"D'un tratto mi trovai in un mondo nuovo, lontano da ogni civiltà, sopra un mare d’acqua dolce, al centro di un labirinto di laghi, di fiumi, di canali; una rete intricata che penetra da ogni parte una foresta immensa, e l’acqua è l’unico accesso possibile". E’ il racconto di Charles Marie de La Condamine, che nel 1743 discese il Rio delle Amazzoni al rientro da una spedizione scientifica. Dire Brasile e pensare all’Amazzonia è tutt’uno. Il Brasile è anche samba, carnevale, Corcovado, ma per il naturalista è soprattutto Amazzonia. L’immensa foresta amazzonica è un universo favoloso e inquietante: favoloso per la sua esistenza anfibia, per l’assenza di confini precisi tra acqua e cielo, persi come sono in un mare di verde dalle mille forme; favoloso per il lavorio creativo che la natura compie all’interno di essa; inquietante per i ragni giganti, per i serpenti velenosi e per gli insetti portatori di malattie; inquietante per il senso di mistero che il suo intricatissimo mondo ispira all’uomo, che non ama ciò che non riesce a capire e a dominare. Ma soprattutto è inquietante il futuro dell’Amazzonia perché essa è l’ultima frontiera per l’umanità, oggetto di cupidigia da parte di imprenditori senza scrupoli. La distruzione “scientifica” del patrimonio forestale amazzonico porterà, se non fermata in tempo, a gravissimi danni ambientali, oltre che ad una irreparabile perdita culturale. Ma intanto godiamoci, con questo tour, le meraviglie dell'Amazzonia, e non solo! Il Brasile è il terzo paese sudamericano, dopo Colombia e Perù, per numero di specie di uccelli (quasi 1700!) e secondo per numero di famiglie (84 contro le 86 della Colombia). Tale ricchezza di avifauna è giustificata in parte dalla vastità del paese, ma soprattutto dalla grande varietà di habitat, che vanno dagli ambienti secchi della caatinga e del cerrado, alle foreste umide conosciute, a seconda delle loro peculiarità ecologiche, con vari nomi quali varzea, igapo, terra firme. Di fronte a qualsiasi ambiente ci si trovi in Brasile, il risultato è quello di rimanere incantati di fronte ai suoi uccelli, ai voli arlecchineschi di decine di specie di pappagalli, ai rapaci più rari e carismatici, alla pletora di uccelli acquatici che nuotano e sciamano nei laghi, paludi e fiumi. Il tour prenderà avvio da Cuiabà, dove voleremo da San Paolo. La prima delle nostre mete sarà il magnifico Pantanal, la palude d'acqua dolce più vasta del mondo e, di conseguenza, il più grande "reservoir" di uccelli del pianeta. Il numero di uccelli che, soprattutto alla fine della stagione secca, volano, corrono e nuotano nel Pantanal è difficile a immaginarsi. Aree di foresta a galleria si alternano a stagni, prati allagati, fiumi e laghi, e ovunque è un trionfo di aironi, ibis, cicogne e anatre e non sarà difficile vedere cento specie in un giorno, in ogni giorno! Tappa successiva sarà Chapada Dos Guimaraes, un parco nazionale caratterizzato da un habitat più arido, chiamate localmente cerrado e campo, ma con aree di foresta a galleria. Questo parco è il migliore in Brasile dove vedere due dei più sensazionali pappagalli, l'Ara aliblu e l'Ara rossoverde. Tornati a Cuiabà, raggiungeremo la Serra das Araras, uno delle aree sudamericane dove è più facile vedere uno dei rapaci più carismatici del mondo; il target principale in questo parco sarà infatti uno e solo uno, la possente e mitica Arpia! Un solo target principale non significa naturalmente che non vedremo altre decine di specie di uccelli. Meta successiva il bellissimo Parco Nazionale di Emas, una splendida regione che protegge 130.000 ettari di cerrado, un ambiente caratterizzato da vegetazione che va dalla prateria aperta alla boscaglia semidecidua, reminiscente in qualche modo della savana africana. Gran parte del cerrado brasiliano è stato trasformato in coltivi e il parco di Emas è una delle poche aree rimaste di questo biotopo, che un tempo copriva la gran parte del Brasile centrale. Emas ospita anche qualche bella foresta a galleria e, in virtù di questa varietà di habitat, la fauna del parco è ricchissima. Emas, in particolare, è la più famosa area di tutto il continente