Varangerfjord & Lapponia Artica  
il "buen ritiro" degli edredoni
28 marzo - 5 aprile 2020

Varangerfjord & Lapponia Artica in estate Galleria marzo 2016
Galleria marzo 2017
Trip Report marzo 2016
Trip Report marzo 2017


Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Ivalo. Pernottamento all'Hotel Kultahippu
2° giorno) taiga e tundra di Kaamanen. Trasferimento a Vadso con birdwatching a Varangebotn. Pernottamento Hotel Scandic a Vadso
3° giorno) birdwatching Vestre Jacobselv e Nesseby. Pernottamento Hotel Scandic a Vadso
4° giorno) gita in battello a Hornoya (*). Birdwatching lungo il Varangerfjord orientale (Kramvik, Kiberg, Svartnes, Vardo). Pernottamento Hotel Scandic a Vadso
5° giorno) aree occidentali del Varangerfjord. Trasferimento a Batsfjord.
6° giorno) gita fotografica al capanno nella baia di Batsfjord (opzionale). Trasferimento a Kongsfjord. Pernottamento a Kongsfjord
7° giorno) penisola di Batsfjord. Escursione a Berlevag. Pernottamento a Kongsfjord
8° giorno) ritorno a Ivalo con birdwatching lungo il percorso. Pernottamento all'Hotel Kultahippu

9° giorno) volo Ivalo - Milano via Helsinki. Arrivo a Malpensa e fine del viaggio

Mappa interattiva



Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: semplici ma di buona levatura

Difficoltà: nessuna, tranne le temperature molto basse, per le quali è sufficiente indossare abiti pesanti

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Zetterstrom, Svensson & Grant, Harper Collins

Costo del tour
: Euro 1.780 BBD (mezza pensione)

Numero massimo di partecipanti: sette

Capanno fotografico a Batsfjord: Euro 180
(**)



In alto: a marzo il bellissimo Re degli edredoni frequenta le baie del Varangerfjord anche in gruppi di centinaia di individui (© Silvio Sommazzi). In basso: non sono molti i rapaci che potremo osservare nel tour, ma la loro qualità, Girfalco e, nella foto, Aquila di mare, è sufficiente per essere ugualmente più che soddisfatti (© Massimo Castrini)



(*) la fattibilità della gita in battello ad Hornoya, dipende dalle condizioni atmosferiche. L'itinerario è organizzato in modo tale che, qualora il giorno destinato alla gita la traversata verso l'isola fosse proibitivao, abbiamo a disposizione anche il giorno successivo per ritentare, ma è purtroppo possibile, come accadde nel 2017, che si debba rinunciare definitivamente (in questo caso il costo della gita sarà rimborsato)

(**) c'è la possibilità di utilizzare un capanno galleggiante a Batsfjord, che permette di fotografare, a pochi metri e ad altezza di galleggiamento, le numerose anatre che frequentano la baia della città: Edredoni di Steller, Edredoni comuni, Re degli edredoni, Morette codone e altre specie. Il capanno può ospitare solo pochi fotografi ed è quindi necessario prenotare con largo anticipo.


 

Al Varangerfjord è possibile vedere tre delle quattro specie di edredoni, tra cui il bellissimo Edredone di Steller (© Silvio Sommazzi)


