Iran
birdwatching nell'antica Persia in collaborazione con

13 - 24 febbraio 2020

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Intro

La conoscenza della Storia può ingenerare malinconia. L’attuale Iran era, nel VI secolo avanti Cristo, il centro dell’immenso impero achemenide, che riuniva per la prima volta nella storia, sotto un'unica guida, popoli e regni molto diversi tra loro, che furono in contatto l'uno con l'altro, in pace, entro i confini di un territorio vastissimo. Questa unica guida era l’imperatore Ciro il Grande, un uomo illuminato che nel 539 a. C. promulgò il Cilindro di Ciro, un blocco di argilla che conteneva un’iscrizione in accadico cuneiforme, riconosciuta da molti come il primo documento sui diritti umani: nell'impero achemenide, ai cittadini di tutte le religioni e gruppi etnici venivano concessi gli stessi diritti, mentre le donne avevano gli stessi diritti degli uomini. Il cilindro di Ciro documenta inoltre la protezione dei diritti di libertà e sicurezza, libertà di movimento, il diritto alla proprietà e diritti economici e sociali. Tutte cose che nel mondo odierno, in Iran e quasi ovunque al di fuori dell'Iran sono una pia illusione. Comunque, l’Iran è, dal punto di vista naturalistico, un immenso altopiano semidesertico racchiuso dalle catene dei monti Elburz a nord e Zagros ad ovest, bagnato dalla riva meridionale del Mar Caspio a nord e dalle acque del Golfo Persico ad ovest. E’ situato al centro dei più importanti corridoi di migrazione degli uccelli da e per l’Africa e da e per l’Asia. E’ terra di confine zoogeografico, potendosi trovare entro i suoi confini l’avifauna tipica del Paleartico Occidentale insieme, a pochi chilometri a nord-est, ad elementi tipici dell’avifauna del Paleartico Orientale, e nel sud del paese una comunità ornitica appartenente quasi completamente alla Regione Orientale. Il deserto dell’altopiano centrale, poi, possiede un’avifauna Saharo-Sindiana, tipica della cintura di deserto che si estende dal Sahara al Gobi. L’Iran ospita  solo un endemismo, la straordinaria Ghiandaia terragnola dell’Iran, ma un pugno di altre specie, comprese nella lista dei sogni del birdwatcher palearticoccidentale, sono confinate a questa fetta di Medio Oriente (Iran, Iraq e Pakistan) e una scorsa all'elenco in calce (qualche specie, va detto, è osservabile solo in un tour primaverile) fa capire come un birding tour in Iran abbia tutte le caratteristiche per essere l'esperienza di una vita. Inizieremo il nostro tour esplorando la regione del Golfo Persico, nel sud del paese, dove esploreremo le paludi e gli estuari costieri, ambienti che ospitano una congerie di limicoli, gabbiani e sterne da leccarsi i baffi (Corriere mongolo, Corriere di Leschenault, Corriere asiatico, Droma, Piro piro del Terek, Gabbiano occhibianchi, Gabbiano fuligginoso, Sterna guancebianche, Sterna di Saunders); ed esploreremo anche le zone aride dell'entroterra, dove l'inizio della migrazione ci permetterà di vedere decine di Passeriformi interessanti (rarità sul Collins, per intenderci); effettueremo anche un'escursione sul monte Kuh-e Geno, ricco di monachelle, fringuelli e zigoli di prima grandezza. Ci spingeremo poi a sud-est, fino alla cittadina di Jask, nel territorio del Baluchistan iraniano; qui cercheremo le specie più suggestive del tour, quelle il cui areale mondiale raggiunge qui il limite occidentale, tra cui: Poiana occhibianchi, Civetta macchiata, Picchio del Sind, Becco d'argento asiatico. Torneremo poi a Teheran, da dove raggiungeremo le paludi della sponda meridionale del Mar Caspio, che ospitano ogni inverno un piccolo numero di Gru siberiane: l'incontro con la candida e statuaria gru sarà uno dei momenti più emozionanti del tour; esploreremo le aree di Fereydun Kenar e il Miankaleh Wildlife Refuge. Concluderemo il viaggio con la visita al Touran National Park, dove il target assoluto sarà la favolosa Ghiandaia terragnola dell'Iran, uno strano Corvide di incerta affinità tassonomica, endemica dell'Iran, l'unico endemismo del paese. L'incontro con questa bestiola varrebbe di per sè il viaggio, ma nel parco potremo vedere anche, con un pò di fortuna, l'Ubara di Macqueen e decine di specie deserticole, tra monachelle, allodole e fringuelli. Sulla via del ritorno a Teheran ci fermeremo a visitare la Parvar Protected Area, sui monti Elburz, dove vedremo uccelli favolosi come la Cincia del Caspio, la Passera scopaiola di Radde, il Beccogrosso alibianche, il Fringuello alicremisi asiatico, il Verzellino fronterossa, oltre ad un corteo di illustri rapaci, come l'Aquila imperiale, l'Aquila delle steppe, la Poiana codabianca, lo Sparviere levantino, l'Albanella pallida.
Ed ecco qui un elenco, necessariamente incompleto, dei tesori ornitologici dell'Iran: Airone golia, Sgarza indiana, Albanella pallida, Poiana occhibianchi, Falco sacro, Corriere di Leschenault, Droma, Corriere mongolo, Corriere asiatico, Piro piro del Terek, Occhione maggiore, Droma, Pavoncella codabianca, Pavoncella caruncole rosse, Gabbiano di Pallas, Gabbiano fuligginoso, Gabbiano occhibianchi, Sterna guancebianche, Sterna di Saunders, Gruccione verde, Gruccione guanceblu, Pernice golagrigia, Ubara di Macqueen, Grandule del Senegal, Grandule panciacastana, Civetta macchiata, Picchio del Sind, Calandro beccolungo, Cannareccione di Bassora, Cutrettola testagialla orientale, Monachella di Hume, Monachella variabile, Monachella dorsonero, Monachella del deserto, Monachella monaca, Monachella persiana, Monachella di Hume, Averla delle steppe, Averla dorsobaio, Prinia gracile, Nettarinia viola, Calandro beccolungo, Scotocerca, Canapino di Upcher, Canapino di Sykes, Silvia del deserto, Silvia di Menetries, Bigiarella del deserto, Bigiarella di Hume, Cincia del Caspio, Pendolino capobianco, Ipocolio, Picchio muratore di roccia orientale, Garrulo dell'Afghanistan, Passera scopaiola di Radde, Ghiandaia terragnola dell'Iran, