Alaska
l'ultima frontiera del birdwatching nel grande nord americano: Barrow & le Isole Pribilof
4 - 26 giugno 2016

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Galleria Trip Report



Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Seattle via New York
2° giorno) volo Seattle - Anchorage. Birdwatching Anchorage
3° giorno) trasferimento a Seward. Birdwatching en route
4° giorno) gita in battello Kenai Fjord
5°/7° giorno) volo Seward - Kodiak. Bear-watching a Kodiak Island
8° giorno) volo Kodiak - Seward e trasferimento al Denali National Park
9° e 10° giorno) Denali National Park
11° giorno) trasferimento ad Anchorage. Birdwatching en route
12° giorno) volo Anchorage - Nome. Birdwatching Nome
13° e 14° giorno) birdwatching Nome
15° e 16° giorno) volo Nome - Barrow via Anchorage. Birdwatching Barrow
17° giorno) volo Barrow - Anchorage
18° giorno) volo Anchorage - St. Paul (Pribilof). Birdwatching St. Paul
19° e 20° giorno) birdwatching Pribilof
21° giorno) volo St. Paul - Seattle via Anchorage
22° giorno) volo Seattle - Milano via New York
23° giorno) arrivo a Milano


Mappa interattiva



Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: le sistemazioni sono in graziosissimi lodge, country-hotel e motel

Difficoltà: nessuna

Bibliografia: Field Guide to the Birds of Western North America, di Sibley, A & C Black
Guide to the Birds of Alaska, di Robert H Armstrong, Alaska Northwest Books

Costo del tour: Euro 8.200

Numero massimo di partecipanti
: dieci


Il Monte Mc Kinley, che domina il Denali National Park, è la vetta più elevata del Nordamerica (© National Park Service)

 

Il Gabbiano zamperosse, non fosse per le zampe coralline, sarebbe identico al nostro Gabbiano tridattilo; è uno dei gabbiani più rari del mondo, vivendo solo su un pugno di isole degli arcipelaghi del Commodoro, delle Aleutine e delle Pribilof. Tra le decine di specie di uccelli marini (gabbiani, sterne, alche e limicoli), questo grazioso Laride sarà ben in alto nella lista delle nostre priorità osservative! (© Dick Daniels Creative Commons 3.0 Unported)