Intro

Ai vertici del “triangolo dei sogni” del birdwatcher che ama il Paleartico Occidentale stanno tre delle mete più suggestive di questa regione: il Marocco, il Vicino Oriente e la Lapponia. Vi proponiamo, in questa pagina, il vertice nord, la Lapponia ed il Varangerjord. Il tour nel Grande Nord dell’Europa è assolutamente unico, per due motivi principali: la magica bellezza degli scenari artici, della misteriosa taiga e dell’immensa tundra che, nel tour di marzo, saranno colorate, la notte, dalle magiche luci dell'Aurora Boreale, e, soprattutto, il numero e la qualità degli uccelli che si possono osservare. Ciò deriva dalla particolare collocazione geografica del Varangerfjord, che è una profonda insenatura della regione nord-orientale della Norvegia, dove il Mar di Barents penetra, formando la distesa d’acqua situata più a nord-est d’Europa. In conseguenza di ciò, il Varangerfjord ospita, più o meno regolarmente, numerose specie di uccelli "siberiani", come la Strolaga beccogiallo, l’Edredone di Steller e il Re degli edredoni, ma avremo anche la speranza di vedere qualche megararità, che venga da ovest o da est è per noi indifferente: proprio al Varangerfjord ci sono state le uniche osservazioni, nel Paleartico Occidentale, dell'americano Gabbiano aliglauche e del bizzarro Edredone dagli occhiali, proveniente dalla Siberia. Il tour prenderà le mosse da Ivalo, da dove raggiungeremo la torre di osservazione di Toivoniemi, che svetta su un magico paesaggio innevato; il fiume Kaamasjoki è ancora gelato e intorno girano pochi uccelli, ma avremo eccellenti opportunità di fotografare le numerose Ghiandaie siberiane che frequentano il boschetto di abeti intorno alla torre. Ci fermeremo poi a pranzo in un hotel celebre per i suoi "bird-feeders", le mangiatoie costruite e rifornite dai proprietari dell'hotel. Alle mangiatoie potremo fotografare a distanza ravvicinata le specialità locali, soprattutto il Ciuffolotto delle pinete, insieme a Cince siberiane, Cince bigie alpestri, Ghiandaie siberiane, Organetti artici, Verdoni europei, Ciuffolotti eurasiatici e altre specie ancora. Raggiungeremo poi il Varangerfjord dove pernotteremo in tre località diverse per avere le migliori opportunità di scandagliarne le acque e l'entroterra: Vadso, Batsfjord e Kongsfjord. Raggiungeremo anche Vardo, l'estremità orientale del Varangerfjord, dove effettueremo un'escursione in battello all'isola di Hornoya: qui rimarremo incantati davanti alle colonie di uccelli che la tappezzano: Marangoni dal ciuffo, Gabbiani tridattili, Urie di Brünnich, Urie comuni, Urie nere, Pulcinella di mare e Gazze marine si assiepano sulle cengie dell'isola, in un trionfo di voli e suoni indimenticabile. Speriamo di aver la stessa fortuna del 2016, quando qui vedemmo saettare in volo il possente Girfalco. Passeremo poi quasi tre giorni pieni nelle aree più occidentali della Norvegia artica, soprattutto nella penisola di Batsfjord, dove avremo le migliori opportunità di incontrare, come nel tour del 2016, magnificenze quali l'Aquila di mare, l'Ulula, il Gabbiano d'Isalnda, la Pernice bianca nordica. Scandiremo con i cannocchiali le acque dell'oceano artico, dove potremmo veder affiorare la pinna dell'Orca e il dorso della Foca grigia; Lepre artica e Volpe artica, Renne e forse qualche lemming sono le altre specie di mammiferi che potremmo incrociare. Tutta questa biodiversità in un teatro paesaggistico fiabesco: ghiaccio e neve incrostano le rocce della costa marina e dune di bianco accecante si susseguono ai bordi della strada. Qui, con un pò di fortuna, e per chi ci crede, l'assistenza divina, potremmo incrociare quello che suggellerebbe un viaggio irripetibile: la Civetta delle nevi!

Credits immagini slideshow: Re degli edredoni, Ghiandaia siberiana (© Paolo Faifer), Ciuffolotto delle pinete, Aurora Boreale (© Massimo Castrini), Morette codone, Vardo, Paesaggio innevato (© Giorgio Mutti), Renna, Aquila di mare (© Stefania Capelli)



L'inizio della primavera è il periodo migliore per vedere uno dei gufi pi ambiti del Paleartico Occidentale, la piccola e splendida Ulula (© Massimo Castrini)


Armenia & Georgia Camargue
Macaronesia
Bulgaria Cap Gris Nez Capo Verde Estonia Lesbo
Monfrague & Coto Donana Ouessant Pirenei & Castilla Finlandia
Slovenia Svalbard Ungheria Varangerfjord


Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano – Ivalo via Helsinki. Arrivo in serata e trasferimento a Kaamanen, dove pernotteremo al celeberrimo (per i birdwatcher e cacciatori fotografici) hotel Neljän Tuulen Tupa.

