Oman
un eccitante mix di uccelli asiatici e africani
2 - 17 aprile 2016
1° - 16 ottobre 2016


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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Muscat via Francoforte
2° giorno) Muscat. Al Qurm. Gita in battello a Fahal
3° giorno) trasferimento a Sohar
4° giorno) Khatmat Malahah. Shinas
5° giorno) Jebel Al Akhdar
6° giorno) trasferimento a Muscat. Volo a Salalah
7°/10° giorno) Dhofar
11° giorno) trasferimento Qitbit
12° giorno) oasi di Muntasar. Trasferimento Haima
13° e 14° giorno) trasferimento a Shannah. Barr al Hikman. Masirah Island
15° giorno) trasferimento a Muscat. Volo a Francoforte
16° giorno) arrivo a Francoforte. Coincidenza per Milano


Mappa interattiva




Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: gli hotel a Muscat e Salalah sono di buon livello. In tutte le altre tappe del tour gli hotel sono molto "basic", anche se dotati di servizi privati

Difficoltà: nessuna se si escludono le alte temperature della parte centrale della giornata

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Svensson, Zetterstrom & Grant, Harper Collins;
Birds of the Middle East, di Porter & Aspinall, Chistopher Helm

Costo del tour: Euro 1.990

Numero massimo di partecipanti: dodici

 

Nel Dhofar, la regione sud-occidentale dell'Oman potremo vedere una ventina di specie tipicamente africane, una delle quali è l'Occhialino pettobianco della foto. La Penisola Arabica era una volta saldata all'Africa e molte specie di quest'ultima sono ancora presenti in Arabia Saudita, Yemen e Oman (© Dick Forsman)


Intro

L’Oman è uno dei più interessanti paesi del Medio Oriente per quanto riguarda la natura e il birdwatching. Situato nell’estremità sud-orientale della Penisola Arabica, l’Oman possiede una ricchezza di habitat diversi, dal deserto alle mangrovie, dalla savana alle paludi, agli wadi rocciosi, dalle spiagge basse e sabbiose alle scogliere rocciose, a picco sul Mare Arabico. I paesaggi sono di una bellezza mozzafiato, la gente è disponibile e amichevole, le strutture alberghiere e il cibo sono eccellenti. E, last but not least, l’avifauna è lussuosa, con elementi afrotropicali e asiatici, oltre alle numerose specie mediorientali residenti e ai migratori dal Paleartico. Il tour inizierà nella capitale Muscat dove visiteremo le aree umide di Al Qurm; saranno sufficienti poche ore per vedere diverse specie tipiche dell'Asia, che raggiungono qui l'estremo sud-occidentale del loro areale. Effettueremo una gita in battello all'isoletta di Fahal, a poche miglia da Muscat: l'isola ospita una colonia di Falchi fuligginosi, il falco più ricercato dai birdwatcher nel Paleartico Occidentale (anche se effettueremo l'escursione anche nel tour primaverile, potremo vedere il Falco fuligginoso solo in quello ottobrino, perchè in primavera l'animale è ancora nei suoi quartieri di svernamento africani e del Madagascar). Seguiremo poi la costa per raggiungere Sohar, da dove partiranno le nostre escursioni alle mangrovie di Khatmat Malahah e alle lagune di Shinas. Torneremo poi a Muscat, ma prima esploreremo il Jebel Al Akhdar, nella catena montuosa di Al Hajar; qui, in un paesaggio selvaggio e meraviglioso, vedremo uccelli affascinanti. Ci trasferiremo poi a Salalah, nel Dhofar, il governatorato più a sud-ovest dell'Oman. Salalah sarà la base di tutte le escursioni nelle splendide aree circostanti; esploreremo steppe e deserti, palmizi e gole rocciose, lagune salmastre e coste sabbiose. Nel Dhofar potremo vedere, con fortuna, tutte le specialità africane dell'Oman, tutti gli endemismi della Penisola Arabica presenti nel paese (incluso il Verzellino dello Yemen, che recentemente è stato scoperto nidificante a mille chilometri a nord-est del suo areale nello Yemen!), insieme a decine di specie suggestive residenti o migratrici. Inizieremo poi il lungo ritorno a Muscat costeggiando l'enorme deserto Rub al-Khali ("il quarto vuoto", il secondo deserto sabbioso più vasto del mondo), fermandosi nelle oasi di Qitbit e Muntasar, che saranno teatro di un eccezionale birdwatching desertico, incluso il suggestivo spettacolo delle centinaia di Granduli coronate e del Senegal all'abbeverata. Ultima escursione prima di ripartire per l'Italia, sarà a Barr Al Hikman, considerata la capitale dei limicoli del Medio Oriente; tra le decine di migliaia di specie a noi europei più consuete, potremo vedere Drome, Corrieri mongoli occidentali, Corrieri di Leschenault, Piro piro del Terek, Gambecchi frullini e Piovanelli siberiani! Dopo un'ultima escursione alla vicina isola di Masirah, una famosa trappola migratoria, torneremo a Muscat.


