India Settentrionale | |||||||
Corbett & Ranthambore National Parks, Bharatpur, Taj Mahal, & l'Himalaya di Naini Tal | |||||||
4 - 24 febbraio 2017
|
|
L'areale del Corrione indiano comprende il Pakistan, l'India e lo Sri lanka. Avremo ottime occasioni di vedere questo elegante uccello sia a Sultanpur Jheel che a Bharatpur (© Justbirds)
|
|
Andamane & Nicobare | Bandavgarh | Bhutan | Sri Lanka | ||
Goa, Kerala & Tamil Nadu | India Occidentale | India Settentrionale |
Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Emirates Milano – Nuova Delhi. 2° giorno) arrivo a Dehli, dove pernotteremo una notte. Dopo un pò di riposo inizieremo le nostre esplorazioni indiane con la visita al Sultanpur Bird Sanctuary, un lago a pochi chilometri da Delhi, un'eccellente introduzione all'avifauna indiana. Sultanpur è un mosaico di ambienti umidi, canneti, boschi ripariali, praterie e steppe; una così varia composizione in habitat naturali è la ragione della straordinaria ricchezza in uccelli: più di 250 specie sono state registrate entro i confini del parco e l'inverno è la stagione migliore per visitarlo. In inverno infatti, alle specie residenti si aggiungono i migratori dal Paleartico e tra questi alcune specie di estremo interesse per noi europei: ad esempio il Luì di Pallas e il Prispolone indiano, da noi solo rarità, sono comuni in inverno a Sultanpur. Una delle specie più ricercate nelle aree di steppa di Sultanpur sarà il bellissimo Corrione indiano, reminiscente del nostro Corrione biondo, ma molto più colorato; insieme a lui zampettano nei prati Calandrelle eurasiatiche, Calandri beccolungo, Calandre asiatiche, Monachelle del deserto, Monachelle variabili, Culbianchi isabellini. Il lago artificiale che è il cuore della riserva ospita migliaia di uccelli acquatici e, posizionati i cannocchiali sulle sue rive, ci divertiremo con decine di specie, alcune consuete a noi europei, ma altre tipicamente asiatiche: Pellicano beccomacchiato, Cormorano indiano, Marabù asiatico minore, la splendida Cicogna collonero, Sgarza indiana, Ibis testanera, Gru antigone, Germano beccomacchiato indiano, Pavoncella caruncole rosse. Molti rapaci roteano in cielo e tra di essi Avvoltoi indiani e Avvoltoi groppabianca (dopo essersi pericolosamente avvicinati all'estinzione a causa dell'avvelenamento da diclofenac, il farmaco che i locali usavano per curare i loro armenti, le popolazioni degli avvoltoi asiatici stanno aumentando di consistenza), Aquile imperiali e Aquile anatraie maggiori, entrambe svernanti da queste parti, Nibbi guancenere (una sottospecie del Nibbio bruno non ancora universalmente accettata come specie buona). Tra le specie più comuni di Sultanpur ricordiamo: Parrocchetto dal collare, Ghiandaia marina indiana, Barbetto ramatore, Bulbul culorosso, Averla codalunga, Averla dorsobaio, Prinia cenerina, Garrulo della jungla, Pettirosso indiano, Maina della jungla, Drongo nero, Nettarinia viola. 3° giorno) trasferimento al Corbett National Park, con sosta a Ramnagar per cercare, lungo il fiume Kosi, il Becco d'ibis, un limicolo che nidifica sull'Himalaya, a 4000 metri di altitudine, e che sverna sui greti ghiaiosi dei fiumi ai piedi delle montagne. Nonostante il suo becco corallino e il piumaggio ben contrastato, sarà alquanto difficile individuarlo lungo il greto del fiume. Durante la ricerca potremo comunque vedere altre decine di specie, come il massiccio Martin pescatore crestato, il Bulbul dell'Himalaya, il Picchio muraiolo. Lungo il percorso vedremo comunque molte altre specie, quelle più comuni, che frequentato ambienti urbani, coltivazioni e aree più naturali, come gli ubiquitari Aironi guardabuoi, Tortore dal collare orientale, Rondoni indiani, Storni bianconeri asiatici, Maine riparie, Saltimpali bianconeri, Allodole orientali, Ballerine