Intro

E’ sufficiente pronunciare il nome Alaska per far correre i pensieri a paesaggi sterminati di tundra e taiga, ghiacciai e fiordi, voli di milioni di uccelli marini, possenti orsi bianchi e bruni. L’Alaska, ponte glaciale tra America e Asia, è wilderness allo stato puro, è la terra promessa di chi ama la grandezza della natura, è la storia dei pionieri e della corsa all’oro, è la pista di ghiaccio dove corre Zanna Bianca, è il richiamo della foresta. Posseduta dai russi fino al 1867, fu da essi venduta agli Stati Uniti per una cicca e una stringa (7.200.000 dollari, circa 5 dollari per km²), ma ugualmente l'affare non convinse gli americani, che chiamarono la transazione "Follia di Seward", dal nome del segretario di stato William H. Seward, che gestì l'acquisto. Ma il segretario aveva avuto buon naso perchè una trentina di anni dopo in Alaska fu scoperto l'oro e verso la fine del secondo millennio il petrolio. Ma l'interesse dell'Alaska è ancor oggi, per le migliaia di turisti che la visitano, la splendida natura che la ricopre da est a ovest e da sud a nord; e per noi birdwatcher un eldorado di uccelli straordinari. Terra di contrasti ed estremi, l'Alaska ospita il monte più alto di tutto il Nordamerica, il McKinley, e il clima più freddo del continente (meno quaranta in inverno, ma tranquilli, la temperatura media a giugno è di 4 gradi sopra lo zero!), le notti più lunghe e il sole di mezzanotte, le isole più sperdute del Pacifico settentrionale (Pribilof e Aleutine) e, soprattutto, le colonie di uccelli più affollate di tutto l'Oloartico. Il nostro itinerario è il più ricco che si possa immaginare in Alaska: oltre alle classiche aree continentali (Denali, Seward, Kenaj e Nome) visiteremo anche l'Isola di Kodiak, l'isola di St Paul nelle Pribilof e Barrow, all'estremo nord del continente (e del mondo!). Forse non vedremo centinaia di specie di uccelli come nei paesi tropicali, ma il privilegio di ammirare animali quasi misteriosi come il Chiurlo setoloso e lo Zigolo di McKay, mammiferi come il Grizzly e il Kodiak, anatre, alche, gabbiani e strolaghe quasi mitologiche per il birdwatcher europeo, è possibile solo nelle fredde lande dell'Alaska. Inizieremo la nostra avventura ad Anchorage, dove visiteremo le aree palustri e di tundra che circondano la più popolosa città dello stato (la capitale dell'Alaska è Juneau); scenderemo poi a Seward, dove ci imbarcheremo su una spettacolare crociera nel Kenai Fjord National Park, dove vedremo i più strani Alcidi dell'emisfero boreale (l'unico in verità dove essi vivono): Pulcinelle dai ciuffi, Pulcinelle cornute, Alchette rinoceronte e Alchette parrocchetto. Da Seward voleremo all'isola di Kodiak, dove divideremo il nostro tempo tra mammiferi (primo fra tutti il maestoso Kodiak, parente stretto del più piccolo Grizzly) e uccelli. Torneremo poi ad Anchorage da dove partiranno le tre escursioni che rimarranno scolpite per anni nella nostra memoria: Nome, Barrow e St Paul. Nome, situata sul mare di Bering, è un paradiso di limicoli, anatre e strolaghe: il target principale in questa remota plaga d'Alaska è il Chiurlo setoloso, ma, anche qualora la ricerca fosse vana (ma non sarà così!), l'incontro con uccelli come la Strolaga del Pacifico, l'Oca imperatrice, la Moretta arlecchino, l'Orco dagli occhiali, la Sterna aleutina varrà la visita e l'esposizione alle intemperie. Barrow è una minuscola cittadina ai confini del mondo e la triade di edredoni che vedremo sarà il pezzo forte della nostra visita: naturalmente gli edredoni sono il Re degli edredoni, l'Edredone di Steller e, soprattutto, l'Edredone dagli Occhiali; per non parlare della Civetta delle nevi! St Paul è davvero l'isola del tesoro, e per tesoro si intendono le stipatissime colonie di uccelli che, abbarbicati sulle scogliere, le colorano di bianco, nero e rosso; due le specie più carismatiche dell'isola: il Gabbiano zamperosse e lo Zigolo di McKay, candido uccelletto che nidifica in poche isole del Mare di Bering e che a Saint Paul sverna (ma ci sono anche segnalazioni di nidificazione). Una checklist di non più di duecento specie, ma duecento emozioni memorabili; le opportunità fotografiche, inoltre, sono assolutamente fantastiche.



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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano - New York e coincidenza per Seattle, dove pernotteremo

2° giorno) volo ad Anchorage e iniziale birdwatching nelle aree intorno alla città, dove pernotteremo. Così come in ogni città dall'altra parte del mondo in cui viviamo tutti i giorni, sarà sufficiente guardare i comuni uccelli urbani per vedere cose nuove e interessanti; ad Anchorage c'è il bonus che gli uccelli urbani sono di eccezionale interesse. La laguna di Westchester, ad esempio, che si trova praticamente nel centro urbano, ospita uccelli come la la Strolaga maggiore, lo Svasso collorosso, l'Oca di Hutchins (una specie recentemente splittata dall'Oca del Canada), il Piro piro macchiato, il Falaropo beccosottile, la Pittima dell'Hudson, il Piro piro pettorossiccio minore e, più raro, il Piro piro pettorossiccio maggiore, il Gabbiano di Bonaparte e la Gavina eurasiatica (questa specie è stata divisa da Clements in quattro "gruppi", siberiano, europeo, americano e paleartico-orientale, e presto la gavina dovrebbe diventare quattro specie buone!