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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Lufthansa Milano – Muscat, via Francoforte. Arrivo in serata, trasferimento in hotel per la cena e il pernottamento. Pernotteremo due notti a Muscat.

2° giorno) inizieremo l’avventura di birdwatching in Oman esplorando la riserva naturale di Al Qurm; molte delle prime specie che incontreremo hanno un gusto mediorientale e alcune di esse decisamente asiatico, come nel caso del Francolino grigio, della Ghiandaia marina indiana e della Maina comune. Altre specie sono tipiche del Vicino e Medio Oriente, come la Prinia gracile, la Nettarinia viola, il Cannareccione indiano (forse una specie buona, splittata dal Cannareccione stentoreo), la Silvia di Menetries. Vicino ad Al Qurm si stendono bianche spiagge sabbiose, che ospitano specie interessanti come il Gabbiano fuligginoso, il Gabbiano di Heuglin, la Sterna guancebianche, la Sterna di Saunders. Non mancheranno i sopralluoghi alle classiche mete dei birdwatcher, quelle che fanno strabuzzare gli occhi ai turisti “comuni”: un immondezzaio e l’impianto di trattamento delle acque reflue di Muscat (una fogna a cielo aperto tanto per intendersi). Ad Ansab vedremo un numero incredibile di rapaci, come il Capovaccaio, l'Aquila anatraia maggiore e l'Aquila minore, e migliaia di uccelli acquatici, tra cui Mignattaio, Airone bianco maggiore, Tuffetto comune, Codone comune, Mestolone comune, Marzaiola eurasiatica, Alzavola eurasiatica, Moretta tabaccata, Gambecchio comune, Gambecchio nano. Tra le altre specie di uccelli ricordiamo i meravigliosi Gruccione verde e Gruccione guanceblu, il Rondone pallido, la Cutrettola testagialla orientale, lo Storno roseo. Nel primo pomeriggio effettueremo una gita in battello all'isola di Fahal, dove nidifica una colonia di Falchi fuligginosi, uno dei Falconiformi più ricercati dai birdwatcher. Questo grazioso falco, caratterizzato da un uniforme piumaggio ardesia, nidifica in regioni aride e desertiche del Nordafrica e Medioriente, sia lungo le coste che all'interno, e sincronizza la riproduzione con la migrazione di ritorno dei piccoli Passeriformi verso i quartieri di svernamento. Potremo vedere il Falco fuligginoso solo nel tour autunnale; in quello primaverile effettueremo comunque l'escursione in battello perchè durante la traversata verso l'isola potremo vedere numerose specie di uccelli marini, come il Fetonte beccorosso, il Petrello di Jouanin, l'Uccello delle tempeste di Wilson, il Cormorano di Socotra, la Berta di Persia, la Berta piedicarnicini, la Sterna crestata, la Sterna guancebianche, la Sterna fuligginosa, lo Stercorario mezzano, il Labbo, il Falaropo beccosottile. All'approssimarsi dell'isola il volo frenetico dei falchi sarà un autentico spettacolo; i più avventurosi potranno fare un tuffo nelle acque dell'Oceano Indiano; Fahal Island è un noto centro per le immersioni subacquee, essendo abitate da meravigliosi pesci, gigantesche razze e una multicolore fauna subacquea; anche una semplice occhiata in snorkeling ci permetterà di ammirare la natura sommersa.
 