bianche. Saremo accompagnati da migliaia di Nibbi guancenere, una sottospecie ormai quasi universalmente considerata specie buona (in quest'area è possibile vedere anche il nostro comune Nibbio bruno, così cercheremo di cogliere le differenze tra i due), Capovaccai, rapaci opportunisti che da questa parti trovano mille occasioni di alimentazione. A circa metà strada tra Delhi e il Corbett, traverseremo il mitico Gange, dove incrementeremo la nostra lista con specie interessanti come il Cormorano minuto, il Gabbiano di Pallas, il Gabbiano testabruna, la Sterna di fiume, oltre a limicoli ben conosciuti come ad esempio Pantane eurasiatiche, Gambecchi comuni e nani, Piro piro piccoli, Chiurli maggiori. 4°/6° giorno) il parco nazionale Corbett è così chiamato in onore dello scrittore Jim Corbett, famoso cacciatore di tigri, che visse molti anni in questa regione, descrivendola magnificamente nei suoi libri. Il parco è costituito da foreste di latifoglie che coprono le colline ai piedi del maestoso Himalaya. Il parco è attraversato dal fiume Ramnanga, lo sbarramento del quale ha portato alla formazione di un lago, che sarà l’hot spot del nostro birdwatching. Le osservazioni a piedi sono limitate a pochissime aree perché il parco è frequentato dalla leggendaria Tigre del Bengala, e va da sé che la speranza di vedere il possente felino sarà grandissima. Tra le numerose specie di rapaci, uno dei gruppi di uccelli preferiti da molti di noi, potremo vedere l'Avvoltoio testarossa, il magnifico Serpentario crestato, l’Aquila pescatrice testagrigia, l’Aquila pescatrice minore, l'Aquila pescatrice di Pallas, l'Aquila panciarossiccia, l'Aquilastore montano, l'Aquilastore variabile, la Poiana occhibianchi, il Falchetto dal collare, insieme a specie a noi più consuete (ma sempre apprezzate) come l'Avvoltoio monaco, l’Aquila di Bonelli, l'Albanella reale, il Falco pellegrino, il Gheppio comune. Nelle praterie del parco si nascondono diverse specie di Galliformi e ci daremo da fare per vedere Francolini neri e grigi, molto vociferi ma straordinariamente difficili da localizzare. Sarà più facile vedere il magnifico Pavone indiano e il Gallo rosso, due specie che vediamo abitualmente anche in Italia, ma in un altro contesto! Sulle sponde del lago, oltre ai soliti acquatici "europei", potremo vedere statuari Occhioni maggiori e aggraziate Pavoncelle di fiume e, nelle aree di praterie circostanti, magnifiche Cicogne collonero, accompagnate spesso da più piccole Cicogne nere. Altro gruppo che appassiona molti birdwatcher è quello dei gufi e, accompagnati dalla nostra esperta guida locale, abbiamo ottime chances di vedere, al loro posatoio diurno, il Gufo pescatore bruno, il Gufo pescatore fulvo, la Civettina della jungla e la Civettina barrata asiatica. Il Corbett National Park è attraversato da numerosi torrenti impetuosi, l'habitat preferito da specie interessanti come il Merlo acquaiolo bruno, la Ballerina cigliabianche, il Codirosso piombato, il magnifico Codirosso acquaiolo capobianco e una triade di deliziosi codaforcuta (tutte le otto specie del genere Enicurus, a distribuzione esclusivamente asiatica, frequentano le sponde di fiumi e torrenti): Codaforcuta dorsoardesia, macchiato e minore. Al Corbett potremo vedere un ventaglio di specie con piumaggi che paiono tavolozze colorate, come il Parrocchetto testaprugna, il Parrocchetto testardesia, il Gruccione barbazzurra, il Gruccione testacastana, il Picchio muratore vellutato, il Fogliarolo frontearancio, il Fogliarolo panciarancio (le undici specie di fogliaroli, leafbird in inglese, appartengono alla famiglia dei Chloropseidae, a distribuzione esclusivamente asiatica), l'Avadavat rosso (conosciuto dagli allevatori italiani come bengalino). Delle spettacolari dendrogazze, o gazze arboricole, vedremo