3° giorno) oggi ci trasferiremo a Seward, dove pernotteremo due notti. Il viaggio verso sud sarà un trionfo di birdwatching; ci fermeremo sulle sponde dei laghetti che punteggiano il percorso e vedremo, tra le altre specie, Fischione americano, Alzavola americana, Moretta grigia, Moretta minore, Quattrocchi d'Islanda. Nella vegetazione che costeggia la strada e i laghi decine di piccoli Passeriformi ingentiliscono l'aria con i loro colori e i loro canti: Picchio aurato, Parula groppagialla, Parula di Wilson, Pettirosso americano, Pigliamosche degli ontani, Pigliamosche fianchioliva (terribili, dal punto di vista identificatico, Empidonax), Rondine arboricola americana, l'iridescente Rondine violaverde, Rondine muraiola, Tordo eremita, Tordo di Swainson, Cincia capinera, Rampichino bruno, Junco occhiscuri, Passero canoro, Passero di Lincoln, Passero di Savana, Passero capobianco e Merlo alirosse. Vedremo i nostri primi rapaci americani, come la Poiana codarossa, l'Astore comune (anche questo sulla via per diventare Astore americano) e il Gheppio americano



L'Ornitour in Alaska sarà un trionfo di limicoli (quelli che in Europa attendiamo in grazia come accidentali). Già il primo giorno potremmo vederne una decina di specie, tra cui il Piro piro pettorossiccio maggiore (sopra) e il Piro piro macchiato (sotto) (© Alan D. Wilson, Creative Commons 3.0 Unported)

     
4° giorno) effettueremo oggi una gita in battello al Kenai Fjord National Park. La bellezza dello scenario che si para davanti alla prua della nave è incommensurabile: navigheremo vicino a splendidi promontori ricoperti da fumose foreste di abeti, entreremo in fiordi ghiacciati verso cui scendono i versanti di montagne trapuntate da coltri di neve. Saranno naturalmente gli animali che incontreremo a rendere indimenticabile questa avventura marina; lungo le coste le grandi Lontre marine compiono le loro acrobazie natatorie e in acque più alte la sagoma di una Focena di Dall, la gobba possente di una Balenottera boreale o la minacciosa pinna triangolare di un’Orca possono comparire all’orizzonte da un momento all’altro; vedremo anche pigramente distesi sulle rocce costiere i corpulenti Leoni marini di Steller; e le acque e il cielo intorno alla nave fremono di uccelli: le urie hanno da queste parti nomi divertenti e piumaggi curiosi, Uriette marmorizzate, Pulcinelle cornute, Pulcinelle dai ciuffi, Urie colombine. Oltrepassata Resurrection Bay, ci dirigeremo verso Chiswell Islands, le cui scogliere sono ammantate da colonie di Gabbiani tridattili e altre specie di piccole urie dai nomi ancor più bizzarri: Alchetta rinoceronte, Alchetta parrocchetto, Urietta antica, Urietta di Kittlitz. Torneremo in porto la sera con la memoria di una delle avventure più belle che un naturalista possa aver vissuto. Vedremo anche Cormorani pelagici, Cormorani doppiacresta, Beccacce di mare americane, Gabbiani aliglauche e Gabbiani tridattili (le popolazioni del Pacifico saranno probabilmente presto specie buona, distinta dal nostro Gabbiano tridattilo delle scogliere europee e dell'America Nord-orientale)

 

 

Durante la gita in battello al Kenai Fjord vedremo balene e leoni marini, ma soprattutto uccelli, nelle forme e colori dei più strani Alcidi del mondo, come il Pulcinella cornuto qui sopra e l'Alchetta parrocchetto qui sotto (© Alan D. Wilson, Creative Commons 3.0 Unported)

