Panama | |||||||
birdwatching dal Chiriquì al Darien, sulle tracce dell'arpia | |||||||
5 - 27 marzo 2016 4 - 26 marzo 2017
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La splendida Arpia, (a volte chiamata Arpia americana per distinguerla dall'Arpia di Nuova Guinea) è una delle aquile più grandi e possenti del mondo (seconda solo all'Aquila delle Filippine); questo mitico rapace sarà il target principale di questo ricchissimo e affascinante Ornitour a Panama (© Tom Friedel, CC BY 3.0)
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Repubblica Dominicana & Portorico | Baja California | Piccole Antille | Chiapas & Oaxaca | Panama | Giamaica |
Itinerario dettagliato | ||
1° giorno) volo Milano – Panama, via Madrid, con arrivo nel tardo pomeriggio. Ci trasferiremo al nostro splendido lodge, nella periferia della capitale. All’Albrook Inn, circondato da un habitat naturale ricco di uccelli, pernotteremo quattro notti. Dopo una lauta cena la nostra guida locale ci illustrerà lo svolgimento del tour. 2°/4° giorno) in questi tre giorni esploreremo le aree più importanti situati ad est del Canale di Panama: la celebre Pipeline Road a Gamboa, nel Parco Nazionale Soberania, la Plantation Road, Summit Ponds e Summit Gardens, il Metropolitan Nature Park. Queste aree sono caratterizzate da una grande varietà di ambienti: dalla foresta decidua del versante pacifico alle foreste umide del Continental Divide, la cresta che separa i versanti dei due oceani; all’interno delle aree di foresta vi sono anche numerose zone umide e tratti coltivati. La nostra prima visita sarà ad una torre di osservazione da poco sistemata nei pressi del nostro lodge; da trenta metri di altezza sarà facile vedere le numerose specie confinate alla volta arborea, pressoché impossibili a vedersi da terra. Potremo vedere le “classiche” specie della foresta neotropicale, come pappagalli, tucani e motmot: Amazzone farinosa, Amazzone redini rosse, Parrocchetto mentoarancio, i meravigliosi Trogone violaceo settentrionale (recentemente splittato dal “fratello” amazzonico) e Trogone codardesia, Tucano carenato, Tucano beccocastano. Dalla nostra posizione vantaggiosa potremo, oltre che scrutare la volta fronzosa, osservare il cielo dove avremo buone chances di vedere rapaci come l’Avvoltoio tacchino, l’Avvoltoio nero, il Nibbio dentato, il Nibbio testagrigia, la Poiana codacorta, l’Aquilastore nero; vedremo anche stormi saettanti di Rondoni codacorta e Rondoni groppafasciata. Tra le specie più interessanti e belle di questo tratto di foresta, la Cotinga blu: i Cotingidae sono un multiforme gruppo di uccelli tropicali, per solito coloratissimi (i maschi) e ricchi di ornamenti vari, in forme di bizzarri caschi piumati o lunghi bargigli e caruncole (basti ricordare gli uccelli parasole, o le varie specie di campanari). Potremo vedere naturalmente molte altre specie, come il Vireo averla verde, il Tirannetto capobruno (i Tyrannidae sono un’altra famiglia tipica delle americhe), il Pigliamosche todo testanera, il massiccio Piumino pettonero (i “piumini” sono uccelli letargici che stanno immobili lunghi periodi sui rami, effettuando improvvisi voli a caccia dei grossi insetti di cui si cibano, similmente ai nostri pigliamosche). In questo periodo dell’anno, molte parule nordamericane stanno svernando a Panama: potremo vedere, tra le altre specie, la Parula del Tennessee, la Parula alidorate e la Parula pettobaio. Non mancheranno i piccoli Passeriformi tipicamente neotropicali, come tanagre, dacne e mieleri, tra cui: Mielero zamperosse, Eufonia beccogrosso, Tanagra blu-grigia, Tanagra cappuccio dorato, Tanagra delle palme. Consumeremo il pranzo del 2° giorno al centro visite della Pipeline Road, dove potremo vedere e fotografare a distanza ravvicinata le numerose specie di colibrì che frequentano le mangiatoie (dispenser di acqua zuccherata) sistemate dallo staff del centro; tra di loro ricordiamo il Colibrì panciaviola, il Piumarolo culbianco, il Mango golanera, il Giacobino collobianco. Prima di esplorare a fondo il Parque Nacional Soberania, faremo una capatina ad una piccola palude della zona, dove potremo vedere l’Aninga americana, l’Airone tigrato rossiccio, l’Airone pileato, l’impressionante Becco a cucchiaio (una specie di nitticora con un enorme becco), il Rallo golabianca, il Pollo sultano americano, il Martin pescatore verde. Soberania è un parco che protegge uno splendido tratto di foresta che ricopre il Continental Divide. Man mano che saliremo verso le aree più alte la foresta diventerà più umida e le comunità di uccelli muteranno. Il parco ospita