Bandhavgarh National Park | |||||||
la Tigre del Bengala, gli uccelli di Bandhavgarh & il favoloso Taj Mahal | |||||||
26 ottobre - 6 novembre 2016 26 dicembre 2016 - 6 gennaio 2017
|
|
Il Bandhavgarh National Park è il parco indiano che offre le migliori possibilità di vedere la possente Tigre del Bengala, la mitica Shere Khan di Rudyard Kipling. A Bandhavgarh avremo la possibilità di incontrare da vicino, e più volte, il favoloso felino. E ascolteremo dalla voce dei naturalisti del parco la storia delle tigri più famose di Bandhavgarh, come Charger, Sita e Mohini (© Attilio Giorgio Mutti)
|
|
Andamane & Nicobare | Bandavgarh | Bhutan | Sri Lanka | ||
Goa, Kerala & Tamil Nadu | India Occidentale | India Settentrionale |
Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Milano - Nuova Delhi dove arriveremo in serata. Pernotteremo due notti al Radisson Hotel. 2° giorno) dedicheremo la giornata odierna alla visita del Sultanpur Bird Sanctuary, che, come si intuisce dal nome, costituirà una prolusione ornitologica di tutto rispetto al Tiger Tour a Bandhavgarh. Sultanpur è un mosaico di ambienti umidi, canneti, boschi ripariali, praterie e steppe; una così varia composizione in habitat naturali è la ragione della straordinaria ricchezza in uccelli: più di 250 specie sono state registrate entro i confini del parco e l'inverno è la stagione migliore per visitarlo. In inverno infatti, alle specie residenti si aggiungono i migratori dal Paleartico e tra questi alcune specie di estremo interesse per noi europei: ad esempio il Luì di Pallas e il Prispolone indiano, da noi solo rarità, sono comuni in inverno a Sultanpur. Tra le specie più interessanti del parco ricordiamo: Pellicano beccomacchiato, Cormorano indiano, Marabù asiatico minore, la splendida Cicogna collonero, Ibis testanera, Gru antigone, Germano beccomacchiato indiano, Pavoncella caruncole rosse, Parrocchetto dal collare, Ghiandaia marina indiana, Barbetto ramatore, Bulbul culorosso, Calandro beccolungo. Dopo essersi pericolosamente avvicinati all'estinzione, le popolazioni degli avvoltoi asiatici stanno aumentando di consistenza e non dovrebbe essere difficile avvistare sia l'Avvoltoio indiano che l'Avvoltoio groppabianca, a cui si potrebbero aggiungere l'Aquila imperiale e l'Aquila anatraia maggiore, entrambe svernanti da queste parti. |
Al Sultanpur Bird Sanctuary vedremo molte specie di uccelli interessanti, come questa Ghiandaia marina indiana (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) ... ... e questo piccolo e grazioso Gruccione verde (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) ... |
|
3° giorno) voleremo stamattina a Jabalpur e da qui ci trasferiremo via terra al Bandhavgarh National Park, dove pernotteremo sei notti. La strada verso il parco si snoda attraverso campi irrigati, reservoir artificiali, incolti e qualche bosco. Gli uccelli di queste aree semiantropizzate non sono il massimo dell'interesse, ma ce li gusteremo lo stesso, non fosse altro per poter dire, al ritorno, di non aver visto solo la tigre, ma anche ...cento specie di uccelli. Però, oltre a Svassi maggiori, Spatole eurasiatiche, Garzette intermedie, Aironi bianchi maggiori, Aironi guardabuoi (teniamo presente che la sottospecie orientale è candidata a diventare specie buona), Corrieri piccoli, Piro piro piccoli, boscherecci e culbianco, potremo vedere anche ottime specie asiatiche, come l'Anastomo asiatico, l'Ibis nucarossa, la Dendrocigna minore, la Ghiandaia marina indiana, l'Allodola orientale, la Rondine golastriata, il Garrulo occhigialli. Arriveremo al Tiger's Den nel tardo pomeriggio, in tempo per una lauta cena e il briefing su ciò che di (meraviglioso) ci attende nei cinque giorni successivi. 