Cappadocia | ||||||
birdwatching tra camini delle fate, garruli iracheni e civette pescatrici | ||||||
14 - 28 maggio 2016
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Dopo la riscoperta della Civetta pescatrice bruna in Turchia, avvenuta nel 1993 (la specie si credeva estinta nel paese e nell'intero Paleartico Occidentale), grazie anche all'impegno del birdwatcher e ornitologo Soner Bekim, sono state individuate ben otto coppie dello splendido Strigiforme. L'escursione guidata per vedere da vicino il maestoso gufo sarà uno dei pezzi forti di questo Ornitour (© Somaskanda, Creative Commons 3.0 Unported)
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Marocco | Istanbul | Cipro | Giordania | Cappadocia |
Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Milano - Ankara, dove pernotteremo. 2° giorno) inizieremo oggi la nostra avventura, scendendo verso sud. L'altopiano dell'Anatolia Centrale è un brullo tavolato, ma le occasioni di birdwatching saranno eccezionali. Nei cieli di questa regione potremo vedere, ad esempio, numerosi rapaci: oltre ai comuni Bianconi eurasiatici, Aquile minori e ubiquitari Gheppi comuni, potremmo aver la fortuna di incrociare Poiane codabianca, Aquile imperiali, Aquile anatraie minori e Avvoltoi monaci. Anche gli uccelli terricoli non mancheranno e, tra le specie più interessanti, potremo vedere il Culbianco isabellino, l'Ortolano grigio, lo Zigolo capinero, la Passera lagia. Sfioreremo le sponde dell'immenso Tuz Golu, il "lago salato", ed effettueremo una deviazione fino al più piccolo, e molto più interessante, Kulu Golu, dove vedremo i nostri primi uccelli acquatici; la specie target di questo piccolo bacino è senza dubbio il Gobbo rugginoso, una delle anatre più rare del Paleartico Occidentale, ma vedremo molte altre specie, tra cui lo Svasso maggiore, lo Svasso piccolo, la Cicogna nera, la Cicogna bianca, il Fenicottero maggiore, la Marzaiola eurasiatica, la Canapiglia, la Volpoca, il Cavaliere d'Italia, l'Avocetta comune, la Pantana eurasiatica, la Pettegola, il Corriere piccolo, il Piro piro boschereccio, il Piro piro piccolo, il Gabbiano corallino, il Gabbiano roseo, la Sterna maggiore, la Sterna zampenere. In serata raggiungeremo Akseki, dove pernotteremo due notti. 3° giorno) i monti Tauri corrono lungo la costa meridionale della Turchia; di origine carsica, sono tappezzati da magnifiche foreste di latifoglie e conifere, dove vedremo alcune specie tra le più ambite qui in Turchia, prima fra tutte il delizioso Picchio muratore di Krüper, un quasi endemismo del paese. L'avifauna dei Tauri ha delle connotazioni europee, e potremo vedere specie a noi consuete in Italia, come, ad esempio, la Tottavilla, il Codirosso comune (in Turchia vedremo la sottospecie samamisicus), il Corvo eurasiatico, il Corvo imperiale comune, l'Averla cenerina, l'Averla piccola, la Gazza comune, il Crociere comune, il Fringuello comune e il Verdone, e, tra i rapaci, il Nibbio bruno, l'Astore comune e lo Sparviere eurasiatico. Ma ci sono naturalmente anche specie più interessanti, come il Picchio rosso mezzano, il Luì bianco orientale, l'Irania e, nelle boscaglie alle quote più basse, l'Averla mascherata e la splendida Silvia di Rüppell. Esploreremo con attenzione i diversi habitat che si succedono a diverse altitudini cercando di strizzare fuori tutte le specie di questa regione. 