Australia Meridionale & Tasmania | |||||||
diavoli e vagabondi | |||||||
23 settembre - 13 ottobre 2016
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Il Diavolo di Tasmania è endemico dell'isola omonima. Dopo la scomparsa del Tilacino è il carnivoro marsupiale di maggiori dimensioni. Avremo occasione di vederlo numerose volte durante la nostra permanenza in Tasmania (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
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Australia Meridionale & Tasmania | Australia Orientale & Ayers Rock | Australia Occidentale & Kimberley |
Itinerario dettagliato | |||||
1° giorno) volo Milano - Melbourne, con partenza in serata. 2° giorno) arrivo in serata a Melbourne e trasferimento a Ferntree Gully, dove pernotteremo tre notti. La varietà di habitat che caratterizza la regione intorno a Melbourne rende conto del gran numero di uccelli che vedremo nei primi giorni della nostra avventura australiana: entro pochi chilometri dal centro abitato potremo esplorare praterie, paludi, lagune, costa marina, foreste di felci. 3° giorno) esploreremo oggi il Dandenong Range, una catena di montagne che raggiunge i 633 metri e che si estende a pochi chilometri ad est di Melbourne. Visiteremo due riserve, la Sherbrooke Forest Park e il Ferntree Gully Forest Park. Le Dandenong sono ricoperte da splendide foreste di felci che ospitano decine di specie interessanti, alcune di esse molto elusive e localizzate, prima fra tutte l’Uccello lira superbo, dalla fantastica coda e dalle straordinarie vocalizzazioni: per garantirsi le attenzioni della femmina, questo bellissimo uccello imita gli uccelli che vivono intorno a lui (il suo repertorio può contare fino a trenta specie) e non solo: l’animale è capace di imitare suoni non “naturali” che può aver ascoltato nei dintorni, come quello dell’otturatore di una macchina fotografica o di una motosega! (potete divertirvi ad ascoltarlo su Youtube). Tra le altre specie che potremo vedere in questa regione ricordiamo alcuni splendidi pappagalli, come il Pappagallo re australiano, la Rosella cremisi, la Rosella orientale, il Lorichetto capoviola, come l’Alabronzo di macchia, il chiassoso Kukaburra sghignazzante (il più celebre martin pescatore australiano), lo Scricciolo di macchia beccogrosso, il Beccospino bruno, un manipolo di succiamiele, come i Succiamiele guancebianche, nucabianca e semilunare, lo Spinorinco orientale (un altro bellissimo succiamiele), la Manorina campanara, le Petroica rosa e scarlatta, lo Zufolatore oliva, la Cinciaverla crestata (un poco simile alle nostre cince), l’Uccello frustino orientale (la voce assomiglia proprio allo schiocco di una frusta). Faremo un sopralluogo ad un’area umida dove potremo vedere il Germano del Pacifico, l’Anatra crinita, la Folaga comune e la Gallinella fosca. Nella vegetazione che circonda la palude potremo vedere altri meravigliosi pappagalli, come il Galah, il Lorichetto arcobaleno, il Cacatua crestazolfo; e poi vedremo molte specie di piccoli e graziosi passeriformi, come il Rampichino golabianca, il Rampichino cigliarosse (molto più raro del precedente), il Tordo averla grigio, la Petroica gialla, il Codaventaglio rossiccio, il Diamante cigliarosse. |
Una delle gioie del birdwatching in Australia è rappresentata dall'incontro con i pappagalli. Molte delle specie sono brillantemente colorate, come questo endemico Pappagallo re australiano. In Australia vivono circa cinquanta specie e con un pizzico di fortuna potremo vederne una ventina (© Tatter, Creative Commons Attribution 2.0 Generic) La Rosella cremisi è un altro fantastico pappagallo endemico, diffuso nelle regioni orientali dell'Australia (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) I Meliphagidae sono una famiglia di passeriformi diffusa dalle Molucche alla Nuova Guinea. L'Australia fa la parte del leone con un centinaio di specie, suddivise in gruppi più