19 - 26 marzo 2016 partecipanti al tour: Mauro Bailo, Lionella Bracelli, Enrico Bresciani, Stefania Capelli, Massimo Castrini, Paolo Faifer, Giorgio Feroldi, Arturo Gargioni, Carla Guarnieri, Massimo Marcone, Giorgio Mutti, Stefano Mutti, Silvio Sommazzi |
Itinerario Si sente da molto lontano, ci dà il tempo di immaginare la lucente littorina che lo getta nel cielo, e quando lo abbiamo a pochi passi, fortissimo ed acuto, sparisce in un istante. Per motivi meramente economici abbiamo preso un volo serale che ci ha costretto a pernottare nell’aeroporto di Helsinki, un lindo e supermoderno edificio memorabile solo per le peggiori patatine fritte che abbia mai mangiato in vita mia. La coincidenza per Ivalo partiva in perfetto orario e ciò che vedevo stendersi sotto la pancia metallica dell’aereo lasciava presagire dove e come avremmo fatto di lì a poco birdwatching: vedevo infatti solo neve e ghiaccio, intuivo i contorni di laghi e il corso serpiginoso dei fiumi, ma tutto era sepolto in un mare di bianco. Per la prima volta in vita mia sono atterrato in un aeroporto senza uccelli; il gioco della “prima specie del tour” è rimasto senza soluzione fino a quando, una mezz’ora, dopo abbiamo incrociato una Gazza comune che sfarfalleggiava sulla taiga innevata. Strana bestia per il Grande Nord, ma così è stato. Kaamanen, la prima tappa del viaggio, è stata raggiunta in poco più di un’ora e, tempo di sbarcare i bagagli, la truppa era assiepata nel giardino dietro l’hotel, un lodge giustamente celebre tra i birdwatcher e, soprattutto, i fotocacciatori, per le mangiatoie sistemate dai proprietari nel bosco retrostante. Si potrebbe discettare sulla non completa genuinità delle foto scattate ad uccelli attratti artificiosamente con gomitoli di semi e palle di sugna, ma le foto ottenute si sono rivelate splendide. Il Ciuffolotto delle pinete è un animale molto schivo durante la stagione riproduttiva, ma in inverno apprezza assai i banchetti imbanditigli dagli umani e una decina di essi svolazzavano freneticamente, lampi di carminio, dai rami alle tavole, e i fotografi hanno avuto tempo di scegliere con calma lo scatto migliore, quello più naturale, senza traccia dell’interferenza umana. Al Neljan Tuulen Tupa abbiamo visto anche Ghiandaie siberiane, Cince siberiane, Cince alpestri, Cinciallegre, Organetti artici, Ciuffolotto eurasiatici e Verdoni europei. Animali di altra classe (zoologicamente parlando) sono state un simpatico Scoiattolo rosso e una paciosa Renna che attraversava tranquillamente il bosco. La sera chi di noi ha dimostrato la migliore tolleranza al freddo è stato ricompensato dal bagliore smeraldo dell’Aurora Boreale. La mattina successiva siamo partiti per il Varangerfjord, lasciandoci definitivamente alle spalle l’unico fazzoletto di taiga esplorata durante l’intero viaggio. Da qui innanzi solo tundra, solo neve , solo rocce. E il mare, naturalmente. La suggestione della tundra innevata è difficilmente rendibile a parole, ma forse le fotografie della galleria possono aiutare. E i giorni passati ad esplorare le coste del Varangerfjord possono essere considerati un’altra metafora della vita: oggi una luminosa giornata graziata da un sole scintillante e domani una vorticosa tormenta, con la neve sottile e dura come sabbia che colpsce dolorosa la poca pelle nuda che trova a disposizione. Avremmo pernottato due notti a Vadso, cittadina a metà del Varangerfjord e poco prima di arrivare a destinazione abbiamo visto un branco di un centinaio di Pernici bianche nordiche e, finalmente (sic!) un bel po’ di Passere oltremontane, insieme a Gazze comuni e Cornacchie grigie, tanto per citare due dei Corvidi più rari del mondo. Le coste e le acque aperte del Varanger ci hanno offerto poi le prime specialità marine, in un turbinio di branchi e stormi affaccendati a cercar da mangiare, chiassosamente litigiosi: Piovanelli violetti (l’unico limicolo del tour), Gabbiani nordici, Zafferani, Mugnaiacci, Gabbiani glauchi, Gabbiani tridattili, qualche Uria nera, Cormorani comuni, un’eccezionale prolusione alle magnificenze del giorno dopo. Che il giorno dopo si sono presentate in forme e colori di Edredoni comuni, Edredoni di Steller, Re degli edredoni e