4° giorno) ci sveglieremo oggi ad ore antelucane perché ci attende uno dei pezzi forti del tour, la gita in battello nel reservoir di Oymapinar, una delle poche aree conosciute dove vive la massiccia e favolosa Civetta pescatrice bruna. Dopo la riscoperta della Civetta pescatrice bruna in Turchia, avvenuta nel 1993 (la specie si credeva estinta nel paese e nell'intero Paleartico Occidentale), sono state individuate ben otto coppie dello splendido Strigiforme. Assolto il nostro compito (vedere e fotografare questo grande gufo a pochi metri è uno dei privilegi assoluti del birdwatching nel Paleartico Occidentale), proseguiremo per Tasucu, dove pernotteremo tre notti. 5° e 6° giorno) Tasucu si trova sulla magnifica Costa Turchese. Anche se questa costa è conosciuta soprattutto ai turisti balneari, il delta del fiume Goksu, poco lontano da Tasucu, è una regione di primaria importanza dal punto di vista ornitologico. Esploreremo le lagune costiere, gli stagni interni e le spiagge fangose, dove potremo incontrare decine di specie, tutte interessanti, tutte favolose. Nelle zone umide gli uccelli acquatici la fanno da padrone e non sarà difficile compilare una check list con: Svasso maggiore, Tuffetto comune, Sgarza ciuffetto, Garzetta comune, Airone rosso, Airone cenerino, Spatola eurasiatica, Anatra marmorizzata, Casarca eurasiatica, Mestolone comune, Germano reale, Falco di palude, Folaga comune, Gallinella d'acqua, Gabbiano comune, Fraticello, Sterna comune, Mignattino comune, Mignattino alibianche, Fratino, Occhione eurasiatico, Pernice di mare comune, Pavoncella armata, Gambecchio comune, Piovanello. Due delle specie più interessanti dell'area sono il Francolino nero e il Pollo sultano; il francolino è ubiquitario e non ci metteremo molto ad udirne il ripetitivo e gracchiante richiamo, ma altro paio di maniche è vederlo uscire allo scoperto dalla macchia in cui sta pressoché costantemente celato; il Pollo sultano locale, la sottospecie caspius del cosiddetto gruppo (per Clements) poliocephalus, testagrigia, dovrebbe già essere considerato una specie buona. Nelle aree aperte intorno al villaggio di Kurtulus vedremo una pletora di piccoli uccelletti, in genere abbastanza comuni, come il Cuculo eurasiatico, l'Upupa eurasiatica, la Ghiandaia marina eurasiatica, la Ballerina bianca, la Cutrettola comune (ci divertiremo a identificare le varie sottospecie e spereremo di trovare in mezzo ai branchetti qualche Cutrettola testagialla orientale), la Cappellaccia comune, l'Allodola eurasiatica, la Calandrella comune, la Passera sarda. Ma non mancano le specie di Passeriformi più interessanti, come la Prinia gracile, il cui richiamo monotono riempie ogni piccolo ciuffo di vegetazione, e il Bulbul occhibianchi. Dedicheremo uno dei due giorni del nostro soggiorno a Tasucu per esplorare la regione collinare arida che circonda il delta; qui vedremo altre specie, tipiche di questo habitat, come il Capovaccaio, il Rondone maggiore, il Picchio rosso di Siria, il Canapino levantino, la Silvia di Rüppell, l'Averla mascherata, la Monachella mediterranea, il Culbianco isabellino, l'Ortolano grigio. Con fortuna potrebbe irrompere sulla scena un Falco sacro! 7° giorno) effettueremo oggi un lungo trasferimento a Gaziantep, "addolcendo" la lunghezza del viaggio con numerose fermate in prossimità di qualsiasi cosa voli e che possa risultare minimamente interessante. Pernotteremo quattro notti a Gaziantep, per quello che sarà uno dei pezzi forti del tour. 8°/10° giorno) le aree intorno alla città di Gaziantep offrono una fine selezione di habitat diversi, che ospitano un numero incredibile di specie di uccelli. Lungo le sponde dell’Eufrate, nelle aree coltivate intorno alla città, nelle steppe e negli aridi boschi collinari, potremo vedere alcune delle specie più ambite del Paleartico Occidentale, a partire da un recente colonizzatore, il Garrulo dell'Iraq che, attraverso