2° giorno) Kaamanen è situata a 300 chilometri a nord del Circolo Polare Artico, in un paesaggio magnifico di foreste, torbiere e laghi, che in questo periodo dell'anno sono sepolti dalla neve. Faremo un salto alla torre osservatorio di Toivoniemi che domina il paesaggio e un piccolo bosco di conifere sul fiume Kaamasjoki; a marzo l'area non è frequentata da molti uccelli, ma qualche Ghiandaia siberiana si piazza sulla punta dgli abeti offrendoci ottime opportunità fotografiche. L'hotel Neljan Tuulen Tupa è dotato di mangiatoie rifornite quotidianamente dallo staff e potremo fare eccezionali fotografie agli ospiti del "ristorante": Cince siberiane, Cince alpestri, Ghiandaie siberiane, Verdoni europei, Ciuffolotti eurasiatici, Organetti artici e, soprattutto, Ciuffolotti delle pinete; questo magnifico Fringillide, grosso come un tordo, è molto schivo durante la stagione riproduttiva, ma nel tardo inverno frequenta le mangiatoie, anche in folti gruppi. Dopo pranzo partiremo alla volta del mitico Varangerfjord, attraversando il confine con la Norvegia e fermandoci ad ogni occasione buona di birdwatching. Pernotteremo tre notti all'hotel Scandic di Vadso.

3° e 4° giorno) il Varangerfjord rappresenta la distesa d’acqua più a nord-est d’Europa; Vadso è una cittadina situata più o meno al centro della sponda settentrionale del Varangerfjord, così che ci risulterà comodo effettuare le nostre escursioni sia ad est che ad ovest, in base anche alle notizie di rarità che potremmo ricevere in tempo reale! Le aree che esploreremo sono ben definite, ma la successione delle escursioni dipenderà da vari fattori, tra cui il clima, le specie che avremo già visto e quelle che ancora ci mancheranno e le notizie di avvistamenti dell'ultima ora ricevute dal network di birdwwatcher locali. Questi primi due giorni saranno dedicati alle aree orientali del Varanger. Le specialità del fiordo sono ovviamente gli uccelli acquatici e passeremo molto tempo a scandagliarne le acque, cercando attentamente tra i branchi di specie più comuni, quelle più rare, quelle per cui il Varanger è diventato un must tra i birdwatcher. Uno degli highlight di questi due giorni sarà l’escursione in battello all’isola di Hornoya, dove potremo vedere le grandi colonie di alche; ben cinque specie nidificano sull'isola, Uria comune, Uria nera, Pulcinella di mare, Gazza marina, Uria di Brünnich, e avremo qualche minuscola chance di vedere l'altrettanto minuscola Gazza marina minore, che si incontra occasionalmente al Varangerfjord. Altri uccelli che nidificano qui sono il Fulmaro boreale, il Marangone dal ciuffo, il Gabbiano nordico e il Gabbiano tridattilo. Ogni tanto le colonie si animano di un trepestio improvviso: è quando compare in cielo la sagoma minacciosa (non per noi birdwatcher!) del Girfalco, per l'incontro con il quale ad Hornoya avremo le migliori opportunità. Tra le altre specie che potremo vedere in questi due giorni ricordiamo la Pernice bianca, il Gabbiano glauco, il Mugnaiaccio, lo Zafferano, il Piovanello violetto, il Corvo imperiale eurasiatico, lo Zigolo delle nevi.

