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Fino a poco tempo fa la famiglia dei Vangidae era endemica del Madagascar, ma recenti revisioni tassonomiche hanno portato all'assimilamento delle specie malgasce con altri gruppi, come le averle boscherecce dell'Asia e le averle piumate dell'Africa. Delle 15 specie di vanghe (il nome non ha niente a che fare con il comune attrezzo da giardino, ma è il nome malgascio della Vanga uncinata) avremo la possibilità di vederne una decina, tra cui una delle più rare, la Vanga dall'elmo, una bestia spettacolare dal beccone turchese, il target principale delle nostre escursioni nel parco di Andasibe-Mantadia (© Francesco Veronesi, CC BY-SA 2.0 )
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Aldabra | Comore | Madagascar | Seychelles | Mauritius, Reunion & Rodrigues |
Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Milano - Parigi e coincidenza con il volo intercontinentale Madagascar Airlines per Antananarivo. 2° giorno) arrivo all'aeroporto di Antananarivo e immediato trasferimento al Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia, dove pernotteremo cinque notti in un lodge del parco. Durante il percorso vedremo i primi uccelli; già nell'ambiente semiurbano della periferia di Antananarivo potremo vedere i nostri primi endemismi, come l'Allodola del Madagascar e la Ballerina del Madagascar, entrambe molto comuni; branchetti di Munie del Madagascar sciamano su alberi e cespugli e forse vedremo anche il nostro primo fody, il comune, ma bellissimo, Fody del Madagascar. Tra le altre specie endemiche comuni ricordiamo il Cucal del Madagascar, l'Occhialino del Madagascar, il Bulbul del Madagascar, la Nettarinia souimanga, il Tessitore nelicourvi e i nostri primi rapaci, il Nibbio beccogiallo, la Poiana del Madagascar, il Gimnogene del Madagascar e il Gheppio del Madagascar. Lungo il percorso, dipendentemente dall'orario d'arrivo del volo, potremmo fermarci alle paludi di Torotorofotsy (che potremo comunque rivedere durante il ritorno alla capitale), dove potremo vedere specie acquatiche come l'Airone bianco maggiore, l'Airone cenerino, l'Airone rosso, la Sgarza del Madagascar, il Mignattaio, l'Airone nero (potremo assistere alla sua interessante tecnica di caccia: l'animale allarga le ali ad ombrello formando una cupola che, sembra, attira i pesci o, in alternativa, permette all'airone di annullare i riflessi sull'acqua avendo una miglior visuale delle possibili prede sotto la superficie), la Jacana del Madagascar, il Germano di Meller, il Beccaccino dorato maggiore, il Rallo del Madagascar, il Porciglione del Madagascar, il Pollo sultano africano e, se avessimo grande fortuna, l'elusivo Codapiuma beccosottile, un piccolo rallo che alcuni tassonomisti, insieme agli altr "codapiuma" africani, collocano in una famiglia diversa dai Rallidae, i Sarothruridae. Ci fermeremo anche al fiume Mangoro, uno dei posti migliori in Madagascar per ammirare l'elegante Pernice di mare del Madagascar. 3°/6° giorno) l'Andasibe-Mantadia National Park protegge un largo tratto della favolosa foresta tropicale umida che si estende lungo tutta la costa nord-orientale del Madagascar. La foresta è un favoloso scrigno di wildlife, che racchiude, ad esempio, ben sessanta specie di uccelli endemici; il parco è costituito da due riserve, Mantadia e Analamazaotra. In questi due giorni potremmo osservare un centinaio di specie di uccelli, quasi tutte endemiche; una di esse, l'enigmatica Bernieria criptica, fu scoperta e descritta solo nel 1996. Perinet è la patria del più grosso lemure del Madagascar, l'Indri. Ornitour