Il Francolino grigio è una delle prime specie asiatiche che vdermo in Oman; è abbastanza comune e ne sentiremo il rauco richiamo in quasi tutte le aree che visiteremo nell'Oman settentrionale (© Rakeshkdogra, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Il meraviglioso Gruccione verde è una delle tre specie di gruccioni, insieme al Gruccione guanceblu e al nostro Gruccione eurasiatico, che potremo vedere durante il tour (© Asim Patel, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Non sono molte le specie di uccelli marini dell'Oman, ma durante le due gite in battello programmate potremo vedere specie interessanti, come questa Berta piedicarnicini (© Duncan Wright, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
3° giorno) trasferimento a Sohar, 250 chilometri circa a nord di Muscat, dove pernotteremo due notti. La strada verso nord-est corre lungo il massiccio di Al Hajar, parallelo alla costa. Nella regione costiera, tappezzata da coltivazioni e aree paludose, avremo occasione di vedere molte specie interessanti; sulle spiagge stanno indolentemente posati Gabbiani del Caspio, Gabbiani delle steppe (per Clements ancora considerato sottospecie del primo), Gabbiani di Pallas, Corrieri mongoli occidentali (il Corriere mongolo è stato splittato in due specie), Corrieri di Leschenault, Beccapesci, Sterne di Rüppell, Sterne comuni. Vedremo anche molte specie di aironi, dai più comuni come l'Airone cenerino e la Garzetta comune, ai più interessanti, come l'Airone striato, la Garzetta del reef occidentale e la Sgarza indiana. Altri uccelli interessanti frequentano le aree retrodunali, come la Pavoncella caruncole rosse e la Pavoncella codabianca e, tra boschetti aridi e bassi cespugli, cercheremo le numerose specie che frequentano l'area; oltre a numerosi migratori dal Paleartico, per noi abbastanza comuni, come la Cappellaccia comune, il Pettazzurro, la Capinera, la Calandrella eurasiatica, il Calandro comune, la Cutrettola comune (proveremo ad identificare le diverse sottospecie che, almeno nel tour ottobrino, non saranno più in abito nuziale), potremo vedere chicche come la Monachella codarossa (splittata dalla Monachella del Kurdistan, che si può vedere in Turchia), la Monachella comune orientale (forse specie buona, anche se non per Clements), il Culbianco isabellino, il minuscolo Luì disadorno.

4° giorno) di prima mattina effettueremo un’escursione verso nord, fino ai confini con gli Emirati Arabi; esploreremo la foresta di acacia a Khatmat Malahah, dove potremo vedere, tra le altre specie, la Monachella variabile, il Codinero, la Bigiarella del deserto, la Bigia grossa orientale, il Canapino di Sykes, entrambe le specie di averla isabellina (ora Averla isabellina "sensu strictu" e Averla codarossiccia); le mangrovie delle lagune di Shinas, tappa successiva, ospitano una piccola popolazione di Martin pescatore dal collare, una specie diffusa dal Mar Rosso all'Asia sudorientale, ma la sottospecie locale, khalbaensis è molto rara e in via di estinzione. Visiteremo poi l’area forse più celebre per il birdwatching nel nord dell’Oman, la cosiddetta Sun Farm. Essa è un’area di campi irrigati che costituiscon un richiamo irresistibile per gli uccelli migratori, sia in primavera che in autunno; tra le decine di specie che vedremo citiamo: Airone guardabuoi, Cicogna bianca, Pernice di mare comune, Cavaliere d'Italia, Piviere dorato asiatico, Corriere asiatico (raro), Pavoncella gregaria (molto rara, potrebbe essere l'uccello del giorno), Gambecchio nano, Corriere grosso, Piro piro culbianco, Corrione biondo, Mignattino alibianche, Mignattino piombato, Ghiandaia marina eurasiatica, Allodola passerina capinera, Pispola golarossa, Monachella del deserto, Cornacchia splendente, Averla delle steppe (la ssp pallidirostris dell'Averla meridionale), Ballerina bianca (inclusa la sottospecie personata, Ballerina mascherata, che potrebbe essere una specie buona), Calandra asiatica, Beccodargento asiatico, Storno roseo. La ricchezza di uccelli dei prati della Sun Farm attira l'attenzione dei rapaci, che vedremo volteggiare sulla fattoria, più o meno in alto: Albanelle pallide e minori volano radenti le praterie, mentre Aquile anatraie maggiori, Aquile imperiali e Poiane codabianca frequentano i cieli più alti.


Sono ben venticinque le specie di Laridi, tra gabbiani e sterne, che possono essere viste in Oman. La Sterna crestata, illustrata nella foto, è una delle più comuni (© Dick Forsman)




Il birdwatching più interessante è, a nostro parere, quello relativo ai piccoli Passeriformi, che in Oman sono un target prelibato, considerate il mix estremamente interessante di specie migratrici, svernanti e residenti. Questo Codinero è diffuso in tutta la regione occidentale della Penisola Arabica e raggiunge l'estremo sud-orientale del suo areale proprio in Oman, nel Dhofar (© Ofer Faigon, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




L'Aquila anatraia maggiore, una specie vulnerabile secondo BirdLife International, è abbastanza comune in Oman durante la migrazione e in inverno (© J.M.Garg, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
5° giorno) torneremo oggi verso Muscat, ma effettueremo una deviazione verso le aree montagnose dell'interno, dove pernotteremo in un villaggio ai piedi del Jebel (monte) Al Akhdar. La parte settentrionale del governatorato di Ad Dakhiliyah è prevalentemente montuosa, con la catena di Al Hajar che corre da nord-ovest a sud-est. Il paesaggio montuoso è spettacolare con gole rocciose strapiombanti e aree di altopiano. Effettueremo numerose escursioni e il birdwatching sarà emozionante e avvincente. Sono molte le specie tipiche degli ambienti aridi e avremo tempo già oggi per cercare, ad esempio, l'Assiolo pallido (la specie target di questa giornata), la Rondine montana pallida, il Calandro beccolungo, l'Allodola del deserto, il Garrulo d'Arabia, il Bulbul occhibianchi, il Bulbul guancebianche, la Cettia inquieta, lo Zigolo striolato (oggi separato dallo Zigolo delle case del Nordafrica), la Monachella dorsonero, la Monachella di Hume. Il rapace più importante della regione è l'Avvoltoio orecchiuto, ma potremo vedere anche Poiane delle steppe in migrazione, Aquile di Bonelli, Falchi di Barberia. Una curiosità ornitica di questa regione è la presenza di una piccola popolazione di Colombaccio comune, l'unica di tutta la Penisola Arabica: in questa sottospecie, casiotis, che Clements propone per uno split, le due macchie del collo non sono bianche ma color cannella. Tra le altre specie che potremmo vedere nell'area ricordiamo il Rondone minore, il Codirossone eurasiatico, il Passero solitario, il Corvo imperiale collobruno.

Un assaggio fotografico degli spettacolari paesaggi dell'Oman (© Hendrik Dacquin, Creative Commons Attribution 2.0 Generic)




Il Calandro beccolungo è un'altra specie tipica delle aree rocciose desertiche e semidesertiche (© Lip Kee Yap, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




Da qualche tempo gli Zigoli delle case che si possono vedere in Medio Oriente non sono più... Zigoli delle case, bensì Zigoli striolati, chè Clements, come altri tassonomisti, ha splittato la specie in due nuove specie (© Duncan Wright, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Non così ambito come il target principale dei Falconiformi in Oman, il Falco fuligginoso, ma ugualmente benvenuto nella check-list, il Falco di Barberia sarà attentamente cercato sul Jebel Al Akhdar (© Peter Wächtershäuser, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
6° giorno) torneremo oggi a Muscat, dove ci imbarcheremo su un volo per Salalah, nel sud dell'Oman, dove pernotteremo cinque notti. Arriveremo in tempo per un'iniziale esplorazione dell'area. Salalah è la capitale del governatorato del Dhofar, il più sud-occidentale dell'Oman meridionale. Il Dhofar, come la vicina estremità sud-orientale dello Yemen, ha un clima tropicale, e questo perchè è esposto ai monsoni che spirano da sud-est da metà giugno a metà settembre, periodo nel quale le montagne che si elevano poco all'interno della linea costiera si rivestono di una vegetazione lussurreggiante, in netto contrasto con il vicino deserto Rub al-Khali (in italiano "il quarto vuoto"); tale vegetazione rimane per qualche tempo dopo la stagione dei monsoni e sarà ancora presente all'epoca del nostro viaggio autunnale. L’avifauna della parte meridionale dell’Oman è di tipo africotropicale e sono molte le specie “africane” che potremo vedere durante le nostre esplorazioni; se consideriamo poi la possibilità di un eccezionale seawatching lungo la costa, il grande numero di migratori dal Paleartico e la presenza di specie endemiche della Penisola Arabica, ci rendiamo conto dello splendido birdwatching che ci attende.

