Sierra Leone
alla ricerca di (quasi) tutti gli endemismi della Upper Guinea Forest
14 - 29 gennaio 2017

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Intro

L'Africa Subsahariana può essere idealmente divisa, nei progetti (o sogni) dell'esploratore birdwatcher, in tre grandi aree: Africa Occidentale, Africa Orientale e Africa Meridionale. Tale sommaria divisione turistica rispecchia comunque una divisione scientifica del continente in "biomi". Un bioma è un'ampia porzione di biosfera, individuata e classificata in base al tipo di vegetazione dominante. La vegetazione influenza la presenza degli animali, perché la vita di questi ultimi dipende dalle piante. In un bioma quindi troviamo un insieme di animali e piante e tra i primi, naturalmente, gli uccelli. Nel continente africano esistono tredici biomi, più o meno ricchi di animali. Da nord a sud si va dal Nordafrica Mediterraneo (per la verità ancora entro i confini del Paleartico Occidentale) al Fynbos, bioma completamente contenuto all'interno della Repubblica Sudafricana. Uno dei biomi più ricchi di specie è quello delle "foreste guineo-congolesi" che si estendono quasi senza soluzione di continuità dalla Guinea Conakry al Congo. Il quasi si riferisce alla breve interruzione determinata dal Dahomey Gap, una striscia di savana (un'alltro bioma, più correttamente chiamato Sudan-Guinea Savanna) che si intrufola dal nord fin sulla costa di Togo e Benin. Il Dahomey Gap divide la parte occidentale delle foreste guineo-congolesi in Foresta di Guinea superiore e inferiore. La prima, la Upper Guinea Forest, è la destinazione di questo viaggio, e la è nella sua estensione all'interno di una nazione ancora "difficile" come la Sierra Leone. Ornitour offre anche un altro tour nella Upper Guinea Forest, in Ghana, più agevole, ma nel quale non si possono vedere, come in Sierra Leone, tutti, o quasi, gli endemismi della Upper Guinea Forest. E qui il quasi si riferisce ad una bestiola, il Bulverde di Liberia che fino ad adesso è stato avvistato solo nel suo proprio toponimo. Pare quasi impossibile che oggi, della striscia di stati della parte occidentale del Golfo di Guinea, solo la Sierra Leone non sia gravata da restrizioni al turismo. Fino a poco tempo fa (poco nel metro della storia) il paese fu insanguinato da una delle peggiori guerre civili moderne: 50.000 morti, bambini soldato, devastazioni, migliaia di vittime civili, decine di migliaia di profughi; ma dal 2002 il paese gode di una ottima stabilità interna e di questo siamo felici, soprattutto perchè crediamo nella pace, ma anche perchè la pace ci permette di visitare una terra straordinariamente ricca di uccelli. Estesa un tempo senza soluzione di continuità dalla Guinea Conakry al Ghana, l’Upper Guinea Forest è oggi ridotta, in Sierra Leone e negli altri paesi di questa EBA (Endemic Bird Area) a pochi fazzoletti di foresta. Ma in ciascuno di quei fazzoletti vivono fantastiche specie di uccelli, come ad esempio l’enigmatico Picatarte collobianco, la Faraona pettobianco, il Gufo pescatore rossiccio, l’Astore codalunga, l’Averla cuculo del Ghana. Delle 15 specie endemiche dell’Upper Guinea Forest, 14 vivono entro i confini della Sierra Leone: grazie alla nostra esperta guida locale avremo buone possibilità di vederne gran parte, insieme ad altre decine di spettacolari e rare specie di foresta. L'avifauna della Sierra Leone conta circa 630 specie, di cui 133 tipiche del bioma "Foreste Guineo-congolesi" e 29 