Lesbo
birdwatching nell'isola di Saffo
30 aprile - 7 maggio 2016

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Intro

L'isola di Lesbo appartiene politicamente alla Grecia, ma è molto più vicina alle coste della Turchia, da cui dista solo pochi chilometri, che a qualsiasi lembo di costa della madrepatria. Lesbo non è una delle isole greche famose per il turismo balneare, e sulle sue spiagge si può ancora prendere il sole e fare il bagno in una relativa quiete e solitudine. Questo Ornitour non è ovviamente inteso come vacanza di mare, ma potrebbe interessare la tipica famiglia in cui lui è un birdwatcher assatanato e lei ama invece il relax della spiaggia (o viceversa). Lesbo è una delle destinazioni top per il birdwatching, soprattutto nel periodo che va dalla seconda metà di aprile alla prima decade di maggio, quando la migrazione lungo i corridoi del Mediterraneo orientale raggiunge il suo picco, con migliaia di uccelli di decine di specie diverse. La fama principale dell'isola tra i birdwatcher è però dovuta alla presenza di due specie nidificanti, molto difficili a vedersi in altre regioni europee, e cioé il Picchio muratore di Krüper e lo Zigolo cenerino. I paesaggi in cui faremo birdwatching sono di una bellezza assoluta: dalle bianche spiagge alle montagne dell'interno ricoperte da pini profumati, dalle colline brulle con cespugli e arbusti contorti alle lagune costiere. Questo Ornitour sarà uno straordinario mix di eccitazione ornitologica, relax in un'isola non ancora sconvolta dal turismo, e godimento enogastronomico. Pernotteremo sempre nello stesso hotel, a Skala Kalloni, convenientemente situato al centro dell'isola, sulla costa di un bellissimo golfo. Effettueremo tutte le escursioni a piedi e con un minibus appositamente noleggiato. Le escursioni avranno luogo per la maggior parte nelle aree centrali dell'isola e avranno tre tipologie diverse, ciascuna con le proprie peculiarità ornitologiche. Le aree umide che visiteremo si sviluppano tutte, tranne una, intorno a Skala Kalloni: i due fiumi ad est e ovest della cittadina, conosciuti come East e West River, le saline di Kalloni e la Potamia Valley; quest'ultima, anche se si sviluppa lungo un fiume, è caratterizzata da un ambiente vario e arido, con pareti rocciose, oliveti, giardini, incolti, pietraie. L'ultima area umida è nella regione orientale dell'isola: Dipi Larssos ospita i canneti più estesi e meglio conservati di tutta l'isola. Il secondo habitat è quello delle pinete, sia planiziali che montane (in verità poche centinaia di metri): è questo l'habitat preferito dal Picchio muratore di Krüper che troveremo sia ad Achladeri che ad Agiasos. Il terzo e ultimo ambiente è quello delle aree rocciose dell'interno, che esploreremo soprattutto nei pressi di Andissa, dove cercheremo il secondo target più importante del tour, lo Zigolo cenerino. Vanno menzionate due ultime aree: la costa nord-orientale tra Petra e Molivos, area di una bellezza selvaggia e posto sicuro per la Silvia di Rüppell e la spiaggia di Faneromeni, eccezionale mix di campagna, canneto e costa marina, uno degli hot-spot di Lesbo, forse l'unico dove è possibile osservare, in un posto solo, le cinque specie di balie e pigliamosche del Paleaertico Occidentale. Come trailer di questo breve, ma ricco ed emozionante tour, ecco la top-list degli uccelli che dovremmo riuscire a vedere senza grossi problemi: Chukar, Falco della regina, Sparviere levantino, Albanella pallida, Pavoncella armata, Pernice di mare orientale, Cutrettola testagialla orientale, Picchio muratore di Krüper, Picchio muratore di roccia, Cincia dalmatina, Silvia di Rüppell, Culbianco isabellino, Canapino levantino, Canapino pallido orientale, Canapino maggiore, Averla mascherata, Balia dal collare, Balia dal semicollare, Pigliamosche pettirosso, Zigolo cenerino, Ortolano grigio. Se aggiungiamo che avremo qualche chances di vedere Irania, Monachella di Finsch e Storno roseo, si comprende che le opportunità offerte da questo Ornitour sono eccezionali. Agli appassionati di insetti, e specificamente di libellule, Ornitour offre anche un tour di dragonfly-watching a Lesbo.
 

