Giordania | |||||||
archeologia e Allocchi di Hume, deserti e Ciuffolotti del Sinai | |||||||
21 aprile - 5 maggio 2017 6 - 20 ottobre 2017
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La Nettarinia di Palestina è una delle specie più interessanti, per noi birdwatcher europei, che potremo vedere nel viaggio in Giordania (© Dick Forsman 2012)
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Marocco | Marsa Alam | Cipro | Giordania |
Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Milano - Amman, via Roma. Avremo tempo a disposizione per una breve visita alla capitale giordana. Pernotteremo ad Amman tre notti ed avremo quindi altro tempo per visitare la città. Amman è I'antica Rabbath-'Ammon, biblica capitale degli ammoniti; essa sorge lungo lo wadi omonimo e si estende sui pendii delle spoglie colline circostanti; la città non ha molto da offrire al turista, ma l'anfiteatro ed alcune costruzioni della cittadella meritano una visita. I giardini di Amman offrono poi eccellenti spunti di birdwatching; i piccoli migratori infatti approfittano di ogni macchia di vegetazione per rifocillarsi prima di ripartire verso le aree di nidificazione dell'Asia settentrionale. Bulbul occhibianchi, Tortore delle palme e Cornacchie grigie sono diffuse in ogni angolo della città. 2° e 3° giorno) esploreremo le regioni più interessanti intorno ad Amman. La Dibbeen Forest Wildlife Reserve è situata a nord della città e comprende una fertile vallata ed aree di bosco deciduo circondate da colline aride e rocciose; l’avifauna è in quest’area “stranamente” europea, con Scriccioli eurasiatici, Merli comuni, Luì di Bonelli, Cinciarelle, Cinciallegre, Bigiarelle, Ghiandaie (la sottospecie mediorientale atricapillus ha la testa tutta nera e la fronte bianca), Rigogoli (in migrazione), Verdoni europei e Fanelli eurasiatici. Una specie un pò più importante per noi europei occidentali è il Picchio rosso di Siria; tra i rapaci che nidificano nella foresta potremo vedere il Biancone eurasiatico, lo Sparviere eurasiatico e il Lodolaio eurasiatico. L'intera area è un corridoio preferenziale per gli uccelli da preda che si muovono lungo la valle del Giordano verso nord-est; potremo osservare Falchi pecchiaioli occidentali, Nibbi bruni, Capovaccai, Sparvieri levantini, Aquile imperiali, Aquile delle steppe, Poiane delle steppe. Il Mar Morto, situato a sud-est di Amman, ai piedi delle valle del Giordano, è un'area di grande importanza per limicoli e per altri uccelli acquatici; visiteremo le due aree umide di Kafrayn Dam e Shuna Dam, dove potremo osservare Svassi piccoli, Garzette comuni, Aironi guardabuoi, Schiribille comuni, Pavoncelle armate, Cavalieri d’Italia, Pantane, Pettegole, Albastrelli, Fratini, Piro piro culbianchi, Piro piro piccoli, Corrieri piccoli, Martin pescatori di Smirne, Martin pescatori bianconeri. Tra i piccoli Passeriformi che frequentano la rada vegetazione delle sponde del Mar Morto, potremo vedere Upupe comuni, Ballerine bianche, Cutrettole comuni, Rondini rossicce, Nettarinie di Palestina, Canapidi pallidi orientali, Averle mascherate, Averle meridionali, Calandre comuni e Ortolani comuni. Investigheremo i boschetti di tamerice di Suwayma alla ricerca di una delle colonie di Passere del Mar Morto, e forse potremo vedere anche il Francolino nero. Visiteremo la splendida città Jerash, l’antica Gerasa, situata a 30 km a nord di Amman. Jerash è la seconda attrazione turistica del paese (preceduta solamente dalle rovine di Petra). Gerasa raggiunse il suo apice all'inizio del III secolo, quando le fu conferito il titolo di colonia; potremo ammirare i magnifici resti della civiltà romana: il teatro, il tempio, l’arco di Adriano, il foro, e non è escluso che tra i monumenti zampetti o svolazzi qualche interessante specie di uccelli, come il Gruccione eurasiatico, la Tottavilla, la Sterpazzola di Sardegna, la Monachella comune e il Codinero. Verso sera potremo forse vedere qualche Civetta, della pallidissima sottospecie lilith, appollaiata sui muretti romani. |
La Valle del Giordano è uno dei principali corridoi di migrazione dei rapaci nel Vicino Oriente. La Poiana delle steppe è senza dubbio la specie più numerosa (© Dick Forsman 2012) La Passera del Mar Morto ha un nome che identifica chiaramente il suo areale (meglio, parte del suo areale, che si spinge ad ovest in Turchia e a est in Afghanistan); ne visiteremo una colonia a Suwayma, nei pressi di Amman (© Dûrzan Cîrano, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) Il Codinero, una specie diffusa anche nell'Africa Subsahariana, è un'altra specialità del Vicino e Medio Oriente che cercheremo con assiduità, anche se non dovremo metterci grande impegno: è comune, ad esempio, tra le rovine di Petra (© Dick Forsman 2012) |