5° giorno) ci trasferiremo oggi a Batsfjord, dove pernotteremo al Polar Hotel. La baia di Batsfjord è celebre per branchi di Anatidi che galleggiano come tappi di sughero sulle acque, indifferenti alle temperature polari; tra branchi di Edredoni comuni, ci saranno sicuramente i deliziosi Edredoni di Steller e i Re degli edredoni, insieme a Morette codone, Orchi marini e Smerghi minori. Investigheremo attentamente i Gabbiani glauchi, molto simili al ben più raro Gabbiano d'Islanda, qualche individuo del quale è sempre presente al Varanger in questa stagione.

6° e 7° giorno)
ci trasferiremo a Kongsfjord, dove pernotteremo due notti alla Kongsfjord Gesthouse, una deliziosa pensione gestita da una nostra connazionale. Prima di partire per Kongsfjord abbiamo predisposto un'escursione (facoltativa) ad un capanno fotografico galleggiante, dal quale è possibile scattare foto eccezionali alle anatre e agli altri acquatici che nuotano a pochi metri dall'obiettivo. I paesaggi che attraverseremo in quest'area, la penisola di Batsfjord, sono di una bellezza mozzafiato, con scogliere a picco sul mare e pinnacoli rocciosi, distese di neve incontaminate. Qui potremo vedere la splendida Aquila di mare, la graziosa ma arcigna Ulula, la Pernice bianca nordica. Controlleremo attentamente le acque artiche, dove potremmo vedere, insieme a Strolaghe mezzane, minori e maggiori, la ben più rara Strolaga beccogiallo (peraltro regolare in primavera al Varangerfjord). Se avessimo la stessa fortuna del 2016, potremmo incontrare qualche Orca, insieme a qualche Foca grigia. Tra i mammiferi terragnoli, oltre alle comuni Renne (probabilmente semidomestiche), potremmo vedere Lepri artiche e Volpi artiche. La sera, con in mano un grog bollente, aspetteremo l'affascinante Aurora Boreale; nonostante la spiegazione di questo fenomeno ottico sia strettamente scientifica (la causa è l'interazione di particelle cariche di origine solare con la ionosfera terrestre), le bande luminose di colore rosso-verde-azzurro che si inseguono nel cielo, cambiando forma, colore e dimensioni, danno vita a uno spettacolo naturale che rasenta la pura poesia.

8° giorno) dopo le ultime passeggiate nella regione di Batsfjord, torneremo oggi a Ivalo. Lungo il percorso effettueremo numerose soste durante le quali potremmo incamerare qualche specie nuova. Cena d'addio, o meglio di arrivederci e pernottamento a Ivalo.

9° giorno) volo Ivalo - Milano via Helsinki, arrivo in serata a Malpensa e fine del viaggio.

 

Il nostro hotel di Kaamanen è famoso tra i birdwatcher perchè alle sua mangiatoie è possibile fotografare, a distanza ravvicinata, le più belle specie di Passeriformi artici, come la Ghiandaia siberiana, la Cincia siberiana, l'Organetto artico e, soprattutto, il Ciuffolotto delle pinete (© Massimo Castrini)




Un'altra delle specie che svolazzano sulle mangiatoie a Kaamanen è la Cincia siberiana (© Paolo Faifer)




Il Piovanello violetto sarà probabilmente l'unico limicolo che vedremo durante il tour (© Arturo Gargioni)




Un'ipotesi, un auspicio, una professione di fede. Vedremo con certezza tre specie di edredoni e quindi perché non ipotizzare il completamento di una straordinaria quaterna? Le poche volte che il nordamericano ed estsiberiano Edredone dagli occhiali, dal buffo aspetto che lo fa rassomigliare ad un dignitario ottocentesco, si è fatto vedere dalle nostre parti sono state tutte nel nord della Norvegia!!! (© Alan Wilson)




Il possente Girfalco è il "prime target", tra i rapaci ma anche in assoluto, della vacanza al Varanger. Abbiamo ottime probabilità di vederlo seminare il panico tra le colonie di gabbiani e corvi ad Ekkeroy (© Massimo Castrini)


Il Marangone dal ciuffo è una delle specie coloniali che nidificano lungo il Varangerfjord; questo individuo è stato fotografato sull'isola di Hornoya (© Arturo Gargioni)


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