7°/10° giorno) l’avifauna della parte meridionale dell’Oman è di tipo afrotropicale e sono molte le specie “africane” che potremo vedere durante le nostre esplorazioni. Visiteremo habitat diversi, alcuni di essi davvero reminiscenti delle savane africane, con grandi baobab e acacie; esploreremo lagune e gole rocciose e faremo ancora seawatching lungo la costa. Nella gola di Ain Hamran potremo vedere il Piccione verde di Bruce, il Martin pescatore testagrigia, l’Occhialino pettobianco, il Tessitore di Rüppell, il Beccodargento africano, lo Zigolo pettocannella, lo Storno di Tristram, il Beccogrosso alidorate. Sui fianchi boscosi della gola Ain Sahanawt, cercheremo due specie di gufi tipicamente africani, l’Assiolo africano (la sottospecie endemica della Penisola Arabica, pamelae, potrebbe essere una specie buona) e il Gufo reale macchiato. Sulla costa vicino a Mirbat vedremo Sule fosche, Sule mascherate, Cormorani di Socotra, Cormorani comuni, Sterne fuligginose, Sterne dalle redini, Noddy bruni e Sterne di Saunders. Esploreremo con attenzione le lagune di Khawr Rouri e Khawr Taqah, dove potremo ammirare branchi di Fenicotteri maggiori e avremo buone possibilità per rarità quali il Tarabusino giallo, la Garzetta intermedia, la Spatola africana e il Fenicottero minore. Questa è l'area migliore in Oman per vedere alcune specie che svernano regolarmente nel paese dall'Asia, ma l'incontro con le quali richiede sempre un briciolo di fortuna: Oca pigmea asiatica, Jacana codalunga e Pernice di mare minore sono tre delle specie già avvistate qui diverse volte. Nelle lagune retrodunali potremo vedere, con fortuna, quasi tutte le specie di ralli del Paleartico Occidentale: Schiribilla comune, Schiribilla grigiata, Voltolino, Re di quaglie, Porciglione eurasiatico! Visiteremo anche le regioni più aride alle spalle di Salalah: a Tawi Attair, sulle impervie montagne del Dhofar il nostro target principale sarà il Verzellino dello Yemen (una specie che si pensava nidificasse solo in Yemen e Arabia Saudita ma della quale è stata recentemente scoperta una piccola popolazione in Oman, a più di mille chilometri dal suo "vecchio" areale), e ci fermeremo fino a sera per cercare, e speriamo di vedere, l'Allocco di Hume, uno dei gufi più rari e misteriosi del Vicino e Medio Oriente; insieme all'allocco potremmo incrociare il Succiacapre isabellino, la Grandule di Lichtenstein e la Monachella d'Arabia (per Clements ancora sottospecie della Monachella piangente). Allo Wadi Darbat esploreremo una meravigliosa foresta abbarbicata su una gola rocciosa, dove potremo vedere, tra le altre specie più comuni, la Pernice d'Arabia (endemica della penisola), l’Allodola cantante e lo spettacolare Pigliamosche del paradiso africano. Molti rapaci frequentano l'area, sia sulle montagne, che sulla piana costiera; il target principale tra gli Accipitriformi sarà la favolosa Aquila di Verreaux, il cui areale, per il resto completamente africano, oltrepassa il Bab el Mandeb (lo stretto che separa il Mar Rosso dall'Oceano Indiano), e giunge nell sud-ovest della Penisola Arabica; la meravigliosa aquila nidifica sulle pareti del Jebel Al Qara e sarà una delle nostre priorità; potremo vedere anche il Capovaccaio, l'Aquila delle steppe, l'Aquila anatraia maggiore, l'Aquila minore, l'Aquila di Bonelli, il Falco di Barberia. Ecco infine altre specie che vedremo nel Dhofar: Occhione macchiato, Rondone di Forbes-Watson, Cuculo didric, Nettarinia scintillante, Nettarinia di Palestina, Nettarinia del Nilo, Codinero comune, Silvia d'Arabia, Storno di Tristram, Chagra capinera, Usignolo d'Africa, Canapino pallido orientale, Canapino di Upcher. Non mancheranno naturalmente specie più comuni e consuete a noi birdwatcher europei ma, per il bene e la pienezza della lista, avremo piacere di segnare: Nitticora comune, Sgarza ciuffetto, Tarabusino comune, Spatola eurasiatica, Alzavola eurasiatica, Mestolone comune, Marzaiola eurasiatica, Codone comune, Fischione eurasiatico, Falco di palude, Pittima reale, Corriere piccolo, Corriere grosso, Fratino, Gambecchio comune, Piro piro boschereccio, Piro piro piccolo, Combattente, Sterna comune, Sterna zampenere, Tortora dal collare orientale, Tortora del Namaqua, Martin pescatore eurasiatico, Succiacapre eurasiatico, Upupa comune, Ballerina gialla, Sterpazzola comune, Usignolo comune, Saltimpalo siberiano.