     
5°/7° giorno) voleremo oggi da Seward a Kodiak, nell’isola omonima, una delle isole più vaste dell’Alaska e da qui in un esclusivo lodge situato nel nord dell'isola, dove pernotteremo tre notti. Il lodge è ad un passo da un fiume, dove numerosi orsi Kodiak si riuniscono per la pesca al salmone. Il motivo principale della nostra visita a Kodiak è infatti l'osservazione, e la fotografia, dell'immenso orso bruno locale, il cittadino più famoso dell'isola. Avremo a disposizione due giorni pieni per osservazioni e fotografie eccezionali, in virtù della vicinanza degli orsi e del paesaggio maestoso. Il tassonomista H. C. Merriam fu il primo a riconoscere le particolari caratteristiche fenotipiche degli orsi dell'isola di Kodiak, a cui diede il nome scientifico di Ursus middendorffi, in onore del celebre naturalista baltico Alexander Theodor von Middendorff; gli odierni studi genetici hanno evidenziato che il Kodiak non è una specie diversa dagli altri orsi bruni nordamericani e siberiani, ma è comunque una ben delineata sottospecie. Tra le sottospecie è la più grande: può pesare fino a trecento chili e quando si alza in piedi può arrivare a tre metri di altezza! Anche se saremo in completa sicurezza, proveremo un brivido lungo la schiena quando saremo a pochi metri da queste creature! Spesso il Kodiak è accompagnato da animali “spazzini” che si cibano dei resti del salmone; per noi sarà un piacere vedere gabbiani, corvi imperiali e forse anche la Volpe canadese che fanno da ancelle al bestione bruno. L’isola di Kodiak è ovviamente splendida dal punto di vista paesaggistico; le sue foreste ospitano numerose specie di mammiferi, come il Lupo, la Lince canadese, la Volpe artica e il Cervo mulo. Anche gli uccelli sono numerosi: oltre alle immense colonie di uccelli marini che si accalcano sulle pareti rocciose, troveremo molti rapaci, come la maestosa Aquila calva e lo Sparviere americano; vedremo anche l'Oca di Hutchins, la Gru canadese, il Fischione americano, la Moretta arlecchino, il Re degli edredoni, l'Orco dagli occhiali, il Quattrocchi d'Islanda, la Pernice bianca nordica, la Pernice bianca, la Pittima marmorizzata, il Colibrì rossiccio (la specie di colibrì più nordica del mondo!), il Picchio villoso, il Picchio dorato, la Ghiandaia grigia, la Cincia boreale, il Regolo capodorato, il Beccofrusone, il Pettirosso americano, la Parula di Wilson, lo Scricciolo invernale, la Pispola americana, il Passero capobianco, il Passero volpino, il Passero capodorato, lo Zigolo delle nevi, lo Zigolo di Lapponia, lo splendido Zigolo di Smith, il Ciuffolotto delle pinete.  

A Kodiak Island trascorreremo tre notti in un lodge su di un fiume frequentato da decine di immensi Orsi bruni, come quello qui sopra, che potremo vedere a poche decine di metri pescare i salmoni. Delle cinque specie di strolaghe che potremo vedere in Alaska (inclusa la beccogiallo, e quindi tutte le strolaghe del mondo!) la Strolaga maggiore (sotto) è la più comune (© Alan D. Wilson, Creative Commons 3.0 Unported)

     
8° giorno) voleremo oggi a Seward, via Kodiak e da qui ci trasferiremo al Denali National Park, dove pernotteremo due notti. Prima di partire effettueremo un'escursione nella splendida foresta di abeti che si estende nella penisola di Kenai, alla ricerca delle specialità della taiga dell'Alaska sud-occidentale, prima fra tutte la Pernice delle peccete, che potremmo aver la fortuna di ammirare nel suo spettacolare display. Altre specie interessanti sono il Picchio tridattilo americano (il Picchio tridattilo, specie circumpolare oloartica, è stato recentemente splittato in due specie, quella americana e quella eurasiatica), il Picchio villoso, il Tordo vario, il graziosissimo Regolo caporubino, la Cincia dorsocastano, la Cincia boreale, la Parula capoarancio, la Parula di Townsend, la Parula capinera. Lungo il percorso per Denali ci fermeremo a dare un'occhiata ai numerosi laghetti, paludi e torbiere che costeggiano la strada per il parco. Vedremo quindi numerose specie di uccelli acquatici, come il Cigno trombettiere, la Moretta dal collare, il Moriglione dorsoditela, il Moriglione testarossa e il magnifico Quattrocchi minore, il Totano zampegialle maggiore e quello minore, la Pittima dell'Hudson, il Gambecchio americano e il Corriere semipalmato. Tra i mammiferi potremo vedere l'Alce, il Castoro e, con fortuna, l'Orso nero. Pernotteremo tre notti in un un lodge situato in prossimità dell'ingresso del parco. Nelle due giornate successive effettueremo un'escursione all'interno del parco sull'autobus predisposto alle visite (all'interno del parco è proibito guidare mezzi privati) e poi esploreremo le aree intorno al Denali, al di fuori dei confini del parco, ma comunque straordinariamente ricche di uccelli e altri animali