la Dendrogazza grigia e la Dendrogazza rossiccia. Una delle specie più carismatiche dell'intera India è il colossale Bucero maggiore e, anche se raro nel parco, avremo buone opportunità di vedere questo superbeccuto animale. Picchi e barbetti sono spesso in evidenza mentre si arrampicano sugli alberi nudi e non sarà difficile vedere Picchio pettofulvo, Picchio pettorossiccio, gli splendidi Dorso di fiamma dell'Himalaya e Dorso di fiamma groppanera, Barbetto lineato, Barbetto golabruna. Una pletora di garruli e bulbul sciamano in ogni habitat e potremmo vedere, tutte o in parte, le seguenti specie, alcune delle quali sono bellissime: Bulbul dell'Himalaya, Bulbul cenerino, Garrulo scimitarra guancerossicce, Garrulo sghignazzante crestabianca, Garrulo golanera, Garrulo scricciolo pettosquamato, Garrulo scricciolo immacolato, Garrulo delle jungla, Garrulo capocastano. Stormi di rondini e rondoni riempiono il cielo del Corbett e, insieme a Rondini comuni e rossicce, potremo vedere più interessanti Salangane dell'Himalaya e Rondoni codaforcuta groppabianca. Tra le altre decine di specie del Corbett ne ricordiamo ancora qualcuna: Tortora macchiata, Averla cuculo maggiore, Minivet piccolo, Merlo aligrigie, Storno codacastana, Pigliamosche bluardesia, Niltava panciarossiccia, Niltava minore, (le niltava sono uccelletti, quasi tutti splendidamente colorati, affini ai pigliamosche), Cisticola testadorata, Oriolo monaco, Occhialino orientale, Drongo piumato, Pettirosso gazza orientale, Uccello sarto comune, Luì di Tickell, Prinia pettogrigio, Averla dorsogrigio, Tesia testacastana e, last but not least, la fantastica Calliope codabianca. Oltre alla Tigre del Bengala (la quale recentemente ha avuto un incremento demografico e non è impossibile che durante le nostre escursioni in jeep si possa incontrarla), nel parco vivono molti altri mammiferi, come l’Elefante, il Cervo porcino (così chiamato per la corporatura piccola e tozza, che lo fa assomigliare vagamente a un maiale), il Cervo sambar, il Cervo pomellato (o Chital), il Macaco, l’Entello, la Lontra indiana, la Mangusta. Tra i rettili, la presenza più interessante è quella del Gaviale del Gange, ma potremmo vedere anche il Coccodrillo palustre e qualche specie di tartaruga e di serpente. 7° giorno) ci trasferimento oggi a Naini Tal, dove pernotteremo quattro notti. 8°/10° giorno) Naini Tal è una cittadina situata in una splendida vallata a 2000 metri d’altitudine, ricoperta da verdi foreste e laghi cristallini, in cui si specchiano le mitiche vette dell’Himalaya. In virtù dell’altitudine elevata, l’avifauna che osserveremo a Naini Tal è completamente diversa da quella del Corbett National Park. Proseguiremo la nostra appassionante lista di rapaci con i magnifici due avvoltoi himalayani: il Grifone dell’Himalaya e il Gipeto. Le famiglie di uccelli che frequentano le praterie e le foreste himalayane sono le stesse del Corbett, ma la congrega di specie al loro interno è completamente diversa. Le specie target di Naini Tal sono la Ghiandaia testanera, il Tordo beccolungo, la splendida Cincia testaflammea, la Passera scopaiola golanera e il Ciuffolotto roseo cigliarosa e, con un pò di fortuna, dovremmo riuscire a vederle tutte. Effettueremo due escursioni in aree vicine: il lago di Sat Tal e la Mangoli Valley. Queste aree, situate ad un'altitudine inferiore a quella di Naini Tal, possiedono un'avifauna lievemente diversa; potremo vedere qui, tra le altre specie, la meravigliosa Gazza blu beccorosso, la Gazza arboricola grigia, il Pettirosso blu ardesia, il Passero rossiccio, lo Zigolo pettocastano. Intorno al villaggio di Naini Tal si estendono diversi ambienti che ospitano un gran numero di uccelli; oltre alle specie target già citate potremo vedere altri meravigliosi picchi e parbetti, come