Aldabra
l'atollo delle meraviglie
2 - 11 settembre 2016

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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Mahè via Roma
2° giorno) volo Mahé - Assumption e imbarco sul catamarano
3°/8° giorno) crociera ad Aldabra (*)
9° giorno) navigazione ad Assumption e volo a Mahé. Imbarco sul volo per l'Italia
10° giorno) arrivo a Roma (Milano)


(*) la sequenza delle escursioni può cambiare in base ad esigenze organizzative, condizioni del mare e indicazioni da parte dello staff dei ranger di Aldabra

Mappa interattiva



Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: il catamarano che abbiamo scelto ha cinque cabine doppie con servizi privati. Le coincidenze aeree fanno sì che non ci sia bisogno di alcun hotel sulla terraferma

Difficoltà: nessuna

Bibliografia: Birds of the Indian Ocean Islands, di Sinclair & Langrand, New Holland

Costo del tour: Euro 8.900

Numero massimo di partecipanti: dieci




La Sula zamperosse è una delle tre specie di sule che potremo vedere nell'atollo, insieme alla Sula fosca e alla Sula mascherata (© Gregg Yan Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)


 

Il Noddy bruno è una delle 14 specie di sterne, tra cui "leccornie" quali la Sterna nucanera, che potremo vedere ad Aldabra. Il Noddy bruno è presente nell'atollo con una colonia di crica 600 coppie (© Glen Fergus Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic)


Intro

Tra le coste orientali dell'Africa e quelle occidentali d'Indocina e Australia, le acque dell'Oceano Indiano attraversano tropici ed equatore per arrivare fino alle fredde acque subantartiche. Qualcuno degli arcipelaghi dell'Oceano Indiano gode di fama internazionale nel mondo del turismo e rappresenta la destinazione più ambite da viaggionozzisti e affini, Seychelles e Maldive prime fra tutte. Non che le Seychelles e le Maldive non siano una terra di eccellenti opportunità naturalistiche, ma c'è qualcosa di più interessante nell'Oceano Indiano: arcipelaghi pressochè sconosciuti, terre inesplorate, isole fuori dalle rotte di crociere e mercantili. Dalle Nicobare e Andamane ad est, alle fredde Kerguelen e Crozet, all'isola-continente del Madagascar, agli arcipelaghi tropicali delle Comore e Mauritius. Ma altre strisce di terra sono emerse in queste acque, suoli dai nomi pressochè sconosciuti come Chagos e Diego Garcia, Juan de Nova e Iles Gloriouses. E c'è un'isola, o meglio, un atollo, la cui bellezza è incomparabile, la cui importanza naturalistica è senza pari: è Aldabra, a piena ragione patrimonio mondiale dell'Umanità dell'UNESCO. Oggi l'atollo di Aldabra, o meglio l'arcipelago di Aldabra (il gruppo comprende anche l'isola di Assunzione e gli atolli di Cosmoledo e Astove) gode di una certa tranquillità, dopo aver vissuto i suoi giorni più cupi a metà degli anni 60 del secolo scorso, quando la Gran Bretagna, sovrana sull'arcipelago, decise di trasformarlo in una gigantesca base della RAF; fortunatamente varie vicissitudini portarono all'abbandono del progetto ed oggi l'atollo è una splendida area naturale con un'ecosistema praticamente intatto. E' difficile raccontare una meraviglia della natura in termini tecnici, storici e geografici, ma prima di descrivere l'itinerario della nostra avventura vale la pena saperne un pò di più. Aldabra venne visitata dai navigatori portoghesi nel 1511, ma le isole erano già conosciute agli arabi, i quali le diedero il nome, forse in omaggio alla stella che li guidava di notte, Aldebaran. A metà del diciottesimo secolo passò sotto il controllo della colonia francese di Réunion, da dove partivano le spedizioni volte alla cattura delle tartarughe giganti. Nel 1810 Aldabra passò sotto la Gran Bretagna, che la governò fino al 1976, anno dell'indipendenza delle Seychelles, sotto la quale giurisdizione si trova da allora. L'atollo è il secondo più esteso del mondo dopo quello di Christmas (Kiribati). È lungo 34 chilometri, largo 14,5, alto 8 metri sul livello del mare e copre una superficie di 155,4 km². Aldabra è formata da quattro isole maggiori, Picard, Polymnie, Malabar e Grande Terre che formano un ellisse all'interno del quale si estende una splendida laguna; in questo specchio d'acqua ci sono altre quaranta piccole isole e scogli. Amministrativamente Aldabra fa parte delle Seychelles, da cui dista, a sud-ovest, 1.100 km; è più vicina al Madagascar e alle Comore e l'avifauna dell'atollo rispecchia questa vicinanza. La vegetazione di Aldabra conta ben 42 specie di piante e fiori endemici; l'atollo ospita un ecosistema marino vergine, con una barriera corallina intatta, dove guizzano meravigliosi pesci e bizzarri invertebrati. La biodiversità, in questo teatro di spettacolare bellezza, prosegue con gli animali terrestri, primo fra tutte la Tartaruga gigante di Aldabra: l'atollo ne ospita la più grande popolazione mondiale, quasi 100.000 individui; sulle spiagge dell'atollo è possibile vedere anche la Tartaruga verde e la Tartaruga embricata. Quattro specie di lucertole e quattro di pipistrelli completano la non molto vasta selezione di rettili e mammiferi. Uno spettacolo curioso sarà quello del Granchio ladro, il più grande paguro del mondo (quattro chili, 40 cm di corpo e un metro di apertura delle chele!). Last but not least, gli uccelli, che descriveremo nell'itinerario dettagliato! La crociera ad Aldabra ha tutte le carte in regola per essere l'avventura più sensazionale del programma Ornitour 2015: emozionanti incontri con balene e delfini e, se saremo fortunati, con il Dugongo, immersioni nella barriera corallina tra pesci multicolori, mante e meduse, paesaggi mozzafiato, acque cristalline, endemismi rari, uccelli marini. La crociera ad Aldabra sarà effettuata a bordo di un catamarano: da Mahè, capitale delle Seychelles, voleremo ad Assumption e qui ci imbarcheremo alla volta di Aldabra, nelle acque della quale spenderemo sei giorni magici, che divideremo tra seawatching, escursioni a terra e snorkeling in laguna.


