Venezuela Orientale
Tepui & Orinoco Delta. The magical "cotinga" tour
18 febbraio - 5 marzo 2017

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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Caracas via Madrid
2° giorno) volo a Puerto Ordaz. Trasferimento aEl Palmar
3° giorno) Sierra de Imataca Forest Reserve
4° giorno) Sierra de Imataca Forest Reserve. Trasferimento a Las Claritas
5°/10° giorno) La Escalera. La Gran Sabana. Tepui. Sierra de Lema. Canaima National Park. Santa Elena. El Pauji. Volo in elicottero (facoltativo) sulla Gran Sabana.
11° giorno) trasferimento via terra a Boca de Uracoa via Ciudad Guyana. Trasferimento in battello all'Orinoco River Lodge
12°/14° giorno) delta dell'Orinoco
15° giorno) trasferimento via terra a Ciudad Bolivar. Volo per Caracas e coincidenza per Madrid
16° giorno) arrivo a Madrid. Volo a Milano


Mappa interattiva




Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: hotel e lodge molto basic, ma con servizi privati

Difficoltà: nessuna

Bibliografia: Field Guide to the Birds of Venezuela, di Steven L. Hilty, Christopher Helm

Costo del tour
: Euro 3.300

Numero massimo di partecipanti: dieci


Le Angel Falls, con i suoi quasi mille metri di salto unico dall'Auyan Tepui, sono le cascate più alte della Terra (© Paulo Capiotti, CC BY-SA 2.0)



 

Le cotinghe sono il nome generico delle specie appartenenti alla famiglia Cotingidae, endemica delle regioni neotropicali di America Centrale e Meridionale. Questa famiglia è un'accolita delle specie più bizzarre e straordinarie del mondo degli uccelli. Tutte brillantemente colorate (tranne qualche specie di piha), alcune armate dei più strani ammenicoli quali caruncole, creste e bargigli; tutte caratterizzate da nomi assurdi quali galletti di roccia, campanari, ombrellai e cappuccini, il loro incontro è uno dei più ambiti nel birdwatching neotropicale. Durante questo tour ne potremo vedere, con fortuna, una decina di specie! Quello illustrato nella foto è il Galletto di roccia della Guyana, uno dei due galletti che si possono vedere in Venezuela (l'altro, il Galletto di roccia delle Ande, vive nelle regioni occidentali del paese) (© Almir, CC BY 2.0)