Il Picchio muratore di Krüper è uno dei due target principali del tour a Lesbo. Come per l'altro nostro obiettivo, lo Zigolo cenerino, Lesbo è l'unica area europea dove è possibile vederlo, poichè il suo areale è distribuito solo in Asia Minore. Lo cercheremo nelle pinete a cui è indissolubilmente legato (© Justbirds)


Mappa interattiva



Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Mitilini via Atene
2°/7° giorno) Lesbo (per le aree previste vedi itinerario dettagliato)
8° giorno) volo Mitilini - Milano via Atene

Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: l'hotel Malemi è un confortevole hotel dotato di piscina, l'ideale per chi non volesse effettuare le escursioni di birdwatching e volesse godersi la quiete e il relax dell'isola

Difficoltà: nessuna

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Zetterstrom, Svensson & Grant, Harper Collins

Costo del tour: Euro 990

Numero massimo di partecipanti: quattordici


Armenia & Georgia Camargue
NOVITA'
Macaronesia
NOVITA'
Bulgaria Cap Gris Nez Capo Verde Estonia Lesbo
Monfrague & Coto Donana Ouessant Pirenei & Castilla Finlandia
NOVITA'
Slovenia Svalbard Ungheria Varangerfjord


Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano - Mitilini, la capitale dell'isola, via Atene e trasferimento a Skala Kalloni, dove pernotteremo sette notti all'hotel Malemi. La cittadina di Skala Kalloni è posizionata al centro di una grande baia ed è vicina alle aree umide più importanti dell'isola, ma anche ragionevolmente vicina alle aree montagnose dell'entroterra, dove effettueremo più di un'escursione.

2°/7° giorno) la giornata tipica che passeremo a Lesbo comincia con la classica escursione pre-colazione dato che, lo sappiamo bene, gli uccelletti si muovono e cantano soprattutto nelle prime ore del mattino. Il nostro hotel è situato a poche centinaia di metri dai due fiumi che lo fiancheggiano e che potremo raggiungere a piedi. Dopo un'energetica colazione ci muoveremo alla volta della, o delle, destinazioni giornaliere. Gli itinerari giornalieri seguono un disegno prestabilito (ad esempio le aree costiere del nord-ovest saranno visitate dopo l'esplorazione delle aree centrali a nord di Kalloni), ma la sequenza delle visite nel corso della settimana, così come quella di ciascun giorno, è ampiamente flessibile e potrà risentire di situazioni improvvise, legate al tempo atmosferico, a qualche specie che potrebbe farsi desiderare più del previsto, alle "soffiate" dei birdwatcher che troveremo sul posto e che potrebbero informarci di una rarità dell'ultima ora. Il pranzo potrà essere consumato in hotel o in una "taberna" lungo il percorso. Bene, parliamo ora di quello che la splendida Lesbo ci offre in termini di uccelli, citando le specie più tipiche per ogni area, ma avendo ben presente che, durante la migrazione, ogni specie può capitare in altri posti rispetto a quelli menzionati.