9° e 10° giorno) la suggestiva visione dell’imponente monte McKinley sullo sfondo del parco vale lo sforzo di arrivare da queste parti, ma, naturalmente c’è ben di più da cercare entro i confini del parco. I fiumi e laghi, le valli, la foresta e la tundra del parco sono il palcoscenico naturale dove gli attori più importanti (gli unici in verità) sono gli animali. Tra i numerosi Alci, Wapiti, Caribù, oltre alle immacolate Pecore di Dall, insieme a martore e visoni, scoiattoli, Volpi e Lepri artiche, potremmo avere la grande fortuna di vedere il grande orso locale, il Grizzly. Un poco più piccolo del Kodiak (il Grizzly si ciba di bacche e frutta, mentre il Kodiak è in genere carnivoro e questa diversa alimentazione si traduce in una maggiore stazza), è ugualmente possente; l’eventuale incontro con il Grizzly farebbe il paio con quello ancora più affascinante con il Lupo artico (anche se questa possibilità è alquanto remota). Denali ospita centinaia di specie di uccelli e potremo osservarne molte; tra i rapaci l'Albanella americana (per Clements ancora sottospecie dell'Albanella reale), la Poiana codarossa, lo Smeriglio, il Falco pellegrino e il Gheppio americano; tra gli uccelli acquatici la Strolaga maggiore, lo Svasso cornuto, la Gavina americana e il Gabbiano di Bonaparte. Due specie di Strigiformi sono cacciatori diurni e quindi avremo buone possibilità di vedere il Gufo di palude e l'Ulula. Oltre ai numerosi limicoli già visti, potremmo incrementare la nostra checklist con il Piro piro solitario e il Beccaccino di Wilson (la controparte americana del nostro Beccaccino comune); ma dedicheremo qualche ora alla ricerca di un curioso limicolo, che peraltro vive nelle praterie e non nelle zone umide: il Piro piro codalunga, una strana bestiola che, nonostante abbia becco corto e diritto, è imparentato da vicino con i chiurli. Tra le altre specie ricordiamo il Martin pescatore del Nordamerica, l'Allodola golagialla, la Parula gialla, il Tordo acquaiolo settentrionale, il Picchio muratore pettorosso, il Fibi di Say (un pigliamosche), la meravigliosa Ghiandaia di Steller, l'Averla maggiore, il Crociere fasciato

11° giorno) torneremo oggi ad Anchorage, fermandoci in ogni posto allettante per birdwatching e fotografia. Cena e pernottamento in un motel vicino all'aeroporto

 

La Pernice delle peccete è una delle specie più importanti che potremmo vedere al Denali National Park (© Mdf, Creative Commons 3.0 Unported)

Anche i piccoli Passeriformi non saranno negletti nel tour in Alaska; alcuni di loro, come questo Picchio muratore pettorosso, sono davvero belli (© Alan D. Wilson, Creative Commons 3.0 Unported)


     
12° giorno) ci imbarcheremo oggi sul volo per Nome, una cittadina situata nell'estremo occidente dell'Alaska. Nome è una cittadina di circa 4000 abitanti, famosa per la corsa all'oro e patria del cane Balto, protagonista di un film di animazione, ma realmente esistito; Balto, il siberian husky più famoso del mondo (Nome lo onora con una statua nel parco cittadino), guidò la muta di cani che portò un carico di siero antidifterico da Anchorage a Nome, dove era scoppiata un'epidemia. Nome è soprattutto una meta irrinunciabile per il birdwatcher, che vi può trovare decine di specie di uccelli di incomparabile suggestione. Pernotteremo a Nome tre notti