propone un tour in Madagascar espressamente dedicato ai lemuri, ma anche in questo, in cui il birdwatching la fa da padrone, sarà possibile vedere molte specie di questi nostri lontani cugini. Oltre all'Indri, le grida penetranti del quale saranno la colonna sonora delle nostre escursioni nella foresta, avremo occasione di vedere altri lemuri, come il Lemure bruno, il Lemure murino orientale, il Lemure del bambù grigio. Durante un'escursione notturna vedremo le meraviglie della notte malgascia; il fascio di luce della nostra guida illuminerà lemuri, camaleonti, rane, insetti di mille fogge, serpenti e, forse, una (o più) specie tra i tre carnivori del Madagascar: il Fossa, il Fanaloka e il Falanouc. Ma la gran parte di giorni e notti del nostro soggiorno a Perinet sarà dedicato al birdwatching e quello che potremo vedere è difficilmente descrivibile, ma ci proviamo. In ogni "strato" della foresta allignano uccelli splendidi: Avremo occasione di vedere quattro specie di "coracie terragnole": Coracia terragnola squamata, Coracia terragnola pitta, la splendida Coracia terragnola testarossiccia e forse anche la Coracia terragnola codacorta, la più arborea della famiglia (le altre specie corrono sul pavimento della foresta, infrattandosi dietro fogli e rametti). Il parco risuona delle urla di un'altra creatura, il Curol, una sorta di ghiandaia marina endemica del Madagascar (appartiene ad una famiglia endemica, i Leptosomidae, di cui è l'unico rappresentante). Incontreremo i nostri primi cua, specie di grossi cuculi terricoli caratterizzati tutti da un'area carnosa di blu brillante intorno agli occhi (in realtà i cua appartengono ad una sottofoamiglia dei cosmopoliti cuculi, Cuculidae); delle dieci specie malgasce, ad Andasibe-Mantadia ne potremmo vedere ben quattro: Cua fronterossa, Cua blu, Cua pettorosso e Cua crestato. Ma la famiglia più tipicamente malgascia è quella endemica delle vanghe; il nome non ha niente a che vedere con l'attrezzo da giardino, ma è quello con cui questi uccelli sono chiamati dalla gente locale; potremo vedere la Vanga di Pollen e la Vanga sitta, il cui nome e comportamento ricordano, da vicinissimo, quelli di un picchio muratore. Ma le due vanghe più importanti di questa regione sono la Vanga dall'elmo e la Vanga di Chabert, delle quali una piccola popolazione è stata recentemente scoperta nel parco, in una sua estensione meridionale nota come Foresta di Antavolobe, dove effettueremo una o più escursioni (dipendentemente dall'incontro con le due citate vanghe); la Vanga dall'elmo è uno spettacolare uccello di grandi dimensioni (trenta centimetri) dal piumaggio castano e nero e con un enorme becco uncinato color turchese, quasi fluorescente; la Vanga di Chabert è caratterizzata da uno spiccato dimorfismo con il maschio nero lucente e la femmina dal piumaggio bruno finemente vermicolato. Altri gioielli della foresta, appartenenti alla famiglia dei Philepittidae, anch'essa endemica, sono gli asity, splendide bestiole che rassomigliano a nettarinie, ma sono da esse evolutivamente distanti (sembra che siano affini ai becchilarghi africani); potremo vedere tre delle quattro specie: Asity vellutato, Asity nettarinia e Asity panciagialla. I due piccioni endemici dovrebbero finire facilmente nella nostra lista: Piccione verde del Madagascar e Piccione blu del Madagascar. Recentemente, i bulbul di foresta del Madagascar sono stati raggruppati nella già citata famiglia dei Bernieridae; la nostra guida locale ci aiuterà a trovare e identificare questo stuolo di uccelletti, dai nomi quanto meno bizzarri, che