Già durante il trasferimento dall'aeroporto all'hotel, potremmo fermarci, dipendentemente dall'orario di arrivo (e qualora arrivassimo in tarda serata, potremmo tornarci uno dei giorni successivi) alle paludi di Dipi Larssos, uno dei canneti più estesi e ricchi di uccelli dell'isola. Nei chiari tra i canneti riposano tranquille diverse specie di anatre, tra le quali Codoni comuni, Marzaiole eurasiatiche e Mestoloni comuni. A Dipi Larssos potremo vedere quasi tutte le classiche specie di palude, a partire dagli aironi: Nitticora comune, Airone cenerino, Airone rosso, Garzetta comune, Tarabusino comune, Spatola eurasiatica, Mignattaio. Man mano che ci inoltreremo nel canneto verso la costa, avremo buone chances di vedere (e sicuramente di sentire) i ralli più furtivi, come il Porciglione eurasiatico, il Voltolino comune, la Schiribilla comune e naturalmente quelli più ovvi, come la Folaga comune e la Gallinella d'acqua. Sbucati sulla costa, vedremo migliaia di sterne e gabbiani roteare in cielo o posati in gruppi sulla rena; tra i gabbiani, le specie più interessanti sono il Gabbiano corallino e il Gabbiano roseo e, delle sterne, va ricordato che sono presenti ben otto specie, incluse la Sterna maggiore e tutte le tre specie di mignattini. Sulle distese di fango costiere zampettano mille limicoli e, tra i comuni Corrieri grossi, Fratini, Pivieresse, Pittime minori, Chiurli maggiori e piccoli, ci potrebbe stare qualche Gambecchio frullino o, perché no, qualche Corriere di Leschenault. Nelle lagune retrodunali altri limicoli, quelli di zone salmastre o dolci, come ad esempio il Piro piro boschereccio, il Piro piro piccolo, il Piro piro culbianco, la Pantana eurasiatica, la Pettegola. Nelle aree aperte è uno svolazzo continuo di decine di specie di Passeriformi, di ogni gruppo possibile immaginabile: rondini, cutrettole & ballerine, monachelle, silvie, balie, etc... Tra le molte altre specie ricordiamo: Rondine rossiccia, Culbianco isabellino, Averla capirossa, Averla piccola, Canapino pallido orientale, Bigia padovana, Beccamoschino, Bigiarella comune, Sterpazzola comune, Calandra comune, Calandro comune, Pigliamosche comune. Tra le migliaia di Cutrettole comuni (le cui varie sottospecie ci divertiremo ad identificare) si può nascondere qualche Cutrettola testagialla orientale e tra i molti Storni comuni potrebbe fare capolino qualche Storno roseo, in anticipo sulla tabella di migrazione. Nel canneto vero e proprio risuonano i chiacchiericci di Cannaiole eurasiatiche, Cannareccioni eurasiatici e Forapaglie comuni; tanto ben di dio in forma di proteine aviarie si traduce in un magnete per i rapaci che, qui nidificanti o in migrazione, possono satollarsi di uccelli grandi e piccoli; e così potremo vedere i comuni Falco di palude e Albanella minore e la meno comune Albanella pallida, il Falco pescatore, il Gheppio comune, la Poiana comune, il Lodolaio eurasiatico e, forse appena arrivato dall'Africa, il Falco della regina.

L'idea è quella di alternare aree palustri a regioni dell'interno, aride e montuose, così che il divertimento sia anche quello di cambiare quotidianamente il tipo di avifauna e birdwatching. Quindi, dopo Dipi Larssos, potremmo visitare le regioni di Achladeri e Agiasos. Achladeri è la patria di una delle due specialità dell'isola, il Picchio muratore di Krüper, che, al di fuori del suo areale nel Vicino e Medio Oriente, vive solo qui a Lesbo. Il grazioso uccelletto frequenta una pineta a livello del mare; non sarà difficile localizzarlo perché il bosco è abbastanza rado e le coppie non sono pochissime. Durante il percorso verso Achladeri ci fermeremo sulle coste del cosiddetto Derbyshire (il paesaggio qui ricorda l'omonima regione della Gran Bretagna), dove potremo vedere nuove specie interessanti, come la Cicogna bianca e la Cicogna nera, la Volpoca e la Casarca eurasiatica, il Gambecchio comune e il Gambecchio nano, il Piovanello comune e il Piovanello pancianera. Aree rocciose bordano la sponda orientale del Golfo di Kalloni e qui potremo vedere molte specie delle zone aride, tra cui Ghiandaie marine eurasiatiche, Gruccioni comuni, Upupe eurasiatiche, Zigoli capineri, Zigoli neri, Passere lagie, Passere sarde. Anche se siamo certi di vedere la Silvia di Rüppell sulla costa nord-occidentale dell'isola, ci fermeremo sotto una parete rocciosa nota per ospitarne un paio di coppie e contiamo di avere lo stesso successo dell'Ornitour del 2013. Procederemo poi per Agiasos, le pinete sovrastanti il quale sono ricche di uccelli, in particolare di alcune specie che sono molto rare nel resto dell'isola, specie abbastanza banali per noi europei, ma che sarà divertente cercare; potremo vedere, tra altre specie: Tordo bottaccio, Tordela, Codibugnolo eurasiatico, Cincia mora, Pettirosso comune, Rampichino comune, Scricciolo comune, Verzellino europeo, Fringuello comune, Corvo imperiale eurasiatico. Speriamo di veder roteare in cielo qualcuno dei molti rapaci che frequentano quest'area: Aquila anatraia minore, Aquila di Bonelli, Astore comune, Sparviere comune, Sparviere levantino, Poiana comune, Poiana codabianca.