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in Oceano Indiano

Aldabra Comore Madagascar Seychelles Mauritius, Reunion & Rodrigues


Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano-Mahé, via Roma, con partenza serale

2° giorno) arrivo a Mahé in mattinata e immediato imbarco sul volo charter di circa due ore e mezza che ci porterà all'isola di Assunzione. Avremo tempo, prima di salire sulla nostra imbarcazione, di fare un giretto intorno all'aeroporto alla ricerca di un uccellino assolutamente degno di nota, la Nettarinia di Abbott, che da Clements è ancora considerata sottospercie della più diffusa Nettarinia souimanga (Madagascar, Comore e gruppo di Aldabra), ma che sarà quasi certamente, e presto, una specie buona. Ci imbarcheremo poi e raggiungeremo, in circa quattro ore, la nostra meravigliosa destinazione; potremo vedere già qualche specie di uccello marino, tra cui le prime maestose Fregate maggiori e minori, vicino alle isole di partenza e arrivo, così come qualche cetaceo, come la Balenottera azzurra, la Balenottera di Bryde e la Balenottera comune. In mare aperto sarà possibile vedere qualche specie di berte e petrelli, come la Berta di Audubon, la Berta cuneata, e, più rari, l'Uccello delle tempeste facciabianca e l'Uccello delle tempeste pancianera. Quando arriveremo in prossimità di Aldabra vedremo le prime Sule zamperosse e Fetonti codabianca. Il capitano getterà l'ancora nei pressi di Picard e noi sbrigheremo le formalità di registrazione. La nostra guida naturalistica ci terrà un briefing su Aldabra e sulle nostre visite e infine, sotto il cielo rosseggiante del tramonto, tracciato dai voli degli uccelli marini che rientrano alle loro colonia, ci godremo la cena di benvenuto nella hall del nostro catamarano.
 

