'altura drappeggiate da splendide lobelie, le più classiche savane punteggiate da acacie e baobab. Scimmie o non scimmie, un'avventura sensazionale!


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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo KLM Milano - Entebbe via Amsterdam con arrivo in serata. Trasferimento al vicino Lake Victoria Hotel, dove pernotteremo.

2° giorno) raggiungeremo oggi il favoloso Murchison Falls National Park. Lungo il percorso saliremo sul Butiaba Escarpment che domina il Rift Albertino, una striscia di montagne che si snoda nell'estremo est dello Zaire e comprende anche le regioni più occidentali di Rwanda, Burundi, Uganda e Tanzania. Il Rift Albertino è una regione estremamente importante dal punto di vista ornitologico, perché in essa vivono 43 specie di uccelli endemiche (di queste specie 29 sono osservabili entro i confini dell'Uganda). Pernotteremo tre notti al Sambiya River Lodge.

3° e 4° giorno)
le cascate di Murchison (o Kabalega) rappresentano uno spettacolo naturale magnifico: sono formate da uno spettacolare salto del Nilo Bianco, che scorre fino a restringersi, poco prima delle cascate, in un corridoio largo pochi metri. Avremo qualche possibilità di vedere il Becco a scarpa, una straordinaria cicogna che vive nelle estese paludi che tappezzano la valle al di sotto delle cascate. Effettueremo una gita in battello e potremo vederlo insieme a molte altre specie di uccelli. Faremo un pò di birdwatching nella savana che circonda le cascate e potremo vedere molte specie di uccelli straordinariamente colorati. La sera effettueremo una visita ad un'area che domina le cascate, nella quale assisteremo allo spettacolo di migliaia di pipistrelli che abbandonano il loro posatoio diurno per andare alla ricerca di cibo. Per quanto attiene alla nostra ricerca di scimmie, inizieremo al collezione con una delle specie terragnole, il Babbuino verde; queste specie è anche chiamato Anubi, dal dio egizio Anubis che è stato spesso rappresentato con una testa di cane: il Babbuino verde, infatti ricorda, con il muso lungo e a punta e l'andatura a quattro zampe, il migliore amico dell'uomo! Vedremo gruppi di babbuini nelle aree aperte di savana: questa specie vive in gruppi di 15-150 esemplari, costituiti da alcuni maschi, molte femmine, e dai loro piccoli. Un'altra specie di scimmie che potremo vedere nel parco è l'Eritrocebo, una delle numerose specie di Cercopitecidae, che, in Uganda è confinata nelle regioni settentrionali e al Murchison avremo le migliori opportunità di tutto il tour. Durante i nostri game-drive nella savana vedremo anche numerose altre specie di mammiferi come l'Antilope d'acqua, l'Elefante, la Giraffa, l'Ippopotamo e il Bufalo cafro.

5° giorno) ci trasferiremo oggi a Fort Portal, la base delle nostre visite al parco più interessante, per quel che riguarda i Primati, di tutta l'Uganda. Pernotteremo quattro notti in un hotel dal suggestivo nome: Mountains of the Moon.

6°/8° giorno) spenderemo questi due giorni nell'esplorazione della foresta di Kibale. A Kibale, protetta a parco nazionale, sono state registrate 300 specie di uccelli e 13 specie di scimmie. Se qualcuno dei partecipanti al tour fosse interessato, en passant, a vedere uno deigli uccelli più rari di tutto il continente africano, i ranger del parco lo porterà, all'alba, nei sentieri della foresta dove avrà ottime occasioni di vedere quel gioiello colorato che è la Pitta pettoverde. La foresta di Kibale è, come si è accennato, la migliore area in Uganda dove vedere scimmie e proscimmie, tra cui lo Scimpanzè. A questo stretto nostro parente dedicheremo un trekking che, contrariamente a quello che faremo per il gorilla, si svolge in piano e non richiede molta fatica. Lo Scimpanzè è la scimmia più nota al grande pubblico in virtù, o meglio a causa, delle presenza, della triste presenza, di esemplari ammaestrati in show telvisivi, circhi e sagre paesane. Abbiamo già riferito come uomo e scimpanzè siano due specie evolutivamente vicine, ma alcuni biolog hanno addirittura avanzato l'idea che la distinzione tra i generi Homo e Pan sia del tutto arbitraria e artificiosa, proponendo la riclassificazione dello Scimpanzé come Homo troglodytes! A Kibale avremo l'opportunità di vedere gli Scimpanzè nel loro ambiente naturale, alle prese con le loro faccende di tutti i giorni: essi vivono in branchi più o meno numerosi, composti di maschi, femmine e cuccioli. Vedremo le truppe di scimpanzé, prevalentemente arboricoli, saltare di ramo in ramo, ma potremo vederli anche a terra, dove passano molto tempo a poltrire e spulciarsi (grooming). Vedremo anche le seguenti specie di primati: la Guereza, il Cercopiteco codarossa e lo splendido Colobo rosso dell'Uganda, il Mangabey guancegrigie, il Cercopiteco verde, il Cercopiteco di L'Hoest, il Cercopiteco nasobianco. Effettueremo anche un'escursione alla foresta di Semliki, conosciuta anche come Bwamba Forest. Questo parco nazionale è una delle mete ineludibili in un tour di birdwatching in Uganda, ma la foresta è ricca anche di mammiferi, e, per quanto attiene il target del nostro tour, ospita il bellissimo Cercopiteco di De Brazza. Semliki è l'estensione orientale del bioma della Foresta Guineo-Congolese e molte specie dell'Africa Occidentale raggiungono qui il loro limite orientale. A Semliki saremo a due passi dalla patria di animali mitici come il Pavone del Congo e l'Okapia e, pur non potendo vedere questi elusivissimi animali, vivremo emozioni naturalistiche di prima grandezza. Tutte e tre le sere effettueremo, accompagnati dai ranger del parco, escursioni lungo i sentieri della foresta alla ricerca delle proscimmie; le proscimmie dell'Uganda sono simpatriche e, a parte il Potto e il Galagone dmaggiore, le altre quattro specie sono molto simili tra loro e confidiamo nell'esperienza dei ranger per la corretta identificazione, qualora avessimo al fortuna di vederle; le specie sono: Galagone di Thomas, Galagone del Senegal, Galagone di Demidoff, Galagone unghiesottili.