Altre aree umide di prima grandezza, e tutte a pochi chilometri da Skala Kallonis, sono i cosiddetti West & East River, la Potamia Valley e le saline di Kallonis. Cominciando dalle saline, va ricordato che il birdwatchin qui sarà eccezionale e riposante; piazzeremo i cannocchiali su un osservatorio fisso sopraelevato e ci godremo il seguente ben di dio, per citare solo qualche rappresentante alato locale: Fenicottero comune, Svasso maggiore, Svasso piccolo, Cormorano comune, Sgarza ciuffetto, Airone bianco maggiore, Beccaccia di mare eurasiatica, Avocetta comune, Cavaliere d'Italia, Piviere dorato, Pavoncella armata, Pernice di mare comune, Pernice di mare orientale (più rara ma presente tutti gli anni), Piovanello tridattilo, Combattente, Beccaccino comune, Pittima reale. Tra le specie più difficili da avvistare ricordiamo il Re di quaglie e la Quaglia comune, mentre il cielo è pieno di voli di Rondoni comuni, Rondoni pallidi, Rondini comuni, Balestrucci eurasiatici e Topini comuni; a terra zampettano Ballerine bianche, Calandrine, Calandrelle eurasiatiche, Pispole golarossa, Calandri comuni (e occasionalmente Calandri maggiori), Prispoloni, Stiaccini, Saltimpali europei, Monachelle mediterranee, Culbianchi settentrionali. Quasi ogni cespuglio è occupato da Strillozzi, Zigoli neri e Zigoli capineri, mentre Averle cenerine e Averle mascherate rincorrono succulenti insetti. La Potamia Valley è la meta di una delle escursioni più appassionanti, poiché è qui che avremo le migliori occasioni di vedere l'elusivissimo Canapino levantino; a complicare la ricerca il fatto che in questo periodo dell'anno il maschio non è ancora in pieno canto e dovremo accontentarci delle poche note gracchianti che spesso abortiscono dopo pochi secondi. Ma l'eventuale insuccesso non rovinerà la festa, poiché la valle è piena di altri uccelletti: Tortora comune, Piccione selvatico, Torcicollo eurasiatico, Picchio muratore di roccia (uno dei target di Lesbo), Bigia grossa orientale, Bigia padovana, Occhiocotto, Cannaiola verdognola, Capinera, Monachella mediterranea (e avremo anche qualche chance per la Monachella di Finsch), Passero solitario, Codirosso comune, Usignolo comune, Fanello europeo. Lungo la valle, autostrada per le migrazioni, volano molti rapaci e, con fortuna, potremo vedere Falchi pecchiaioli occidentali, Bianconi eurasiatici, Sparvieri levantini e Poiane codabianca, insieme a Falchi pellegrini e Lanari residenti. Potremo fare le nostre passeggiate lungo il West e l'East River al mattino presto, come già menzionato; di solito il West River porta pochissima acqua e quindi potremo vedere uccelli tipici di zone aride, come l'Occhione eurasiatico, il Cuculo dal ciuffo, l'Upupa eurasiatica. East River invece offre un ambiente molto vegetato e lungo le sue rive, nei boschetti e canneti che le ricoprono potremo vedere molte altre specie, come la Ghiandaia eurasiatica (della locale ssp atricapillus), la Ballerina gialla, la Cinciallegra, la Cinciarella, il Luì piccolo, il Luì grosso, il Beccafico, la Sterpazzolina, il Canapino maggiore; lungo il fiume arriveremo fino al mare e potremo vedere alla foce sterne, gabbiani, mignattini e limicoli. Facendo un pò di seawatching dalla riva non sarà difficile inquadrare i grossi stormi compatti di Berte minori che sfiorano le onde.