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4° giorno) ci trasferiremo all'oasi di Azraq, dove trascorreremo tre giorni pernottando alla rest-house della Royal Society for Nature Conservation, l’organismo governativo che gestisce il parco. La strada che collega Amman ad Azraq corre lungo uno scabro, affascinante paesaggio desertico. Ci fermeremo a visitare i suggestivi castelli di Qasr Karana e Qasr Amra (quest’ultimo inserito nell’elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO); durante il percorso potremo incontrare specie estremamente interessanti, come il Corrione biondo, la Calandrella eurasiatica, l’Allodola codabarrata, l’Allodola beccogrosso, la rara Allodola di Dunn, la bellissima Allodola di Temminck, il Culbianco isabellino, la Monachella dorsonero, la Monachella mesta, la Monachella del basalto (la forma melanica della Monachella piangente, confinata al deserto basaltico di Giordania settentrionale e Siria), il Fringuello del deserto, lo Strillozzo. Esploreremo la vegetazione che corre lungo il corso disseccato dei numerosi wadi che solcano la regione, alla ricerca dei passeriformi migratori che trovano in essa un poco di cibo e refrigerio; potremo vedere Torcicolli eurasiatici, Bigie grosse orientali, Capinere, Codirossi comuni, Usignoli comuni, Usignoli d’Africa. In cielo grandi stormi di Cicogne bianche si alzano con le termiche che salgono dal terreno desertico. Arriveremo ad Azraq in tempo per un’escursione serale, durante la quale, con fortuna, potremmo vedere il Succiacapre isabellino. 5° e 6° giorno) l’oasi di Azraq è il più famoso "hot spot" della Giordania. L'oasi è composta essenzialmente da due parti, una zona piuttosto ampia di terre fertili e coltivate ed un'area di paludi e di terre stagionalmente allagate. AlI'interno dell'oasi vi sono due riserve naturali. Azran Shishan Wildlife Reserve e Shaumari Reserve, quest'ultima molto importante perchè è stata la sede del progetto di reintroduzione dell’elegantissimo Orice d'Arabia. Nonostante i programmi agricoli abbiano determinato un notevole impoverimento dell'avifauna dell'oasi, Azraq rimane tuttora un "must" per i birdwatcher appassionati del Vicino Oriente. La primavera e il momento migliore per visitare l'oasi e la checklist delle specie che incontreremo è davvero corposa; la varietà degli ambienti naturali di Azraq Shishan rende conto della grande varietà di uccelli: le aree semidesertiche inframezzate da stagni e da vegetazione arbustiva, le distese di fango e sabbia che circondano i laghi più grandi e le stesse aree coltivate ospitano limicoli e piccoli Passeriformi, rapaci e aironi. La specie più interessante che nidifica ad Azraq è la Pavoncella codabianca, e insieme ad essa vedremo anche Tarabusini, Sgarze ciuffetto, Aironi rossi, Albanelle pallide, Sparvieri levantini, Lodolai eurasiatici, Corrieri di Leschenault, Corrieri asiatici, Pavoncelle armate, Cavalieri d'Italia, Albastrelli, Pernici di mare orientali, Sterne zampenere, Mignattini piombati. La vegetazione che circonda l’Azraq Wetland Reserve, un pan (distesa salata) che in primavera e autunno è allagato, attrae migliaia di uccelletti, siano essi migratori che residenti; tra di essi potremmo vedere: Allodola beccocurvo, Calandrina, Calandra asiatica, Balia dal collare, Balia dal semicollare, Usignolo maggiore, Pettirosso golabianca, Cettia inquieta, Salciaiola, Forapaglie, Forapaglie castagnolo, Pagliarolo, Culbianco isabellino, Canapino pallido orientale, Canapino levantino, Canapino di Upcher, Silvia di Rüppell, Silvia di Menetries, Pettazzurro, Pendolino comune, Passera sarda, Zigolo cenerino, Ortolano grigio. Effettueremo un’uscita serale in attesa che Granduli mediterranee e del Senegal vengano ad abbeverarsi alle pozze d’acqua. Faremo un’escursione nel deserto di lava nera a nord di Azraq alla ricerca della sottospecie annae dell’Allodola del deserto, il cui piumaggio nerastro la rende perfettamente mimetica sul terreno in cui vive. Nel parco potremo vedere anche il già menzionato Orice d’Arabia, e forse qualche altra specie di mammifero: il parco ospita infatti qualche specie di gerbillo e altri roditori, lo Sciacallo dorato e persino il Lupo, ma le abitudini notturne di quasi tutte queste specie rende molto improbabile l'incontro con esse. |