le terre tribolate della Siria è arrivato a nidificare nella Turchia sud-orientale; lo cercheremo nell'ambiente aperto e cespuglioso che frequenta e dovremmo individuarlo facilmente. Un'altra specie carismatica di Gaziantep (o meglio, di Birecik, una cittadina ad est del capoluogo regionale, dove effettueremo un paio di escursioni) è l'Ibis eremita, un ibis sulla via triste dell'estinzione, che qui è presente con una piccola popolazione semiselvatica e che sopravvive solo grazie all'aiuto dell'uomo. Della microscopica popolazione, autenticamente selvatica, scoperta recentemente in Siria non si sa più nulla, ma immaginiamo che le vicende di quel paese non abbiano significato nulla di buono per la specie; sarà scelta personale di ciascuno di noi quella di "ticcare" o meno l'ibis, di inserirlo o meno nella checklist personale e di viaggio. Ci fermeremo a prendere un tè nel più famoso bar di Birecik e saremo circondati dai ragazzini locali che ci grideranno baykuş! baykuş! I ragazzini sanno perché i turisti vanno lì a prendere il tè e noi ci alzeremo volentieri per andare a vedere il baykuş, e cioé l'Assiolo pallido! Sono decine le specie interessanti della regione ed ecco qui la ricca lista di specialità turche: Pernice del deserto, Tortora delle palme, Ganga, Grandule mediterranea, Rondone minore, Martin pescatore bianconero, Calandra asiatica, Bigia grossa orientale, Silvia di Menetries, Canapino di Upcher, Canapino pallido orientale, Monachella del Kurdistan, Picchio muratore di roccia, Picchio muratore persiano, Cincia dalmatina, Passera di roccia, Passera del Mar Morto, Petronia spallecastane, Zigolo cenerino, Fringuello del deserto. Nelle aree umide lungo l'Eufrate vedremo nuove e già viste specie acquatiche, come il Marangone minore, il Tarabusino comune, il Mignattino alibianche, la Pavoncella armata, il Piro piro culbianco, il Corriere piccolo. Investigheremo i canneti lungo il fiume alla ricerca degli acrocefali che li frequentano, primo fra tutti la Cannaiola eurasiatica, che qui è rappresentata dalla sottospecie fuscus, Cannaiola del Caspio, da molti autori considerata specie buona. Tra le specie un pò più comuni dell'area ricordiamo: Tortora comune, Tortora dal collare orientale, Gruccione comune (investigheremo con attenzione gli stormi in migrazione perché potrebbero nascondere qualche Gruccione guanceblu), Rondone comune, Usignolo di fiume, Cannareccione eurasiatico, Rondine rossiccia, Rondine comune, Topino eurasiatico, Cardellino europeo, Fanello comune, Strillozzo. 11° giorno) dopo un'ulteriore sessione di birdwatching a Gaziantep, ci trasferiremo a Camardi, dove pernotteremo due notti. Ci fermeremo naturalmente ad ogni occasione di birdwatching. 12° giorno) la nostra destinazione di oggi sono i versanti della catena dell’Aladag, che raggiunge i 3910 metri con il Demirkazik, la sua vetta più alta. Dovremo partire all'alba (o anche prima) perchè il nostro target di oggi non si farà aspettare. Alle prime luci dell'alba il Tetraogallo del Caspio sarà lì a nostra disposizione, alle quote più basse, dove, posizionato su una roccia, emette il suo richiamo flautato; con il passare delle ore l'animale si sposta verso quote più elevate, dove sarebbe molto più difficile vederlo. Assolto il compito di crocettare il gallinaccio, avremo tempo per dedicarci alle altre meraviglie dell'Aladag. Vedremo autentici Chukar (da noi e in molte altre regioni del mondo sono uccelli importati per scopi venatori), vedremo Aquile di Bonelli, Aquile reali, Grifoni eurasiatici e Gipeti e vedremo, soprattutto, una serie di splendidi Passeriformi: Passera scopaiola di Radde (il