9° giorno) scenderemo ancora verso sud, raggiungendo oggi il Queen Elizabeth National Park, dove pernotteremo tre notti allo splendido Mweya Lodge.

10° e 11° giorno) il Queen Elizabeth National Park, conosciuto anche come Ruwenzori National Park, protegge gli ambienti delle montagne Ruwenzori, un mosaico di foresta a galleria, savana e paludi nel quale è stato registrato un impressionante numero di specie di uccelli: con le sue 535 specie, il parco rappresenta l'area africana con la più ricca avifauna; ma anche i mammiferi non scherzano e gli ambienti di savana del parco permetteranno splendide osservazioni durante i nostri game-drive, sia diurni che notturni. Le scimmie del parco sono numerose e avremo l'opportunità di rivedere, o di vedere qualora ci siano sfuggite nei parchi precedenti, diverse specie di Primati, ma avremo ottime chance, al QENP di incontrare due specie di mammiferi molto interessanti: l'Ilochero gigante (una specie di enorme cinghiale che vive nelle foreste dell'Africa equatoriale) e il Kobo dell'Uganda, una graziosa antilope. Ma molte altre specie di quattrozampe arricchiranno la nostra lista: Bufalo cafro, Elefante, Ippopotamo, Tragelafo striato, Topi (una grossa antilope), Mangosta di palude, Mangosta fasciata, Leopardo, Iena macchiata; i Leoni "arboricoli" sono una caratteristica del Queen Elizabeth National Park e avremo la possibilità di scattare ottime fotografie a questi felini in un comportamento inconsueto per questa specie. In una delle due mattinate trascorse nel parco effettueremo una gita in battello lungo il canale Kazinga, che collega i laghi George ed Edward. la navigazione ci permetterà di vedere soprattutto uccelli, ma anche altra wildlife, incluse truppe di Guereza e Cercopitechi tantalo che scorrazzano sulla foresta che borda il canale, Bufali cafri e Ippopotami.

12° giorno) trasferimento al Bwindi Impenetrable Forest National Park, dove pernotteremo tre notti in un lodge di Buhoma.