4°/8° giorno) il parco nazionale di Bandhavgarh si trova nello stato del Madja Pradesh, nelle aree centrosettentrionali dell'India. Il parco ospita una vegetazione molto varia, che va dalla fitta foresta di sal alla prateria, il tutto attraversato da fiumi e costellato di laghetti e pozze d’acqua. Un paesaggio magnifico, un ecosistema dove ogni nicchia ecologica è occupata da decine di specie di mammiferi, uccelli e rettili, senza dimenticare le migliaia di specie di insetti che rappresentano un anello fondamentale nella catena alimentare del parco. Catena in cima alla quale c’è l’animale per cui siamo qui a trepidare: la Tigre, per la precisione la Tigre del Bengala, che in arido vocabolario scientifico significa la sottospecie tigris. Le escursioni nel parco saranno due al giorno, al mattino presto e nel tardo pomeriggio, i due periodi della giornata in cui sono più elevate le chances di incontrare il magnifico felino, che si muove più volentieri all'alba e al tramonto, lasciando la parte centrale del giorno al riposo assoluto. La jeep è il modo migliore per ammirare la Tigre, che a volte cammina a pochi metri da essa assolutamente incurante dei bipedi in essa seduti. L'attesa della tigre sarà già di per se stessa emozionante, sentire il ruggito dal fitto della foresta sarà anch'esso emozionante, ma vedere la maestà di quest'animale sbucare improvvisamente dalla foresta di sal, guardarci indolente e continuare la sua camminata, o la sua corsa, è un'emozione da levare il respiro. Sarà molto interessante e suggestivo vedere la guida lavorare: all'inizio ci sembrerà che la jeep proceda senza una direzione precisa, ma la guida è sempre all'erta, ad ascoltare un rumore differente, a percepire il fremito di un cervo che ha "sentito" la tigre. E quando l'uomo si agiterà e schiaccierà sull'acceleratore, capiremo che Shere Khan è lì vicino. Il parco ha la più alta densità di tigri di tutta l'India: nei 105 kmq della parte centrale della riserva, quella aperta al pubblico, ci sono circa 25 tigri. C'è un detto a Bandhavgarh: "in tutti gli altri parchi devi essere estremamente fortunato se vedi una tigre, a Bandhavgarh devi essere estremamente sfortunanto se non ne vedi almeno una!". E durante la parte centrale della giornata, quando i nostri naturalisti ci accompagneranno a fare birdwatching, tra un'osservazione e l'altra ci racconteranno delle tigri più famose del parco: Charger, ad esempio (il nome inglese significa "colei che carica, che attacca") un maschio che era uso attaccare elefanti e turisti (nessuno fu minimamente ferito) e Sita, una femmina che ebbe l'onore di comparire sulla copertina del National Geographic e che probabilmente fu la Tigre del Bengala più fotografata al mondo. Quasi tutte le tigri di Bandhavgarh di oggi sono discendenti della celebre coppia. C'è un altro modo in cui (forse) potremo vedere la tigre; ancora più emozionante, ancora più suggestivo: a dorso di elefante. Il "forse" è legato al fatto che la regolamentazione del parco è cambiata dall'ultimo Ornitour: una volta l'escursione sul dorso dell'elefante era effettuata tutti i giorni; oggi dipende dalla situazione delle tigri, dal numero dei turisti, dal tempo atmosferico. Comunque, se riusciremo a salire sull'elefante, l'avventura sarà assicurata. Gli scout del parco localizzano le tigri al mattino presto e se l'escursione proboscidata partirà, il mahout, il guidatore dell'elefante, saprà perfettamente dove andare; l'elefante seguirà docilmente le sue indicazioni e, più o meno improvvisamente, la tigre comparirà, a volte il maschio, a volte la femmina e a volte, come ci è capitato nell'ultimo Ornitour, con tutta la famiglia. E vedere i tigrotti che giocano, o che trotterellano guardando in tralice il pachiderma, da cui sono di solito impauriti, o vedere sollevarsi in piedi l'enorme genitrice che, tanto per far capire chi è, ruggisce da pochi metri all'elefante (con noi sopra) senza destare nel pachiderma la minima preoccupazione (noi fore qualcuna sì) sarà veramente uno spettacolo emozionante e indimenticabile. Effettueremo anche un'escursione al Forte di Bandhavgarh, situato su uno sperone roccioso a 811 metri slm da cui domina la pianura circostante. Sulle cengie rocciose che circondano il forte nidificano Avvoltoi indiani e Falchi pellegrini e numerose altre specie di uccelli frequentano le aree aride che circondano le rovine del forte. In cima alla collina un tratto di foresta è cresciuta sulle rovine della fortezza e in tempi recenti fu costruito un piccolo tempio dedicato a Vishnu. Durante i due precedenti Ornitour in questo fantastico parco incontrammo il locale santone e ci stupimmo che vivesse lì, non protetto da porte e