quasi quattrocento specie di uccelli e il birdwatching in quest’area non avrà un attimo di tregua. Una famiglia di uccelli tipicamente neotropicali sono i Formicariidae, una truppa di scriccioli-formichieri, pitte-formichiere, averle-formichiere, etc... il cui nome deriva dalla loro abitudine di caccia: essi seguono gli eserciti di formiche che sciamano nelle foreste, per avventarsi su tutti i piccoli animali, per solito invertebrati, che le formiche, nel loro inarrestabile cammino, sollevano dal pavimento della foresta. Se saremo fortunati potremo assistere allo spettacolo di ondate di uccelli che svolazzano ingollando cavallette, farfalle e coleotteri. Potremo vedere: Formichiere ocellato, Formichiere macchiato, Formichiere panciabianca, Formichiere bicolore, Averla formichiera ardesia occidentale, Tordo formichiere faccianera; ai Formicariidae si aggiungono spesso altre specie di uccelli, tra cui ricordiamo il Rampicatore bruno, il Rampicatore barrato settentrionale e la Tanagra testagrigia. Cercheremo con particolare attenzione uno dei veri endemismi del paese, il Tirannetto gialloverde (uno dei “pigliamosche” del Nuovo Mondo). Tra le specie più rare del parco ricordiamo lo Smeraldo dei giardini (un delizioso colibrì), il Picchio cannella, il curioso Beccocurvo meridionale, il Rampicatore del cacao, la Pitta formichiera pettostriato. Cercheremo una delle bestiole più belle di quest’area dei tropici, il Motmot capoblu, e avremo anche buone opportunità di vedere le danze nuziali di alcune specie di manachini, altri multicolori gioiellini della foresta. In particolare, il rituale del Manachino collodorato è curioso e divertente: il maschio allarga e schiocca le ali, effettuando nel contempo salti improvvisi in un crescendo di eccitazione. Potremo vedere anche il Manachino lanceolato, il Manachino capoblu e il Manachino capirosso. Tra le altre specie di quest’area ricordiamo: Tinamo maggiore e Tinamo piccolo (due specie appartenente ad un ordine confinato al Centro e Sudamerica, vagamente simile alle nostre pernici), Guan crestato, l’impressionante Hocco maggiore, Piccione squamato, Tortorina azzurra, lo splendido Jacamar maggiore, Picchio guancenere, Picchio lineato, Picchio testacremisi, Aracari dal collare, Tanagra rosea, Tanagra spallebianche, Beccogrosso ardesia, Beccaio alibianche, Cacicco groppascarlatta, Cacicco groppagialla, Oropendola crestata, Oropendola testacastana. Alcune specie di rapaci vivono nel fitto della foresta e non sarà facile vedere, ad esempio, lo Sparviere minuto e la Poiana piombata; sarà più facile invece osservare i rapaci che volteggiano in cielo, come il bellissimo Avvoltoio re, il Nibbio uncinato, il Nibbio piombato, l’Aquilastore ornato, la Poiana bianca. Tra le decine di specie di colibrì che affollano il parco, ricordiamo i più venusti: Coquette crestarossiccia, Golastella beccolungo, Driade capoblu, Colibrì golazaffiro, Colibrì panciaviola. Con fortuna potremo localizzare, immobili sui rami, qualche specie di trogone, come il Trogone golanera e il Trogone codabianca. Nei tre giorni che passeremo in questa regione effettueremo altrettante uscite serali alla ricerca di uccelli crepuscolari e notturni: Gufo crestato, Gufo dagli occhiali, Assiolo vermicolato, Assiolo del Chocò, Allocco bianconero, Succiacapre codacorta, Nittibio comune, Nittibio maggiore, Pauraque comune. Soberania ospita anche molte specie di mammiferi e con fortuna potremo vedere l’Aguti del Centroamerica, il Coati musobianco, la Scimmia urlatrice dalla gualdrappa e il grazioso Tamarino di Geoffroy. Avremo anche qualche opportunità di vedere, durante le nostre escursioni serali, le specie che si muovono di notte, come il Bradipo di Hoffmann, il Bradipo golabruna e, con molta fortuna, il Kinkajou (un procionide conosciuto in italiano anche con i nomi di Potosino e Cercoletto). 5° giorno) visiteremo in mattinata il Metropolitan Nature Park, il più grande appezzamento di foresta tropicale entro i confini di una città del Centro e Sudamerica. La foresta decidua del parco, tipica dei versanti pacifici di Panama, ospita 267 specie di uccelli. Tra quelle più interessanti ricordiamo il Cuculo fagiano, una specie molto rara in tutto il suo areale, e due specie di cotinghe, il Corvo beccafrutta golaviola e la Piha rossiccia. Avremo l’opportunità di rimpinguare la nostra checklist con numerose specie, di cui elenchiamo: Tortorina rossiccia, Tortora macchiebianche, Ani beccoliscio, Picchio capirosso, Rampicatore rossiccio, Rampicatore cuneato, Scricciolo formichiero fianchibianchi, Elenia di foresta, Elenia grigia, Pigliamosche