Mauritius, Reunion & Rodrigues | |||||||
quel che resta (ed è molto) del dodo | |||||||
10 - 22 ottobre 2016
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Il Piccione rosa è una delle straordinarie specie di piccioni, tutte endemiche, delle isole dell'Oceano Indiano. Non dovremmo avere grandi difficoltà a vederlo nel Black River Gorges National Park (© Darren Hughes, Pubblico Dominio)
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Aldabra | Comore | Madagascar | Seychelles | Mauritius, Reunion & Rodrigues |
Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Milano – Mauritius con partenza in serata. 2° giorno) arrivo a Mauritius e trasferimento all'hotel dove pernotteremo quattro notti. Il nostro hotel è situato sulla spiaggia sud-occidentale dell’isola, il punto di partenza migliore per visitare tutte le aree ornitologicamente importanti dell’isola. Durante il trasferimento incontreremo le nostre prime specie di uccelli, molte delle quali sono state introdotte dall’Africa e dal Madagascar; tra di esse ricordiamo la Tortora zebrata, l’Estrilda comune, il Fody del Madagascar, la Maina comune, la Munia pettosquamato e il Tessitore dei villaggi. Sulle spiagge potremo vedere qualche airone e limicolo, come l’Airone cenerino, l’Airone dorsoverde, il Chiurlo piccolo, la Pantana, il Piro piro piccolo, il Gambecchio, il Piovanello pancianera, il Voltapietre comune. 3°/5° giorno) Mauritius è una piccola (2045 kmq) isola vulcanica, celebre per essere stata la patria del Dodo, una specie di incrocio tra un colombo e un’alca, che fu sterminato pochi anni dopo essere stato scoperto, intorno al 1670. Gran parte delle originarie foreste di Mauritius è stata distrutta e sostituita con estese piantagioni di canna da zucchero; gli ultimi ambienti selvaggi dell’isola sono stati protetti a parco nazionale, il Black River Gorges National Park, che si estende nella regione sud-occidentale dell’isola. Spenderemo questi tre giorni effettuando numerose escursioni nel parco, poiché quasi tutte le specie endemiche dell’isola si trovano entro i suoi confini, o nelle aree vicine. Le foreste del parco ospitano due delle più grandi rarità endemiche dell’isola, il Parrocchetto di Mauritius e lo straordinario Piccione rosa. La boscaglia intorno al Lac Blanc è invece l’area migliore per il Fody di Mauritius, l’Occhialino oliva di Mauritius, l’Occhialino grigio di Mauritius e l’Averla cuculo di Mauritius. Al Lac Blanc potremo anche vedere e altre specie di uccelli introdotte, come la Tortora del Madagascar, il Bulbul baffirossi, la Cornacchia splendente e il Bengalino comune. La sera effettueremo una sosta presso un punto panoramico che domina tutto il parco, da dove potremo vedere le frotte di bellissime Volpi volanti di Mauritius, un mammifero endemico dell’isole e molto raro, minacciato di estinzione. Un’escursione nei pressi di Souillac ci permetterà di vedere la penultima specie endemica dell’isola, il Bulbul di Mauritius. Nelle aree occidentali del parco troveremo infine l’ultima specie endemica, il Gheppio di Mauritius, la sopravvivenza del quale ha del miracoloso: questo piccolo rapace è probabilmente il più raro falco del mondo; nel 1974 ne erano rimasti solo quattro individui, che, grazie all’intervento delle organizzazioni protezionistiche, sono aumentati nel corso degli anni, fino ad arrivare agli attuali 400 individui. Mauritius, così come le altre Mascarene, è ricca di uccelli marini, che ci godremo da vicino durante una gita in battello a Round Island, un’isoletta situata di fronte all’estremità settentrionale dell’isola; non è possibile sbarcare sull’isola, ma sarà sufficiente navigare lungo le coste per vedere nuvole di sterne, sule e fetonti. Tra le specie che potremo osservare ricordiamo: Fetonte codarossa, Fetonte codabianca, Sula mascherata, Sterna dalle redini, Sterna fuligginosa, Noddy bruno, Noddy minore. Di ritorno dalla gita in battello ci fermeremo in un’area coltivata nel nord dell’isola: è questo l’habitat preferito (stranamente) dal Pigliamosche del paradiso delle Mascarene, una specie presente anche su Reunion (ma alcuni tassonomisti ritengono che le due sottospecie siano entrambe specie a tutti gli effetti). 6° giorno) voleremo oggi a Reunion, a poco più di mezz’ora di volo. Appena sbarcati all’aeroporto ci trasferiremo a Hell Bourg, nel centro dell’isola, dove pernotteremo quattro notti in un grazioso hotel della cittadina. 