della "Savana di Guinea". Il nostro tour si sviluppa lungo un itinerario circolare, che tocca tutte le aree ornitologicamente interessanti del paese: cominceremo dalla penisola di Freetown, situata a pochi chilometri dalla capitale: il pezzo forte di quest'area sarà sicuramente la visita ad una colonia di quello straordinario animale che è il Picatarte collobianco, ma avremo buone opportunità di vedere altre decine di specie, tra cui sciccherie come l'Inseparabile testarossa, il Pigliamosche di Ussher, il Beccoriccio testagrigia, il musicalissimo Moho, il beccoforzuto Spaccasemi cremisi, uno stuolo di nettarinie tra cui spicca per venustà la Nettarinia golacamoscio, un manipolo di bulverdi che ci impegneranno per l'identificazione e tante altre specie interessanti. Ci dirigeremo poi a nord-est, verso le cascate di Bumbuna e le colline che si estendono ad est del fiume Rokel che, ricoperte da savana boscosa, rappresentano l'ambiente preferito dal target di questa regione, il bellissimo Storno smeraldino, endemico di una fascia che va dalla Guinea alla Costa d'Avorio. Altri interssanti ospiti di quest'area sono il Bubu di Turati e il Macchiettino di Dybowsky, ma non mancheranno averle-cuculo, averle di macchia, storni e malimbe. Ancora verso nord-est dove visiteremo le Gori Hills e le Tingi Mountains, che ospitano quattro endemismi dell'Upper Guinea Forest: oltre al Picatarte collobianco, di cui visiteremo un'altra colonia, più spettacolare dal punto di vista paesaggistico di quella di Freetown, potremo incontrare la Prinia di Sierra leone, l'Illadopsis alirossicce e il Silvide capinero. Tra le altre decine di specie, ricordiamo il Bulverde di Baumann, il cui areale comprende, oltre all'Upper Guinea Forest, solo la Nigeria. Proseguiremo con l'eccezionale Foresta di Gola, un biotopo di straordinaria importanza, tanto che nel 2005 la RSPB e BirdLife International unirono i loro sforzi per creare un programma di aiuto alllo sviluppo sostenibile di quest'area, il più importante tratto di foresta pluviale della Sierra Leone. Dal 2010 la foresta è protetta nella Gola Rainforest National Park (GRNP). La specie più importante della riserva è senza dubbio il Malimbe di Ballman: i malimbe, tipici dell'Africa Occidentale, sono uccelli vicini tassonomicamente ai tessitori; essi sono caratterizzati tutti da piumaggio rosso e nero, tranne il Malimbe di Ballman, che ha uno splendido piumaggio nero e giallo. Altri Upper Guinea Endemics di Gola sono il Bucero guancebrune, il bellissimo Beccoriccio codaverde, il Bulverde barbagialla e lo Storno splendente codarame. La foresta ospita anche meravigliosi turachi, trogoni, barbetti, picchi, martin pescatori. Concluderemo il tour con la visita all'isola Tiwai, che fa parte della parte occidentale della Riserva di Gola; le speranze sono poche, ma qui andremo a cercare due degli endemismi più difficili, la Faraona pettobianco e il Gufo pescatore rossiccio; la foresta che circonda il nostro campo tendato ospita anche rari mammiferi, che, notturni come sono sarà quasi impossibile vedere, ma nell'incontro con i quali non ci costa nulla sperare. Come si può intuire dall'introduzione, il "carniere" del viaggio in Sierra Leone è potenzialmente più ricco di quello in Ghana, ma al contrario di quest'ultimo, in Sierra Leone dovremo campeggiare in due aree: Gola e Tiwai. A Gola il campeggio sarà piantato e gestito dal nostro locale tour operator, mentre a Tiwai pernotteremo in un campo permanente.