13° e 14° giorno) la foresta di Bwindi fa parte di un parco non molto vasto (solo 321 kmq) che si estende tra un’altitudine di 1160 metri slm e 2650 metri slm. Questa foresta, che è chiamata anche Impenetrable (e le escursioni nel parco ci chiariranno il motivo di questo nome), è un must per tutti i birdwatcher, e i naturalisti in senso lato, che si rechino in Uganda. Oltre alle 330 specie di uccelli che sono state registrate nel parco, la foresta ospita il 30% della popolazione mondiale di Gorilla (orientale) di montagna, e oggi che lo Zaire e il Rwanda non sono completamente sicuri dal punto di vista sociale e politico, la foresta di Bwindi rimane il posto più tranquillo dove vedere da vicino questi favolosi animali. Bwindi è considerata la regione più ricca di specie di mammiferi, uccelli, piante e farfalle di tutta l’Africa orientale. Il target principale a Bwindi è naturalmente il Gorilla di montagna. Chi ha visto il celebre film "Gorilla nella nebbia" può avere un'idea di quali emozioni possa suscitare la visione, a pochi metri, di una famiglia di gorilla placidamente seduti in una radura, la visione del possente maschio dalla schiena argentata che si alza in piedi percuotendosi il petto, i piccoli che giocano tra le fronde, sulle nostre teste; dopo un briefing che un ranger del parco terrà al nostro gruppo, partiremo, ciascuno accompagnato dal proprio assistente/portatore, alla volta della famiglia di gorilla che sarà già stata tracciata il mattino preso dai ranger; i ranger hanno infatti il compito, oltre che accompagnare i turisti, di monitorare le varie famiglie di gorilla dell'area. Il trekking potrebbe durare anche solo un'ora, ma nella maggior parte dei casi ne richiede almeno due, con dislivelli non proibitivi ma che richiedono comunque un discreto impegno fisico, impegno ripagato dalla visione di uno spettacolo emozionante e straordinario. In uno dei due giorni effttueremo un altro trekking, molto meno impegnativo; ci recheremo al Mgahinga Gorilla National Park per cercare il Cercopiteco dorato, un Primate che in Uganda vive solo in questo parco. Il Mgahinga è il più piccolo parco nazionale dell'Uganda, ma probabilmente il più bello dal punto di vista dello scenario naturale. E' situato nell'angolo sud-occidentale del paese, ai confini con il Rwanda e la Repubblica Democratica del Congo, e comprende i versanti settentrionali dei tre vulcani spenti di Mgahinga, Muhavura e Sabinyo. Il 75% del parco è ricoperto dalla lussurreggiante foresta afromontana e, alle quote più elevate (il territorio del parco va dai 2280 ai 4127 metri slm) da torbiere d'altura drappeggiate da splendide lobelie. Dal punto di vista ornitologico, ospita la quasi totalità delle specie endemiche del Rift Albertino ugandese, e sono presenti inoltre specie tipiche degli habitat d'alta quota. Anche se gli uccelli non rappresentano una priorità, non potremo fare a meno di ammirare due delle creature alate più belle dell'Uganda, entrambe endemiche del Rift Albertino: lo spettacolare Turaco del Ruwenzori e la Nettarinia duecollari del Ruwenzori. Cercopitechi dal diadema e Cercopitechi di L'Hoest frequentano il parco spingendosi anche entro i giardini del nostro lodge.

15° giorno) lungo trasferimento ad Entebbe, cena di addio e trasferimento all'aeroporto. Imbarco sul volo per Amsterdam.

16° giorno) arrivo ad Amsterdam e coincidenza con il volo per Milano. Arrivo a Milano.





Le cascate Murchison (o Kabalega) sono uno dei pezzi forti paesaggistici dell'Ornitour in Uganda. Nel parco potremo vedere decine di specie di uccelli e molti mammiferi, incluse le nostre prime scimmie (© Oliver Sedlacek, Public Domain)




Il Babbuino verde è altamente gregario e lo incontreremo in quasi tutti i parchi che visiteremo. Nella foto è intento al "grooming" e cioé l'attività spulciatoria alla quale gli animali, qui una madre col proprio piccolo, dedicano molto tempo (© Muhammad Mahdi Kari, GFDL 1.2)




Il Colobo rosso dell'Uganda è uno dei più bei Primati dell'Uganda; gregario e arboricolo, avremo occasione di vederlo a Kibale e in altri parchi di foresta (© Anthony Dancer , CC BY 3.0)




Ma la scimmia più bella di tutto il campionario ugandese è il Colobo bianconero, conosciuto anche come Guereza, che vedremo in tutte le aree di foresta che visiteremo. Sulle montagne del Ruwenzori, al di fuori del nostro itinerario, vive un'altra specie di guereza, il Colobo bianconero d'Angola (CC BY-SA 3.0)




Non solo scimmie vedremo, durante questo tour: i Leoni arboricoli sono una caratteristica del Queen Elizabeth National Park e anche il primatologo più fanatico troverà qualche momento e fotografia da dedicare a questo comportamento, insolito in questi grandi predatori di savana (© Cody PopeCreative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Il Rift Albertino corre nell'angolo sud-occidentale dell'Uganda. Fanno parte di esso il Bwindi Impenetrable Forest National Park, raffigurata qui sopra, il teatro della nostra avventura con il Gorilla di montagna (© Tajai from Malaysia Creative Commons 2.0 Generic) e il Mgahinga Gorilla Park.




Il Cercopiteco di De Brazza è una delle scimmie più rare dell'Uganda e faremo uno sforzo particolare per riuscire a vederla. Sembra, questo animale dal dolcissimo sguardo, un vecchio saggio (© Hans Hillewaert, CC BY-SA 3.0)




Il pezzo forte del tour sarà il gorilla-trekking che faremo alla Bwindi Impenetrable Forest. Essere a pochi metri dal possente silverback che ti guarda dritto negli occhi, come è accaduto al fotografo che scattava questa immagine, ci darà un'emozione irripetibile, sarà un momento memorabile (© Kbnp, CC BY-SA 3.0)


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+39 348 8713313
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