L'elegantissimo Fetonte codabianca è una delle tre specie di Fetontidi del mondo (© Yooshau Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported). Ad Aldabra potremmo vederle tutte e tre

     
3° giorno) in mattinata visiteremo l'isola di Picard, che chiude l'atollo al suo angolo nord-occidentale. Picard è la sede della stazione scientifica di Aldabra. Incontreremo i rangers della Seychelles Islands Foundation (SIF) che monitorano l'ambiente terrestre e marino. Qualcuno di loro ci accompagnerà in tutte le escursioni terrestri. Faremo un sopralluogo a West Channels dove è stata posta una pietra celebrativa dell'inserimento di Aldabra nell'elenco dei siti UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità. E poi, naturalmente, cominceremo ad emozionarci con la natura vergine dell'atollo, a cominciare dalla flora, forse non particolarmente spettacolare, ma ricca di specie endemiche, che le nostre guide naturalistiche ci spiegheranno. Le prime due specie di uccelli saranno il Fody di Aldabra e la Nettarinia di Aldabra. Tutte le specie di uccelli terragnoli terragnole che citeremo da qui in avanti sono considerate sottospecie, ma piumaggio, vocalizzazioni e areale confortano una quasi certa interpretazione specifica; il Fody di Aldabra (sicuramente il più bello di tutti i fody, sei specie di Ploceidi confinate all'Oceano Indiano occidentale), ad esempio, è caratterizzato dalle parti inferiori giallo accese, carattere che manca a tutte le altre popolazioni (Isole Comore) del Fody testarossa, di cui è considerato sottospecie. Anche la Nettarinia panciafuligginosa, sottospecie della Nettarinia souimanga, ha, come dice il nome, l'addome color antracite, ben diverso dal ventre grigio chiaro delle altre popolazioni. Faremo il nostro primo incontro con il curiosissimo Granchio del cocco, un paguro terrestre famoso per la sua abilità di rompere le noci di cocco con le sue possenti chele per mangiarne il contenuto; è conosciuto anche come granchio ladro, per il fatto che a volte qualche individuo birichino ruba oggetti luccicanti come padelle ed argenteria da case e tende. Potremo vedere anche molti uccelli marini e, in attesa di vederli da vicino sulle colonie di nidificazione, potremo testare le nostre capacità identificative nel distinguere la Fregata maggiore da quella minore. Torneremo a bordo nel primo pomeriggio e avremo tempo a disposizione per godere di un'altra delle meravigliose attrattive di Aldabra, la vita sottomarina: un tuffo nelle acque all'esterno dell'atollo ci permetterà di ammirare frotte di pesci, mandrie di razze, praterie di coralli e altre suggestive forme di vita. Se la marea ce lo permetterà, la sera ci avvicineremo alla spiaggia sperando di vedere un'altra bellezza dell'isola, le tartarughe marine che raggiungono la spiaggia per deporre le uova. Potremmo vederne due specie, la Tartaruga embricata, criticamente minacciata di estinzione, e la Tartaruga verde, anch'essa minacciata anche se ad un livello inferiore.
 

Granchio del cocco. E' conosciuto anche come granchio ladro perchè a volte alcuni individui rubano (non si sa bene perchè, forse avranno qualche affinità evolutive con le nostre gazze ladre) vettovaglie e oggetti luccicanti dalle case (© Drew Avery Creative Commons Attribution 2.0 Generic)
4° giorno) il Main Channel è il canale principale di accesso alla laguna, tra le isole di Picard e Polymnie e il nostro vascello si ancorerà nelle sue acque, dove lo snorkeling ci pemetterà di entrare nuovamente in contatto con un vasto assortimento di pesci tropicali e altra spettacolare vita sottomarina. Effettueremo anche un safari tra le mangrovie dove potremo vedere, dalla superficie limpida dell'acqua, squali, razze e tartarughe. Il cielo è pieno di voli, a volte rilassati e maestosi, a volte frenetici di fregate e Sule piedirossi. Le acque periferiche della laguna ospitano anche interessanti specie di limicoli svernanti dal Paleartico, e speriamo che qualche individuo si sia fermato ad "estivare"; contiamo soprattutto di vedere il Droma, o piviere dei granchi, un trampoliere simile all'avocetta ma dal possente becco; il Droma è un limicolo straordinario in molti aspetti, tanto che alcuni tassonomisti lo considerano parente prossimo dei gabbiani o delle alche; la sua dieta consta quasi esclusivamente di granchi (ecco che cosa gli serve il becco massiccio), nidifica in tane nella sabbia il cui calore viene utilizzato per la cova delle uova; tra le altre specie di limicoli potremmo incontrare il Voltapietre comune, il Chiurlo piccolo, il Piovanello tridattilo, il Piviere dorato asiatico, il Gambecchio comune. Potremo vedere anche la Sgarza del Madagascar, la Garzetta dimorfa, l'Airone cenerino, l'Airone striato e il Fenicottero maggiore, le ultime tre specie nidificanti; in particolare Aldabra è l'unico sito oceanico, oltre alle Galapagos, dove nidifica una specie di fenicottero. Con un pò di fortuna potremo vedere, allo sbocco del Main Channel, qualche Megattera che incrocia nelle acque dell'atollo.