in chiassosi feeding-flock o solitari tra le frasche, frequentano gli strati medi e alti della foresta: Oxilabe golabianca, Oxilabe cigliagialle, Tetraka dagli occhiali, Tetraka beccolungo. Tra le (molte) altre specie di Andasibe, ricordiamo: Pappagallo vasa maggiore, Pappagallo vasa minore, Tortora del Madagascar, Cuculo del Madagascar, Martin pescatore e Martin pescatore pigmeo del Madagascar, Averla cuculo cenerina, Pettirosso gazza del Madagascar, Newtonia comune, Newtonia codarossa, Newtonia scura (le newtonie sono vanghe "modificate"), Codirossone di foresta, Emuro grigio, Emuro bruno (gli emuri sono endemici del Madagascar e sono affini alle nostre locustelle), Pigliamosche del paradiso del Madagascar, Cannaiola del Madagascar, Nesilla malgascia (anch'essa una sorta di cannaiola), Jery golastriata (una recente revisione tassonomica ha sistemato i jery tra le cisticole), Vanga di Crossley (una vanga terricola fino a poco tempo fa considerato un garrulo), Vanga di Ward (considerata fino a poco fa un pigliamosche), Fody di foresta. Tutte le sere del nostro soggiorno effettueremo escursioni che ci faranno entrare in un mondo magico; certo, il nostro target principale sono gli uccelli e abbiamo buone chances di vedere (o perlomeno di udire) il Succiacapre dal collare, il Succiacapre del Madagascar, l'Assiolo del Madagascar e il Gufo del Madagascar, ma l'altra vita notturna della foresta è ugualmente affascinante: camaleonti giganteschi e microscopici, insetti "raccappriccianti", piccoli e graziosi lemuri, bizzarri tenrec e inquietanti ratti giganti. L'esperienza ad Andasibe sarà uno dei ricordi memorabili della nostra vita di birdwatcher. 7° giorno) torneremo oggi ad Antananarivo con birdwatching lungo il percorso, durante il quale potremo vedere ancora le specie di uccelli più diffuse dell'isola, sperando di incamerarne qualcuna nuova, come ad esempio il Rondone del Madagascar, il Martin pescatore del Madagascar, il Gruccione del Madagascar, la Ghiandaia marina beccolargo, la Cisticola del Madagascar, il Saltimpalo africano, il Drongo crestato, il Corvo bianconero. Dipendentemente da quanto visto all'andata, potremmo fermarci ancora alle paludi di Torotorofotsy e, prima di arrivare in albergo, visiteremo le paludi di Tsaratsaotra, dove potremo vedere forse nuove specie acquatiche, come il Tuffetto del Madagascar, la Dendrocigna facciabianca e la Dendrocigna fulva. Pernottamento ad Antananarivo. 8° giorno) attraverseremo da est a ovest il Madagascar per il trasferimento via terra alla riserva di Ankarafantsika, dove pernotteremo quattro notti in un lodge all'entrata del parco. Durante il trasferimento avremo occasione di vedere il brullo tavolato interno, risultato, ahimè dell'indiscriminato utilizzo in agricoltura dello slash-and-burn, taglia e brucia, che ha azzerato le foreste dell'interno. Incontreremo in queste lande, governate dai pastori merina e betsibeo, mandrie di gobbuti e paciosi zebù. Dipendentemente dall'orario d'arrivo inizieremo l'esplorazione e forse effettueremo la prima escursione notturna nel parco. 