13° e 14° giorno) Nome è affacciata sulla baia di Norton, che si apre nel Mare di Bering ed è circondata da tundra e torbiere crivellate da laghetti che, in questo periodo dell'anno, pullulano di anatre, limicoli, sterne e gabbiani. La specie più importante di quest'area è senza dubbio il Chiurlo setoloso, un chiurlo dall'areale di nidificazione estremamente localizzato; questa specie fu descritta scientificamente durante i viaggi a Tahiti di James Cook, nel XVIII° secolo, ma il suo territorio di nidificazione fu scoperto solo nel 1948. Questa specie ha un areale di svernamento molto più vasto poichè passa l'inverno boreale in Oceania (è possibile vederlo anche negli Ornitour in Oceania: Micronesia, Fiji e Polinesia Francese); avremo bisogno di tempo, costanza e fortuna per poter ammirare questo raro limicolo, ma il tempo che ci servirà sarà comunque ricco di altri incontri: Strolaga minore e Strolaga del Pacifico (la "vecchia" Strolaga mezzana europea), Gru canadese, la rara e localizzata Oca imperatrice, la triade di orchi: Orco marino (la sottospecie nordamericana dovrebbe essere presto una specie buona, così come quelle europea e siberiana), Orchetto marino e Orco dagli occhiali, la superba Moretta arlecchino, Sterna artica e Sterna delle Aleutine, Gabbiano glauco, Gabbiano dorsoardesia e Gabbiano di Vega (la sottospecie della Siberia Orientale del Gabbiano nordico) e, last but not least tra i gabbiani, il delizioso Gabbiano di Sabine; Totano vagabondo, Gambecchio occidentale, Gambecchio semipalmato, Voltapietre nero e Piro piro striato (due limicoli mai arrivati come accidentali in Europa), Chiurlo dell'Hudson (per Clements ancora solo una sottospecie del Chiurlo piccolo, ma la separazione geografica lo farà presto diventare piena specie). Gran parte della ricerca del Chiurlo setoloso verrà fatta percorrendo la Kougarok Road, che taglia le montagne Kigluaik, sulle cengie delle quali nidificano favolosi uccelli come l'Aquila calva, l'Aquila reale, la Poiana calzata e, soprattutto, il possente Girfalco. Altre specie che potremo trovare in quest'area: Cigno minore, Labbo e Labbo codalunga, Piviere dorato americano e Piviere dorato asiatico (in Alaska le due specie sono simpatriche e avremo così ottime opportunità di studiare i caratteri che differenziano le due specie), Pittima minore. Branchi di Caribù scorazzano per la tundra e con un pò di fortuna potremmo incontrare il pelosissimo Bue muschiato

 

Il Chiurlo setoloso è una specie dall'areale di nidificazione estremamente localizzato; avremo ottime chances di vederlo nella tundra intorno a Nome (© National Park Service USA)

Il Gabbiano di Sabine è un'altra delle fantastiche specie di Laridi del nostro Ornitour in Alaska (© Ómar Runólfsson, Creative Commons 2.0 Generic)