Una delle più belle allodole del Paleartico Occidentale: vedremo l'Allodola di Temminck in più di una tappa del tour, quelle naturalmente dove esploreremo il semideserto roccioso, il suo habitat preferito (© Dick Forsman 2012) Specialità del deserto basaltico del nord-est della Giordania, la Monachella del basalto è in realtà una forma melanica della Monachella piangente (© Dick Forsman 2012) Le Monachelle dorsonero con l'area nera del capo ridotta ad una fascia intorno all'occhio, rappresentano la forma vittata; la Giordania è un corridoio preferenziale per la migrazione di questa specie (© Dick Forsman 2012) Il meraviglioso Orice d'Arabia è stato reintrodotto nella Shaumari Wildlife Reserve, nei pressi dell'Oasi di Azraq (© Charlesjsharp, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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7° giorno) torneremo oggi ad Amman, proseguendo poi per Kerak, dove pernotteremo. Kerak è sede di un importante fortezza, costruita dai Crociati, una tra le più belle del Vicino Oriente. Una delle soste piu importanti per il birdwatching sarà quella allo Wadi Mujib. Caratteristici del Medio Oriente e del Nord Africa, gli wadi sono i letti disseccati dei torrenti, al bordo dei quali si trova gran parte della vegetazione di queste regioni semidesertiche. La scabra vegetazione e le aree rocciose ospitano uccelli interessanti e potremmo incontrare, tra le altre specie più comuni, la Pernice delle sabbie, il Chukar, il Gruccione verde minore, il Calandro beccolungo, la Monachella del deserto, il Corvo imperiale collobruno, lo Storno di Tristram. Procedendo verso sul lungo la King's Highway avremo l'opportunità di esplorare sie le aree rocciose che si stendono ad est dell'autostrada, che le vallate fertili nella valle del Giordano; avremo così l'opportunità di incontrare molti degli uccelli che stanno migrando verso nord o che sono già intenti alla nidificazione, come ad esempio la Tortora comune, la Calandrella, il Gruccione comune, la Ghiandaia eurasiatica, la Calandrella, l'Allodola eurasiatica, la Cutrettola comune (di diverse sottospecie, inclusa la Cutrettola testanera che potrebbe diventare presto, così come almeno quattro altre sottospecie, una specie buona), la Cutrettola testagialla orientale, l'Occhiocotto, la Sterpazzola di Sardegna, la Rondine rossiccia, la Rondine comune, l'Usignolo di fiume, il Pigliamosche comune, la Passera sarda, la Passera lagia, lo Zigolo capinero, lo Strillozzo. | Petulante e vocifero, spesso razzolante per terra in piccoli gruppi, il Chukar è una pernice che potremo finalmente vedere in Giordania libera e "crocettabile", non come i Chukar reintrodotti in tutto il mondo (incluse le Hawaii!) per scopi ludico venatori (© Tilemahos Efthimiadis, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic) La Cutrettola comune è prossima allo split in (forse) cinque specie buone (cinque nuove specie per la lifelist personale senza muoversi dal computer!); in Giordania potremo vedere diverse sottospecie e ci industrieremo a controllare ogni individuo perchè potrebbe essere una Cutrettola testagialla orientale, come quella illustrata nella foto (© Dick Forsman 2012) |
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8° giorno) raggiungeremo oggi la splendida città di Petra, dove pernotteremo tre notti. Lungo il percorso ci fermeremo allo Wadi Dana, un'area molto interessante perché ospita due specie molto localizzate in Giordania: la Silvia d’Arabia e il Verzellino di Siria, che saranno naturalmente il nostro target principale, soprattutto il verzellino il cui areale di riproduzione è ristretto a Siria, Libano, Israele e Giordania. Il paesaggio di Wadi Dana è splendido, con pareti rocciose che si elevano dalla vallata dello wadi; questa riserva della RSCN (Royal Society for Conservation of Nature) ospita un'avifauna caratteristica delle aree elevate della Giordania e qui potremo vedere decine di specie interessanti, a partire dai rapaci come il Grifone eurasiatico, il Falco di Barberia; quest'area è situata lungo la rotta di migrazione dei rapaci e potremo vedere moltissime Poiane codabianca, e forse qualche Aquila imperiale, insieme alle Poiane codabianca che all'epoca del nostro tour staranno già nidificando. Tra le altre specie di Wadi Dana ricordiamo, tra migratrici e nidificanti: Upupa eurasiatica, Cuculo eurasiatico, Rondone pallido, Rondone alpino, Rondone minore, Rondine montana rupicola, Corvo imperiale codaventaglio, Averla mascherata, Averla capirossa, Ortolano grigio, Zigolo cenerino, Zigolo striolato (ex Zigolo delle case: le popolazioni orientali sono state inglobate nella nuova specie).