Lo Storno smeraldino è una delle specie endemiche dell'Upper Guinea Forest. L'area migliore dove incontrare questo meraviglioso e iridescente storno è la savana boscosa che si estende lungo le rive del fiume Rokel, nella regione centrale della Sierra Leone (© Doug Janson, Creative Commons 3.0 Unported)


Mappa interattiva




Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Freetown
2° giorno) Western Area Peninsula Forest Reserve
3° giorno) trasferimento a Makeni
4° giorno) Bumbuna Falls
5° giorno) trasferimento a Koidu-Sedafu
6°/8° giorno) Gori Hills & Tingi Mountains
9° giorno) trasferimento a Kenema
10° e 11° giorno) Gola Rainforest National Park
12° giorno) trasferimento a Tiwai Island
13° e 14° giorno) Tiwai Island
15° giorno) trasferimento a Freetown
16° giorno) volo Freetown - Milano


Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: a Gola campeggio montato estemporaneamente dall'organizzazione locale con toilette chimiche; a Tiwai campo tendato permanente con servizi in comune. Lodge di discreta levatura nelle altre tappe del tour

Difficoltà: richiesto molto adattamento ad alcune delle strutture ricettive; il clima nelle foreste planiziali è caldo-umido e può risultare molto fastidioso

Bibliografia: Birds of Western Africa, di Borrow & Demey, A & C Black

Costo del tour: Euro 2.980

Numero massimo di partecipanti: dieci




Il Guardiano dei coccodrilli è uno dei limicoli più belli e mitici dell'Africa; avremo ottime chances di vederlo a Tiwai Island, insieme ad un altra rarità dell'Africa Occidentale, il Corriere di Forbes (© Luc Viatour, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano - Freetown con arrivo in tarda serata. L'aeroporto dei Freetown ha la particolarità di essere separata dalla capitale dall'estuario del fiume Sierra Leone, che attraverseremo con un taxi acquatico o un'hovercraft. Pernotteremo due notti a Freetown.

2° giorno) è quasi incredibile che uno degli uccelli più rari e carismatici dell'intero continente africano abbia una colonia riproduttiva a pochi chilometri dal centro di Freetown, la capitale della Sierra Leone. La penisola su cui si trova Freetown offre, nei giorni di sole, una suggestiva rappresentazione della sua bandiera: il bianco delle spiagge, l'azzurro dell'oceano e il verde delle montagne. Sono proprio le montagne, o meglio le colline, della WAPFR (Western Area Peninsula Forest Reserve) che saranno il teatro del nostro birdwatching nei primi due giorni in Sierra Leone. La riserva consiste di una striscia di colline forestate lunga circa 37 e larga 14 chilometri ed è l'ultimo lembo di foresta tropicale planiziale della Sierra Leone occidentale. Come già accennato, l'ospite più illustre è il Picatarte collobianco e, pur non essendo in periodo riproduttivo, vedremo con certezza questo strano animale, per il quale i tassonomisti hanno creato un'apposita famiglia, i Picatartidi, appunto. Grosso quanto un pollo, il suo aspetto è curioso in generale e, in particolare, le parti nude ai lati della testa ricordano un vecchio casco di pilota. Lo aspetteremo in silenzio rispettoso fino a quando tornerà al suo roosting serale, ma avremo tempo di cercare le altre decine di specie interessanti, tra cui il primo endemismo, l'Apalis di Sharpe. Altre specie interessanti della riserva sono il Tordo pigliamosche di Finsch, il Tordo formichiere codabianca, il Barbettino marezzato, il Barbettino groppagialla, il Garrulo cappuccino, la Tortora tamburina, la Tortora boschereccia macchieblu, il Martin pescatore gigante, il Martin pescatore boschereccio, la Ghiandaia marina beccolargo, il Bucero bianconero africano. Ci divertiremo (così per dire) ad identificare le numerose specie di bulbul e bulverdi: Bulverde minore, Bulverde grigio, Bulverde di Ansorge, Bulverde baffigialli, Bulverde beccosottile, Amafoglie, Nicator occidentale. Un pò più facili (sperando di non vedere solo femmine e maschi in eclisse) saranno le nettarinie: Nettarinia brunastra, Nettarinia golablu, Nettarinia oliva occidentale, Nettarinia panciaoliva, Nettarinia di Johanna, Nettarinia variabile. Molte le specie, e di solito ben colorate, di tessitori ed estrilde: Tessitore dei villaggi, Tessitore di Vieillot, Beccazzurro occidentale, Spaccasemi cremisi, Nigrita pettocastano. Tra i rapaci di questa regione ricordiamo il Falco pecchiaiolo occidentale, il Nibbio beccogiallo, l'Avvoltoio delle palme, l'Avvoltoio cappuccino, il Gimnogene africano, lo Shikra. Solo in questi due giorni e alla fine del viaggio, quando visiteremo l'isola di Tiwai, avremo tempo di visitare zone umide, costiere e di acqua dolce; ci servirà per impinguare la nostra lista, anche se di specie non particolarmente rare: Cormorano comune, Cormorano africano, Garzetta comune, Garzetta del reef occidentale, Airone guardabuoi, Nitticora comune, Sgarza ciuffetto, Airone cenerino, Airone striato, Airone nero, Umbretta, Gambecchio comune, Piovanello, Combattente, Piro piro piccolo, Piro piro boschereccio, Piro piro culbianco, Gabbiano testagrigia, Sterna reale, Beccapesci.