capofosco, Re dei tiranni tropicale, Kiskadì maggiore, Rondine delle mangrovie, Beccasemi variabile. Prima di recarci all’aeroporto per il volo nella regione occidentale di Panama, effettueremo un’escursione alle paludi di Tocumen, dove potremo vedere, tra le altre numerose specie, l’Airone tigrato golanuda, l’Airone collobianco, il Martin pescatore verde rossiccio, il Cuculo minore, l’Ani maggiore (anch’esso un cuculo), il Kiskadì minore, il Tiranno acquaiolo bianconero. Sugli specchi d’acqua volano numerosi Avvoltoi neri e Avvoltoi tacchini e forse il più raro Avvoltoio testagialla minore. Ci imbarcheremo sul volo per David e, all’arrivo, esploreremo le aree di boscaglia e gli stagni nei pressi dell’aeroporto; tra le specie di questo ambiente ricordiamo la Jacana settentrionale, il Cuculo striato, il Parrocchetto golabruna, il Mango di Veraguas (un colibrì endemico di Panama), l’Averla formichiera barrata, il Pigliamosche codaforcuta, l’Erbero blunero. Pernotteremo una notte a David. |
I tucani sono un simbolo delle foreste neotropicali. Nell'Ornitour panamense potremmo vederne fino a otto specie, incluso questo bellissimo Tucano beccocastano (© Charlesjsharp, CC BY-SA 3.0) I pappagalli, invece, hanno distribuzione pantropicale. Questo Parrocchetto mentoarancio non disdegna la frutta messagli a disposizione dallo staff del nostro lodge di Panama City. Con un pò di fortuna potremo vedere, tra pappagalli, parrocchetti, are e amazzoni, una quindicina di specie (© John Norton, CC BY 2.0) Il nome di questo Ardeide, Becco a cucchiaio, la dice lunga sulla sua caratteristica principale (il suo nome inglese è ancora più esplicativo: becco a barca!); filogeneticamente è vicino alla nostra nitticora ed in effetti le assomiglia molto, dopo che la stessa si è presa una martellata sul becco. Vedremo questa e altre specie di aironi, nelle zone umide intorno a Panama City e anche nel Darien (© Dominic Sherony, CC BY-SA 2.0) Il Trogone codardesia è uno delle specie di trogoni che potremo vedere nelle aree intorno al Canale di Panama. Per solito immobili e, per quanto splendidamente colorati, stranamente difficili da localizzare, ogni incontro con questi splendori alati sarà una sorpresa e un'emozione Uno dei gufi più peculiari di Panama e di tutto il Centroamerica, il Gufo crestato; la nostra guida locale ci porterà al suo posatoio diurno per un eccezionale servizio fotografico (© Dominic Sherony, CC BY-SA 2.0) Il Formichiere ocellato è uno dei Formicariidae più colorati. Questa famiglia di uccelli, a distribuzione esclusivamente neotropicale deve il nome alle abitudini di caccia: gli uccelli seguono gli eserciti di formiche che sciamano nelle foreste, per avventarsi su tutti i piccoli animali, per solito invertebrati, che le formiche, nel loro inarrestabile cammino, sollevano dal pavimento della foresta (© Mdf, CC BY-SA 3.0) Le tanagre sono specie tipicamente neotropicali (a parte le pochissime specie che vivono anche in Nordamerica). La maggior parte di esse è coloratissima e molte specie sono ben disposte a farsi ammirare (frequentano spesso le tavolate di frutta che molti lodge gli preparano); tra tanagre vere e proprie e i loro parenti stretti (mieleri, dacnis, eufonie e clorofonie), potremmo fare un bottino di un aventina di specie! Quella illustrata nella foto è una delle meno belle: Tanagra blu grigia (© Daniel Demczuk, CC BY-SA 3.0) |
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6° giorno) esploreremo oggi le alture del Cerro Colorado, alla ricerca di altri due endemismi panamensi, il Colibrì golalucente e il Fringuello gialloverde. Il Cerro Colorado ospita foreste umide di grande importanza per l’avifauna, che è ricca e varia. Oltre ai due endemismi, potremo vedere, tra le specie più interessanti, il Barbetto beccodentato (recenti studi tassonomici hanno evidenziato che questa bestiola è molto più vicina filogeneticamente ai tucani che non ai veri e propri barbetti), il Corritronchi rossiccio, il Guanciariccia camoscio, il Cacciarami pettostriato, il Tapaculo fronteargento, il Solitario faccianera (un uccello simile ai nostri tordi), il Codirosso dal collare, la Tanagra picchiettata, la Clorofonia cigliadorate, l’Eufonia elegante, la Tanagra di macchia capofosco, il Bucafiori ardesia, l’Elenia montana, il Pigliamosche giallastro. La sera torneremo verso est, raggiungendo l’Hostal Dos Rios, ai piedi delle alture occidentali della provincia di Chiriquì, sui fianchi occidentali del vulcano Barù, dove pernotteremo quattro notti. 