Intro

Agli inizi del XVI° secolo Amerigo Vespucci giunse sulle coste dell'attuale Venezuela e, spintosi fino entro la laguna di Maracaibo, sulla costa caraibica, vi trovò villaggi indios costruiti su palafitte; diede allora alla regione il nome di "piccola Venezia", Venezuela appunto. Pur non possedendo i tesori artistici di Venezia, il Venezuela ospita entro i suoi confini tesori altrettanto importanti, le meraviglie naturali racchiuse nelle sue montagne, nelle sue coste, nelle distese allagate degli llanos, nel delta dell'Orinoco e in quella straordinaria regione nel sud.est del paese che è la Gran Sabana. Esteso dalla costa caraibica all'Equatore, il Venezuela ospita entro i suoi confini la serie completa degli ambienti naturali del Sudamerica: le vette innevate delle Ande, le selvagge pianure d’altitudine del paramo, le lussurreggianti foreste pluviali tropicali, le foreste temperate e nebulose d'altura, gli atolli corallini, le spiagge bordate da intricate mangrovie. Il birdwatching sarà entusiasmante in ogni regione che esploreremo (e come potrebbe non esserlo in un Paese che ospita 1300 specie di uccelli?), ma non mancheranno gli incontri con altri animali affascinanti e misteriosi, mammiferi e rettili, anfibi ed insetti. La nostra vacanza è centrata su due regioni: la Gran Sabana e il delta dell'Orinoco. La prima è rappresentata da quell'affascinante e selvaggio altopiano di savana erbosa dalla quale si staccano i tepui, massicci montuosi isolati tra loro caratterizzati da una cima piatta ed estesa; i tepui, che nella lingua degli indios Pemon significa "casa degli dei", sono famosi per diversi motivi, a partire da quello storico-culturale: su uno dei tepui fu ambientato il celebre romanzo "Il mondo perduto" di Arthur Conan Doyle, che immaginava che sul suo tavolato fosse sopravvissuta una congerie di animali preistorici, dagli iguanodonti ai tirannosauri. L'idea di Conan Doyle riconosce un fondamento scientifico perchè, in effetti, l'isolamento di ogni tepui ha portato allo svilupparsi di molti endemismi, incluse alcune specie di uccelli che saranno il target principale di questo tour. Da uno dei tepui, Auyantepui, precipitano le cascate più alte della Terra, il celeberrimo Salto Angel (il nome gli deriva non dalle creature bibliche, ma dal nome del pilota che le scoprì nel 1933, Jimmy Angel). Alla Gran Sabana si arriva attraverso un percorso famoso tra i birdwatcher di tutto il mondo, la Escalera, che, partendo dalla foresta pluviale si inerpica fino all'altopiano attraversando favolose foreste temperate d'altura. Highlights della prima parte del tour saranno la possente e quasi mitica Arpia, l'aquila più grande del mondo, e le visite ad un lek di Cappuccini e ad uno di Galletti di roccia della Guyana, e non mancheranno molte, moltissime specie tipiche dei Neotropici: trogoni, tucani, aracari, jacamar, colibrì, formichieri e tanagre, solo per citarne alcune. Il delta dell'Orinoco, la seconda regione che visiteremo, presenta un ambiente abbastanza simile a quello amazzonico e molte specie sono diffuse in entrambe le regioni; facendo base all'Orinoco Lodge passeremo tre giorni pieni in quell'intrico di acque e vegetazione tipico di ogni delta; i laghi, gli stagni, la foresta a galleria, la foresta varzea e la foresta terra firme ospitano ciascuna decine di specie tipiche di quegli habitat e il birdwatching sarà avvincente e fruttuoso; il target principale nel delta saranno lo strano Trombettiere aligrigie, lo Svassorallo americano, il Tarabuso del sole e l'Airone zigzag, e non mancheranno le altre specie tipiche degli ambienti umidi: oche, anatre, ralli e limicoli. Infine, due parole sul sottotitolo del tour, che si riferisce ad una peculiarità di questo viaggio, viaggio nel quale potremo vedere almeno una decina di specie di quella bizzarra congerie di uccelli che sono le cotinghe: sembrerebbe, parlando di campanari e cappuccini, di essere in chiesa; sembrerebbe, parlando di parasole e ombrellai, di essere in un mercato. Invece no, si sta parlando di cotinghe, alcune delle creature più straordinarie del pianeta. E' possibile agganciare questo viaggio a quello in Venezuela Occidentale (Ande & Llanos) realizzando un eccezionale "full Venezuela tour" da 700 specie di uccelli!


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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano - Caracas via Madrid.

2° giorno) arrivo a Caracas e coincidenza con il volo interno che ci porterà a Puerto Ordaz. Ci trasferiremo poi via terra a El Palmar, dove pernotteremo due notti alla Posada Taguapire, la nostra base di partenza per l'escursione alla Sierra de Imataca Forest Reserve, la patria dell'uccello più importante di tutto il tour, la possente Arpia. Lungo il percorso potremo vedere i più comuni uccelli venezuelani, tra cui le nostre prime tanagre, come la Tanagra marezzata e la Tanagra delle palme, l'ubiquitario Bananero, la Gracula dei Caraibi, il Codirosso golardesia, il bellissimo Mielero viola, il Passero collorossiccio.