9°/11° giorno) l'Ankarafantsika Nature Reserve protegge un habitat molto diverso da quella delle foreste umide orientali e avremo l'opportunità di vedere decine di nuove specie; nonostante l'area sia caratterizzata da clima e vegetazione aridi, esistono specchi d'acqua e fiumi intorno e lungo i quali la vegetazione è più ricca, così che l'avifauna è quanto mai ricca e varia. Vedremo nuove specie di gruppi e famiglie che abbiamo già conosciuto ad Andasibe; così concluderemo la famiglia degli asity con il superdecorato Asity di Schlegel, incrementeremo la lista dei cua con il Cua di Coquerel e il Cua capirosso, incamereremo una delle vanghe più rare e localizzate, la Vanga di Van Dam, insieme ad altre specie come la Vanga rossiccia, la Vanga codarossa e l'incredibile Vanga falcibecca. Vedremo un'altra specie di mesite, il Mesite pettobianco, un uccello elusivissimo che cammina silenzioso, solitario o in piccoli gruppi, sul pavimento della foresta. La foresta è ricca di uccelli straordinari, a partire dall'Aquila pescatrice del Madagascar, uno dei rapaci più minacciati del mondo, e l'Ibis crestato del Madagascar, che ci farà sudare le proverbiali sette camicie. Al lago Ravelobe vedremo numerose specie acquatiche, o comunque legate ad aree umide, come l'Ibis del Madagascar (splittato dall'Ibis sacro), la Spatola africana, l'endemico Airone di Humblot, l'Anastomo africano, la Cicogna beccogiallo, la Nitticora comune, il Fenicottero maggiore, l'Oca pigmea africana, l'Anatra dorsobianco, il Corriere trebande, il Pollo sultano di Allen, il Rallo golabianca, la Gallinella d'acqua comune. Altre specie di uccelli che potremo vedere in quest'area: l'Astore di Frances, lo Sparviere del Madagascar, il Gheppio fasciato, la Quaglia tridattila del Madagascar, la Pernice del Madagascar, la Grandule del Madagascar, l'Upupa del Madagascar, la Nettarinia del Madagascar, il Tessitore sakalava. Ankarafantsika ospita naturalmente anche una ricca erpetofauna e numerose specie di lemuri, come l'Avahi, il Lemure bruno, il Lemure mangusta, il Lepilemure, il Sifaka di Verreaux e il Tenrec comune, una specie di riccio. Durante il soggiorno ad Ankarafantsika effettueremo una gita in battello nel delta del fiume Betsiboka, dove, insieme a migliaia di uccelli marini, vedremo una delle specie più minacciate del Madagascar e del mondo, l'Alzavola di Bernier. Tra le specie più comuni del delta ricordiamo: Garzetta dimorfa, Sterna crestata, Sterna di Rüppell, Pittima minore, Pivieressa, Chiurlo piccolo, Chiurlo maggiore. Ma abbiamo buone speranze di vedere specie più ambite, come la Fregata maggiore, la Fregata minore, il Fetonte codabianca, il Fetonte codarossa, Sterna fuligginosa, la Sterna dalle redini, il Noddy bruno, il Noddy minore, il Corriere di Leschenault, il Corriere frontebianca. 12° giorno) ritorno ad Antananarivo e farewell dinner. Trasferimento all'aeroporto e imbarco sul volo per Parigi. 13° giorno) arrivo a Parigi e coincidenza per Milano. Arrivo a Milano e fine del viaggio. Estensione sud-ovest 12° giorno) ritorno ad Antananarivo, dove pernotteremo. 13° giorno) volo a Tulear e iniziale esplorazione delle aree intorno alla città. Successivo trasferimento a Ifaty, sulla costa sud-occidentale del Madagascar, dove pernotteremo. Lungo il percorso ci fermeremo in un'area costiera dove cercheremo il grazioso, ed endemico, Corriere del Madagascar. Inizieremo già nel tardo pomeriggio l'esplorazione della fantastica "foresta spinosa" di Mangily. 14° giorno) quasi tutta la giornata odierna sarà dedicata all'esplorazione della fantastica foresta spinosa di Mangily, dove avremo l'opportunità di vedere molte specie confinate al sud del Madagascar, completando qualcuno dei diversi gruppi di uccelli che abbiamo imparato a conoscere a Perinet e ad Ankarafantsika. La regione costiera intorno a Tulear è caratterizzata da lagune salmastre, spiagge fangose e laghi d'acqua dolce; la vegetazione principale è la bizzarra foresta spinosa di Didierea e l'avifauna è quella tipica della foresta arida, ed è in questo ambiente che vivremo le emozioni più forti. La foresta spinosa di Didierea