il Picchio dell'Himalaya, il Picchio frontebruna, il Picchio nucagialla maggiore, il minuscolo Picchiolo marezzato, il Picchio panciasquamata, il Barbetto maggiore, il Barbetto golablu. La parte più densa della foresta ospita le solite truppe, agitate e schiamazzanti, di garruli, dai nomi fantasiosi e dai piumaggi ora sobri ora favolosamente colorati: Garrulo sghignazzante striato, Minla aliazzurre, Mesia guanceargento, il celebre Usignolo del Giappone (che non è, appunto, un Turdide ma un garrulo), Garrulo averla cigliabianche, Sibia rossiccia, Yuhina dai mustacchi, Garrulo sghignazzante golabianca, Garrulo sghignazzante capocastano. Per chi volesse divertirsi (si fa per dire) con l'identificazione delle varie specie di luì locali potrà tentare con: Luì monaco, Luì golacenerina, Luì groppachiara, Luì barrecamoscio. Due interessanti fagiani, peraltro molto difficili da vedere, sono il il Fagiano koklass e il Fagiano di Wallich. Una bella congrega di codirossi, codazzurri e affini allieterà i nostri occhi: Codazzurro dell'Himalaya, Codirosso fronteblu, Calliope siberiana, Codirosso capoazzurro. Piccole gemme colorate, cince di diverse specie, guizzano nella foresta, una più bella dell'altra: Cincia alimacchiate, Cincia guancenere, Cincia dorsoverde, Cincia golanera, Cincia gigliagialla, Cincia crestanera, insieme a rampichini e picchi muratori, quasi come in un bosco europeo, anche se qui le specie sono un pò diverse: Rampichino codabarrata, Rampichino fianchirossicci, Picchio muratore codabianca, Picchio muratore guancebianche. Per concludere (anche correttamente dal punto di vista tassonomico), la favolosa avifauna di Naini Tal, ricordiamo qualche bella specie di fringuelli e zigoli, che, come in Europa, sono abbastanza facili da intercettare: Verzellino fronterossa, Verdone pettogiallo, Ciuffolotto roseo pettoscuro, Ciuffolotto bruno, Beccogrosso dal collare, Beccogrosso alimacchiate. Nella regione di Naini Tal i mammiferi non sono abbondanti, ma vedremo certamente l'ubiquitario Macaco reso e avremo buone occasioni di incontrare la Donnola dell'Himalaya, il Muntjac e lo Scoiattolo striato. La cittadina di Naini Tal, popolare meta turistica degli abitanti di Nuova Delhi, offre qualche spunto per una visita, con qualche piccolo tempio, la casa di Jim Corbett, la sede del governatore e uno dei due zoo d'alta quota dell'India. 11° giorno) dopo un'ulteriore mattinata di birdwatching, faremo ritorno ritorno a Nuova Dehli, dove prenderemo il treno notturno che ci porterà a Sawai Madhopur. 12° giorno) arrivo a Sawai Madhopur e trasferimento al Ranthambore National Park, dove pernotteremo quattro notti in un hotel nei pressi del parco. 13°/15° giorno) Ranthambore è uno dei parchi nazionali più vasti dell'India; si estende per quasi 400 kmq nel distretto di Sawai Madhopur, nel Rajasthan sudorientale. Il parco giace ai bordi di un plateau e i suoi confini sono segnati a sud dal fiume Chambel (che visiteremo più avanti nel tour). Ranthambore è conosciuto soprattutto per la popolazione di tigri che vive nel parco; in effetti questa riserva è stata per molti anni il luogo migliore in India per vedere questo mitico felino, e ancor oggi che il numero di tigri è nettamente ridotto (si stimano una cinquantina di individui), l'incontro con Shere Khan è molto più che una remota possbilità. Effettueremo numerose escursioni all'interno del parco e nelle immediate sue vicinanze; un paio di game-drive saranno dedicati espressamente alla ricerca della tigre e siamo certi che, grazie all'organizzazione del parco e la bravura dei ranger, vedremo lo splendido felino, e sicuramente altri mammiferi. Ma il nostro target principale sono, sempre e naturalmente, i pennuti di cui il parco ospita decine di specie. Ranthambore protegge ampi tratti di foresta arida