3° giorno) ci trasferiremo oggi a Makeni, che sarà la nostra base per l'esplorazione delle Cascate di Bumbuna e delle colline intorno al fiume Rokel. Lungo il trasferimento avremo occasione di fermarci una prima volta alle cascate di Bumbuna. Il corridoio intorno al fiume Rokel è costituito principalmente da aree di coltivi e "farmbush" (vegetazione degradata per intervento umano), ma sono presenti anche aree naturali di prateria e, lungo i fianchi delle colline che proseguono poi nelle montagne Loma, più ad est, piccoli tratti di foresta. Tra le prime specie specie che vedremo ricordiamo il Macchiettino di Dybowsky, la Rondine pennebianche, la Pitilia facciarossa, la Pitilia alirosse, la Nettarinia splendida. Lungo la strada per Makeni avremo occasione di vedere fino a quattro specie di ghiandaie marine: la nostra Ghiandaia marina eurasiatica, svernante dal Paleartico, la Ghiandaia marina beccolargo, la spettacolare Ghiandaia marina panciablu e l'altrettanto bella Ghiandaia marina d'Abissinia. Pernotteremo due notti a Makeni.

4° giorno) la regione intorno alla città di Makeni è la migliore in Sierra Leone per cercare lo Storno smeraldino, non un vero e proprio endemismo dell'Upper Guinea Forest, ma il cui areale è comunque ristretto ad una fascia che va dalla Guinea alla Costa d'Avorio. La riserva di Loma è uno splendido mix di foresta pluviale planiziale e foresta afro-montana, con aree di prateria alpina oltre i 1680 metri (la vetta più alta delle Loma Mountains è il Bintunami, che, con i suoi 1.945 metri, è il maggior rilievo dell'Africa occidentale ad ovest del monte Camerun). L'avifauna è incredibilmente varia, con specie suggestive come l'Airone tigrato crestabianca, il Francolino di foresta, il Codapiuma macchiebianche, il Rallo golagrigia, il Piccione nucabronzo, la Tortora boschereccia testazzurra, il Pappagallo cenerino, il Turaco beccogiallo, il Cuculo codalunga fosco, il Cuculo golagialla, il Cucal golanera, il Gufo reale di Akun, un eccezionale tris di martini: il Martin pescatore nano africano (forse il martino più difficile di tutto il continente), il Martin pescatore dorsocioccolato, il Martin pescatore panciabianca, il Bucero crestabianca, il Bucero guancebrune, il possente Bucero cascogiallo, il Barbetto faccianuda, il Barbetto macchiegialle, il Barbettino marezzato, il Barbettino gropparossa, il Barbettino golagialla, il Beccolargo fianchirossicci, l'Occhiocarniccio guancerosse, l'Averla piumata panciacastana, l'Indicatore macchiato, il bizzarro Indicatore coda a lira, il Picchio panciaflammea (un endemismo regionale che dalla Sierra Leone arriva solo fino al Camerun), il musicalissimo Moho, una sorta di cisticola coloratissima e fuori misura. Non mancheranno i soliti difficili bulverdi: Bulverde grigio, Bulverde di Ansorge, Bulverde itterico, Beccoriccio testagrigia, Beccoriccio comune. E poi ancora: Crombec verde, Camarottera cigliagialle, Camarottera verdeoliva, Ilia verde, Storno alicastane, Pettirosso di foresta (una delle probabili quattro specie in cui sarà presto diviso; la nostra è la ssp erythrothorax, il cosiddetto Pettirosso di foresta occidentale), Akalat di pianura, e altre decine di specie. Questa regione ospita due delle più succestive specie di rapaci africani: l'Astore codalunga e l'Aquilastore di Cassin. Se è difficile vedere uccelli nella foresta, figuriamoci i mammiferi. Ma ci farà comunque piacere sapere che la foresta di Loma ospita una consistente popolazione di scimmie: Scimpanzè, Colobo tabaccato, Colobo re, Mangabey fuligginoso, Cercopiteco diana. Potremmo vedere anche l'Ippopotamo pigmeo e l'Elefante di foresta, ma le nostre chance migliori (pochissime comunque) per queste due pachidermi le avremo sull'isola Tiwai.