Di nuovo in mezzo alle rocce e alle montagne; oggi raggiungeremo la costa occidentale nei pressi di Petra; se faremo in tempo, proseguiremo ancora oggi per Sigri e Faneromeni, uno dei pezzi forti del tour; ma se Petra e Molivos assorbiranno troppo tempo, dedicheremo un giorno intero all'esplorazione di Sigri e dintorni. L'area costiera intorno a Petra è uno degli hot-spot isolani per la splendida Silvia di Rüppell, una delle silvie più ricercate dai birdwatcher europei. La deliziosa silvia sarà accompagnata da altrettanto interessanti specie ancillari, come il Chukar (sarà facile localizzarne i branchetti che individueremo in virtù del loro starnazzante chuk-chuk-chuk-chukaar), il Rigogolo, la Taccola eurasiatica, la Rondine montana, il Passero solitario, il Codirossone, l'Ortolano comune, l'Ortolano grigio. La strada per Sigri passa per Andissa e per il monastero di Ipsilou, dove ci fermeremo un paio d'ore per due eccellenti motivi: la costruzione è splendida dal punto di vista architettonico-storico e i boschi che coprono il cocuzzolo dove sorge sono, in questa stagione dell'anno, letteralmente piene di uccelletti in migrazione. Il monastero ha tutto il fascino di una inespugnabile fortezza: secondo la tradizione fu fondato nel 1101 da San Theophanis, un monaco fuggito dalla Siria occupata dagli Arabi, e da lui dedicato a San Giovanni Teologo. Dal XVII secolo è però noto come Moni Ypsilou perché è costruito sulla cima del Monte Ordymnos, un vulcano dormiente, e ypsilo significa alto. Poco prima del monastero ci fermeremo in un'area rocciosa dove abbiamo eccellenti chances di vedere la seconda specie target del viaggio, e cioé lo Zigolo cenerino (come il Picchio muratore di Krüper presente solo a Lesbo oltre che in Asia Minore); la specie è abbastanza poco colorata, piccola ed elusiva per richiedere un pò di sforzo per localizzarla, ma ci riusciremo sicuramente. Dalla nostra posizione dominante sul monastero avremo un'ottima visione sulla vallata sottostante e potremo goderci il, si spera consistente, flusso di rapaci, residenti e in migrazione (nel 2013 osservammo uno dei pochissimi Grifoni eurasiatici della storia ornitologica dell'isola). Nei boschi intorno al monastero potremo vedere Rigogoli, Cinciarelle, Cinciallegre Cincie dalmatine, Luì verdi, Balie nere, Balie dal collare, Bigie padovane, Zigoli neri, Zigoli capineri. Tappa successiva sarà il Parco della Foresta Pietrificata, che si stende in una valle pietrosa e caldissima; dall’ingresso partono i percorsi di visita da cui si possono ammirare da vicino e fotografare questi fantastici reperti fossili nel loro sito di ritrovamento. Questa foresta pietrificata, molto più grande di quella più famosa in Arizona, è una vera meraviglia del mondo. L’età della foresta è stimata in 20 milioni di anni, pare che gli alberi si siano preservati quando vennero coperti dalla cenere vulcanica eruttata dal vicino Monte Ordymnos. La Foresta Pietrificata, oltre ad essere splendida dal punto di vista storico e paesaggistico, ha un ulteriore bonus, e cioé quello di ospitare una coppia nidificante di Irania, un'altra specie mediorientale; sappiamo dove ha nidificato lo scorso anno e siamo speranzosi nella fidelizzazione del posto da parte dei due uccelletti.