decidua e prateria e ogni habitat ospita specie interessanti. La specie più ricercata sarà il Gallopernice pittato, un Galliforme dallo splendido piumaggio multicolore; lo cercheremo insieme ad altri "parenti" dei pennuti da pollaio delle nostre parti: la Quaglietta della jungla, il Francolino pittato, il meraviglioso Pavone indiano. Le praterie sono attentamente sorvegliate, dall'alto dei cieli, da numerosi Grifoni indiani, a cui si possono associare Capovaccai, Poiane occhibianchi e altre specie di rapaci. Visiteremo un lago della riserva dove effettueremo un comodo birdwatching palustre; tra le specie che potremo vedere ricordiamo l'Oca pigmea asiatica, l'elegantissima Jacana codalunga, insieme alla più sobria Jacana bornzea, la Pavoncella caruncole gialle, il Rallo bruno, l'Occhione maggiore, il Pellicano riccio, il Fenicottero maggiore. Immobili Aironi striati attendono il pesce da infilzare e meravigliose Cicogne collonero e Cicogne pittate camminano nella praterie, altere e impettite, spesso accompagnate da Ibis nucarossa. Sul lago volteggiano Sterne zampenere, Mignattini piombati e Gabbiani delle steppe. Le escursioni a "caccia" della tigre verranno fatte con jeep scoperte, da dove sarà possibile scattare eccezionali fotografie; oltre alla tigre, potremmo incocciare in altri mammiferi se possibile ancora più suggestivi, come l'Orso labiato, il Leopardo, il Gatto della jungla. Non ci saranno problemi a vedere gli erbivori del parco: il Sambar, il Cervo pomellato, la Gazzella indiana, il Nilgai (chiamato anche Nilgau o Antilope azzurra), e qualche specie di scimmia, come il Langur grigio. Tra gli altri uccelli di Ranthambore ricordiamo: la favolosa Damigella di Numidia, che sverna in questa regione dell'India, la Grandule pittata (che aspetteremo al tramonto alle pozze di abbeverata), il Picchio nucabianca, il Piccione verde piedigialli, il Parrocchetto testaprugna, il Parrocchetto alessandrino, il Martin pescatore becco di cicogna, il Saltimpalo indiano, il Garrulo panciafulva, il Drongo panciabianca, l'Allodola alirossicce, il Pigliamosche blu di Tickell. Effettueremo escursioni serali (fuori dal parco, ché all'interno non sono permesse) alla ricerca di gufi e succiacapre, ma potremmo vederli anche ai posatoi diurni, conosciuti dai ranger del parco: Assiolo indiano, Gufo pescatore bruno, Civettina macchiata, Succiacapre di savana. Visiteremo anche il magnifico Forte di Ranthambore, Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, da cui si dominano le piane del parco. 16° giorno) partiremo di prima mattina per il lungo trasferimento verso Agra, dove pernotteremo; il trasferimento è lungo anche perché effettueremo una piccola digressione per andare a visitare il Chambel River National Sanctuary, che protegge una sezione del fiume Chambel. Il target principale in questo parco sarà il Becco a forbice indiano, una specie affine ai gabbiani (appartiene alla famiglia dei Laridae); è un uccello dall'aspetto bizzarro, con quel suo lungo e apparentemente innaturale becco, nel quale la branca inferiore è ben più lunga di quella superiore; in realtà il becco ha la sua funzione: l'uccello vola radente l'acqua e la branca inferiore tira su gli invertebrati di cui si ciba, come una schiumarola tira su i detriti dal brodo (in inglese questi uccelli si chiamano skimmer che in italiano vuol dire, appunto, schiumarola). Saranno molte altre le specie acquatiche che ci godremo al Chambel Sanctuary; vedremo (o rivedremo) l'Occhione maggiore, la Dendrocigna minore, il Germano beccomacchiato indiano, l'Oca indiana; sulle spiagge fangose corrono frotte di agitati limicoli, quasi tutti di specie a noi consuete, dagli eleganti Cavalieri d'Italia ai piccoli Gambecchi comuni. Sulla superficie dell'acqua volano più interessanti Sterne