5° giorno) ci trasferiremo oggi a Koidu-Sefadu, che ci farà da base per l'esplorazione, nei giorni seguenti, di due aree di eccezionale interesse ornitologico, le Tingi Mountains e le Gori Hills.

6°/8° giorno) le Tingi Mountains rappresentano l'estensione più orientale delle montagne della Sierra Leone e digradano verso sud nelle colline Gori. Il punto più alto delle Tingi è il massiccio di Sankan Biriwa, diviso in due picchi da una stretta gola. Dai versanti del massiccio scendono numerosi corsi d'acqua che sono i tributari dei due maggiori fiumi della regione, Sewa e Mano. Gli habitat di questa regione sono estremamente vari e rispecchiano l'altitudine: un mosaico di savana alberata da 300 a 900 metri, savana arbustiva tra 900 e 1850 metri, al di sopra dei quali si estendono praterie alpine. I fiumi della regione sono bordati da una splendida foresta a galleria, splendida dal punto di vista estetico, splendida perchè ospita decine di specie di uccelli molto interessanti, primo fra tutti la Prinia di Sierra leone, che cercheremo con cura (è uno degli endemismi dell'Upper Guinea Forest). A Tingi e Gori sono state registrate più di duecento specie, e se, come in ogni foresta del mondo, il birwatching sarà tutto meno che agevole, siamo certi di vederne un gran numero, confidando in uno degli incredibili "feeding-flock" che arrivano all'improvviso, costringendo il birdwatcher ad affannosi e repentini cambi di direzione del binocolo (non parliamo poi delle fotografie). Tra le specie di questa regione ci sono uccelli meravigliosi, come il Gruccione nero, o piccoli LBJ insignificanti dal punto di vista estetico, ma grandiosi per la nostra checklist, come ad esempio il Beccolungo di Kemp. Ecco qui una piccola lista delle meraviglie di queste foreste: Francolino dell'Ashanti, Sparviere zamperosse, Bucero cascobianconero, il meraviglioso Gruccione nero, Indicatore di Cassin, Barbetto beccogiallo, Picchio macchiecamoscio, Picchio guancebrune, Rondine di Fanti, Averla di macchia pettoflammeo, Eremomela caporossiccio, Apalis capinera, Bulverde indicatore, Illadopsis di Puvel, Illadopsis bruno, Occhiocarniccio castano, Cincia fosca, Pigliamosche averla africano, Pigliamosche grigio minore, Pigliamosche cenerino, Pigliamosche crestato fosco, Nettarinia ciuffiscarlatti, Storno codasottile, Tessitore di Preuss, Tessitore dorsodorato, Malimbe di Gray, Malimbe testarossa, Malimbe crestato (ottima introduzione al "re" dei malimbe, che vedremo presto). Altre due specie richiederanno un'attenta ricerca, la prima, il il Batmocerco capinero (nome orribile per n uccelletto delizioso), perchè è un Upper Guinea Forest Endemic, il secondo, il Bulverde di Bauman, perchè lo è quasi (sconfina solo in Nigeria). Effettueremo un'escursione ad un'altra colonia di Picatarte collobianco e, anche se lo spettacolo non sarà nuovo, le emozioni saranno assicurate.