Morette codone (l’unica anatra più bella in inverno che in estate). Uno dei pezzi forti più attesi era la gita all’isolotto di Hornoya, un quartiere residenziale di urie, gabbiani e marangoni. Hornoya è probabilmente più bella d’estate, quando tutti gli appartamenti sulla scogliera sono occupati da migliaia di uccelli nidificanti e la tundra è trapuntata di fiori artici, ma l’esperienza che abbiamo vissuto è stata comunque memorabile: nei disegni imperscrutabili del buon dio c’era scritto che al nostro arrivo sullo scoglio si dovesse scatenare una tempesta; e così abbiamo camminato sulla neve alta, nella neve che mulinava e ci siamo dati da fare a sbinocolare sui grandi stormi di alche che volavano frenetiche e sguazzavano sul mare, incuranti delle temperature polari, e abbiamo visto Urie comuni (quasi tutte della varietà “dalle redini”), Gazze marine comuni, Urie di Brünnich, Pulcinella di mare, Marangoni dal ciuffo. E’ stata dura ma dopo un po’ le nubi si sono aperte, la neve si è posata e, come la colomba alla fine del diluvio universale, si è levato alto sulle nostre teste il premio assoluto delle faticosa giornata, il più grande, possente e ambito falco europeo, il Girfalco. Da Vadso abbiamo raggiunto Kongsfjord, un villaggio di quattro case a nord-ovest del Varangerfjord, uno degli ultimi avamposti della Norvegia artica, un angolo delizioso. Il nostro lodge, non meno delizioso, è gestito da una nostra connazionale la quale, salutandoci calorosamente, ci ha dimostrato come tutto sia relativo; in questo caso si parla di freddo e caldo e la foto della galleria la quale la immortala a mezze maniche tra tre orsi impellicciati spiega cosa intendo dire. Il giorno dopo, l’ultima giornata piena in Norvegia, abbiamo esplorato la regione tra Kongsfjord e Berlevag, ultimo lembo di terra abitata da umani della penisola. Un uccellino lontano, piazzato su un pinnacolo di roccia aumentava rapidamente di dimensioni man mano che ci avvicinavamo e presto ha assunto i contorni e le fattezze di una possente Aquila di mare, che ci ha permesso anche, bontà sua, di scattare ottime fotografie. E poco prima di arrivare a Berlevag abbiamo visto l’animale che ci ha fatto fremere e palpitare più di tutti gli altri; che è stato un non-uccello, una bestia di altra classe (sempre zoologicamente parlando): un cetaceo, una balena, quella che con una definizione alquanto stupida (e non solo in italiano, come spesso accade, ma anche nella lingua ufficiale della scienza, l’inglese) viene caratterizzata dall’epiteto “assassina”. E cosa dovrebbe fare per mangiare, andare a comprare al supermercato la carne di cui si nutre, l’Orca? Quattro pinne nere e triangolari ci hanno fornito, forse (e ci perdoni il dio dei birdwatcher) l’emozione più grande e pura del viaggio. Il giorno dopo, sulla strada del ritorno, abbiamo visto la penultima specie del viaggio, un interessantissimo Gabbiano d’Islanda, molto, molto meno comune del simile Gabbiano glauco. E il dio dei birdwatcher, che evidentemente ci aveva perdonato l’entusiasmo per l’Orca, ci ha regalato, poco prima che i giochi fossero fatti, il gufo più bello e imprevedibile del Grande Nord; e non uno, né tre, né sette, poiché sono state ben dieci le Ulule che abbiamo visto! E persino il piccolissimo rimpianto di vederle tutte su artefatti umani, piloni elettrici, è stato spazzato via pochi minuti prima di riconsegnare i pulmini: un’arcignissima Ulula piazzata su un abete ha salutato il gruppo, invitandolo, silente, a ritornare; pare che metterà una buona parola con la sua grossa e canuta zia, che si faccia trovare, una buona volta! |