pancianera. L'abbondanza di cibo garantisce una buona esistenza ai rapaci, di cui potremo vedere probabilmente qualche specie nuova, come il Falco pescatore, il Falco pecchiaiolo orientale e la Poiana codabianca. Nella vegetazione che borda l'asta fluviale mille uccelletti svolazzano tra i cespugli e corrono nei prati; tra le numerose specie ricordiamo: Tortora dal collare asiatica, Bucero grigio indiano, Gruccione verde, Martin pescatore bianconero, Barbetto ramatore, Picchio capogiallo, Prinia fronterossiccia, Tessitore baya, Beccodargento asiatico. Dedicheremo la mattina di domani alla visita del Taj Mahal, ma forse riusciremo a fare una scappata al meraviglioso monumento già nel tardo pomeriggio. 17° giorno) ci trasferiremo oggi al celebre Kheoladeo Ghana Sanctuary, meglio conosciuto come Bharatpur, dove pernotteremo tre notti. Ma prima di partire visiteremo il tempio del Taj Mahal, definita dal poeta indiano Tagore come "una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo". Il mausoleo fu fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum, morta di parto dando alla luce il suo 14° figlio. La leggenda vuole che in punto di morte la principessa chiese come ultimo desiderio a suo marito di erigere un monumento come simbolo del loro amore, e di non sposare mai nessun'altra donna. L'Imperatore, disperato, giurò solennemente e ordinò la costruzione del mausoleo, che richiese più di vent'anni. Il Taj Mahal è da sempre considerata una delle più notevoli bellezze architettoniche dell'India e del mondo, a tal punto che il complesso è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Potremo ammirare la magnificenza del giardino, delle cupole, dei portali, delle pareti istoriate e non disdegneremo di dare un'occhiata ai Capovaccai appostati sulle cupole, alle migliaia di Casarche eurasiatiche sulle rive del fiume Yamuna che scorre dietro al palazzo, agli stormi chiassosi e colorati di Parrocchetti dal collare che sfrecciano nei cieli sopra il palazzo. Partiremo poi per Bharatpur, fermandoci, lungo il percorso, a Fatehpur Shikri. La città morta di Fatehpur Shikri era l'antica capitale del regno di Akbar; è rimasta inalterata nella sua struttura, simbiosi delle culture indiana e musulmana, e rimane un esempio unico di città Moghul del secolo XVI. 18° e 19° giorno) Il Kheoladeo Ghana Sanctuary è un’isola di natura selvaggia all’interno delle grandi estensioni coltivate della piana del Gange e la presenza al suo interno di una grande varietà di ambienti naturali attira, soprattutto nei mesi invernali, una miriade di uccelli. Le premessse per una visita a Bharatpur sono eccezionali: in inverno, con un pò di impegno (e fortuna) è possibile vedere 180 specie di uccelli in un giorno, inclusi una pletora di uccelli acquatici, una fine selezione di Passeriformi asiatici e 25 specie di rapaci! Vedremo possenti aquile ed eleganti jacane, cicogne e ibis, oche e anatre, e naturalmente gli uccelletti indiani tipici dell'Asia come minivet, averle boscherecce, garruli e maine. Uno degli ospiti invernali più illustri è la candida e statuaria Gru siberiana, che, abbandonati i freddi polari della Siberia, trascorre qui la stagione fredda (purtroppo la gru non è avvistata a Bharatpur dal 2000, ma c'è sempre la speranza del suo ritorno). Già pochi metri dopo l'ingresso, nella boscaglia che circonda una vecchia costruzione abbandonata, vedremo decine di specie, tra cui: Malkoha sirkeer, Iora di Marshall, Garrulo grigio (tutte specialità di Bharatpur, da cercarsi con attenzione), Averla boschereccia comune, il bellissimo Tordo testarancio, Pettirosso indiano, Drongo codaracchetta maggiore. In questo bosco e lungo il viale principale del parco dovremmo riuscire a vedere, al loro posatoio diurno l'Assiolo dal collare, la Civettina macchiata e il Gufastore bruno