     
15° e 16° giorno) volo di rientro ad Anchorage e immediata ripartenza per Barrow, all'estremo nord dell'Alaska e del continente americano. Pernotteremo a Barrow due notti. La cittadina di Barrow, poco più di 4000 anime, è dedicata a Sir John Barrow (lo stesso che è onorato nel Quattrocchi d'Islanda, in inglese Barrow's Goldeneye), grande promotore delle spedizioni geografiche nell'Artico. Barrow si affaccia sull'oceano artico, che in questo periodo dell'anno è ancora ricoperto dai lastroni del pack, ed è circondata dalla tundra, sotto la superficie della quale giace il permafrost, il terreno perennemente gelato tipico delle zone artiche circumpolari. Il ghiaccio che copre la distesa erbosa della tundra si sta squagliando con la formazione di marcite e piccoli laghetti che sono la delizia di noi birdwatcher. La tundra di Barrow è probabilmente l'area dell'Alaska più ricca di limicoli ed anatre, e che limicoli! e che anatre! Quattro edredoni, in ordine di interesse: Edredone comune, Re degli edredoni, Edredone di Steller e lo stranissimo Edredone dagli occhiali (il suo aspetto mi ricorda un pomposo baronetto del settecento); l'areale di svernamento di quest'ultima specie è stato un mistero fino a pochi anni fa, quando il satellite ha localizzato un enorme branco (forse l'intera popolazione mondiale, che nidifica lungo le coste di Siberia e Alaska) nel Mare di Bering, a 100 km circa a sud-ovest dell'isola di St. Lawrence. Tra le altre specie di Anatidi che potremo vedere, ricordiamo l'Oca lombardella maggiore, l'Oca colombaccio, l'Oca delle nevi e la Moretta grigia, e vale la pena ricordare gli interessanti limicoli: Piro piro pettorossiccio maggiore, Piro piro pettorale, Gambecchio di Baird, Falaropo beccolargo, Pivieressa, Piovanello tridattilo, Gambecchio dorsobianco, Piro piro fulvo, Voltapietre comune. Non mancano gli Alcidi, con Urie comuni, Urie nere, Urie di Brunnich e l'occasionale Gazza marina minore, che nidifica con pochissime coppie nel Mare di Bering. E poi Labbi, Labbi codalunga e Stercorari mezzani, e poi ancora, insieme alle altre tre specie di strolaghe più comuni, la rara Strolaga beccogiallo. E in cima a tutte queste meraviglie, una ancor più grande meraviglia: scruteremo con attenzione la tundra sperando che il 2013 sia un anno eccezionale per i lemming, così da avere le migliori chances per inquadrare nel verde dell'erba il bianco candore della Civetta delle nevi!

17° giorno) avremo ancora quasi tutto il giorno a disposizione perchè il volo di ritorno ad Anchorage è previsto per la serata. Avremo quindi tempo per un "clear-up" delle specie che ci fossero sfuggite e per fare altre spettacolari fotografie. Pernotteremo in un hotel nei pressi dell'aeroporto di Anchorage, pronti a partire per l'ultima parte della nostra avventura, un vero e proprio fuoco d'artificio ornitologico!

 

La tundra intorno a Barrow sarà una festa di anatre e limicoli. Barrow è dedicata a Sir John Barrow (lo stesso che è onorato nel Quattrocchi d'Islanda (sopra) (© Alan D. Wilson, Creative Commons 3.0 Unported)
     