7°/9° giorno) le alture del Chiriquì fanno parte dell’EBA (Endemic Bird Area) che comprende le alture delle regioni orientali del Costarica ed occidentali di Panama, estendendosi sui loro versanti caraibici e pacifici; sono ben 29 le specie “quasi-endemiche”, sia per Panama che per il Costarica, che vivono solo ed esclusivamente in questa regione trans-nazionale. Le colline e montagne del Chiriquì sono tappezzate da spettacolari foreste sempreverdi montane, e, a quote maggiori, da foreste nebulose ed estensioni di elfin, la tipica vegetazione nana e contorta delle grandi altezze, che lascia infine spazio alle praterie del paramo. Durante questi due giorni esploreremo i parchi del Volcan Barù e La Amistad, e faremo escursioni in due giardini privati (fincas), Finca Dracula e Cielito Sur, dove vedremo, in particolare, tanagre e colibrì. Inizieremo la nostra avventura nel Chiriquì esplorando le foreste umide del Volcan Barù National Park, dove il nostro target principale sarà il magnifico Quetzal risplendente (l’epiteto risplendente è necessario perché esistono diverse specie di quetzal), che potremo osservare e fotografare da vicino mentre mangia gli avocado della jungla. Il Quetzal, o Quetzalcoatl come lo chiamavano gli antichi Maya per via delle splendide, lunghissime piume caudali verdi (quetzalcoatl significa infatti serpente piumato), godeva di una speciale venerazione tra le antiche popolazioni centroamericane. Ancora oggi il Quetzal è il simbolo del Guatemala, e dà addirittura il nome alla moneta nazionale. Secondo una leggenda indigena il Quetzal ebbe anche una parte importante nella lotta contro il conquistador spagnolo Pedro de Alvarado; la leggenda dice che quando le soldataglie dell’Alvarado ebbero massacrato sul campo di battaglia di Quetzaltenango trentamila Maya, splendidi uccelli colorati volarono dal cielo sulla terra e, con il loro verde piumaggio celarono, simili a sentinelle di morte, gli indios assassinati; le penne degli uccelli si bagnarono del sangue dei caduti e da allora il ventre del Quetzal è rimasto rosso. Tra le altre centinaia di specie che vivono nel parco, ricordiamo: Poiana barrata, Rondone collare bianco, Barbetto testarossa, Pigliamosche dal ciuffo, Scricciolo ocraceo, Scricciolo pettostriato, Rondine biancoblu, Ghiandaia monaca, Tordo culchiaro, Parula tropicale, Parula capocastano, Beccogrosso pettorosa, Fringuello di macchia golagialla. Con fortuna potremo anche vedere quattro favolose specie di cotinghe: Cotinga nivea, Cotinga amabile e, soprattutto, i bizzarri Campanaro caruncolato e Uccello parasole collonudo. Il primo sembra una creatura uscita da un film di alieni: tre escrescenze carnose si dipartono dal becco e vengono estese e agitate (ma non gonfiate) quando l’animale è agitato e durante il corteggiamento; il nome campanaro deriva dal sonoro “bonk”, simile al rintocco di una campana, che apre le vocalizzazioni canore dell’uccello; si pensa che il suddetto “bonk”, che può essere udito fino ad un km di distanza, sia la vocalizzazione più “rumorosa” tra tutte le specie di uccelli del mondo. L’uccello parasole (in inglese, più propriamente “uccello ombrello”, in virtù del ciuffo nero che assomiglia vagamente all’attrezzo parapioggia) è il Passeriforme più grosso (40 cm) di Panama ed è veramente magnifico: completamente nero, con il bizzarro paracqua sulla testa e con la gola, che l’animale gonfia durante il display nuziale, di colore rosso vivo. Finca Dracula è un complesso privato dove vengono coltivate, in ambiente protetto, più di 2000 orchidee tipiche della regione Latino Americana. L’interesse ornitologico di questa riserva privata è dovuta agli stormi di tanagre che si alimentano alle mangiatoie dove viene posizionata la frutta di cui sono ghiotte; i responsabili della riserva hanno anche sistemato dei dispenser di acqua zuccherata, che attirano diverse specie di colibrì. Potremo vedere: Orogemma panciabianca, Orogemma golaviola, Tanagra smeraldo, Tanagra golargento, Tanagra flammea, Tanagra di Passerini (dedicata al nostro Carlo Passerini, insigne entomologo fiorentino del XIX secolo), Tanagra di macchia comune, Tanagra di macchia golagialla. Il Parco Internazionale di Amistad fa parte della cordigliera di Talamanca, inclusa dall’UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità, che si estende dal Costarica orientale alla regione più occidentale di Panama. L’intera cordigliera è ricoperta da foreste montane, dominate, al di sopra dei 1800 metri, da gigantesche querce, e, ad altezze maggiori, da vegetazione di transizione, soprattutto bambù nani; sopra i 3.400 metri si estende la prateria del paramo. La ricchezza di ambienti giustifica una spettacolare