e, aiutati dalla nostra guida locale, il Gufo reale fosco. Ma la caratteristica principale di Bharatpur è quella di ospitare in inverno, decine di migliaia di uccelli acquatici, di tutte le famiglia acquatiche immaginabili; così ammireremo, ad esempio: Cormorano indiano, Cormorano minuto, Pellicano bianco, Pellicano riccio, Sgarza indiana, Anastomo indiano, Cicogna pittata, Cicogna collonero, Cicogna lanosa, Nitticora comune, Spatola eurasiatica, Airone intermedio, Airone guardabuoi, Airone bianco maggiore, Garzetta comune, Tarabuso nero, Ibis testanera, Anatra dal pettine, Oca indiana, Oca pigmea asiatica, Rallo bruno, Gallo acquaiolo pettobianco, Pollo sultano testagrigia (ormai specie buona, diversa dal nostro Pollo sultano), Pavoncella codabianca, Pavoncella caruncole gialle, Jacana codalunga, Jacana alibronzo. Una tale manna proteica ha convinto i molti rapaci della regione a stazionare da queste parti e gli amanti degli uccelli da preda potranno lustrasi gli occhi su Aquila imperiale, Aquila di mare di Pallas, Aquila anatraia indiana, Aquila anatraia maggiore, Nibbio bianco, Shikra, Falco laggar. Per arrivare a 180 specie dovremo affidarci al brulichio di uccelli che frequentano la vegetazione boscosa e palustre che si estende lungo i sentieri e ai bordi dei chiari d'acqua; ecco qui solo una piccola selezione dell'avifauna di Bharatpur: Bucero grigio asiatico, Succiacapre codalarga, Parrocchetto dal collare, Parrocchetto testaprugna, Drongo nero, Drongo piumato, Cuculo bianconero, Cucal maggiore, Calliope siberiana, Pettirosso indiano, Pigliamosche pettirosso, Pettazzurro, Cannaiola di Blyth, Prispolone indiano, Cannareccione stentoreo, Luì verdastro, Luì di Hume, Cutrettola testagialla orientale, Cannareccione indiano, Storno bramino, Storno roseo, Pigliamosche testagrigia, Bulbul culorosso, Bulbul guancebianche, Saltimpalo bianconero, Saltimpalo siberiano, Allodola codarossiccia, Allodola passero capocenere, Zigolo crestato, Zigolo guancecastane. Il parco ospita anche numerosi mammiferi e rettili e non dovrebbe essere difficile incontrare il Nilgai, il Cervo sambar, il Cervo pomellato, il Muntjac (un piccolo cervo detto anche “cervo latrante” a causa della sua voce, simile al latrato di un cane), lo Sciacallo, la Mangusta grigia, il Macaco reso. 20° giorno) torneremo oggi a Delhi, fermandoci lungo il percorso al Soor Sarovar Bird Sanctuary, un'area protetta centrata sul lago Keetham. Molte specie di uccelli nidificano o svernano sulle sue acque e nella vegetazione circostante. Avremo buone opportunità di vedere o rivedere molte specie palustri, ma Soor Sarovar ha una peculiarità non ornitologica: ospita una popolazione di circa 1000 individui di Pitone indiano. Per chi non ha paura dei rettili in generale e dei serpenti in particolare, lo spettacolo dei serpenti aggrovigliati su se stessi e tra loro, ammonticchiati in gruppi di decine di individui sarà davvero suggestivo. Arriveremo in serata a Dehli, dove avremo a disposizione per un paio d'ore tre stanze dove rinfrescarci e riposarci; farewell dinner con le nostre guide e successivo trasferimento all'aeroporto, dove ci imbarcheremo sul volo per Milano. 21° giorno) arrivo a Milano Malpensa nelle prime ore del mattino e fine del viaggio. |