7°/9° giorno) Reunion è un dipartimento francese d’oltremare e il suo paesaggio è ben diverso da quello di Mauritius. E’ anch’essa di origine vulcanica e il suo interno è costituito da tre crateri vulcanici che giungono, nel punto più alto, a 2896 metri. I fianchi delle montagne sono ricoperti da foreste lussureggianti, e sono incisi da gole in cui precipitano suggestive cascate. Tutti gli endemismi terrestri di Reunion (tranne uno, l’Averla cuculo di Reunion) sono abbastanza facili da vedere nelle foreste che si estendono sulle montagne al di sopra di Saint Denise, il capoluogo dell’isola; potremo quindi vedere il Bulbul di Reunion, il Saltimpalo di Reunion, l'Occhialino grigio di Reunion e l’Occhialino oliva di Reunion. Vedremo anche la splendida Albanella di Reunion, che non è una specie endemica in quanto è presente anche in Madagascar, la Salangana delle Mascarene e il Pigliamosche del paradiso delle Mascarene. Dedicheremo un giorno intero alla ricerca dell’Averla cuculo di Reunion, localizzatissima e rarissima (pare che non ne esistano più di un centinaio di coppie); per questa ricerca sarà necessario un impegnativo trekking che ci porterà attraverso le foreste e le praterie d’altura del nord dell’isola. La sera ci recheremo lungo la costa meridionale dove a volte è possibile scorgere, tra le migliaia di uccelli marini più comuni, come la Berta cuneata e la Berta di Audubon, due autentiche rarità: il Petrello di Barau (un endemismo delle Mascarene) e il Petrello delle Mascarene, endemico di Reunion. 10° giorno) voleremo oggi a Rodrigues, la più orientale delle Mascarene. Questa piccola isola (10 x 5 km) è meritevole di una visita ornitologica perché ospita due endemismi: il Fody di Rodrigues e la Cannaiola di Rodrigues. Entrambe queste specie vivono nella rimanente vegetazione originaria dell’isola, quasi completamente sostituita da coltivazioni di mango, che si trova nelle vallate del nord dell’isola. Pernotteremo in un lodge di Bruie. 11° giorno) voleremo oggi a Mauritius, dove pernotteremo due notti nello stesso hotel di La Morne. Avremo ancora oggi e domani di tempo per cercare le specie endemiche che non fossimo ancora riusciti a osservare. 12° giorno) escursioni nell’isola. La sera spettacolo di segà, la musica tradizionale di Mauritius. La tradizione musicale creola riveste grande importanza storica: la segà ebbe origine tra la popolazione di schiavi creoli dell'isola, apparve a Reunion e da qui si diffuse alle Seychelles. La musica è suonata da strumenti autoctoni come la ravanne, uno strumento ad arco, e il maravanne, un tamburo costruito con pelle di capra, e le canzoni, il cui ritmo è un accattivante e orecchiabile mix di reggae e valzer, sono la colonna sonora di danze vorticose e sensuali. 13° giorno) trasferimento all’aeroporto e imbarco sul volo mattutino per Milano. Arrivo a Milano e fine del viaggio. |
Il Gheppio di Mauritius è uno dei rapaci più rari al mondo; è ancora minacciato di estinzione, ma ha attraversato tempi peggiori. La sua storia è uno degli esempi più fulgidi dell'impegno dell'uomo per salvare una specie animale (specie peraltro che l'uomo stesso aveva contribuito a far quasi estinguere): oggi la popolazione di questo piccolo falco assomma a circa 400 individui, ma nel 1974 i sopravvissuti erano solo quattro! (© Josh Noseworthy, CC BY 2.0) Il Parrocchetto di Mauritius è l'unico pappagallo endemico delle Isole Mascarene; in lingua creola è chiamato katover (© Josh Noseworthy, CC BY 2.0) Uno dei dipinti più famosi del Dodo, ad opera del pittore Roelant Savery, che lo realizzò negli anni venti del XVII° secolo. Il quadro fu acquistato dall'ornitologo George Edwards che lo regalò al British Museum di Londra. Il Dodo è uno delle tre specie di Raphinae, una sottofamiglia dei Columbidae, endemiche delle Mascarene (il Dodo a Mauritius, il Solitario di Reunion e il Solitario di Rodrigues sulle isole omonime) estintesi nei secoli XVII° e XVIII°. Il termine dodo deriva dal portoghese doudo, per "sempliciotto", forse inteso anche come "preda facile" probabilmente per l'impacciato movimento sulla terra ferma. La tesi più accreditata per l'estinzione del Dodo è che sia scomparso in seguito alla distruzione del suo habitat da parte dei coloni, che disboscarono l'isola e introdussero anche specie animali antagoniste come cani, maiali, ratti e scimmie. Le notizie relative all'estinzione dovuta all'utilizzo alimentare da parte dei coloni non è molto probabilmente vera, dato che le carni dell'animale non erano appetibili (i coloni olandesi lo chiamavano walgvogel, che significa uccello disgustoso!) (© Roelant Savery, Pubblico Dominio) Il Bulbul di Mauritius è molto comune sull'isola. Tutte le isole dell'Oceano Indiano hanno il loro bulbul; così le Seychelles, il Madagascar, le Comore, Reunion e, naturalmente, anche Mauritius (© Josh Noseworthy, CC BY 2.0) Il graziosissimo Pigliamosche del paradiso delle Mascarene è endemico delle Mascarene e potremo vederlo sia su Mauritius, dove è più comune, che su Reunion (© Dunog, Pubblico Dominio) Il Saltimpalo di Reunion è conosciuto dalla gente locale con il nome di tec-tec, riferito naturalmente al suo richiamo schioccante (© Dunog, Pubblico Dominio) |