presenza di uccelli, dall’enorme Guan nero (endemico di Panama e Costarica) alla minuscola Zeledonia (endemica anch’essa di Panama e Costarica), il cui nome commemora l’ornitologo costaricense José Castulo Zeledón). Negli splendidi paesaggi della foresta, laghetti e torrenti montani, potremo vedere una magnifica selezione di uccelli, tra cui ricordiamo: Tinamo delle alture, Tortorina petto marrone, Piccione beccocorto, Tortora quaglia del Chiriquì, Parrocchetto barrato, Parrocchetto alizolfo, Trogone panciarancio, Barbetto capirosso, Tucanetto smeraldo, Picchio delle ghiande, Picchio capirosso, Picchio olivaoro, Cuculo scoiattolo, Colibrì scintillante, Colibrì dei vulcani, Tordo usignolo becconero, Tordo fuligginoso, Pigliamosche di seta giallonero, Pigliamosche di seta codalunga, Vireo aligialle, Junco dei vulcani, Parula guancenere, Fringuello piedigrossi, Fringuello zampegialle. La visita alla riserva privata di Cielito Sur ci permetterà di vedere qualche nuova specie di colibrì, in particolare l’Orogemma golabianca (un endemismo di Panama/Costarica), ma anche il Guanceviola verde, il Colibrì pancianivea, il Colibrì codastriata, il Colibrì magnifico, lo Sciabolatore violetto. Molte specie di rapaci frequentano le alture di Chiriquì e con fortuna potremo vedere il Nibbio coda di rondine, il Nibbio codabianca, la Poiana alilarghe, la Poiana di Swainson, lo Sparviere americano. Esploreremo anche le aree intorno a Bocas del Toro, dove potremo vedere specie tipiche delle foreste, aree coltivate e zone umide della regione caraibica occidentale di Panama. Tra le specie più interessanti, ricordiamo: Ibis verde, Eremita bronzeo, Picchio castano, Picchio beccochiaro, Parrocchetto frontecremisi, Ani beccosolcato, Ghiandaia bruna, Beccaseni collare bianco, Ittero pettorosso, Oropendola di Montezuma. Nel primo pomeriggio del nono giorno ci trasferiremo a Finca Lerida Ecolodge, un favoloso hotel immerso nella natura, rinomato in tutte le Americhe per la sua ricchezza ornitologica. Pernotteremo una notte a Finca Lerida. Avremo tempo già nella giornata odierna per l’esplorazione dei fantastici giardini del lodge; nel suo “A Guide to the Birds of Panama”, l’Autore Robert S. Ridgely afferma che Finca Lerida è IL posto dove andare per vedere il Quetzal e altre specialità del Chiriquì. Oltre ad avere ulteriori ottime opportunità per fotografare da vicino il Quetzal risplendente, potremo aumentare la nostra checklist con numerose specie di piccoli passeriformi che la nostra guida, insieme alle guide fornite dal lodge, ci aiuterà ad identificare; vedremo molte specie di Tirannidi (Beccopiatto dagli occhiali, Pigliamosche panciagialla, Piuì scuro, Piuì tropicale, Fibi nero, Pigliamosche pirata, Pigliamosche sociale, Kiskadì maggiore, Tirannetto frontebianca, Tirannetto capobruno), di Turdidi (Tordo usignolo beccoarancio, Tordo usignolo caporossiccio, Tordo usignolo becconero, Tordo golabianca, Tordo argilla) di parule & virei (Vireo di Filadelfia, Parula alidorate, Parula di Wilson, Vireo occhirossi, Parula del Canada, Parula del Kentucky, Parula delle magnolie, Parula golaflammea), di tanagre (Tanagra estiva, Tanagra golargento, Tanagra spallebianche, Eufonia elegante, Eufonia beccogrosso, Tanagra testabaia). In questa regione vivono anche numerose specie di mammiferi, ma non sarà facile vederne qualcuna, perché sono di abitudini notturne. Ma perché non sperare, comunque, di vedere il Tapiro di Baird, il Puma o persino il Giaguaro? |
Il secondo target in ordine di importanza dopo l'Arpia, del nostro tour: il leggendario Quetzal risplendente, che vedremo nelle foreste del Chiriquì. Il Quetzal è il simbolo del Guatemala e dà addirittura il nome alla moneta nazionale. L'incontro con questo splendido trogone sarà uno dei momenti memorabili del tour (© Peter Förster, Pubblico Dominio) I colibrì saranno un'altra delle gioie visive del tour a Panama; come grossi insetti ronzanti di fiore in fiore ci offriranno, sospesi a suggere nettare dalle corolle, eccezionali opportunità fotografiche. Quasi tutti i lodge, dove soggiorneremo, inoltre, possiedono dispenser di acqua zuccherata che attirano questi splendidi uccelletti. Quello illustrato nella foto è un Guanceviola verde, una delle specie più rare e localizzate di Panama (Mdf, CC BY-SA 3.0) Il pigliamosche di seta codalunga è una delle specie più rare del Chiriquì (© Jerry Oldenettel, CC BY-SA 2.0) Il massiccio Guan nero, il cui areale è confinato a Costarica e Panama, sarà una delle specie più ricercate nel Chiriquì (© Charlesjsharp, CC BY-SA 3.0) Oltre alla favolosa Arpia, a Panama vedremo molti altri rapaci belli e interessanti, come questo Nibbio codabianca (© Kevin Cole, CC BY 2.0) |