3° giorno) la nostra guida locale ci attenderà di prima mattina per portarci al nostro traget principale di oggi, la quasi mitica Arpia, il rapace più grande del mondo, e il più possente; i suoi tarsi sono grandi quando il braccino di un bambino e gli artigli che da essi emergono possono uccidere prede che pesano tanto quanto la stessa aquila. L'areale dell'Arpia si estende dal Messico (dove in realtà è quasi estinta) all'Argentina, ma nonostante ciò è una specie che BirdLife International considera "prossima alla minaccia", a causa in primis della deforestazione selvaggia che colpisce molti stati sudamericani, primi fra tutti il Brasile, dove vive la maggior parte della popolazione mondiale. La nostra guida locale avrà localizzato nei giorni precedenti il nostro arrivo, un nido attivo dove dovremmo avvistare il rapace a colpo sicuro. L'Arpia costruisce il suo grosso nido sulla parte più alta di un albero, di solito un kapok o un saman, e noi ci apposteremo, a debita distanza per rispettare la privacy della famiglia, in posizione ottimale per ammirare e fotografare il meraviglioso rapace. A volte, ci racconta il nostro contatto locale, l'avvistamento è pressochè immediato, altre volte è necessario attendere anche qualche ora per vedere l'adulto atterrare al nido; e sempre con la preda tra gli affilati artigli: a volte una scimmia, a volte un bradipo. Ma non sarebbe un'attesa noiosa, perchè la foresta è piena di uccelli, alcuni estremamente interessanti, rari ed endemici. A cominciare da altri rapaci, come il Nibbio dentato, il Nibbio piombato, l'Aquila crestata, l'Aquilastore ornato, la Poiana faccianera, l'Avvoltoio re, l'Avvoltoio testagialla minore, la Poiana grigia, la Poiana codacorta. Nella foresta volano moltissimi individui delle specie tipiche delle foreste neotropicali, e non sarà difficile ammirare coloratissimi pappagalli, tucani, jacamar, aracari e accoliti; tra le specie più ricercate, perchè locali e rare, ricordiamo: la meravigliosa Ara rossoverde, il Pappagallo capinero, il Pappagallo fosco, il Parrocchetto alidorate, il Jacamar del paradiso, il Jacamar codaverde, il Tucano beccorosso, il Tucano scanalato, l'Aracari collonero, l'Aracari verde, il Trogone amazzonico, il Trogone codabianca. Vedremo anche il Piumino bianconero (un Bucconidae, una famiglia endemica dei Neotropici, le cui specie sono conosciute con il nome di puffbirds, piumini, a causa del piumaggio soffice e della coda corta, caratteri che li fanno assomigliare ad un puff), la Ghiandaia violacea, il Picchio vermicolato, il Picchio ciuffogiallo, il Tordo del cacao, il Tiranno pigmeo dall'elmo, lo Scricciolo musico, la Tanagra gazza, la Tanagra crestaflammea, la Tanagra panciagialla, l'Oropendola verde, il Cacicco gropparossa (due Itteridi, i "merli del Nuovo Mondo"). Un'altra caratteristica delle foreste venezuelane è data dalla presenza di due famiglie, Formicariidae e Thamnophilidae, entrambe endemiche dei Neotropici, le cui specie sono conosciute con vari nomi legati alle formiche: virei formicari, pitte formicarie, averle formicarie, scriccioli formicari, tordi formicari. Il nome gli deriva, naturalmente, dalle preferenze alimentari; una volta localizzato un esercito di formiche che attraversa un sentiero aspetteremo di veder arrivare i loro predatori, ad esempio, il Formichiere dorsotabacco e il Formichiere piumebianche, le due specie più belle e caratteristiche dei "formichieri", la Pitta formichiera turdina, la Pitta formichiera macchiata, l'Averla formichiera maggiore, lo Scricciolo formichiero striato della Guyana, lo Scricciolo formichiero panciabruna, il Tordo formichiero caporossiccio. E che dire dei colibrì; che saranno numerosi e che potremo vedere, deliziosi calabroni ronzanti di fiore in fiore, dai piumaggi iridescenti e dai nomi suggestivi: Topazio cremisi, Coquette codaracchetta, Smeraldo golaluccicante, Sciabolatore pettogrigio, Giacobino collobianco, Eremita rossastro. Tra le altre cento e più specie che potremo vedere a Imataca ricordiamo ancora un paio di "cotinghe", gli uccelli che si sono meritati il sottotitolo del tour, un assemblaggio di specie che include stranezze e magnificenze come i galletti di roccia, i campanari, gli ombrellai (alcune delle quali vedremo più avanti nel tour): la Cotinga della Pompadour e il Corvo beccafrutta golaviola saranno un'eccellente introduzione a questo mondo.

4° giorno) fino a mezzogiorno continueremo a fare birdwatching a Imataca e lungo la strada che ci porterà verso sud. Partiremo poi alla volta della Gran Sabana, il cuore di questo tour in Venezuela. Arriveremo a Las Claritas, un villaggio che sarà la base di partenza per tutte le nostre esplorazioni nella regione. Pernotteremo cinque notti al Kamoiran Lodge, ai piedi della Gran Sabana, e due notti alla Posada Los Pinos di Santa Elena, un villaggio ai confini con il Brasile; l'estensione verso sud per permetterci di cercare alcune specie più facilmente avvistabili qui e per effettuare (facoltativo e dispendioso, ma altamente consigliabile) un volo in elicottero per ammirare, dall'alto, il "Lost World" dei tepui).
 