9° giorno) ci trasferimento oggi a Kenema, la porta d'accesso alla fantastica foresta di Gola, lo scrigno dei tesori ornitologici della Sierra Leone. Come tutti gli scrigni, potrebbe essere difficile poterne ammirare il contenuto; ciò significa che il birdwatching nella foresta di Gola, come peraltro in tutte le foreste, richiede tempo e pazienza. Ma poichè gli uccelli di Gola sono straordinari, per bellezza e rarità, abbiamo pianificato una permanenza di due giorni pieni nella riserva. Per essre pronti a cogliere il meglio dell'avifauna della foresta, ed essere già sul posto alle prime luci dell'alba, dovremo campeggiare all'interno della foresta, ma stasera pernotteremo in un discreto lodge di Kenema.

10° e 11° giorno) la riserva di Gola Forest rappresenta il clou del viaggio, un'avventura difficile, ma il premio, in termini di uccelli ed emozioni, varrà qualche piccolo disagio. La foresta di Gola è il più vasto tratto di foresta pluviale nell'EBA della Upper Guinea Forest in Sierra Leone. Si trova nella parte sud-orientale del paese ed è divisa in tre sezioni: Gola Nord (45.800 ettari) e Gola Est (22.800 ettari) sono riserve forestali, mentre Tiwai Island è un Game Sanctuary. Gola Est è separata da Gola Ovest dal fiume Mahoi. Complessivamente, quest'area è protetta sotto la definizione di Gola Rainforest National Park e, pur se ancora minacciata dal disboscamento indiscriminato, sono state prese buone misure di sicurezza per la conservazione di questo eccezionale biotopo. Tutti gli endemismi dell'Upper Guinea Forest che ancora ci mancheranno sono presenti in questa foresta e, con pazienza, potremo vederli tutti, a partire dal più bello, il Malimbe di Ballman (o Malimbe di Gola, anche se l'attribuzione toponimica è scorretta in quanto la bestiola vive anche in qualche foresta della Liberia e della Costa d'Avorio); è l'unico tra i malimbe (che sono vicini filogeneticamente ai tessitori) ad avere un piumaggio giallo e nero, quando tutti gli altri ce l'hanno rosso e nero. Gli altri endemismi di Gola sono il Bucero guancebrune, il Bulverde barbagialla, il Beccoriccio codaverde, l'Illadopsis alirossicce, lo Storno splendente codarame e l'Averla-cuculo del Ghana (anche qui un toponimo errato). A Gola potremmo anche vedere il Pigliamosche nero del Nimba (il toponimo, un monte sul confine tra la Costa d'Avorio e la Guinea, identifica solo l'area dove è stato raccolto il type-specimen, ma la specie è presente anche in Ghana, Libera e Sierra Leone); è comunque una specie molto rara, perchè scienziati e birdwatcher l'hanno visto, negli anni recenti, solo in pochissime occasioni; inoltre le sue abitudini, e cioè di stare infrattato nella parte superiore della chioma forestale, non giova alla nostra causa. Dato che campeggeremo nell'area migliore per osservare il Malimbe di Ballman e saremo in piedi alle prime luci dell'alba, avremo splendide opportunità di vedere decine di specie: Anatra di Hartlaub, Turaco blu maggiore, Cuculo codalunga oliva, Cuculo smeraldino africano, Cuculo didric, Cuculo di Klaas, Trogone narina, Turaco di Guinea, Bucero fischiatore, Bucero casconero, Piccione afep, Succiacapre vessillario, Barbetto pettovilloso, Averla-cuculo blu, Bulverde dorato, Pigliamosche capocastano, Occhiocarniccio panciagialla, Illadopsis pettochiaro, Illadopsis capinero, Nettarinia minuscola, Nettarinia superba, Averla di macchia multicolore, Tessitore di Maxwell. Oltre alle due specie di rapaci citate nelle Loma Mountains, avremo qui l'opportunità di vedere una terza specie, forse ancora più carismatica, il Serpentario del Congo. Potremmo incappare in una delle specie di foresta mitiche (quasi quanto il Pavone del Congo!) e cioè il Rallo nkulengu, di cui comunque potremo udire certamente lo stridulo e notturno richiamo. Altre due specie che sono un terno al lotto (ma la proporzione più giusta è "una cinquina al lotto") sono i due gufi reali della regione, il Gufo reale di Fraser e il Gufo reale di Shelley.