o meno omogenei dai nomi bizzarri quali bargigliuti, uccelli frate, becchidritti e mizomele. Uno dei più graziosi succiamiele è questo Succiamiele semilunare (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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4° giorno) ci recheremo oggi a Phillip Island, a 150 km a sudest di Melbourne. L’isola è sede di un famoso circuito, dove si corre ogni anno una altrettanto famosa gara motociclistica. Ma lo scopo della nostra visita qui è l’altrettanto celebre attrazione, la “penguin parade”, la parata dei piccoli e graziosi Pinguini minori che la sera rientrano alle colonie della terraferma dalle nuotate della giornata. I piccoli animali, dal piumaggio blu-grigio (sono chiamati anchi Pinguini azzurri) saltano fuori dalle onde come il tappo da una bottiglia di spumante, e camminano poi, teneri e ridicoli, sulla spiaggia verso il loro nido. Oltre alla parata dei pinguini avremo l’opportunità di vedere anche alcune specie molto difficili in altre aree dell’Australia meridionale, come il Corriere monaco e l’Oca di Cape Barren, specie entrambe endemiche. Tra gli altri uccelli dell’isola potremo vedere anche l’Alabronzo comune (una piccola e bellissima tortora), lo Scricciolo fatato superbo (nomen omen), il Succiamiele piumebianche, il Pettirosso flammeo. Torneremo a Ferntree Gully in tarda serata. |
Il pezzo forte dell'escursione a Phillip Island sarà la parata dei Pinguini minori, il più piccolo e grazioso tra le diverse specie dei pinguini. Conosciuta anche con il nome di Pinguino azzurro per i riflessi del piumaggio, questa specie è endemica di Australia e Nuova Zelanda (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) L'Australia è la patria di numerose famiglie endemiche, tra cui quella dei Maluridae, i cosiddetti "scriccioli fatati". Poche specie di uccelli, con qualifiche come superbo, meraviglioso, magnifico, hanno lo stesso diritto all'epiteto di questo uccelletto, lo Scricciolo fatato superbo, confinato al sud-est dell'Australia (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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5° giorno) scenderemo oggi verso sud-est, raggiungendo in serata Cape Otway, dove pernotteremo. Inizieremo una densa giornata di birdwatching con la visita alla Werribee Sewage Works, una stazione di pompaggio delle acque reflue della città, nella quale si sono creati ambienti straordinariamente ricchi di uccelli acquatici (e molti di questi endemici): le distese di fango, paludi, canneti e lagune ospitano svassi, anatre, ralli e limicoli, facendo di quest’area una mecca per il birdwatching. Potremo vedere quanto segue: Tuffetto australasiatico, Svasso canuto, Pellicano bianco australiano, Mestolone australiano, Gobbo beccazzurro, Gobbo muschiato, Cigno nero, Casarca australiana, Alzavola castana, Alzavola grigia, Airone bianco maggiore, Garzetta comune, Spatola reale, Spatola beccogiallo, Ibis paglierino, Ibis bianco australiano, Rallo di Lewin, Rallo bandecamoscio, Pavoncella mascherata, tre splendidi limicoli endemici come il Corriere capirosso, il Cavaliere fasciato e l’Avocetta collorosso, un manipolo di limicoli che svernano in Australia, come il Chiurlo orientale, il Piro piro codagrigia, il Gambecchio collorosso, il Piovanello siberiano, il Corriere doppiabanda, il Piro piro siberiano, la Pantana eurasiatica, l’Albastrello, il Piovanello. Sulle paludi, a caccia di uccelli e mammiferi, volano anche numerose specie di rapaci, come il Nibbio australiano, il Nibbio fischiatore, l’Albanella australasiatica, l’Albanella macchiata, l’enorme Aquila cuneata, l’Aquila minuta, il Falco bruno, il Gheppio australiano. Proseguiremo lungo la costa fino a Geelong, dove faremo un po’ di seawatching; potremo vedere l’Albatros cauto, la Sula australasiatica, la Berta codacorta, il Cormorano faccianera, il Cormorano nero, il Cormorano bianconero minore, il Cormorano