Uno dei più bei pappagalli che vedremo durante il del tour: l'Ara rossoverde è ragionevolmente comune a Imataca (© Tony Brierton, CC BY-SA 2.0)




Gli aracari, parenti dei tucani, sono una delle tipiche famiglie neotropicali. Vedremo questo Aracari collonero a Imataca (© Feroze Omardeen, CC BY 2.0)




In tema di uccelli il Sudamerica viene identificato da quasi tutti con i colibrì, favolosi calabroni ronzanti di fiore in fiore. Ne vedremo molte specie, incluse questo Giacobino collobianco, una delle più belle (© Joseph C Boone, CC BY-SA 3.0)




Vedremo uno stuolo di uccelletti conosciuti con vari nomi legati alle formiche: virei formicari, pitte formicarie, averle formicarie, scriccioli formicari, tordi formicari. Il nome gli deriva, naturalmente, dalle preferenze alimentari. Appartengono a due famiglie, Formicariidae e Thamnophilidae, entrambe endemiche dei Neotropici. Quasi tutte le specie sono caratterizzate da uno spiccato dimorfismo, dove il maschio è per solito barrato e la femmina tinta unita. Quella illustrata nella foto è un Formichiere piumebianche, la specie più strana (e più bella) del gruppo (© Francisco Enríquez, Pubblico Dominio)
     

Il target principale del viaggio, la splendida Arpia. Dopo un approfondito scouting, la nostra guida locale ci porterà nei pressi di un nido attivo, dove, con rispetto e a debita distanza, potremo ammirare questo leggendario animale (CC BY-SA 3.0)
     