12° giorno) dopo un'ulteriore mattinata nella foresta, ci trasferiremo a Tiwai Island, una degnissima conclusione di questo eccezionale Ornitour. Lungo il percorso ci fermeremo in una zona umida dove avremo qualche chance di vedere uno dei limicoli più difficili da vedere dell'Africa, il Corriere di Forbes. Se avremo fortuna lo vedremo zampettare sui bordi umidi della palude, insieme ad altri acquatici interessanti, come il Cormorano africano, l'Umbretta, la Pavoncella testabianca, il Beccaccino dorato maggiore, la Jacana africana. Pernotteremo tre notti in un campo tendato permanente di Tiwai.

13° e 14° giorno) situata sul fiume Moa, a circa dieci chilometri a nord-ovest della riserva di Gola Ovest. Un modo eccellente per finire questo affascinante tour sarebbe quello di vedere le due specie più importanti di qui, e naturalmente la loro importanza è direttamente proporzionale alla loro elusività: la Faraona pettobianco e il Gufo pescatore rossiccio. L'isola Tiwai ha una superficie di circa 12 chilometri quadrati ed è coperta da una fitta foresta pluviale. Oltre che al solito birdwatching in foresta, potremo, in questi due giorni dedicarci all'osservazione di uccelli acquatici, anatre, limicoli e affini. Tra le specie che potremo vedere ricordiamo: Oca pigmea africana, Oca armata, la deliziosa Pernice di mare di roccia, Pavoncella testabianca, Pavoncella armata, Corriere di Forbes. Ma tra i limicoli, il più bello sarà senza dubbio il Guardiano dei coccodrilli, che è abbastanza comune in quest'area durante la stagione secca. Alle numerose specie di buceri fin qui osservati speriamo di aggiungere i due piccoletti della famiglia, il Bucero nano nero e il Bucero nano beccorosso. Un altro splendido ospide di Tiwai è la Pitta africana, diffusa in tutta l'Africa, ma sempre molto localizzata e pressochè impossibile da cavar fuori dalla foresta: ci proveremo! Tra le altre specie di Tiwai ricordiamo: Cicogna lanosa, Aquila urlatrice, Faraona crestata, Svassorallo africano, Cuculo nero, Cuculo pettorosso, Allocco africano, Martin pescatore bianconero, Martin pescatore blu, Martin pescatore pettazzurro, Ghiandaia marina golablu, la graziosissima Rondine blu golabianca, Pigliamosche di Cassin, Pigliamosche di foresta dai sopraccigli, Bulverde di palude. La foresta dell'isola ospita anche una buona popolazione di primati, di cui forse potremo vedere qualche specie, e tra gli altri mammiferi che, prevalentemente notturni, avremo poche chance di incontrare: il Tragulo di palude (un piccolo ruminante appartenente alla famiglia dei cosiddetti cervi-topo), l'Ippopotamo pigmeo e l'Elefante di foresta (che ormai è considerato una specie distinta dall'Elefante di savana.