La Ghiandaia testanera è un magnifico endemismo dell'Himalaya, relativamente comune dal Pakistan al Nepal; sarà una delle nostre priorità a Naini Tal (© ChanduBandi, CC BY-SA 3.0) Il Martin pescatore crestato, un gigante nel mondo dei martini, è tipico di laghi e fiumi del nord-est dell'Asia; dovremmo vederlo abbastanza facilmente al Corbett e a Naini Tal (© Vndas, CC BY-SA 3.0) Tra i rapaci più ambiti dell'India settentrionale, la splendida triade di aquile pescatrici: l'Aquila pescatrice di Pallas, minore e testagrigia, quest'ultima raffigurata nella foto (Lip Kee Yap, CC BY-SA 2.0) I codaforcuta sono una sorta di pigliamosche terricoli a distribuzione esclusivamente asiatica: delle tre specie che potremo vedere al Corbett, il Codaforcuta macchiato è decisamente il più bello (© Kannan AS, CC BY-SA 3.0) Ah, le nettarinie, una più bella dell'altra e questa più bella di tutte. La Nettarinia codaflammea è abbastanza comune sull'Himalaya nepalese e bhutanese; a Naini Tal è rara, ma contiamo sulla fortuna (© Dibyendu Ash, CC BY-SA 3.0) Garruli, garruli sghignazzanti, garruli averla e garruli scricciolo sono uccelli di piccole e medie dimensioni tipiche delle foreste asiatiche. Alcuni di loro sono vociferi e si appalesano con facilità, altri sono molto riservati e non sarà facile localizzarli tra il fitto fogliame. Alcuni hanno piumaggio sobrio, qualche volta scialbo, come questo Garrulo sghignazzante lineato (© J.M.Garg, CC BY-SA 3.0)... ...altri, come questo Garrulo sghignazzante crestabianca sono assolutamente magnifici (© Dibyendu Ash, CC BY-SA 3.0) E poi esiste una torma di garruli di difficile collocazione, dai nome fantasiosi come minla, sibia, leiotrix, babax, hwamei. Quella illustrata nella foto è una Sibia rossiccia. Vedremo tutti i garruli illustrati nelle fotografie a Naini Tal (© Shrikant Rao, CC BY-SA 3.0) L'Himalaya ospita cince meravigliose. Almeno quattro specie di Aegithalos (in realtà quindi sono codibugnoli) che vedremo a Naini Tal sono di una grazia e bellezza fuori dal comune; quella illustrata nella foto è una Cincia golanera (© Robert tdc, CC BY-SA 2.0) Della numerosa congrega di picchi e barbetti dell'India, il Dorso di fiamma groppanera, abbastanza comune in tutto il Subcontinente Indiano, è una delle specie più belle (© Justbirds) E il Barbetto ramatore, anch'esso discretamente comune, è una delle più belle specie della sua risma; Sultanpur Jheel èil posto dove avremo le migliori opportunità di vederlo (© Justbirds) Uccello a noi consueto, visto spesso in Italia camminare impettito in parchi e pollai, sentito spesso emettere il suo acuto e un pò grattato richiamo, il Pavone indiano che vedremo forse in più di un parco (soprattutto al Corbett) è qui una specie assolutamente selvatica (© Justbirds) La tigre T39 della Zona 1 del Ranthambhore National Park. La popolazione di tigri del parco è attentamente studiata e monitorata. Speriamo di vedere, se non proprio T39, qualche altro individuo della cinquantina che vivono nella riserva (© Dibyendu Ash, CC BY-SA 3.0) Il Gallopernice pittato è uno dei più bei Galliformi che potremo vedere durante il viaggio. E' endemico dell'India e il posto migliore dove cercarlo è Ranthambore (© L. Shyamal, CC BY-SA 3.0) L'avifauna indiana annovera uccelli straordinariamente belli e i pappagalli, belli, li sono quasi ttutti. Tra le diverse specie di parrocchetti che potremo vedere, a Bharatpur cercheremo soprattutto il parrocchetto testaprugna (© Justbirds) Affini ai pigliamosche le niltave sono sei specie, tutte splendide, a distribuzione asiatica (il loro nome è la corruzione del nome locale nepalese niltau). Nel nostro tour ne potremo vedere due, la Niltava minore e, illustrata nella fotografia, la Niltava panciarossiccia (© Jason Thompson, CC BY 2.0) La famiglia Aegithinidae comprende quattro specie di uccelletti a distribuzione asiatica. Questa Iora codabianca (o Iora di Marshall) è la più rara delle due che vivono in India. La cercheremo con attenzione a Bharatpur (© Pkspks, CC BY-SA 3.0) E' ben noto ai birdwatcher di tutto il mondo che vengono a Bharatpur, l'albero del viale principale del parco dove, di giorno, sta sempre addormentato l'Assiolo dal collare (© Justbirds) E tra le numerose specie di gufi e affini che vedremo durante il tour, mettiamoci anche questa graziosa Civettina macchiata (© Justbirds) |