si presenta come un'estensione di arbusti o veri e propri alberi, di altezza variabile da 2 a 20 metri, che presentano caratteri di adattamento ai climi estremamente aridi, simili a quelli delle cactaceae, con le quali sono d'altronde strettamente imparentate: fusti spinosi in grado di immagazzinare l'acqua, foglie decidue piccole e coriacee; dal punto di vista estetico la foresta è splendida e ancor più splendida è la sua avifauna, prima fra tutte la spettacolare Coracia terragnola codalunga, che già dal nome scientifico, chimaera, fa intuire la stranezza delle sue forme. Altrettanto ricercata e famosa della "chimera" è il Mesite del deserto, una delle tre specie di mesite, endemici del Madagascar, che, insieme, rappresentano l'intero ordine dei Mesitornithiformes. Specie ancillari al favoloso mostro sono: la Vanga di Lafresnaye e la Vanga spallerosse, una specie descritta soltanto nel 1997, il Cua di Verreaux, il Cua corridore e il Cua capoverde, l'Inseparabile capogrigio (un grazioso pappagallino), il Jery golastriata, il Tamnornis (un altro esponente della famiglia dei Bernieridae), la Nesilla del deserto (una delle due simil-locustelle malgasce), il Codirossone litoraneo. Tra i rapaci potremo aggiungere il Falco pellegrino, l'Albanella di Reunion e, se fossimo fortunati, il Nibbio dei pipistrelli. Esploreremo con attenzione anche la spiaggia dell'oceano, dove potremo trovare uccelli interessantissimi, come la Droma (una sorta di avocetta dal becco più corto e molto più massiccio, caratterizzata da diverse stranezze: tra le altre, si nutre quasi esclusivamente di granchi e depone le uova in una tana scavata nella sabbia), il Corriere di Leschenault e, più raro, il Corriere mongolo, il Corriere frontebianca, il Piro piro del Terek, il Corriere di Kittlitz, il Voltapietre comune, il Chiurlo piccolo, la Pivieressa, il Piovanello tridattilo, la Sterna maggiore, la Sterna di Saunders. Nelle lagune e nei laghetti retrodunali potremo vedere anatre e altri limicoli, come il Fenicottero minore, il Cormorano africano, l'Anatra ottentotta, la Folaga cornuta, il Corriere grosso, la Pantana eurasiatica, il Piro piro piccolo, il Gambecchio comune. In serata torneremo a Tulear dove pernotteremo. 15° giorno) il programma di oggi è ancora da decidere, e se ci mancasse qualcuna delle specie tipiche della foresta arida del sud-ovest, potremmo tornare a Mangily, ma se fossimo stati fortunati potremmo effettuare una favolosa escursione allo Zombitse National Park, dove, oltre a vedere decine di specie endemiche, forse già viste o forse no, potremo "crocettare" il Tetraka di Appert, che in Madagascar è confinato esclusivamente a questo parco. In alternativa potremmo effettuare una gita in battello all'isola di Nosy Ve, dove nidificano migliaia di uccelli marini. Pernottamento a Tulear. 16° giorno) dipendentemente dall'orario di partenza del volo per Antananarivo, potremo effettuare un'escursione alla foresta di Andatabo dove concluderemo questa fantastica esplorazione delle aree sud-occidentali del Madagascar. Volo ad Antananarivo. Farewell dinner, trasferimento all'aeroporto e imbarco sul volo per Parigi. 17° giorno) arrivo a Parigi e coincidenza per Milano. Arrivo a Milano e fine del viaggio. Un'altra vanga, la Vanga di Pollen (© Christoph Meier, CC-SA 3.0 Unported) |