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10° giorno) dopo l’intera mattinata dedicata al birdwatching nel lodge, torneremo a David, dove ci imbarcheremo sul volo per Panama City, da dove ci trasferiremo a Cerro Azul, dove pernotteremo due notti all’Hostal Casa de Campo. Lungo la via ci fermeremo in un’area di lagune costiere che si affacciano sul Pacifico. Gli amanti dei limicoli potranno divertirsi ad osservare: Cavalieri collonero, Totani zampegialle minori e maggiori, Totani semipalmati, Chiurli piccoli (molti Autori danno per buona questa sottospecie, chiamandola Chiurlo piccolo americano o, forse meglio, Chiurlo dell’Hudson), Pittime marmorizzate, Piro piro striati, Piro piro pettorossicci minori, Piro piro semipalmati, Piro piro solitari, Piro piro macchiati, Piovanelli occidentali. Vedremo anche molte altre specie di uccelli legati all’acqua, come la Fregata magnifica, il Pellicano bruno, il Cormorano neotropicale, l’Airone azzurro maggiore, l’Airone azzurro minore, l’Airone tricolore, l’Airone bianco maggiore, la Garzetta nivea, la Nitticora testagialla, l’Ibis bianco americano, il Falco pescatore, il Gabbiano sghignazzante, il Gabbiano reale americano, la Sterna reale, la Sterna zampenere. Arriveremo al nostro lodge in tempo per sbinocolare nei suoi ricchi giardini. 11° giorno) Cerro Azul è un rilievo montuoso che emerge, insieme ad altre alture, dalla sconfinata jungla del Darien. Cerro Azul, insieme ai limitrofi Cerro Brewster e Cerro Jefe, e ai più orientali Cerro Pirre (che esploreremo più avanti nel tour) e Serrania de Tacarcuna, ai confini con la Colombia, rappresentano un’importantissima EBA (conosciuta da BirdLife International con il nome di “Darien Highlands”). Le foreste montane di quest’area sono davvero splendide; esse ospitano alcune specie di palme che, oltre a Panama, sono presenti solo ad Haiti e in Costa d’Avorio e nessuno sa come esse si siano diffuse dalla costa occidentale dell’Africa fino ai Caraibi e da qui al Centroamerica (lo Smithsonian Institute di Panama sta attualmente portando avanti studi su questo enigma botanico). Nelle giornate limpide, dalla cresta di Cerro Azul si gode una spettacolare vista su entambi gli oceani. La varietà dell’ornitofauna in questa regione di Panama è eccezionale e, in particolare, Cerro Azul è il posto migliore dove osservare alcune specie endemiche e quasi-endemiche di Panama. I nostri target principali saranno il Picchio guancestriate, vero endemismo del paese, la Tanagra di macchia del Tacarcuna e il Colibrì capoviola (specie quasi-endemiche, presenti solo, oltre che nel Darien, nella regione occidentale della Colombia). Potremo vedere, naturalmente, altre decine di specie, come la Quaglia boschereccia guancenere, il Barbetto capomacchiato, il Motmot rossiccio, il Tucanetto guancegialle, il Picchio testacremisi, il Manachino dalla gorgiera, lo Spigolafoglie aliardesia, il Tiranno pigmeo crestasquamata, il Tiranno codalunga, i Saltatori golacamoscio e striato, il Fringuello di macchia testanera. Cerro Azul possiede i propri splendidi colibrì: Eremita verde, Eremita codalunga, Colibrì codarossiccia; e possiede anche le proprie meravigliose tanagre: Tanagra bludorata, Tanagra giallonera, Tanagra dorsocremisi, Tanagra smeraldo, Tanagra marezzata, Tanagra alirossicce (molto rara), Tanagra groppazolfo, Eufonia capocamoscio, Eufonia capogiallo, Eufonia culfulvo, Eufonia culbianco. Cerro Azul ospita anche una truppa di coloratissime parule, sia svernanti dal Nordamerica che residenti: Parula di Blackburn, Parula tristriata, Parula bianconera, Parula fianchicastani. Nelle foreste montane vivono anche numerose specie di mammiferi che, naturalmente, sarà quasi impossibile vedere: l’Olingo (un Procionide conosciuto in italiano anche con il nome di Bassaricione), la Scimmia ragno rossa, la Scimmia urlatrice dalla gualdrappa, la Scimmia cappuccina facciabianca, il Bradipo di Hoffman, il Cervo codabianca, il Pecari dal collare e, uno straordinario poker di felini, il Giaguaro, il Margay, lo Jaguarundi e l’Ocelot. Avremo tempo di effettuare un’escursione al vicino Cerro Jefe, dove potremo trovare qualche specie di uccelli legata agli ambienti arborei situati ad altitudine maggiore. |