Lista sistematica Uccelli Strolaga maggiore Gavia immer Great Northern Loon Un individuo nelle acque antistanti Vadso Marangone dal ciuffo Phalacrocorax aristotelis European Shag Una cinquantina a Hornoya e un centinaio tra Kongsfjord e Berlevag Cormorano comune Phalacrocorax carbo Great Cormorant Visto lungo tutto il Varangerfjord, con una conta massima di 30 individui a Vardo Sula settentrionale Sula bassana Northern Gannet Una nei pressi di Berlevag Germano reale Anas platyrhynchos Mallard Visto sempre lungo il Varangerfjord, con una conta massima di 20 nelle sue aree occidentali Re degli edredoni Somateria spectabilis King Eider Visto più volte ad ovest e est di Vadso; conta massima 100 individui Edredone comune Somateria mollissima Common Eider L'anatra più comune; un gruppo di 1000 e più individui a Vadso Edredone di Steller Polysticta stelleri Steller's Eider Il gruppo più grosso di 50 individui è stato visto a Vadso, ma abbiamo registrato questa splendida anatra anche a Batsfjord e a Vardo Moretta codona Clangula hyemalis Long-tailed Duck Regolare lungo tutto il fiordo. Conta massima di 50 individui Orco marino Melanitta fusca Velvet Scoter Un individuo nella parte più occidentale del Varanger Smergo minore Mergus serrator Red-breasted Merganser Regolare lungo tutto il fiordo. Conta massima di 30 individui all'inizio del Varanger Pernice bianca nordica Lagopus lagopus Willow Ptarmigan Un gruppo di circa un centinaio lungo la strada da Kaamanen a Vadso. Sei lungo il ritorno da Kongsfjord Pernice bianca comune Lagopus muta Rock Ptarmigan Due tra Vadso e Kongsfjord Uria comune Uria aalge Common Murre Migliaia (stimate a più di 10.000) a Hornoya Uria di Brünnnich Uria lomvia Thick-billed Murred Almeno quattro quelle che siamo riusciti a identificare a Hornoya, ma presumibilmente più numerose Uria nera Cepphus grylle Black Guillemot Gazza marina comune Alca torda Razorbill Una cinquantina a Hornoya Pulcinella di mare Fratercula arctica Atlantic Puffin Una cinquantina a Hornoya Aquila di mare Haliaeetus albicilla White-tailed Eagle Sette nel tragitto tra Vadso e Berlevag Piovanello violetto Calidris maritima Purple Sandpiper Circa trecento nelle aree pi occidentali del fiordo e un centinaio a Hornoya Gabbiano nordico Larus argentatus Herring Gull Tanti e ubiquitari lungo il fiordo. Almeno 5.000 a Vardo e Hornoya Gabbiano tridattilo Rissa tridactyla Black-legged Kittiwake Un centinaio a Hornoya, di cui molti già sul nido. Visti anche a Vadso e Berlevag Mugnaiaccio Larus marinus Great Black-backed Gull Visto regolarmente lungo tutto il fiordo. Conta massia una cinquantina a Varangebotn Zafferano Larus fuscus Lesser Black-backed Gull Soltanto uno tra Varangebotn e Vadso Gabbiano glauco Larus hyperboreus Glaucous Gull Presente in piccoli numeri lungo tutto il fiordo. Numero massimo giornaliero: 10 a Vardo Gabbiano d'Islanda Larus glaucoides Iceland Gull Un immaturo a Batsfjord Piccione selvatico Columba livia Rock Pigeon Una decina nelle regioni occidentali del fiordo e una decina a Vardo Ulula Surnia ulula Northern Hawk Owl Dieci individui lungo la strada tra Kongsfjord e Ivalo Girfalco Falco rusticolus Gyrfalcon Uno a Hornoya Gazza comune Pica pica Eurasian Magpie Osservata tutti i giorni, sia nella taiga che nella tundra. Conta massima giornaliera: 10 tra Kaamanen e Vadso Corvo imperiale comune Corvus corax Common Raven Visto lungo tutto il tour tranne che a Kaamanen. Conta massima giornaliera: 30 a Vardo/Hornoya Cornacchia grigia Corvus cornix Hooded Crow Ubiquitaria. Tra Kaamanen e Vadso 100 individui in un solo giorno Cincia alpestre Poecile montanus Willow Tit Vista solo a Kaamanen: 4 individui Cincia siberiana Poecile cinctus Siberian Tit Vista solo a Kaamanen: 10 individui circa Cinciallegra Parus major Great Tit Due a Kaamanen. Una in due diverse località del fiordo Zigolo delle nevi Plectrophenax nivalis Snow Bunting Cinque individui tra Vadso e Kongsfjord Ciuffolotto delle pinete Pinicola enucleator Pine Grosbeak Una decina, tra maschi e femmine (ma presumibilmente più numeroso) a Kaamanen Ciuffolotto eurasiatico Pyrrhula pyrrhula Eurasian Bullfinch Uno a Kaamanen Verdone europeo Chloris chloris European Greenfinch Dieci a Kaamanen e qualche individuo singolo lungo il Varangerfjord Organetto artico Acanthis hornemanni Arctic Redpoll Due a Kaamanen Passera comune Passer domesticus House Sparrow Un centinaio tra Kaamanen e Vadso; poi piccoli numeri lungo il fiordo Mammiferi Scoiattolo rosso Sciurus vulgaris Eurasian Red Squirrel Tre a Kaamanen Lepre montana Lepus timidus Mountain Hare Una nei pressi di Vadso Volpe rossa Vulpes vulpes Red fox Una nei pressi di Vadso Orca Orcinus orca Killer Whale Quattro tra Kongsfjord e Berlevag Foca grigia Halichoerus grypus Grey Seal Una a Vardo e una tra Kongsfjord e Berlevag |