Alcune vanghe sono davvero straordinarie, come la Vanga dall'elmo, che purtroppo non vedremo perchè il suo areale è al di fuori del nostro itinerario, la Vanga sitta (in tutto simile ad un picchio muratore) e la Vanga falcibecca, illustrata nella foto (© Frank Vassen, CC BY 2.0) La Vanga spallerosse, descritta solo nel 1997, è confinata in una piccolissima area intorno aTulear, nel sud-ovest del Madagascar, e sarà un dei target principali delle escursioni nella magnifica foresta spinosa della regione (© Attis1979, CC-SA 3.0 Unported) Le dieci specie di cua, cuculi endemici del Madagascar, sono quasi tutte di abitudini terricole. Molte specie hanno un areale molto vasto, come il Cua crestato illustrato nella foto, ma due, il Coua di Verreaux e il Coua corridore sono localizzate ad una piccola area del sud (© Olaf Oliviero Riemer, CC-SA 3.0 Unported) Uno degli abitanti più rari e furtivi di Perinet è il Codirossone di foresta (© Frank Vassen, CC BY 2.0) Una congrega di bestiole strane, affine ai bulbul, è stata raggruppata nella nuova famiglia dei Bernieridi, caratterizzata da fattezze e nomi bizzarri (bernierie, tetraka e oxilabe, ad esempio); quella illustrata nella foto è una Bernieria beccolungo, come si evince chiaramente dalla foto (© Danielguip, CC SA 2.0 Generic) Gli asity sono una delle sei famiglie endemiche del Madagascar. Con un pò di fortuna potremo vederne tutte le quattro specie. Quello illustrato nella foto è l'Asity panciagialla. La foto lascia chiaramente capire come un tempo queste bestiole fossero considerate nettarinie. A Masoala e Perinet potremmo vedere tre delle quattro specie di questa famiglia endemica, Philepittidae, e ad Ampjoroa, nell'ovest del paese, potremmo fare l'en plein con l'Asity di Schlegel (© Dubi Shapiro, CC-SA 3.0 Unported) L'Asity di Schlegel è l'unico asity delle foreste decidue dell'ovest: dovremmo riuscire a vederlo abbastanza facilmente durante il nostro soggiorno nella foresta di Ankarafantsika (© Francesco Veronesi,Creative Commons 2.0 Generic) Un altro target di primaria importanza, in Madagascar, è rappresentato dalle cosiddette coracie terragnole, anch'esse appartenenti ad una famiglia endemica dell'isola. Con fortuna potremmo, anche di essa, vedere tutte le specie! Questa Coracia terragnola zampecorte è quella con abitudini più arboree che terricole (© Frank Vassen, CC BY 2.0) Un grande dilemma del tour qualora vedessimo l'Assiolo del Madagascar sia ad est che a ovest è quello di quante specie crocettare. Negli ultimi anni le popolazioni di assiolo dell'isola sono state oggetto, alternativamente, di splitting e lumping. A noi farebbe comodo considerare due specie: l'Assiolo torotoroka, della costa occidentale (come quello della foto, scattata a Kirindy) e l'Assiolo del Madagascar delle regioni orientali (© Charlesjsharp, CC-SA 3.0 Unported) La fantastica foresta spinosa delle aree meridionali del Madagascar (quella illustrata nella foto è quella di Ifaty). Le varie specie di Didiereacee che formano la foresta vanno da arbusti a veri e propri alberi, di altezza variabile da 2 a 20 metri, tutti con i tipici caratteri di adattamento ai climi estremamente aridi, come ad esempio fusti spinosi in grado di immagazzinare l'acqua e foglie decidue piccole e coriacee (© JialiangGao, CC-SA 3.0 Unported) Uno dei target principali di questo Ornitour: la Coracia terragnola codalunga. Il suo scopritore deve aver pensato che fosse un mostro di uccello, tanto da battezzarla con il nome specifico di chimaera, dalla mitologica creatura della Licia. In Madagascar è rara e localizzata alla foresta di Ifaty (© Frank Vassen, CC BY 2.0) Uno dei più rari rapaci del mondo, l'Aquila pescatrice del Madagascar. Le centoventi coppie sopravissute sono tutte localizzate nella costa nord-occidentale dell'isola (© Frank Vassen, CC BY 2.0) |
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