bianconero maggiore, il Cormorano comune, la Beccaccia di mare fuligginosa, la Beccaccia di mare bianconera, il Gabbiano del Pacifico, il Gabbiano argentato, la Sterna crestata, la Sterna fatata, la Sterna maggiore, il Mignattino piombato. Potremo vedere anche numerose specie di passeriformi, delle quali ricordiamo le più importanti: la Rondine benvenuta, la Rondine fatata, la Cisticola testadorata, l’Erbarolo minore, il Succiamiele canoro, il Succiamiele di New Holland, il Bargigliuto di macchia, lo Scricciolo di macchia dai sopraccigli, l’Uccello macellaio grigio. La strada che da Geelong costeggia l’Oceano Pacifico, si chiama Great Ocean Road: essa attraversa ambienti estremamente interessanti per il birdwatching e ci fermeremo ogni volta che vedremo qualcosa di interessante. | Durante la nostra escursione alla zona umida di Werribee Sewage Works faremo un birdwatching trionfale, per numero di specie e soprattutto per bellezza delle specie suddette. Ecco qui qualche esempio: una femmina di Casarca australiana (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)... ...una più sobria Oca di Cape Barren, peraltro molto interessante perchè molto localizzata nel sud-est dell'Australia (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)... ...due meravigliosi Cavalieri fasciati, che, come ben si può vedere, sono vicini parenti del nostro Cavaliere d'Italia (© Helenabella, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)... ...e un Corriere capirosso, anche questo reminiscente di una nostra bestiola, il Fratino (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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6° giorno) all’Otway National Park visiteremo la locale foresta di eucalipti, che ospita una poplazione realmente selvatica del grazioso Koala; non mancheranno neanche gli uccelli: sulle scogliere a picco sull’oceano nidifica il Falco pellegrino e nella vegetazione dell’entroterra potremo vedere il Pappagallo aliblu, lo strano Emuro meridionale, il Beccospino groppagialla, il Currawong grigio (una specie di corvo). Ma l’uccello più importante di quest’area è il Beccoriccio rossiccio, la cui unica popolazione in Australia è confinata alle coste di questa zona (ne esisteva una piccola popolazione nel sud-ovest dell’Australia, ma probabilmente oggi è estinta); pur essendo di dimensioni relativamente grandi (fino a 27 centimetri di lunghezza), l’animale si mantiene quasi sempre al coperto della fitta macchia costiera. Ci dirigeremo poi verso nord, per raggiungere Deniliquin, dove ci aspetta uno dei momenti più suggestivi del tour, la “caccia” al Vagabondo delle pianure. Lungo il percorso ci fermeremo ad un appezzamento di eucalipti, dove cercheremo, tra le altre numerose specie dell’area, l’Astore bruno, il Pardaloto striato, il Succiamiele becconero e il Succiamiele testabruna. Ci fermeremo nella regione di Deniliquin sette giorni, pernottando le prime tre notti nella città stessa. |
Gli scriccioli emù, o emuri, anch'essi Maluridae, devono il loro nome al piumaggio della coda, sciolto e senza rachide, somigliante alle penne dell'emù. In qualche maniera l'uccelletto più piccolo d'Australia ha qualcosa in comune con quello più grosso. La specie raffigurata nella foto è l'Emuro meridionale (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) Anche i Pardalotidae sono una famiglia endemica dell'Australia; se ne contano quattro specie e con un pò di fortuna potremo vedere le tre a disposizione (una vive solo in Australia settentrionale). Quello raffigurato nella foto è un Pardaloto striato (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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7° giorno) oggi sarà una lunga giornata, che terminerà con l’incontro, sotto le stelle, con il “vagabondo delle pianure”. Visiteremo di prima mattina una foresta di “River Red Gum”, una specie di eucalipto, l’Eucalyptus camaldulensis (è