secondo target principale di oggi), Monachella di Finsch, Verzellino fronterossa, Fringuello alicremisi. Tra le altre specie, meno ambite ma altrettanto gradite, ricordiamo: Allodola golagialla, Rondine montana eurasiatica, Codirossone eurasiatico, Codirosso spazzacamino, Culbianco comune, Sordone, Passero solitario, Gracchio alpino, Picchio muraiolo, Fringuello alpino, Zigolo muciatto. Nelle aree a più bassa quota vedremo altri interessanti rapaci, come lo Sparviere levantino, il Lanario, il Falco pellegrino, e altri Passeriformi, come il Calandro comune e la Calandra eurasiatica. 13° giorno) ci trasferiremo oggi a Goreme, per una emozionante tappa culturale del viaggio, e cioé la visita al Parco Nazionale di Göreme e siti rupestri della Cappadocia, un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Ma anche oggi sarà dedicato completamente al birdwatching, con la visita a Sultansazigli, le celebri Paludi del Sultano. Sultansazigli è un complesso di paludi e piccoli laghi dove vedremo una spettacolare avifauna acquatica. Effettueremo una gita in battello, che ci porterà, attraverso canali e canalicoli, in prossimità di larghi chiari: potremo scendere sulla terra ferma e "spiare" le colonie di uccelli che nidificano in quest'area, così come i piccoli uccelletti che sciamano nei canneti. Ogni famiglia di uccelli acquatici è ben rappresentata a Sultansazligi, a partire dagli svassi, con Svasso maggiore, Svasso piccolo e Tuffetto, e proseguire con le anatre: Oca selvatica, Fistione turco, Moretta tabaccata, Casarca, Gobbo rugginoso. Una densa colonia di Marangoni minore ospita anche Nitticore comuni, Spatole eurasiatiche, Aironi bianchi maggiori e Mignattai. Sull'acqua volano aggraziati Mignattini alibianche e piombati e, con fortuna, potremo vedere qualche Gabbiano armenico. Nelle aree intorno al'acqua zampettano molti limicoli e cercheremo con attenzione il trampoliere-star di quest'area, il massiccio Corriere di Leschenault; altri limicoli sono il Chiurlo maggiore, la Pittima reale, la Pavoncella eurasiatica, il Fratino, il Piro piro piccolo, il Corriere piccolo, il Totano moro. Nei canneti potremo vedere la (forse) già vista Cannaiola del Caspio, il Forapaglie comune, il Forapaglie castagnolo, il Beccamoschino, la Salciaiola. Nei boschetti che circondano i canneti potremo vedere numerosi uccelletti silvani come il Luì piccolo (e forse ancora qualche Luì grosso), il Canapino maggiore, il Pigliamosche comune e forse le più rare Balia dal collare e dal semicollare ancora in migrazione, la Capinera, la Bigiarella comune. Tra i rapaci il Falco di palude e l'Albanella minore controllano acqua e terra con il loro volo basso, e abbiamo anche qualche piccola chance di vedere l'Albanella pallida; Gheppi comuni, Grillai e Lodolai eurasiatici sono comuni nell'area. Pernotteremo due nottia Goreme. 14° giorno) intorno al nostro albergo si estende un'area di incolti e oliveti ricchi di uccelli e chi fosse così tetragono al non-birdwatching può effettuare una passeggiata per proprio conto. Ma si perderebbe uno degli spettacoli più emozionanti e commoventi a cui si possa assistere, qui in Turchia e nel mondo intero: le chiese rupestri cristiane e i cosiddetti camini delle fate. Göreme fu un importante centro di vita monastica della Cappadocia: le primi chiese rupestri furono scavate nella roccia nel IV° secolo; ciascun complesso comprende una serie di sale, le pareti delle quali sono dipinte con splendidi affreschi. Con i termini camini delle fate si fa riferimento alla denominazione popolare data a rilievi rocciosi con morfologia tipicamente formata da un prisma rastremato verso l'alto