5°/10° giorno) il mondo che ci apprestiamo a esplorare in questi sei giorni è davvero, come lo descrisse Arthur Conan Doyle, il "Mondo Perduto". Nel romanzo scritto dall'inventore di Sherlock Holmes nel 1912 una spedizione di scienziati e avventurieri riscopre, sul vertice vasto e piatto di un tepui, una popolazione di animali preistorici, come l'iguanodonte e il tirannosauro. Fantasia, naturalmente, ma l'idea base che ispirò Conan Doyle trova un riscontro biogeografico: i tepui, presenti solamente nell'altopiano della Guyana, specialmente nella Guyana occidentale e nel sud-est del Venezuela, sono massicci montuosi isolati tra di loro, non raccordati in catene montuose, e questo spiega l'alto tasso di endemismi, che spesso sono confinati ad un solo massiccio. Tepui significa, nella lingua degli indios Pemon, "casa degli dei". E possono ben essere la casa degli dei, tanto sono affascinanti e suggestivi. Da uno dei tepui della regione, Auyan Tepui, precipitano a valle le celeberrime Angel Falls, le cascate più alte del mondo: un salto unico di quasi mille metri! La Gran Sabana è un altopiano su cui si estendono vallate ampie e pianeggianti, praterie e savana punteggiate da boschi aridi. Per arrivare da Las Claritas all'altopiano della Gran Sabana saliremo lungo la celebre Escalera, una strada fiancheggiata da meravigliose foreste temperate ricchissime di avifauna. L'esplorazione accurata di ciascuno dei tre habitat della regione: la foresta pluviale alle quote più basse, la foresta temperata lungo la Escalera e l'altopiano della Gran Sabana, ci faranno vedere uccelli eccezionali, ammirare paesaggi fantastici e vivere momenti emozionanti, incluso, per chi lo volesse, qualche abluzione in altura in stagni e cascatelle di spettacolare bellezza. Ci saranno alcuni appuntamenti imprescindibili durante la permanenza a Las Claritas, il più importante dei quali è la visita ad un lek di una delle creature più straordinarie del Sudamerica, il Cappuccino; i maschi di questa cotinga si riuniscono ed emettono uno dei canti più bizzarri del mondo degli uccelli, canto che è stato paragonato spesso ad una sega elettrica o ad un lontano muggito (in inglese, oltre a capuchinbird, è conosciuto anche come calfbird, "uccello vitello" (se volete potete sentire il canto cliccando qui); e anche l'aspetto dell'uccello non è dei più normali, con la testa nuda ricoperta da pelle blu e una corona di pume che la avvolgono sul collo. Sarà davvero uno spettacolo eccezionale. E vedremo anche nelle foreste della regione, altre cotinghe straordinarie, come l'immacolato Campanaro bianco, dalla lunga caruncola carnosa che gli pende dal becco, e il cugino Campanaro barbuto, la cui "barba" assomiglia più ad un groviglio di vermi che ad un orna-mento; i campanari si chiamano così perchè il loro tonk tonk che risuona incessante nella foresta sembra proprio provenire da un campanile; il Galletto di roccia della Guyana (di cui visiteremo un lek), il Fruttaio bandarossa, la Cotinga rossa della Guyana, la Cotinga pettoviola, la Piha urlatrice, la Piha collorosa sono tutte cotinghe, una più bella dell'altra. Man mano che saliremo lungo la Escalera rimarremo attoniti di fronte al nugolo di uccelli che volano ai lati della strada; per molti di essi l'osservazione sarà facile, per altri sarà necessario entrare un poco nella foresta e aspettare che passi uno degli stormi polispecifici che si muovono all'unisono alla ricerca di cibo; anche qui, come a Imataca, sono ottimamente rappresentate tutte le famiglie tipicamente neotropicali e noi ci concentreremo sui loro rappresentanti più speciali. Con un pò di fortuna potremo vedere: Trogone golanera, Goladoro dei tepui (uno splendido colibrì), Averla formichiera dorsostriato. Anche se non endemici, meraviglie quali la Coquette pavonina, il Brillante cigliavelluto, lo Sciabolatore pettorossiccio (tre colibrì), il Testadifiamma (una bestiola diffusa dal Costarica al Brasile, ma interessante perchè l'unico esponente della sua famiglia, gli Oxyruncidae), il Trogone mascherato, il Tucanetto codacastana, il Manachino cornuto, il Manachino oliva, il Manachino panciarancio (i manachini sono piccole palline colorate dal peculiare display nuziale, che forse riusciremo a vedere), il Picchio collodorato, l'Eufonia violacea (le eufonie parrebbero molto simili alle tanagre, ma in realtà sono Fringillidi), la spettacolare Tanagra rondine. Molte nuove specie di formichieri potrebbero ingrossare la nostra lista, così come tiranni, mieleri e dacne, anch'essi, tutti, appartenenti a famiglie endemiche dei Neotropici. Arrivati sull'altopiano della Gran Sabana e rimasi senza fiato di fronte allo spettacolo dei tepui che si innalzano tutti intorno a noi sulla pianura spazzata dal vento (la foto qui sotto è esplicativa) cercheremo gli uccelli tipici delle aree aperte; ricordiamo la Poiana alilarghe, il Rallo ocellato, il Rallo caporossiccio, il Beccaccino gigante, l'Elenia maggiore, la Rondine testafulva, il Codaspino dei Tepui, il Solitario brunorossiccio, la Tanagra faccianera, il Tirannetto frontenera. Citiamo alcune aree del nostro birdwatching: Sierra de Lema nel Canaima National Park, le cascate Quebrada de Jaspe, le aree intorno a El Pauji. Queste ultime si trovano a circa 80 km ad ovest di Santa Elena, la cittadina sul confine Brasiliano dove pernotteremo due notti. Da Santa Elena partono i voli turistici per ammirare dall'alto la Gran Sabana, e in particolare il favoloso e celebre Salto del Angel, le Angel Falls, le cascate più alte della terra; questo volo (facoltativo) ci permetterà di vedere uno dei paesaggi più belli della terra dall'alto con un colpo d'occhio globale sui vari massicci (in particolare Roraima e Kukenan Tepui). Le specie che a El Pauji sono più facili a vedersi sono: Averla formichiera spallebianche, Scricciolo formichiero pigmeo, Lanciere fronteblu (un grazioso colibrì), Ciuffiviola fosco.  