il Droma è un limicolo straordinario in molti aspetti, tanto che alcuni tassonomisti lo considerano parente prossimo dei gabbiani o delle alche; la sua dieta consta quasi esclusivamente di granchi che cattura e spezza con il possente becco (© Peter Wächtershäuser Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
5° giorno) oggi ci dedicheremo all'esplorazione della grande laguna di Aldabra. Raggiungeremo le isolette di Esprit e Moustiques, il posto migliore dell'atollo dove tentare l'incontro con uno dei mammiferi più elusivi del mondo, e non solo perchè vive sott'acqua, il Dugongo. Questo pacifico animale è stato cacciato per secoli per le sue carni, la pelle, l'olio e le ossa, e oggi è minacciato di estinzione; il suo nome deriva dal malese duyung, che significa "signora del mare". Il Dugongo, infatti, conosciuto anche come "vacca di mare", ha dato origine al mito delle sirene (e oggi appartiene, appunto, all'ordine Sirenia). Qui vederemo anche una piccola colonia di Sterne maggiori, nell'unito loro sito riproduttivo oceanico. Se avremo tempo faremo un'escursione lungo i canali di Grande Terre, l'isola più vasta dell'atollo. Torneremo alla nostra imbarcazione e, dopo la cena, avremo tempo per suggestive immersioni notturne.

Il Dugongo è uno dei mammiferi più elusivi del mondo, e non solo perchè vive sott'acqua. Conosciuto anche come "vacca di mare" o "bue marino", questo animale ha dato origine al mito delle sirene (anche gli zoologi hanno reso omaggio alla leggenda, collocandolo nella famiglia dei Sirenidi) (© Julien Willem, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
6° giorno) oggi è il giorno delle colonie di uccelli marini. Ci atterremo scrupolosamente alle regole dell'atollo che prevedono che non ci si possa avvicinare a meno di dieci metri dai nidi, ma anche così le opportunità fotografiche e di birdwatching saranno strepitose. Aldabra, come già ricordato, ospita la seconda popolazione mondiale di Fregate maggiori e minori oltre che a consistenti popolazioni di Sule zamperosse, Sterne bianche, Fetonti codarossa e Fetonti codabianca. Lo spettacolo delle fregate che gonfiano a dismisura le loro sacche gulari, tanto da farci temere che possano esplodere da un momento all'altro, il meraviglioso contrasto cromatico di zampe e becchi rosso corallo di sterne e fetonti, dei piumaggi immacolati e del verde profondo delle mangrovie stamperà un ricordo indelebile. E potremo vedere anche altre specie come la Sterna crestata, la Sterna di Rüppell, gli occasionali Mignattini alibianche e Sterne comuni, la Sterna fuligginosa, la Sterna dalle redini, la Sterna nucanera, il Noddy bruno. La sera l'equipe scientifica di Aldabra ci terrà una lezione sui cetacei dell'Oceano Indiano e come il gruppo conservazionistico Megaptera si adoperi per la conservazione di balene e delfini.