curioso notare come il nome di questa pianta derivi dal giardino del monastero di Camaldoli, vicino a Napoli, da dove pervenne la prima descrizione scientifica della specie!): in questa foresta cercheremo due specie altamente localizzate, quali il Pappagallo superbo e lo Zufolatore di Gilbert. Altre specie che frequentano questa foresta sono la Sittella varia, il Garrulo cigliabianche, le Petroiche monaca e capirossa, il Diamante diamantino (un’estrilda australiana) e un manipolo di acantize (esiste una specie di acantiza per ciascuno dei vari habitat d’Australia, le acantize sono la quintessenza di quelli che vengono chiamiati LBJ, “piccoli uccelli bruni”, vere e proprie sfide per la bravura identificativa dei birdwatcher). Potremmo vedere anche l’elusiva Quaglia tridattila pittata. Torneremo a Deniliquin verso l’una del pomeriggio e dopo pranzo, verso le tre, ripartiremo alla volta delle pianure a nord delle città, fermandoci ad esplorare I vari ambienti che incontreremo; raggiungeremo un appezzamento di “boree” (Acacia pendula) dove potremo vedere un buon numero di succiamiele, tra cui i Succiamiele guancespinose, striato e canoro e, soprattutto, il Succiamiele pittato. Altre specie sono il Pappagallo facciablu, la Rondine boschereccia faccianera e il Trillatore alibianche. Più a nord incontreremo una boscaglia di “black box” (Eucalyptus largiflorens), casa di uno degli uccelli più interessanti d’Australia, l’Egotele australiano (gli egoteli, famiglia Aegothelidae, sono un bizzarro incrocio tra gufi e succiacapre); insieme all’egotele potremo vedere altre specie, come la Gerigone occidentale, l’Acantiza groppacastana, il Beccuccio e la Facciabianca meridionale. Prima di raggiungere le piane dove aspetteremo la notte per il “vagabondo” ci fermeremo in un’area di dune ricoperte da pini e piante di diverse specie eremophila (dalle parole greche eremos, deserto, e phileo, amore, che alludono all’adattamento delle specie in oggetto per gli ambienti aridi): se la vegetazione dunale sarà in fioritura, potremo vedere un gran numero di specie di uccelli, tra cui il grazioso Succiamiele nero e la Rondine dorsobianco, una delle rondini più belle del mondo. Arrivati a destinazione nelle pianure, se le piogge stagionali fossero state sufficienti, sentiremo risuonare i canti della Lodola canterina bruna (nulla a che vedere, dal punto di vista tassonomico, con le nostre allodole) e l’Allodola australasiatica, insieme a quelli del bellissimo Scricciolo fatato alibianche. Sulla prateria volano Albanelle macchiate e Falchi neri, mentre nelle aree con vegetazione più abbondante potremmo vedere Pavoncelle fasciate, Pernici di mare australiane e Corrieri australiani. Quando sarà caduta la notte, a bordo della nostra jeep spazzeremo con i fasci delle torce la pianura fino a quando non illumineremo, di solito “congelato” a terra, l’oggetto delle nostre ricerche, il Pedionomo errante, una specie endemica dell’Australia, talmente poco affine ad altri gruppi di uccelli terricoli apparentemente simili, che i tassonomisti lo hanno collocato, dopo averlo avvicinato in passato ai ralli e alle quaglie tridattile, in una famiglia a sé stante, i Pedionomidae: dai recenti studi sul DNA risulta che questa specie è vicina alle jacane! L’osservazione sotto il cielo stellato del vagabondo sarà la ciliegina sulla torta di oggi: speriamo di poter vedere una femmina, molto più vistosa e bella del maschio (il piumaggio più ricco e colorato nelle femmine è tipico di tutte quelle specie, come ad esempio i falaropi e i beccaccini dorati, in cui la cova è a carico del maschio, cosicchè la femmina possa andare a “sgallettare” in giro per assicurarsi l’accoppiamento con altri maschi). Con fortuna potremo vedere anche la Quaglia delle stoppie, il Barbagianni comune e forse anche un piccolo mammifero, un grazioso marsupiale simile ad un topo, il Topo marsupiale codagrassa. |