18°/20° giorno) ci imbarcheremo su un volo mattutino per l'isola di St Paul, una delle quattro isole dell'arcipelago delle Pribilof, dove pernotteremo tre notti. Solo due di esse sono abitate, ma abitate è una parola grossa: 532 anime a St Paul e 100 a St George, ma se ci aggiungiamo i tre milioni di uccelli marini, il computo degli esseri viventi sale enormemente! Nelle Pribilof tutto parla di natura, a partire dalle altre due isolette dell'arcipelago, Otter e Walrus, rispettivamente "lontra" e "tricheco", e anche il nostro hotel, il King Eider Inn in italiano suonerebbe "Locanda del Re degli Edredoni". Pribilof suona indubitabilmente russo: le isole furono visitate per la prima volta da Gavriil Pribilof, che scoprì le immense colonie di Artocefalo dell'Alaska, un'otaria che da lì in poi vide tempi duri, soggetta come fu allo sterminio per motivi commerciali (carne e, soprattutto, pelliccia); oggi fortunatamente la caccia a questo animale è concessa solo alla popolazione autoctona locale, gli Aleuti. Le Pribilof diventarono americane contestualmente all'Alaska, con il già citato "Alaska Purchase" e oggi rappresentano l'ultima frontiera del birdwatching in USA (ci sarebbe in verità l'isola di Attu, nelle Aleutine, e già stiamo pensando ad un Aleutian Birding Tour nel 2015). L'isola di St Paul, la cui lista di uccelli ammonta a 248 specie, è censite da BirdLife International come IBA (Important Bird Areas) e appartiene, come le altre tre dell'arcipelago, all'Alaska Maritime National Wildlife Refuge, un sistema di aree protette che comprende 2.400 isole, isolette, promontori e scogliere in Alaska e nel Mare di Bering. Se il tempo ce lo permetterà (tempo atmosferico e non cronologico, chè qui avremo quasi 24 ore di luce e potremo perderci davanti alle scogliere tempestate di uccelli), a St Paul c'è spesso una fastidiosissima foschia/nebbia che, oltre a penetrare nella pelle, impedisce una buona visuale, effettueremo stupefacenti osservazioni, ed ecco di che cosa; Alcidi, soprattutto: Fulmari settentrionali, Gabbiani tridattili, Urie comuni, Urie di Brunnich, Alchette minute, Alchette crestate, Alchette parrocchetto, Pulcinelle dai ciuffi. Ma le due specie più importanti dell'isola sono il Cormorano facciarossa e il Gabbiano zamperosse. Il primo nidifica dalle isole al largo di Hokkaido fino alle Aleutine e Pribilof e lungo la costa meridionale dell'Alaska. Il secondo, identico al nostro Gabbiano tridattilo, ma con le zampe coralline, vive solo su un pugno di isole degli arcipelaghi del Commodoro, al largo della Kamchatka, delle Aleutine e delle Pribilof. Nell'interno dell'isola, sulla tundra e nelle zone umide, migliaia di anatre e limicoli nuotano e zampettano: Morette grigie, Morette minori, Gambecchi americani, Piovanelli pancianera, Piovanelli di roccia. In virtù della sua posizione geografica St Paul è una delle aree migliori per intercettare migratori e accidentali dall'Asia; le seguenti specie sono osservate su base annua e quindi potremmo avere la "fortuna" di vedere, ad esempio: Piro piro boschereccio, Moretta eurasiatica, Mestolone comune, Combattente, Gambecchio ditalunghe, Gambecchio collorosso, Totano codagrigia, Pantana eurasiatica, Prispolone indiano. Una rarità di grande interesse, che arriva a St Paul su base annua, e in qualche anno (come, speriamo, il 2014) in numeri in doppia cifra (negli ultimi anni ne sono stati osservati 12 individui contemporaneamente è la magnifica Civetta delle nevi. Tra i piccoli Passeriformi sono gli zigoli che più ci interessano poichè, oltre ai comuni Zigoli di Lapponia e Zigolo delle nevi, in quest'isola alligna una mega rarità, lo Zigolo di McKay, una specie che nidifica in poche isole del Mare di Bering e sverna lungo le coste dell'Alaska; IUCN considera lo Zigolo di McKay "quasi minacciato" perchè, nonostante il vasto areale, la sua popolazione non supera i seimila individui. La storia locale dello Zigolo di McKay è piuttosto complessa poichè molti degli Zigoli delle nevi che frequentano l'isola presentano una o più caratteristiche del raro cugino; così gli scienziati pensano che qualche Zigolo di McKay perda la strada durante la migrazione dal loro territorio di nidificazione (alcune isole 300 km a nord di St Paul) alle coste dell'Alaska, e finisca su St Paul, dove sverna e dove, alla successiva primavera si accoppia con il primo Zigolo delle nevi che passa lì vicino). Cercheremo con assiduità la nostra rarità e controlleremo da vicino che abbia tutti i caratteri propri di uno Zigolo di McKay in purezza

21° giorno) voleremo oggi ad Anchorage e da qui a Seattle, dove pernotteremo

22° giorno) se avremo tempo potremo fare un poco di birdwatching locale, incrementando la nostra checklist con qualche specie più meridionale. Trasferimento poi all'aeroporto di Seattle e volo di ritorno in Italia via New York

23° giorno) arrivo a Milano e fine del viaggio

 

Quella sopra, l'Alchetta crestata, e quella sotto, il Pulcinella dai ciuffi, sono altre due bizzarre alche le cui colonie drappeggiano le Pribilof (© Alan D. Wilson, Creative Commons 3.0 Unported)






Il Piovanello di roccia è un raro Calidris che nidifica solo alle Aleutine e Pribilof (e, in Asia, in Kamchatka e alle Kurili); la sottospecie delle Pribilof è caratterizzata da una macchia nera sull'addome, che lo fa somigliare un pò al Piovanello pancianera (© Alan D. Wilson, Creative Commons 3.0 Unported)


ornitour
via Meucci 5
25086 Rezzato (BS)
+39 348 8713313
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