Il Dhofar ha un clima tropicale, e questo perchè è esposto ai monsoni che spirano da sud-est da metà giugno a metà settembre, periodo nel quale le montagne si rivestono di una vegetazione lussurreggiante. La foto illustra il tipico ambiente dove faremo birdwatching (© Mary Paulose, Creative Commons Attribution 2.0 Generic




Il Piccione verde di Bruce è un'altra tipica specie africana (© Dick Forsman)




Lo Storno di Tristram è comune in tutte le aree aride e rocciose del Vicino e Medio Oriente (© Oriaaaass, Public Domain)




Delle quattro specie di nettarinie che potremo vedere lungo il tour, la Nettarinia scintillante è la più africana di tutte poichè il suo areale arriva, ad ovest, fino all'Uganda (© Dick Forsman)
11° giorno) inizieremo oggi il viaggio verso nord, viaggio che ci porterà ai confini del deserto Rub al-Khali, il secondo più vasto deserto di sabbia del pianeta. Durante il percorso avremo la possibilità di vedere qualche specie interessante, come il Corvo inmperiale collobruno, l'Allodola beccocurvo e forse, tra i molti dromedari, qualche Gazzella dorcade. Arriveremo al villaggio di Qitbit, dove pernotteremo; arriveremo nel pomeriggio e quando la temperatura lo permetterà, faremo un pò di birdwatching nei giardini dell'hotel, che, come tutti i giardini delle aree desertiche durante la migrazione, sono pieni di piccoli uccelletti che si fermano qualche ora a rifocillarsi prima di riprendere il loro volo migratorio. Le specie di Qitbit non hanno in genere nulla di speciale (a parte la loro funzione di ingrossare la check-list), ma sarà sempre un piacere vedere, ad esempio, Averle piccole, Averle cenerine, Rondini rossicce, Rondini comuni, Balestrucci eurasiatici, Luì verdi, Luì piccoli, Luì grossi, Bigiarelle, Bigie padovane, Codirossi comuni (ssp samamisicus), Codirossi spazzacamino, Codirossoni eurasiatici.

12° giorno) levataccia, perchè prima di proseguire il viaggio verso nord, ci recheremo all'oasi di Muntasar per uno spettacolo emozionante, l'abbeverata alle pozze d'acqua dell'oasi delle granduli. Le granduli, di cui potremo vedere due specie, la Grandule coronata e la Grandule del Senegal, sono affini ai piccioni e, nidificando in zone desertiche, devono effettuare voli di anche decine di chilometri ogni giorno per bere e per portare l'acqua alla prole. Gli animali fanno dei bagni nell'acqua, che viene trattenuta in mezzo al piumaggio e dal piumaggio zuppo verrà bevuta dai piccoli al nido. A Muntasar scendono all'acqua centinaia di individui e lo spettacolo sarà davvero molto suggestivo; dovremo essere all'oasi in tempo per veder arrivare gli stormi di uccelli. Appena le granduli ripartiranno per il deserto, avremo tempo di esplorare l'oasi che ci riserverà naturalmente altro splendido birdwatching; tra i cespugli e i piccoli alberi di ghaf potremo vedere l'Allodola beccocurvo, la rara Allodola di Dunn, l'Allodola codabarrata, la Silvia d'Arabia, la Silvia del deserto, la Monachella dorsonero, la Bigiarella minore, e un'altro stuolo di migratori dal Paleartico, come la Tortora comune, il Cuculo eurasiatico, l'Irania, il Rigogolo, l'Ortolano comune, il Pigliamosche pettirosso, lo Stiaccino. Muntasar ospita anche qualche illustre rapace come l'Aquila reale, abbastanza localizzata in Oman, e la Poiana codabianca. Scruteremo con attenzione gli alberi di ghaf perchè questa regione dell'Oman è l'area migliore dove cercare l'Ipocolio, lo strano uccello endemico del Medio Oriente che, in piccolissimi numeri, sverna in Oman. Altre specie rare di questa regione sono la Pernice delle sabbie, la favolosa Ubara di Macqueen (fino a poco tempo fa conspecifica con l'Ubara africana) e la Grandule di Lichtenstein. Passeremo le ore più calde della giornata continuando il viaggio verso nord; raggiungeremo la città di Haima, dove pernotteremo.