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8° giorno) visiteremo di prima mattina una zona umida dove incontreremo il Tarabuso australasiatico e il Tarabusino comune (la sottospecie locale è un po’ più scura della nostra), quattro specie di ralli: Gallinella codanera, Schiribilla grigiata, Schiribilla uniforme e Schiribilla australiana, il bellissimo Corriere zamperosse e una varietà di anatre tra cui la graziosissima Anatre guancerosa. Torneremo per pranzo a Deniliquin e nel pomeriggio visiteremo un’altra area di foresta di River Red Gum, con l’obiettivo di vedere l’impressionante Boccadirana fulvo (una sorta di succiacapre dalle straordinarie capacità di mimetizzazione: a volte “quel” pezzo di legno che spunta dal tronco di un eucalipto apre gli occhi facendoci capire che non era proprio un ramo d’albero). Vedremo anche uccelli un po’ più colorati, come il Martin pescatore azzurro e la Ghiandaia marina orientale. Esploreremo le rive di un lago dove potremmo vedere, oltre a specie di limicoli e anatidi già visti (probabilmente) a Werribee, la rara e nomadica Anatra lentigginosa. 9° e 10° giorno) lasceremo oggi Deniliquin per recarci a sud-est, verso il Great Divide Range, la catena montuosa più lunga d’Australia, conosciute anche come Eastern Highlands, queste montagne corrono da nord a sud lungo il confine orientale del continente, per più di 3.500 km (la quarta catena montuosa del mondo). Pernotteremo due notti a Beechworth. La regione che esploreremo nei prossimi due giorni è caratterizzata da una maggiore piovosità, e da divero tipo di suolo ed orografia. Le foreste di eucalipti sono più umide (“stringybarks” e “ironbarks”) e crescono su un sottobosco più ricco. Tra le specie che osserveremo in questo habitat ricordiamo: Succiamiele fosco, Succiamiele ciuffigialli, Succiamiele mentonero, (forse) il raro Succiamiele del reggente. Nel pomeriggio osserveremo il Gufastore possente, il più grosso gufo australiano, sul suo posatoio durno, e cercheremo un piccolo e raro uccello, l’Acantiza marezzata (forse l’unica acantiza non LBJ, dal piumaggio splendidamente striato). Verso sera faremo un sopralluogo ad un’area palustre dove avremo ottime possibilità di vedere, oltre ad anatre e altri limicoli, il Beccaccino di Latham. Il giorno successivo visiteremo una foresta di eucalipti più arida, il territorio di due specie molto difficili, il Tordo quaglia macchiato e l’Ilacola groppacastana. Il primo è una specie non correlata affatto né ai tordi né alle quaglie, la seconda è la specie più melodiosa di scriccioli di tutta l’australia del sud-est. Altre specie presenti in zona sono il Cuculo codaventaglio, il Cuculo bronzeo splendente, la Petronia scarlatta, la Gerigone golabianca. Dopo pranzo cercheremo il magnifico Pappagallo turchese e il piccolo, ma altrettanto bello, Lorichetto minore. Verso sera ci recheremo al roosting del Gufastore abbaiante (nome quanto mai azzeccato in quanto la voce di questa specie è caratterizzata da due “abbaiate” consecutive precedute da una sorta di ringhio canino) e cercheremo uno dei più bei pappagalli del continente, il Cacatua gang-gang, dallo splendido piumaggio grigio vermicolato di bianco e la testa “ciuffata” di colore rosso acceso (il nome gang-gang è mutuato dalla locale lingua aborigena). Tornando a Beechworth, verso sera, vedremo il Succiacapre golabianca, una delle sole tre specie di succiacapre australiani. 