Anche i motmot sono uccelli esclusivamente neotropicali. Quello nella foto è uno splendido Motmot rossiccio, che cercheremo, e troveremo, sul Cerro Azul (© Joseph C Boone, CC BY-SA 3.0) Un'altra tanagra, la Tanagra di Passerini, dedicata al nostro Carlo Passerini, insigne entomologo fiorentino del XIX secolo (© Hans Hillewaert, CC BY-SA 3.0) Non sarà facile vedere mammiferi, un pò perché le loro abitudini sono prevalentemente notturne, un pò perchè vivono sempre infrattati nella foresta. Questo Bradipo di Hoffmann è comunque una delle specie che potremmo incontrare (© Geoff Gallice, CC BY 2.0) |
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12° giorno) dopo un ulteriore sessione di birdwatching nei giardini del lodge, torneremo a Panama City per imbarcarci sul volo che ci porterà a Sambu, dove pernotteremo tre notti al Sambu Lodge. 13° e 14° giorno) le foreste planiziali del Darien si estendono senza soluzione di continuo dalla regione del canale fino al confine con la Colombia; questa favolosa jungla rappresenta l’ambiente naturale di un’altra EBA panamense (che in realtà si estende fino alle provincie nord-occidentali della Colombia): le Darien Lowlands, le “terre basse” del Darien. Pur se potremo vedere decine di specie in questa meravigliosa foresta, una e una sola sarà la nostra “preda”, la fantastica Arpia, una delle aquile più grandi e possenti del mondo (in effetti seconda solo all’Aquila delle Filippine). L’Arpia deve il suo nome alle celebri divinità della mitologia greca, che, in numero diverso, erano variamente concepite da poeti e mitografi: immaginate in origine come donne alate, poi come mostri con testa, busto e braccia di donna, il resto di uccello. A nostro (birdwatcher) modo di vedere, l’Arpia è uno splendido animale e faremo di tutto, aiutati dai locali indios Emberà (a proposito, parte del denaro che pagheremo al nostro locale tour operator servirà alla tutela di queste comunità indigene, per preservarne la cultura e le tradizioni) per poterla ammirare da vicino. Il corteo di uccelli che supporterà la stella di questi giorni è costituito da numerose e interessanti specie; nelle aree umide intorno al lodge, laghetti, fiumi e paludi, potremo vedere, insieme ad altre specie, Aironi cocoi, Aironi verdi, Martin pescatori pigmei americani, Martin pescatori amazzonici. Potremo vedere anche: Aquila crestata, Oriolo capoarancio, Codabigia doppiabanda, Oropendola nera, Cuculo striato, Trogone codanera, Pappagallino dagli occhiali, Pappagallo testablu, Picchio pettomacchiato, Pigliamosche codanera, Pigliamosche pettogiallo, Pigliamosche reale settentrionale (dalla straordinaria “capigliatura”), Monachina guancegrigie, Beccaio unicolore, Averla formichiera nera, Conibecco guancebianche, Zaffiro di Humboldt, Ghiandaia pettonero, Cacicco beccogiallo. |
L'Airone cocoi è una dei numerosi uccelli acquatici che vedremo nelle zone umide del Darien (© Fernando Flores, CC BY-SA 2.0) Il piccolo e grazioso Martin pescatore pigmeo americano è una delle sei specie di martini che potremmo "ticcare" nel tour (Mdf, CC BY-SA 3.0) Il "vecchio" Pigliamosche reale è stato splittato in cinque specie; a Panama vedremo il Pigliamosche reale settentrionale. La fotografia illustra una femmina, ma qualora avessimo la fortuna di incontrare un maschio in display potremmo ammirare una delle creste più straordinarie in un uccellino così minuscolo (© Steve Garvie, CC BY-SA 2.0) |
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15° giorno) torneremo all’aeroporto di Sambu, da dove un breve volo ci riporterà a Panama City e di qui un altro trasferimento aereo ci condurrà a Cana, la nostra base di partenza per le esplorazioni delle foreste che si estendono a varie altezze sul Cerro Pirre. Il Cerro Pirre, così come le altre catene montuose del Panama orientale (Serrania de Tacarcuna, Serrania del Sapo, Alturas del Nique), fanno parte dello splendido Parco Nazionale del Darien, che protegge 579.000 ettari jungla al confine tra Panama e Colombia. Istituito nel 1980, nel 1981 è diventato Patrimonio dell’Umanità e nel 1982 Riserva della Biosfera. Il parco è di estrema importanza non solo per la sua straordinaria biodiversità, ma anche perché ospita le ultime comunità di indios Embera, Wounaan e Kunas. Pernotteremo quattro notti alla Cana Field Station e due notti in un campo tendato nelle aree più elevate del Cerro Pirre (solo così facendo è possibile vedere le specie che vivono dai 1.200 metri in su). A Cana sorgeva una miniera d’oro che raggiunse il massimo della sua attività estrattiva nei primi anni del XVIII secolo; nel 1907 la miniera fu chiusa. Grazie all’impegno dell’ANCON (Asociación Nacional para la Conservación de la Naturaleza) tutte le attività minerarie all’interno del Darien National Park furono completamente chiuse nel 1996, per tutelarne la straordinaria biodiversità. 