In alcune tappe del tour, segnatamente quelle che ci porteranno ai confini del grande deserto Rub Al Khali, il Corvo imperiale collobruno sarà l'unica, o una delle pochissime, specie che incontreremo (© Lip Kee Yap, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




Straordinariamente mimetico contro la sabbia dove è adagiato, il Succiacapre isabellino necessiterà di accurate ricerche prima di essere immortalato in fotografia (© K K, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
13° e 14° giorno) raggiungeremo oggi il villaggio di Shannah, sull'Oceano Indiano, a due passi dalla favolosa penisola di Barr Al Hikman, la "capitale dei limicoli" del Medio Oriente, dove pernotteremo due notti. Forse non vedremo tante specie rare, ma quello che potremo ammirare, in termini di numero di uccelli è sensazionale. In effetti qualche specie importante c'è: la Droma, ad esempio, è una delle specie più ambite dai birdwatcher, in Medio Oriente e nell'Africa Orientale, dove sverna. Bè, vedere migliaia di questa "avocetta beccoforte" sulla spiaggia, verosimilmente insieme a migliaia di Piovanelli siberiani (l'altra rarità locale, svernante qui dall'Asia orientale), e migliaia di Gambecchi frullini, non è roba di tutti i giorni. Specie ancillari a questo mitico terzetto saranno: Avocette comuni, Piro piro del Terek, Piro piro boscherecci, Piro piro culbianchi, Fratini, Pantane eurasiatiche, Corrieri mongoli occidentali, Corrieri di Leschenault, Gambecchi comuni, Piovanelli comuni, Piovanelli pancianera, Piovanelli tridattili, Pittime minori, Pivieresse, Chiurli piccoli, Chiurli maggiori, Voltapietre comuni; e non si sa mai che ci scappi qualche rarità asiatica, come il Gambecchio ditalunghe e il Gambecchio collorosso! Effettueremo una gita in battello alla vicina isola di Masirah, famosa tra i birdwatcher perchè su di essa si "depositano" per riposare migliaia di migratori, incluse alcune rarità. La breve traversata in traghetto sarà di per sè stessa emozionante perchè potremo vedere uccelli marini interessanti, come la Sula fosca, la Sula mascherata, la Berta di Persia e diverse specie di gabbiani e sterne.

15° giorno) torneremo oggi a Muscat, dove ci imbarcheremo sul volo serale che ci riporterà in Italia. Durante il trasferimento ci godremo le ultime ore di birdwatching che potrebbero portarci qualche ultima specie nuova per la nostra, già sicuramente corposa, lista.

16° giorno)
arrivo a Milano e fine del viaggio.


La Sula mascherata è un'altra specie di uccello marino che incontreremo, sia lungo la costa nord, che in quella del Dhofar (Public Domain)




A Barr Al Hikman, la capitale dei limicoli del Medio Oriente, uno degli incontri più emozionanti sarà quello con il Piovanello siberiano (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Gli incontri con le rarità sono consueti in Oman e, nonostante l'apparente ossimoro, va rilevato che molte specie asiatiche sono ormai sempre più regolari in Oman. La graziosissima Oca pigmea indiana è una di queste specie (© JJ Harrison, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)


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