Per quanto molto colorati, i trogoni non sono mai facili da localizzare nel folto della vegetazione, ma contiamo sulla nostra guida locale e su un pò di fortuna. Questo è un Trogone golanera (© Frank Vassen, CC BY 2.0)




Anche le piha sono cotinghe, ma, contrariamente a tutte le altre specie della famiglie, non sono dotate di ornamenti particolari, nè di colori sgargianti. Questa Piha urlatrice è stata ritratta nella piena giustificazione del suo nome (© Chris Williamson, CC BY 2.0)




Le eufonie sono coloratissimi "fringuelli" neotropicali. Tra le più belle, questa Eufonia violacea che avremo il piacere di vedere, insieme ad altre congeneri, a Imataca (© Dario Sanches, CC BY-SA 2.0)




Le tanagre sono un'altra famiglia tipicamente neotropicali (ma tre specie spingono il loro areale negli Stati Uniti); una delle più venuste è questa Tanagra rondine, una delle molte specie che potremo vedere nelle foreste della Escalera (© Ben Tavener, CC BY-SA 2.0)

Forse nella Gran Sabana ci si potrebbe fare un viaggio anche se non ci fossero uccelli, solo per rimanere estasiati di fronte ad uno dei paesaggi più belli della terra. Fortunatamente di uccelli ce ne sono, e a bizzeffe. Nella foto i tepui Kulenan e Roraima (© Paolo Costa Baldi, CC BY-SA 3.0)

11° giorno) ci trasferiremo oggi a Ciudad Guyana e successivamente a Boca de Uracoa, situata sulla sponda di uno dei bracci dell'Orinoco, il Caño Manamo. Da qui un battello ci porterà al nostro lodge, l'Orinoco Delta Lodge, dove pernotteremo tre notti. Già durante la navigazione potremo vedere la fantastica vita di quel magico mondo d'acqua e terra che è il delta dell'Orinoco: truppe di scimmie saltano sugli alberi che si affacciano sul fiume e nell'acqua potremmo, con un pò di fortuna, veder affiorare la sagoma rosea del Delfino amazzonico, conosciuto localmente come Boto, il più grande delfino fluviale del mondo. Il nostro lodge possiede splendidi giardini ricchi di uccelli e la boscaglia che lo circonda è piena di scimmie; il personale del lodge ha disposto dispenser di acqua zuccherata, una manna per i colibrì, e tavolate di frutta che attraggono decine di specie di picchi, tucanetti, fringuelli, eufonie, tanagre ed altri uccelli frugivori.

12°/14° giorno) il delta dell'Orinoco è molto ampio e raggiunge i 370 km di larghezza; l’impressionante numero di isolette e canali che offre il delta dell’Orinoco rappresenta uno spettacolo frutto del costante accumulo di materiali portati dal fiume attraverso la sua millenaria esistenza; lo scenario colpì talmente i primi esploratori italiani che vi arrivarono che essi decisero di chiamare quella terra come un’altra Venezia, e da qui il nome del paese, Venezuela. In questi tre intensissimi giorni effettueremo diverse escursioni, sia diurne che notturne, sia a piedi che in barca, alla ricerca degli uccelli tipici delle zone umide: un birdwatching molto diverso da quello che abbiamo fatto fino ad ora. Visiteremo gli ambienti tipici di ogni regione fluviale, la foresta a galleria, gli stagni allagati, i laghi, la savana. In particolare sono due gli ambienti tipici dei bacini sudamericani: la varzea, una foresta pluviale occasionalmente allagata, e la terra firme, un habitat più secco, quasi mai soggetto ad allagamenti. Avremo l'opportunità di vedere diverse specie di ardeidi, ralli, ibis, tarabusi e cicogne: Airone tigrato rossiccio, Airone cocoi, Airone bianco maggiore, Airone striato, lo splendido Airone agami, Airone pileato, Becco a cucchiaio (una sorta di nitticora con un becco fuori misura), Ibis verde, Ibis facciabianca, Spatola rosa, Cicogna maguari, Cicogna boschereccia, l'enorme Jabirù, Rallo boschereccio collogrigio, Pollo sultano americano. Un'ospite interessante del lodge è l'Hoatzin, un uccello davvero peculiare, per diversi motivi; il suo apparato digestivo, ad esempio, è unico tra gli uccelli, per il fatto di  possedere, nella parte anteriore dell'esofago, un grosso gozzo utilizzato per una sorta di fermentazione batterica del cibo (proprio per questo l'animale ha un odore particolarmente sgradevole, tanto da essere conosciuto anche come "uccello fetente", e non è quasi mai cacciato per essere mangiato, né dagli animali né dagli uomini); i pulcini, poi, dispongono di una coppia di dita artigliate sul margine delle ali che permettono loro di arrampicarsi sui rami e anche questa caratteristica è unica fra gli uccelli attuali e ricorda l'Archaeopteryx e i dinosauri piumati ritrovati in Cina. Cercheremo con attenzione due specie che appartengono ad altrettante famiglie monospecifiche (una sola specie per ogni famiglia, come avviene quando le affinità evolutive sono incerte); la prima è il Tarabuso del sole, che speriamo di vedere nel suo comportamento difensivo: quando l'animale si sente minacciato allarga le ali che dimostrano due grandi e splendidi "occhi" rossi; la seconda è lo Svassorallo americano, un'incrocio tra un rallo e un'anatra, molto elusivo. Cercheremo il più piccolo airone venezuelano, il quasi mitico Airone zigzag, che, se visto, sarebbe, in virtù della sua rarità e furtività, l'airone del tour. Nei nostri vagabondaggi nella foresta potremmo incontrare un branco di Trombettieri aligrigie, una delle sole tre specie di "trombettieri", corrispondenti alla famiglia, endemica dei Neotropici, degli Psophiidae; questi uccelli, grossi come polli, sono gregari e utilizzano, per mettersi in contatto tra loro, prolungati gri