16°/20° giorno) già la vegetazione che circonda il nostro rustico lodge, niente di che in spettacolarità (boschi secondari in ricrescita, arbusti, piccoli prati, liane intricate) è un paradiso di uccelli, in particolare di un caleidoscopio di colibrì, che svolazzano di fiore in fiore, frullando le ali a velocità vertiginosa, sospesi immobili davanti ai calici floreali fornendoci eccellenti opportunità fotografiche; potremmo vedere Silvistella golaviola, Coquette crestarossiccia, Colibrì codarossiccia, Codadoro golablu, Giacobino collobianco, Mango golanera, Colibrì panciaviola, Colibrì pettoblu, Spinuro verde, Fatina capoviola. Effettueremo escursioni lungo i sentieri, famosi per la loro ricchezza in uccelli, che partono dal centro abitato (si fa per dire) di Cana: Boca del Cupe, Setetule e Setigandi. La varietà di uccelli che vedremo in queste giornate è straordinaria, a partire dai meravigliosi pappagalli che volano sulle radure: Ara frontecastana, Ara rossoverde, e Ara gialloblu, per continuare con i rapaci che volteggiano sulla foresta, Avvoltoio re, Poiana bianca, Aquilastore ornato, Aquilastore nero, Caracara golarossa, e con quelli, più difficili a vedersi, che frequentano le aree boscose, Sparviere bicolore e Sparviere minuto. La foresta secondaria è allietata da una truppa di coloratissime tanagre, dacne e mieleri (tutti appartenenti alla famiglia Thraupidae, esclusiva del Nuovo Mondo): Tanagra blu grigia, Tanagra dorsocremisi, Dacne zampescarlatte, Dacne azzurra, Mielero viola, Mielero zamperosse, Mielero splendente. Le specie che vedremo nelle aree situate alle quote più basse della foresta sono davvero tante (Cana ospita più di 300 specie e non sarà difficile incamerare una check-list di un centinaio di uccelli, di cui ricordiamo solo le più significative (per bellezza o rarità): Ciacialaca testagrigia, Cuculo terragnolo culorossiccio (bellissimo e difficilissimo da vedere), Quaglia boschereccia marmorizzata, Ara verde, Pappagallo cappuccino, Motmot beccolargo, Picchiolo olivaceo, Picchio gropparossa, Cotinga bianca; anche in queste foreste potremo vedere decine di specie di Formicariidae, tra cui: Formichiere caponudo, Pitta formichiera caponero, Scricciolo formichiero alirossicce, Averla formichiera maggiore, Pigliamosche becconero. Se avremo la fortuna di incrociare un’armata di formiche, le opportunità di vedere decine di specie affollarsi in una “bird-wave” saranno altissime: ai formichieri si aggiungeranno tordi, spigolafoglie, xenopi, pigliamosche, rampicatori ed altre specie tipicamente neotropicali. Ma le specie più entusiasmanti (per la loro rarità) sono quelle che vedremo sul Cerro Pirre, che raggiungeremo con un trekking invero abbastanza impegnativo. L’ambiente della foresta cambia nettamente con l’altitudine e, prima di arrivare alle contorte e basse estensioni di elfin, attraverseremo foreste nebulose in cui gli alberi sono splendidamente incrostati di muschi, licheni ed epifite colorate. Le specialità aviarie questo habitat (pernotteremo due notti in un campo tendato per essere pronti, di primo mattino, a cercarle) sono la Parula del Pirre, la Tanagra di macchia del Pirre, il Corritronchi magnifico (veri endemismi di Panama), la Tortora quaglia caporossiccio, il Jacamar dorsoscuro, l’Averla formichiera spinosa, la Tanagra nucaverde, il Solitario vario (un Turdide dal canto melodiosissimo) e il Tapaculo del Chocò (presenti anche nell’occidente della Colombia). Tra le decine di alfieri ed ancelle di queste rarità ricordiamo: Tinamo del Chocò (rarissimo), Falco di foresta barrato, Allocco maculato, Motmot todo, Trogone dal collare, Civettina del Centroamerica, Pappagallino fronteblu, Piccione rossiccio, Rampicatore macchiato, Testa di fiamma, Tanagra rondine. 21° giorno) dopo qualche ora di birdwatching mattutino, ci imbarcheremo sul volo di ritorno a Panama City. Pernottamento a Panama City. 22° giorno) volo a Milano via Madrid. 23° giorno) arrivo a Madrid e coincidenza per Milano |
Uno dei pappagalli più belli di Panama, Centroamerica e del mondo intero, l'Ara gialloblu; vedremo questo arcobaleno alato, insieme ad altri Psittaciformi altrettanto belli, sul Cerro Pirre (© Luc Viatour, CC BY 2.0) Lo splendido Aquilastore ornato non è molto comune a Panama, ma potremmo avere qualche chance nel Darien (Mdf, CC BY-SA 3.0) I "mieleri" sono parenti stretti delle tanagre e, come le tanagre, sono meravigliosamente colorati. Il nome t- e la forma del becco tradiscono le loro abitudini alimentari di suggitori di nettare. Questa specie, il Mielero splendente è comune e diffuso in tutto il paese (© Asmatias, CC BY 2.0) |