 

 

Aldabra è la casa di decine di migliaia di uccelli marini coloniali che tappezzano la vegetazione locali di multicolori congregazioni. Qui sopra il maschio di una Fregata maggiore gonfia a dismisura, nel display nuziale, il suo gozzo, fino a quasi farlo scoppiare (© Charlesjsharp, Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported).
Qui sotto una candida Sterna bianca, dai profondi occhi neri e dal naso pinocchiesco. Aldabra ne ospita una colonia di migliaia di individui (© Duncan Wright Pubblico Dominio)

     
7° giorno) giornata dedicata agli endemismi terragnoli dell'atollo. Navigheremo lungo le coste di Malabar per ancoraci poi davanti a Polymnie, dove sbarcheremo per osservare una delle creature endemiche di Aldabra, il Rallo di Aldabra. Unico Rallide inetto al volo sopravissuto nell'Oceano Indiano, questo grazioso uccello ci permetterà un approccio ravvicinato con possibilità di eccezionali fotografie. Non potremo fare a meno di pensare a tutte le altre specie attere dell'Oceano Indiano, sterminate dall'uomo in pochi anni dalla loro scoperta: il celebre Dodo, il Solitario di Reunion e il gigantesco Uccello elefante del Madagascar, uno straordinario animale, parente di struzzi e casuari, alto fino a tre metri e pesante fino a 400 kg! Vedremo anche quei ricordi preistorici che sono le Tartarughe giganti di Aldabra: confinata ad Aldabra, anche se ne esistono altre tre popolazioni a Mauritius, Rodrigues e Chauguu, un'isola vicino a Zanzibar, questo affascinante rettile può pesare fino a 250 kg. Quale animale più grosso del suo habitat, la tartaruga gioca un ruolo simile a quello dell'elefante nella savana: la loro vigorosa ricerca di cibo porta spesso alla caduta di alberi e alla creazione di sentieri naturali usati da altri animali. Lo sbarco a Polymnie è una buona occasione per vedere da vicino altre specie di uccelli, come il Drongo di Aldabra, l'unica specie universalmente riconosciuta come tale; tutte le altre, che citiamo di seguito, sono ancora considerate sottospecie: Tortora di Aldabra (ssp di Tortora del Madagascar), Succiacapre di Aldabra (ssp di Succiacapre del Madagascar), Cucal di Aldabra (ssp di Cucal del Madagascar), Piccione blu di Aldabra (ssp di Piccione blu delle Comore), Bulbul di Aldabra (ssp di Bulbul del Madagascar), Occhialino di Aldabra (ssp di Occhialino malgascio). Incontreremo anche un'altra specie molto interessante, che se elevata a rango di specie, diventerebbe subito minacciata di estinzione (come lo è, peraltro, a livello di sottospecie): l'Ibis sacro è considerato da Clements monospecifico, includendo le sottospecie africane e malgasce; ma nell'ambito di quest'ultima (più piccola di quella africana), la popolazione aldabrana è caratterizzata da un'iride bianca (blu in quella del Madagascar).

8° giorno) oggi visiteremo l'assolutamente unico e straordinario "jellyfish pond", lo stagno delle meduse. Qui le gelatinose creature si sono evolute in un ambiente, sembrerebbe, meno minaccioso per loro tanto che esse sono completamente sprovviste di potere urticante. Vedremo alcune delle formazioni tipiche del suolo calcareo aldabrano, i cosiddetti "champignon", dalla reale forma di un fungo, e i "platin" formazioni pianeggianti. Avremo forse un'ulteriore opportunità di vedere qualche tartaruga deporre le uova sulla spiaggia. La sera saluteremo lo staff scientifico di Picard e faremo ritorno al vascello per la nostra ultima notte in questo paradiso terrestre.

9° giorno) alle prime luci dell'alba il nostro vascello farà rotta per Assunzione, dove arriveremo in tarda mattinata. Volo a Mahè e coincidenza con il volo intercontinentale che ci riporterà a Milano.

10° giorno) arrivo a Milano in mattinata e fine del viaggio.

 

Le Tartarughe giganti di Aldabra possono pesare fino a 250 kg. Ad Aldabra questa specie gioca un ruolo simile a quello dell'elefante nella savana: la loro vigorosa ricerca di cibo porta spesso alla caduta di alberi e alla creazione di sentieri naturali usati da altri animali (© Catalinka - Fotolia)

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