15° giorno) dopo un'ulteriore sessione mattutina di birdwatching a Tiwai, torneremo a Freetown, dove pernotteremo.

16° giorno) volo Freetown - Milano, arrivo in serata a Milano e fine del viaggio.


Il bizzarro Picatarte collobianco è una delle due specie di Picatartidi, genere confinato all'Africa Occidentale (l'altra specie, il Picatarte collogrigio, vive in Camerun); è uno straordinario uccello di non chiarissime affinità sistematiche: visiteremo due colonie, una a Freetown e una nelle Tingi Mountains (© Dick Forsman)




L'Avvoltoio delle palme è l'unico avvoltoio che si nutre principalmente di vegetali, in particolare dei frutti della palma da olio, anche se occasionalmente cattura granchi, molluschi, locuste e pesce, ed è anche stato visto attaccare i polli da cortile (© Ennio Bezzone)




Con fortuna potremmo vedere trenta specie di rapaci! Nella foto il grazioso Shikra, che potremo vedere in molte delle aree aperte che visiteremo durante il tour (© Ennio Bezzone)




Il Moho è stato recentemente ricollocato nella famiglia dei Cisticolidi: pare infatti essere una colorata e fuori misura cisticola! Avremo occasione di sentirne il musicalissimo canto e di vederne le venuste fattezze in molte delle aree forestate che visiteremo (© Dick Forsman)




Molte splendide scimmie frequentano la foresta di Gola e l'isola di Tiwai. Questo Colobo tabaccato è una delle più comuni (© Ennio Bezzone)




Lo splendido Gonolek comune, una specie appartenente ai Malaconotidi, famiglia affine alle "vere averle", è diffuso dalla Sierra Leone al Camerun e, nonostante sia comune, è davvero bello (© Ennio Bezzone)




Durante il tour potremmo vedere sei delle otto specie di ghiandaie marine africane (inclusa la nostra migrante Ghiandaia marina eurasiatica); quella illustrata sopra è la Ghiandaia marina panciablu, forse la più bella di tutte (© Ennio Bezzone)




O forse la più bella di tutte è la Ghiandaia marina d'Abissinia (© Ennio Bezzone)




L'incredibile Succiacapre vessillario è una delle più comuni specie di succiacapre della Sierra Leone. Vederlo in volo con i suoi bizzarri vessilli al vento sarà uno spettacolo emozionante (© Dick Forsman)




I turachi sono una gioia del birdwatching africano, ma spesso si fanno desiderare; sono grossi e colorati, ma stanno quasi sempre infrattati e quando sono verdi, come questo Turaco di Guinea, vederli è ancora più difficile; bravo il fotografo che è riuscito a immortalare la bestiola in modo più che egregio (© Ennio Bezzone)




Il graziosissimo Cuculo di Klaas è una delle numerose specie di cuculi che potremo vedere (© Ennio Bezzone)




L'Africa Occidentale ospita alcune delle specie di martin pescatore più belle del continente (Martin pescatore blu, panciabianca, dorsocioccolato). Quello illustrato nella foto è il Martin pescatore pettazzurro, che vedremo certamente nel Gola Rainforest National Park (© Ennio Bezzone)




E con un pò di fortuna potremo vedere anche lo Svassorallo africano, una delle sole tre specie di Heliornithidae del mondo (© Dick Forsman)


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