di tufo (oppure limo o roccia vulcanica) ed estremamente friabile sormontato da un cono dello stesso materiale ma più compatto che protegge la roccia sottostante. Queste formazioni rocciose vengono denominate fatate in quanto secondo la leggenda i massi sulla sommità furono posati da divinità celesti. La Cappadocia è la regione più famosa al mondo dove vedere queste bizzarrie della natura (ma ne esistono anche negli Stati Uniti e in Italia, a Brescia e Bolzano). Incidentalmente, avremo, durante la visita ai camini delle fate, qualche buona chance di birdwatching perchè le pareti dei camini ospitano numerose coppie di Picchi muratore di roccia, e Cicogne bianche, Grillai, Codirossi spazzacamini, Passeri solitari e Saltimpali frequentano l'area. 15° giorno) ci trasferiremo a Kayseri, dove ci imbarcheremo sul volo per Milano, via Istanbul. Arriveremo a Milano in tarda serata. |
La Turchia è terra di zigoli, uno più bello dell'altro: Strillozzo, Ortolano comune, Zigolo capinero, Zigolo cenerino e Ortolano grigio, quest'ultimo illustrato nella foto (© Ennio Bezzone) Per bellezza non scherza neanche questa Averla mascherata, la specie di averla più interessante della congrega turca di Lanidae (© Ennio Bezzone) Silvie e canapini rappresentano uno dei gruppi di uccelli più intriganti della Turchia; e, tra le silvie, la magnifica Silvia di Rüppell è quella che ci darà più emozione (© Ennio Bezzone) Il "vecchio" Pollo sultano, a distribuzione pressochè cosmopolita (era assente solo dall'America), è stato splittato in tre specie e così avremo il piacere, qualora non fossimo mai stati nel Vicino Oriente, di ticcare una specie nuova, il Pollo sultano testagrigia (© Ennio Bezzone) Tre fior di canapini ci attendono in Cappadocia, in ordine di rarità il Canapino pallido orientale, il Canapino di Upcher e il Canapino levantino, quest'ultimo illustrato nella foto (© Ennio Bezzone) Il Picchio rosso di Siria è il picchio più interessante che potremo vedere lungo il tour; è comune in tutto il suo areale e spesso lo si trova in giardini e parchi cittadini (© Ennio Bezzone) Il Picchio muratore persiano, illustrato nella foto, è simpatrico con il Picchio muratore di roccia e ci divertiremo a identificare le due specie valutandone le sottili differenze (© Ennio Bezzone) Le prinie sono diffuse in Africa Subsahariana e in Asia. La Prinia gracile è l'unica specie del Paleartico Occidentale, ed è comune in Turchia (© Ennio Bezzone) In una tea-house di Birecik, sorseggiando la profumata bevanda nazionale, vedremo questo piccolo gufetto, l'Assiolo pallido (© Ennio Bezzone) Nelle aree intorno a Birecik visiteremo una colonia di Passere del Mar Morto, un uccelletto praticamente endemico del Vicino e Medio Oriente (il suo areale arriva ad est solo fino all'Afghanistan occidentale) (© Ennio Bezzone) La Calandra asiatica frequenta aree aperte a diversi livelli altitudinali e la vedremo in diverse tappe del tour (© Ennio Bezzone) Le monachelle della Turchia annoverano alcune delle specie più interessanti del Paleartico Occidentale; quella illustrata nella foto è una Monachella di Finsch (© Ennio Bezzone) E questa è una Monachella del Kurdistan, il risultato dello split in due specie della "vecchia" Monachella codarossa (© Ennio Bezzone) La Passera scopaiola di Radde sarà la seconda specie più sperata e cercata durante la nostra escursione sul Demirkazik (la prima in assoluto sarà quel gallinaccio che risponde al nome di Tetraogallo del Caspio) (© Vince Smith, CC BY-SA 2.0) E infine, uno dei passerotti più ricercati del tour, l'Irania (© Ennio Bezzone) |
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