cancelli, senza paura, nel regno della tigre, che scorrazza liberamente a poche centinaia di metri più in basso. Speriamo di avere la stessa botta di fortuna che avemmo l'ultima volta: spazzando il parco con il binocolo dall'eccezionale osservatorio del forte, avvistammo un Leopardo, che, seduto e tranquillo a centinaia di metri da noi, ci fornì una spettacolare visione al cannocchiale. Sì, perchè Bandhavgarh ospita, oltre alla tigre, altri carnivori, come il Cuon (conosciuto anche come Cane selvatico asiatico), la Iena striata, il Caracal, lo Sciacallo dorato, la Mangosta rugginosa. Non ci contiamo molto di vedere il Leopardo o altri carnivori, ma avremo ottime opportunità di vedere gli erbivori, come il Cervo pomellato, il Cervo latrante, il Nilgai, il Cervo sambar, il Muntjac, la Gazzella indiana, lo Scoiattolo delle palme, la Lepre indiana, il Macaco, l'Entello grigio. Questo Ornitour è dedicato alla tigre, ma il birdwatching a Bandhavgarh sarà entusiasmante e non ruberà alcun istante alla ricerca e al godimento del felino per cui siamo qui. Faremo birdwatching soprattutto nella parte centrale del giorno, quando non è possibile, per il regolamento del parco, girare con la jeep. Non c'è famiglia di uccelli che non sia molto ben rappresentata, non c'è area o ambiente che non sia un tripudio di voli. Gli appassionati di rapaci si lustreranno gli occhi con: Serpentario crestato, Falco pecchiaiolo orientale, Aquilastore variabile, Aquilastore crestato, Grifone indiano, Avvoltoio groppabianca, Avvoltoio testarossa (le tre specie di avvoltoi spesso insieme a godersi i resti lasciati dalle tigri), Poiana occhibianchi, Aquila di Bonelli, Aquila pescatrice testagrigia; le nostre guide conoscono molto bene i posatoi diurni di gufi, assioli e civette e quindi: Gufo pescatore bruno, Allocco ocellato, Civettina della jungla, Civettina macchiata, Assiolo indiano. Nelle aree umide del parco cercheremo il Cormorano minuto, il Marabù asiatico minore, la Cicogna pittata, la Sgarza indiana, l'Oca dal pettine, la Pavoncella caruncole gialle, la Jacana alibronzo, l'Occhione indiano e un corteo di limicoli più tipicamente europei. Il sottobosco e gli alberi del parco ospitano poi decine di specie, più o meno belle, più o meno elusive, tutte molto interessanti; tra di esse ricordiamo: Gallo comune, Gallopernice rosso, Bucero grigio indiano, l'enorme Bucero bianconero del Malabar, il favoloso Picchio nucabianca, Rondone arboricolo crestato, Martin pescatore becco di cicogna, Drongo codaracchetta maggiore, Codirossone capoblu, Saltimpalo grigio, Picchio muratore panciacastana, Barbetto capobruno, Fogliarolo aliazzurre, Pigliamosche blu di Tickell, Garrulo panciafulva, Rampichino macchiato, Dendrogazza rossiccia, Storno bramino, Storno bianconero asiatico e... buone chances di un altro centinaio. |
Non c'è leone o ghepardo che tenga; la Tigre, nella fattispecie la Tigre del Bengala, suscita emozioni come nessun altro felino. A Bandhavgarh avremo occasione di incontrarla più di una volta e ogni volta sarà un tumulto di sentimenti (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) Potremo vedere la Tigre nel folto della giungla, quando la cercheremo a dorso d'elefante, o potremo vederla sbucare dalla boscaglia e camminare indolentemente sui sentieri segnati del parco, a pochi metri dalla nostra jeep (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) Ci vorrà più fortuna per riuscire a vedere il Leopardo (ma, a guisa di pubblicità, ricordiamo che nell'ultimo Ornitour a Bandhavgarh, quella fortuna ce l'avemmo eccome!) (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) Vedremo, a Bandhavgarh, molte specie di mammiferi, incluso il bellissimo Cervo pomellato, che, al contrario di noi, la tigre farebbe volentieri a meno di vedere (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) Anche il Nilgai, o Antilope blu, la più grossa antilope asiatica, è predata dalla tigre (© Attilio Giorgio Mutti) Dopo aver vissuto momenti bui, dopo essere arrivati ai confini dell'estinzione, gli avvoltoi del Subcontinente Indiano stanno lentamente risollevandosi. Dal Forte di Bandhavgarh vedremo una colonia di Grifoni indiani nidificare sulle cengie rocciose e volare mastosamente sopra (e sotto!) di noi (© Attilio Giorgio Mutti) Bandhavgarh è un tripudio di uccelli colorati, gruccioni, pappagalli, ghiandaie marine e barbetti. Il graziosissimo Parrocchetto testaprugna è uno di questi (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) Oltre a offrirci le migliori opportunità di vedere da vicino la Tigre del Bengala, le bravissime guide di Banhavgarh ci faranno fare un eccellente birdwatching. Conoscono i posatoi preferiti da gufi e civette e noi ne trarremo beneficio. Quello raffigurato nella foto è un Allocco ocellato (© Silvana Roncarati & Paolo Gallerani) |