A Sigri, sul Mar Egeo, replicheremo una delle migliori avventure gastronomiche vissute a Lesbo nel 2013 e dopo un meraviglioso pranzo di pesce, ci spingeremo a Faneromeni, una delle aree più famose, dal punto di vista ornitologico, dell'isola. Soprattutto perché nel canneto che si estende ai due lati di un fiumiciattolo a nord della cittadina, è possibile, se non facile, vedere cinque specie di pigliamosche in pochi metri quadrati: Pigliamosche pettirosso, Balia nera, Pigliamosche comune, Balia dal semicollare e Balia dal collare! E insieme altre favolose specie di Passeriformi: Bigia grossa orientale, Bigia padovana, Sterpazzola comune, Beccafico, Cannaiola eurasiatica, Cannaiola verdognola, Cannareccione eurasiatico, Usignolo d'Africa, Usignolo maggiore, Usignolo di fiume, Averla cenerina, Averla capirossa, Averla mascherata, Averla piccola. Prima di raggiungere il canneto attraverseremo aree aperte dove volano piccoli stormi di Grillai, e Falchi cuculo, a volte accompagnati da più solitari Gheppi comuni e Lodolai eurasiatici; tra i rapaci di maggiori dimensioni ricordiamo Albanelle minori e reali, Nibbi bruni, Capovaccai, Bianconi eurasiatici. Nei boschi che bordano a destra la via per Faneromeni potremo vedere Torcicolli eurasiatici, Picchi rossi mezzani, Succiacapre eurasiatici, Ghiandaie marine eurasiatiche, Averle capirosse, Codirossi comuni e molte altre specie. A sinistra della strada un'insenatura del Mar Egeo, che potrebbe portarci ulteriori limicoli, sterne e gabbiani.

Se avremo tempo effettueremo un'escursione lungo la strada che costeggia la costa settentrionale dell'isola; le aree settentrionali di Lesbo non offrono particolari emozioni ornitologiche (se si esclude una maggior probabilità di incontrare il Falco della regina, che nidifica negli isolotti vicini), ma esploreremo con piacere questa zona perché è la più pittoresca dell'isola, con i suoi villaggi costruiti nella pietra, gli oliveti e le foreste di querce, uno splendido set per le foto paesaggistiche. Inoltre, abbiamo qualche microscopica chance di avvistare, dalla riva, la mitica Foca monaca mediterranea.

Un'altra area che potremo visitare è quella delle saline di Skala Polichnitos; l'avifauna di tutte le saline è abbastanza omogenea, ma potremmo mettere in conto una capatina a queste saline verso sera dal ritorno di Achladeri; l'anno scorso, ad esempio, qui fu registrato un Croccolone, che sarebbe una gran bella specie da aggiungere alla lista.

Effettueremo escursioni notturne nei pressi del nostro hotel, perché uno dei nostri target notturni è il piccolo Assiolo eurasiatico, che non avremo problema a vedere nel cosiddetto "viale degli eucalipti" di Skala Kalloni; ma forse non ci sarà neanche bisogno di uscire dall'hotel, perché una coppia di questi deliziosi gufetti nidifica negli alberi del suo parco. Oltre all'assiolo potremo vedere, tra gli altri notturni, il Barbagianni comune.