sudamericano per i mammiferi e, per una volta tanto, il tempo speso per la ricerca dei quattrozampe sarà cospicuo, con ottime chances di incontrare il Capibara, il Tapiro del Brasile, il Pecari musobianco, il Cervo delle pampas e il Cervo di palude, il Formichiere gigante, e, con una buona dose di fortuna, qualche predatore come il Puma, il Giaguaro, o qualche "stranezza" come la Volpe delle pampas, la Volpe cancrivora, la Vope farinosa e l'enigmatico Lupo crinito. Ultima, last but not least, tappa del tour, la regione con cui abbiamo iniziato la descrizione del Brasile, la favolosa Amazzonia, il carosello finale dei fuochi artificilai che avranno brillato lungo tutto il tour. Voleremo da Cuiabà ad Alta Floresta, da dove, dapprima via terra e poi in battello lunfo il Rio Cristalino, raggiungeremo il nostro lodge, situato sul fiume, in un'area ricchissima di uccelli. Esploreremo i due tipi di foresta, che si estendono intorno al lodge, la terra firme e la varzea: la prima rimane al di fuori dell'acqua gran parte dell'anno, mentre la seconda è quasi sempre sommersa dal fiume, con quel che ne consegue in termini di biodiversità ornitica. La lista degli uccelli che potremo vedere in Amazzonia è sterminata e di ogni famiglia tipicamente sudamericana vedremo diverse specie: i colibrì, i pappagalli, i trogoni, le bizzarre cotinghe, i piumini, i jacamar, i manachini, le tanagre. E non mancheranno i classici uccelli acquatici, come oche e anatre, aironi, ralli e limicoli (se avremo fortuna potremo vedere il suggestivo display del Tarabuso del sole). Esploreremo, accompagnati dai ranger del lodge, la foresta sia di giorno che di sera, quando avremo le migliori chance di vedere qualche specie di mammifero e gli uccelli della notte, gufi, succiacapre e quegli strani incroci tra i due che sono i nittibi. Effettueremo diverse gite in battello che ci porteranno in grandi lagune e rivoli d'acqua, e in questi ultimi avremo le migliori opportunità di vedere alcune delle specie più rare, come l'Airone zigzag. In conclusione un'avventura magica in Brasile, un'Ornitour dedicato naturalmente al birdwatching, ma che può interessare anche gli amanti dei mammiferi e gli appassionati di natura tout court, che ci farà vedere da vicino uno degli ultimi paradisi della Terra, che ci farà riflettere su come sia giusto e doveroso contribuire, anche con i nostri comportamenti al di là del globo, alla conservazione e tutela di questo polmone della Terra.
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L'Hoatzin è un uccello davvero peculiare, per diversi motivi; il suo apparato digestivo, ad esempio, è unico tra gli uccelli, per il fatto di possedere, nella parte anteriore dell'esofago, un grosso gozzo utilizzato per una sorta di fermentazione batterica del cibo (proprio per questo l'animale ha un odore particolarmente sgradevole, tanto da essere conosciuto anche come "uccello fetente", e non è quasi mai cacciato per essere mangiato, né dagli animali né dagli uomini); i pulcini, poi, dispongono di una coppia di dita artigliate sul margine delle ali che permettono loro di arrampicarsi sui rami e anche questa caratteristica è unica fra gli uccelli attuali e ricorda l'Archaeopteryx e i dinosauri piumati ritrovati in Cina (Linda De Volder, CC BY-SA 3.0)
I cosiddetti "aironi tigrati", o "tarabusi tigrati", sono elusivi e criptici come il nostro tarabuso, e forse ancor di più; così il possibile l'incontro con questo Airone tigrato fasciato sarà davvero emozionante (© Joao Quental, CC BY 2.0)
Le tanagre sono Passeriformi presenti in tutto il Nuovo Mondo; qualche specie vive anche negli Stati Uniti, ma raggiungono il massimo della diversificazione nelle aree tropicali ed equatoriali di Centro- e Sudamerica. Il Brasile ne conta una cinquantina di specie e noi ne potremo vedere molte, inclusa questa bellissima Tanagra guira, abbastanza comune a Chapada dos Guimaraes (© Dario Sanches, CC BY-SA 2.0)
Tucani ed aracari sono un'altra famiglia tipica neotropicale. Tra le diverse specie che vedremo durante il tour, questo Aracari guancecastane, abbastanza comune al Pantanal (© Thomas Baeckeroot, CC BY-SA 3.0) |