di sonori che vengono acutizzati in presenza di predatori e invasori (da qui il termine trombettiere). Altre specie interessanti sono il bizzarro Hocco beccogiallo, il Gobbo mascherato, l'Oca dell'Orinoco, la Dendrocigna facciabianca, il Ciacialaca culorossiccio, la Poiana dal collare, l'Aquilastore bianconero, il Picchio collocrema, il Pappagallo dal ventaglio, il Tucanetto della Guyana, un poker di bellissimi martini: Martin pescatore pigmeo americano, amazzonico, neotropicale e verde, il Trogone codabianca, il Pappagallo aliarancio, il Pappagallo capogiallo, la meravigliosa Ara gialloblu, il Granatello pettorosa, il Beccogrosso rossonero. E anche qui, con specie tipiche delle foreste pluviali, un nugolo di colibrì, formichieri, pigliamosche, e tanagre. Tra i mammiferi, sarà molto facile vedere (e sentire) le truppe di Scimmie urlatrici che frequentano il lodge, spesso accompagnate da Scimmie ragno; con fortuna potremo vedere altre specie come la Lontra gigante, il grazioso Tamarino manirosse, il Bradipo tridattilo, il Pecari dal collare. Tutt'altro paio di maniche riuscire ad incontrare (ma è già accaduto che durante le escursioni in barca li si vedano all'abbeverata lungo il fiume) uno dei felini che vivono nella regione: Puma, Giaguaro, Ocelot, Jaguarundi, Oncilla e Margay. Comunque, le guide naturalistiche del lodge conoscono a menadito quest'area e ci garantiranno le migliori opportunità di vedere gli uccelli e i mammiferi più interessanti. Chi volesse fare un poco di turismo etnologico potrebbe visitare una famiglia di Warao, la seconda etnia venezuelana per numero; gli Warao vivono su palafitte piantate sulle rive del fiume; le tribù vivono di pesca, che praticano sulle canoe da essi stessi scolpite nel legno ricavato dagli alberi del delta. Con tutto il rispetto che si deve alle loro tradizioni, sarà un'esperienza interessante vedere la loro vita di tutti i giorni.

15° giorno) trasferimento via terra a Ciudad Bolivar, dove ci imbarcheremo sul volo per Caracas. Nella capitale coincidenza per il volo per Madrid.

16° giorno)
arrivo a Madrid e volo in coincidenza per Milano. Arrivo a Milano.

 

Una cotinga tipica delle foreste pluviali, la Cotinga marezzata (© Greg Hume, CC BY-SA 3.0)




Nel delta dell'Orinoco sono gli uccelli acquatici a farla da padroni. Tra tutti gli Ardeidi, l'Airone tigrato rossiccio sarà uno di quelli più assiduamente ricercati (© Fernando Flores, CC BY 2.0)




Le tre specie di Psophiidae, conosciuti come "trombettieri" in virtù del loro acuto e prolungato richiamo, costituiscono una famiglia esclusivamente sudamericana. In Venezuela è presente solo il Trombettiere aligrigie, un uccello delle dimensioni e fattezze di un pollo che vedremo nel delta dell'Orinoco (© A. Vinot, CC BY-SA 3.0)




Un altro formichiere, l'Averla formicaria crestanera (© Dominic Sherony, CC BY-SA 2.0)




Un'altra splendida tanagra, tipica delle zone umide di pianura, la Tanagra grigiocamoscio (© Dario Sanches, CC BY-SA 2.0)


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