9° e 10° giorno) la visita alla città di Petra sarà uno dei momenti culminanti del tour e non solo per il birdwatching che vi faremo. Anche il più appassionato naturalista "perderà" un poco del suo tempo, riponendo il binocolo, per ammirare gli spettacolari resti dell'antica capitale del regno nabateo. Conosciuta con il name arabo di Uadi Musa (valle di Mosè), Petra sorgeva in un anfiteatro naturale circondato da alti roccioni e difeso da strette gole: vi si accedeva infatti da una sola via, lunga circa 4 km, ricavata dal letto disseccato del torrente Siq. Petra toccò il suo massimo splendore sotto il regno nabateo (I° secolo dopo Cristo); le successive dominazioni romane e islamiche ne videro il declino. Le sue rovine furono riscoperte nel 1812 e i grandi scavi degli anni ‘30 e ‘50 del secolo scorso riportarono alla luce le splendide testimonianze del suo illustre passato. L'eccezionale ricchezza di Petra è oggi testimoniata dal grande numero di tombe rupestri con facciate scolpite nella roccia, dagli imponenti resti della città (palazzi, mercati, teatri, templi), dai luoghi di culto all'aperto sulla cima dei monti. Ed in mezzo a queste memorie architettoniche della storia antica non sarà meno suggestivo l'incontro con i mille uccelli che vivono, indisturbati, in questa splendida area, il più importante dei quali è il grazioso Ciuffolotto roseo del Sinai, una specie estremamente localizzata nel Vicino Oriente che, con un pò di fortuna, potremo vedere abbeverarsi alle pozze della città antica. Effettueremo escursioni nelle aree rocciose intorno a Petra e potremo vedere Aquile anatraie minori e maggiori, Aquile minori, Tortore del Namaqua, Codirossoni eurasiatici, Passeri solitari, Pigliamosche pettirosso, Passere di roccia. Usciremo entrambe le sere per cercare due gufi: l’Assiolo eurasiatico e il ben più raro Allocco di Hume, il più localizzato Strigiforme del Paleartico Occidentale; accompagnati dalla nostra guida locale, che conosce il punto preciso dove l’allocco si apposta per cacciare, avremo l’opportunità di vedere da vicino e fotografare questa splendida specie. |
Durante il tour potremmo vedere quattro specie di averle interessanti, per noi europei occidentali; una di queste è l'Averla mascherata (© Dick Forsman 2012) Pur se non così ambita come le Averle mascherata e isabellina, la (anche) nostra Averla capirossa sarà una gradevole aggiunta alla lista (© Dick Forsman 2012) Uno dei top-bird del tour, il Ciuffolotto roseo del Sinai; fortunatamente è abbastanza comune nelle aree meridionali del paese, soprattutto a Petra dove, provvisti di un briciolo di fortuna, potremo vederlo abbeverarsi alle pozze lungo il sentiero che porta alle aree più elevate del sito (© Alastair Rae, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic) |
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11° e 12 giorno) trasferimento allo Wadi Rum, dove pernotteremo due notti in un hotel costituito da tende, nello stile dei beduini del deserto; sarà un’avventura suggestiva, dormire sotto il cielo stellato del deserto in una delle meraviglie naturali del Medio Oriente, dopo aver visto le dune di sabbia e le rocce colorarsi di rosa e di rosso alla luce del tramonto. Lo Wadi Rum, detto anche Valle della Luna, è una vallata scavata nei millenni dallo scorrere di un fiume nel suolo sabbioso e di roccia: effettueremo escursioni in jeep per ammirare le meravigliose incisioni rupestri lasciate dai Nabatei, e avremo naturamente ottime chance di vedere molti rapaci, primi fra tutti due specie "africane" come l'Avvoltoio orecchiuto e l'Aquila di Verreaux, ma anche