Oltre alle meraviglie ornitologiche di Lesbo potremo gustare altri aspetti della natura, come le splendide farfalle e i fiori multicolori; in particolare, chi lo desiderasse, può percorrere, ad Agiasos, il sentiero delle orchidee, dove, oltre a una decina di specie di questi splendidi fiori, sarà possibile vederne e fotografarne altre decine di altre famiglie. Avremo anche l'occasione di vedere qualche mammifero, meravigliose libellule e venuste farfalle (Ornitour propone anche, per gli appassionati dei piccoli insetti, un tour a Lesbo espressamente dedicato alla ricerca e alla fotografia di libellule).

8° giorno) trasferimento all'aeroporto di Mitilene, dove ci imbarcheremo sul volo che ci porterà a Milano, via Atene. Arrivo a Milano e fine del viaggio.

 

Lesbo è posizionata sul corridoio migratorio del Mediterraneo orientale, percorso da centinaia di migliaia di uccelli in primavera e autunno. Sono decine le specie migratrici che potremo vedere, dai piccoli Passeriformi ai rapaci, dai limicoli ai ralli, dai coloratissimi Coraciformi alle cicogne; di queste ultime sono presenti sia la Cicogna bianca che la Cicogna nera, nella foto (© Arturo Gargioni)




Per gli amanti dei rapaci, Lesbo sarà una festa; oltre alle specie più comuni, potremo vedere lo Sparviere levantino, la Poiana codabianca, il Falco della regina e l'Albanella pallida, quest'ultima raffigurata nella foto sopra (© Chinmayisk, CC Share Alike 3.0 Unported)




In alcuni boschi di Lesbo (soprattutto su quelli del monastero di Moni Ypsilou), durante la primavera, si assiste ad una pioggia di uccelletti, che si fermano a riposare e a rifocillarsi lungo il loro viaggio migratorio; balie, silvie, pigliamosche e luì riempiono di suoni e colori la vegetazione. Il Luì verde è una delle specie più comuni (© Steve Garvie, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




Il Rigogolo è un'altra specie comune a Lesbo durante la migrazione primaverile, una splendida macchia colorata tra gli alberi (© Michel Idre, CC BY 2.0)




A Faneromeni, con un pò di fortuna, è possibile vedere tutte le cinque specie di "pigliamosche" europei. Insieme alla Balia dal semicollare (la più rara), la Balia dal collare, illustrata nella foto, è la specie più ricercata (© Andrej Chudy, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




Tutti gli zigoli di Lesbo sono interessanti: in particolare Ortolano grigio e Zigolo capinero, quest'ultimo illustrato nella foto (© Mark S Jobling, GFDL)




Ma lo Zigolo più raro, ambito e ricercato sarà lo Zigolo cenerino, il cui areale europeo è confinato a quest'isola. Pur se raro e dal piumaggio sobrio, non dovremmo mancarlo nello scabro tavolato centrale, nei pressi di Andissa (© Mark S Jobling, GFDL)




La Cincia dalmatina è una delle cince più ricercate dagli europei, almeno quelli dell'Europa Occidentale. La vedremo in più di un'occasione, con le migliori chances alla Potamia Valley e Moni Ypsilou (© Michael Sveikutis, CC BY-ND 2.0)




La Foresta Pietrificata di Lesbo è una delle meraviglie dell'isola; è molto più grande di quella più famosa in Arizona ed ha un'età stimata in 20 milioni di anni, pare che gli alberi si siano preservati quando vennero coperti dalla cenere vulcanica eruttata dal vicino Monte Ordymnos (© C. Messier, CC SA 3.0)




Molto alta nelle nostre priorità di ricerca, la Silvia di Rüppell non dovrebbe sfuggirci; oltre al suo classico territorio a Petra, ne conosciamo un altro, nei pressi di Achladeri (© Justbirds)




La foresta di pini calabri in prossimità di Achladeri, dove cercheremo il Picchio muratore di Krüper, qui presente con una decina di coppie (© Justbirds)




Un'altra bella immagine del Picchio muratore di Krüper (© Mark S Jobling, GFDL)




Un altro degli zigoli di Lesbo, l'Ortolano grigio; sull'isola è molto più comune dell'Ortolano comune (© Justbirds)


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25086 Rezzato (BS)
+39 348 8713313
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