11° giorno) oggi esploreremo un area di foresta di eucalipti situata ad altitudine più elevata, e quindi meno arida; troveremo qui il nostro primo uccello giardiniere del tour, l’Uccello giardiniere satinato: le specie della famiglia dei Ptilonorhynchidae costruiscono incredibili giardini che addobbano con bacche, petali, conchiglie, chitine di coleotteri, e, a volte, pezzi di plastica colorata, disposti con geometrie e accostamenti cromatici diversi per ogni specie: tutto questo per attirare la femmina per l’accoppiamento! Altre specie in questa zona sono: Cuculo di macchia, Averla cuculo cicala, Rampichino cigliarosse, Spinorinco orientale, Succiamiele facciagialla, Succiamiele nucabianca. Salendo ancora lungo il fianco delle montagne del Great Dividing Range avremo ottime opportunità di (ri)vedere l’Uccello lira superbo, accompagnato da altre interessanti specie, come la Petroica scarlatta, il Pigliamosche satinato e, soprattutto, l’Uccello pilota, raro e localizzato nel sud-est dell’Australia, spesso in coabitazione con l’Uccello lira, da cui viene frequentemente imitato. Nel pomeriggio torneremo a Deniliquin e, lungo il percorso, ci fermeremo a controllare alcune aree aperte dove potremmo vedere qualche branco di Brolga, la statuaria gru australiana; potremmo vedere anche qualche chiassosa congregazione di Uccelli apostolo, così chiamati perché sono quasi sempre in gruppi da sei a 20 e più individui (qualche volta 12!), che svolazzano senza sosta, aggressivi e schiamazzanti (il comportamento è simile a quello dei garruli afro-asiatici). Pernotteremo a Deniliquin. |
E' tanto bella questa Petroica rosa da sembrare finta. Molte delle specie di petroiche assomigliano, per dimensioni e portamento al nostro pettirosso, ma dal pettirosso sono evolutivamente molto lontane. La famiglia Petroicidae, infatti, è endemica di Australia e Nuova Guinea ed è vicina nientepopodimenoche agli Uccelli del paradiso (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) Un altro grazioso succiamiele, lo Spinorinco orientale (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) Il Cacatua gang gang (il nome è quello con cui lo chiamano gli aborigeni) non è uno dei pappagalli più colorati d'Australia, ma il rosa del ciuffo sul grigio bordato di bianco del corpo ci sta da dio! (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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12° giorno) ci dirigeremo ad est di Deniliquin per raggiungere Ouyen, dove pernotteremo. Nella giornata di oggi e di domani visiteremo uno dei parchi naturali più interessanti e ricchi di uccelli del sud-est dell’Australia, l’Hattah-Kulyne National Park, una regione semi-arida caratterizzata da una vegetazione di mallee (diverse specie di eucalipti, di solito non più alti di dieci metri che nascono con tronchi multipli che nascono da uno stesso “lignotuber” sotterraneo) e di spinifex, bassi arbusti che formano estese praterie. Non mancano nel parco anche appezzamenti di foresta di “Red River Gum”, specchi d’acqua stagionali e veri e propri laghi che si estendono nella piana alluvionale del fiume Murray. Si capisce così la ricchezza di specie di uccelli, ne sono state contate più di 200 specie entro i confini del parco. L’ospite più illustre è il Megapodio del mallee, una sorta di tacchino appartenente alla famiglia dei Megapodidae (appartenente anch’essa ai Galliformi, ma a distribuzione solamente australasiatica) dal comportamento riproduttivo assolutamente peculiare: i megapodi costruiscono un monte di terra, grande fino a 11 metri di diametro e alto fino a 5 metri, alla sommità del quale scavano un buco dove depongono le uova; nella cavità sono anche sistemati residui vegetali, la fermentazione dei quali sviluppa il calore sufficiente a farle schiudere. Il Megapodio del mallee è endemico dell’Australia e vive solo nelle aree meridionali del continente. Durante la giornata odierna avremo buone chance di vedere gli uccelli tipici del mallee, come lo splendido Cacatua rosa (conosciuto anche come Cacatua del Maggiore Michell), il Pappagallo del mallee, il Pappagallo del reggente, l’elusivo Tordo quaglia castano, il localizzato Garrulo capocastano, il Campanaro crestato, lo Scricciolo fatato splendido, lo Scricciolo fatato variegato, la Petroica di macchia meridionale, l’Ilacola cauta. Potremo vedere anche il Canguro rosso orientale e il Canguro grigio orientale. |