|
9° giorno) dopo un'ulteriore mattinata di birdwatching nei pressi del lodge (non ci sarà tempo oggi per l'escursione in jeep) voleremo a Nuova Delhi e da qui ci trasferiremo via terra ad Agra per la sessione culturale del nostro tiger-tour (ma vedremo che non sarà solo così!). Pernotteremo due notti ad Agra. 10° giorno) oggi visiteremo quella meraviglia architettonica che è il Taj Mahal, definita dal poeta indiano Tagore come "una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo". Il mausoleo fu fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum, morta di parto dando alla luce il suo 14° figlio. La leggenda vuole che in punto di morte la principessa chiese come ultimo desiderio a suo marito di erigere un monumento come simbolo del loro amore, e di non sposare mai nessun'altra donna. L'Imperatore, disperato, giurò solennemente e ordinò la costruzione del mausoleo, che richiese più di vent'anni. Il Taj Mahal è da sempre considerata una delle più notevoli bellezze architettoniche dell'India e del mondo a tal punto che il complesso è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Potremo ammirare la magnificenza del giardino, delle cupole, dei portali, delle pareti istoriate e non disdegneremo di dare un'occhiata ai Capovaccai appostati sulle cupole, alle migliaia di Casarche eurasiatiche sulle rive del fiume Yamuna che scorre dietro al palazzo, agli stormi chiassosi e colorati di Parrocchetti dal collare che sfrecciano nei cieli sopra il palazzo. Come accennato ci sarà tempo, oggi, di fare ancora un poco di osservazioni naturalistiche; sulla via del ritorno ci fermeremo al Soor Sarovar Bird Sanctuary, un'area protetta centrata sul lago Keetham. Molte specie di uccelli nidificano o svernano sulle sue acque e nella vegetazione circostante. Avremo buone opportunità di vedere specie importanti come il Pellicano riccio, il Pellicano bianco, l'Aninga orientale, il Cormorano indiano, il Pollo sultano comune (la sottospecie "testagrigia" è candidata a essere splittata come specie buona). Soor Sarovar ha una peculiarità: ospita una popolazione di circa 1000 individui di Pitone indiano. Per chi non ha paura dei rettili in generale e dei serpenti in particolare, lo spettacolo dei serpenti aggrovigliati su se stessi e tra loro, ammonticchiati in gruppi di decine di individui sarà davvero suggestivo. 11° giorno) ritorneremo oggi a Nuova Delhi, dove il nostro operatore locale ci porterà ad una cena tradizionale indiana, dopo la quale ci recheremo all'aeroporto per l'imbarco sul volo per l'Italia. 12° giorno) arrivo a Milano. |
Il magnifico mausoleo funebre del Taj Mahal nel 1983 è stato inserito dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'Umanità e nel 2007 in quella delle sette meraviglie del mondo moderno (© David Castor, Public Domain) |
ornitour via Meucci 5 25086 Rezzato (BS) +39 348 8713313 info@ornitour.it |
info la storia di ornitour informazioni generali di viaggio condizioni generali di viaggio contatti |
viaggi birding tours nature tours oceanic odysseys incoming tours tours personalizzati tours fotografici wego |
calendario 2016 per area europa nordafrica & vicino oriente medio oriente africa subsahariana asia centrale e orientale subcontinente indiano sud-est asiatico australia oceano pacifico oceano indiano america settentrionale america centrale america meridionale antartide |
calendario 2016 per data aprile 2016 maggio 2016 giugno 2016 luglio 2016 agosto 2016 settembre 2016 ottobre 2016 novembre 2016 dicembre 2016 capodanno 2017 2017 |
corredo gallerie trip reports birdy tour leaders eventi & news video archivio |