il Biancone eurasiatico, l'Aquila di Bonelli, la Poiana codabianca, il Grillaio e il Lanario. Vedremo anche numerose specie di Passeriformi, tra cui Monachelle codabianca. Con una grande dose di fortuna potremo vedere tre specie di rapaci estremamente localizati in Medio Oriente, gli “africani” La sera avremo occasione di (ri)vedere il Succiacapre isabellino e l’Allocco di Hume. | Nell'epoca della fotografia elettronica, molte identificazioni vengono fatte a posteriori (perdendo un poco di valore, secondo me); considerato che non è mai facile identificare una femmina di Gheppio da una di Grillaio, poter analizzare le unghie (!) dell'animale in questione è risolutivo; gli artigli della bestiola appollaiata sono cerei, quindi... (© Subramanya C K, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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13° e 14° giorno) raggiungeremo oggi Aqaba, suI golfo omonimo, dove trascorreremo due notti. Aqaba contende ad Eilat, ad un passo al di là del confine con Israele, la fama di più importante area mediorientale per la migrazione dei rapaci. In effetti Eilat, in virtù della sua posizione geografica, costituisce un corridoio preferenziale per i rapaci che migrano verso nord, e avremo l’opportunità di vedere grandi stormi di uccelli da preda con molte specie diverse. I più intraprendenti potranno esplorare i fondali del Mar Rosso, con audaci immersioni, ma anche i più pigri potranno godere dello spettacolo sottomarino in virtù della gita che effettueremo su un battello dotato di un fondo trasparente. Le acque di Aqaba sono davvero favolose ed evocano i più famosi Mari del Sud: coralli e madrepore, praterie erbose sottomarine e pesci multicolori, davvero un paesaggio da favola! Il seawatching sarà molto ricco: Pellicano bianco, Sula bruna, Garzetta del reef occidentale, Airone striato, Gabbiano occhibianchi, Gabbiano di Pallas, Gabbiano roseo, Zafferano, Gabbiano del Caspio, Gabbianello, Fraticello, Sterna maggiore. In una zona umida del’entroterra vicino alla città potremo vedere, oltre a quelle già incontrate in precedenza, altre specie di uccelli legati all’acqua, come Tuffetto comune, Gallinella d’acqua, Folaga, Gambecchio nano, Piro piro boschereccio, Fratino. Così come ad Eilat, i giardini di Aqaba ospitano, in primavera e autunno, numerosi migratori, che si aggiungono alle specie residenti nel golfo: Gruccione guanceblu, Garrulo d’Arabia, Monachella monaca (la specialità di Aqaba), Pispola golarossa, Monachella di Cipro (rara), Prinia gracile, Trombettiere. Potremo vedere anche due specie introdotte che frequentano le aree giordane e israeliane del Golfo di Aqaba, il Parrocchetto dal collare e la Cornacchia delle case. Effettueremo due uscite serali alla ricerca di gufi e succiacapre: anche qui potremo vedere l’Allocco di Hume e, con fortuna, il raro Succiacapre di Nubia. 15° giorno) un breve volo intemo ci porterà ad Amman, dove ci imbarcheremo suI volo che ci riporterà in Italia. Arrivo nel tardo pomeriggio e fine del viaggio. |
Aqaba contende ad Eilat la fama di birdwatching hot-spot del Mar Rosso. Avremo conferma di ciò esplorandone le coste, le lagune e le aree di steppa e deserto che la circondano, trovando in ogni ambiente un'avifauna ricca e interessante. Delle quasi ottanta specie di uccelli acquatici che potremmo vedere, tra aironi, anatidi, limicoli, ralli, sterne e gabbiani, il Gabbiano occhibianchi è una delle più ambite (© Dick Forsman 2012) La Garzetta del reef occidentale, diffusa lungo tutte le coste del Mar Rosso, è un'altra delle specie importanti di Aqaba (© Ennio Bezzone) |