Un altro scricciolo fatato, il giustamente nominato Scricciolo fatato splendido, qui sorpreso durante il suo display riproduttivo, nel quale solleva le placche piumate ai lati del volto (© Nevil Lazarus, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) I megapodi sono uccelli dal comportamento riproduttivo assolutamente peculiare: costruiscono nidi grandi fino a 11 metri di diametro e alti fino a 5 metri, alla sommità dei quali scavano un buco dove depongono le uova; nella cavità sono anche sistemati residui vegetali, la fermentazione dei quali sviluppa il calore sufficiente a farle schiudere. Durante il tour vedremo il Megapodio del mallee, endemico delle regioni meridionali dell'Australia (© Butupa, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic) |
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13° giorno) torneremo oggi a Deniliquin, dove pernotteremo. Visiteremo ancora il parco di Hattah-Kulyne; esploreremo, in particolare, un’area di mallee vergine, estremamente importante per tre specie che necessitano di un ambiente incontaminato per potersi riprodurre: lo Scricciolo d’erba striato, l’Emuro del mallee e lo Zufolatore dalle redini. Vedremo anche il gigantesco Emù, il Martin pescatore dorsorosso, il Pappagallo della mulga (una comunità vegetale caratterisca degli ambienti aridi dell’entroterra australiano e caratterizzata da certe specie di acacia), lo Scricciolo campestre rossiccio, la Rondine boschereccia cigliabianche, la Rondine boschereccia mascherata. Nel pomeriggio visiteremo un’area umida sulla strada per Deniliquin dove potremmo osservare qualche specie di limicolo o anatide che avessimo mancato nelle precedenti tappe del tour, oltre a qualche nuova specie come l’Aninga australiana, l’Airone del Pacifico, l'Airone facciabianca, il Martin pescatore sacro. |
L'Airone facciabianca è uno dei numerosi Ardeidi che vedremo durante il tour (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |
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14° giorno) torneremo a Melbourne e ci imbarcheremo sul volo che ci porterà a Hobart, capitale della Tasmania. La “Terra di Van Diemen”, fu scoperta da Abel Tasman che la dedicò al finanziatore della sua spedizione, Anthony Van Diemen (una canzone degli U2, “Van Diemen’s Land” piangeva i prigionieri inglesi inviati a scontare la pena nell’infame penitenziario di Porth Arthur). La Tasmania, una delle aree più selvagge del mondo (la sua regione sud-occidentale è inclusa nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO), ospita foreste temperate d’altura (le sue montagne arrivano a 1617 metri con il monte Ossa) e boschi di aride sclerofille, laghi cristallini, praterie alpine e torbiere. Nell’isola sono state registrate 230 specie di uccelli, di cui 13 endemici; oltre il celeberrimo Diavolo di Tasmania (che recentemente è stato falcidiato da una malattia virale), l’isola ospita alcuni interessanti mammiferi, più facili a vedersi qui che nel continente australiano. Pernotteremo tre notti a Hobart. 15° e 16° giorno) in questi due giorni esploreremo il Mount Wellington National Park e la regione di Melaleuca. A Mount Wellington sono presenti praticamente tutte le dodici specie di uccelli endemici della Tasmania: Rosella verde, Scricciolo di macchia di Tasmania, Pardaloto quaranta macchie, Acantiza di macchia, Acantiza di Tasmania, Petroica fosca, Succiamiele beccoforte, golagialla e testanera, Bargigliuto giallo, Currawong nero. Avremo l’opportunità di vedere anche il Barbagianni comune, la cui sottospecie isolana è considerata da molti Autori (ma non da Clements), una specie buona. Tra le specie non endemiche della Tasmania, potremmo vedere il Pappagallo aliblu, il Cacatua nero codagialla, il Cuculo pallido, il Pardaloto striato, l’Acantiza bruna, il Mellifago frontebianca. Con un volo charter raggiungeremo il villaggio (?) di Melaleuca, nel sud-est della Tasmania: il villaggio conta di un paio di edifici, un rustico aeroporto e un osservatorio per gli uccelli; la popolazione permanente è costituita da due individui! L’importanza ornitologica di quest’area, una tra le più selvagge e incontaminate del pianeta, sta nel fatto che, durante l’estate australe, ospita l’intera popolazione mondiale (100 individui) del Pappagallo panciarancio, seriamente minacciato di estinzione. A Melaleuca vedremo anche un altro interessante e raro psittaciforme, il Pappagallo terragnolo. 17° giorno) ci trasferiremo oggi a Kettering dove ci imbarcheremo sul traghetto che ci porterà a Bruny Island, una delle due aree della Tasmania dove è possibile vedere tutti gli endemismi e avremo quindi l’opportunità di completare, qualora non lo avessimo ancora fatto, la lista degli endemismi della Tasmania; in particolare, qui è molto più facile incontrare la Gallinella di Tasmania rispetto a Hobart. Bruny Island è divisa in due in senso longitudinale da un istmo, dove ci soffermeremo ad ammirare ancora una volta, dopo Phillip Island, il ritorno serale dei Pinguini minori alle loro tane sulla terraferma; potremo vedere anche Berte codacorta, Gabbiani del Pacifico, Gabbiani del kelp, Beccacce di mare fosche e Corrieri monaci. Oltre alle specie endemiche potremo vedere anche altre specie australiane, come il Pappagallo di Latham, lo Zufolatore oliva, il Corvo imperiale di foresta, il Diamante magnifico. Vedremo anche qualche mammifero come il Wallaby di Bennett, il Wallaby collorosso, il Pademelon di Tasmania (tre graziosi cangurini) e il Quoll orientale (i quoll sono marsupiali carnivori, chiamati anche “gatti indigeni”); con fortuna potremo vedere anche l’Echidna codacorta. 18° giorno) lasceremo oggi l’isola per raggiungere il Cradle Mountain National Park, che protegge una splendida area di foreste pluviali temperate e torbiere d’altura. Oltre ad un buon numero di specie endemiche potremo vedere altre specie interessanti, come lo Scricciolo campestre striato, l’Averla cuculo faccianera, la Rondine arboricola australiana, il Tordo codaoliva, il Pigliamosche satinato, la Petroica rosa. Avremo ottime opportunità di vedere da vicino il Diavolo di Tasmania, che la sera si approssima al nostro lodge; con fortuna potremo vedere anche il Vombato comune, un paffuto marsupiale molto difficili a vedersi per le sue abitudini notturne. 19° giorno) continueremo ad esplorare le Cradle Mountains spostandoci a pernottare a Mountain Valley. Avremo buone possibilità di vedere le specie endemiche che avessimo mancato fino a questo momento. Oltre a godere dello splendido paesaggio alpino, potremo vedere ancora il Diavolo di Tasmania e il Quoll codamacchiata, che visitano regolarmente la veranda del nostro lodge. Un’escursione ai torrenti della zona ci permetterà di vedere il più celebre mammifero australiano, l’Ornitorinco. 20° giorno) torneremo oggi a Hobart e ci imbarcheremo sul volo per Melbourne. Coincidenza con il volo serale per l’Italia. 21° giorno) arrivo a Milano e fine del viaggio |
Ecco qui alcune delle specie endemiche della Tasmania. A sinistra un Bargigliuto giallo, una delle decine di specie di succiamiele australiani, e a destra un Currawong nero, che ricorda un corvo ma che dai corvi, tassonimicamente, è molto distante; il nome currawong è onomatopeico perchè ricorda lo stridulo richiamo del Currawong bianconero, un'altra specie che potremo vedere durante il tour (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)... ...una bellissima Rosella verde (© Sammy Sam, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)... ... una Gallinella di Tasmania (© Edoddridge, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)... ...e infine uno Scricciolo di macchia di Tasmania (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) Il tenerissimo Vombato comune è uno dei marsupiali che potremo vedere in Tasmania (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported) |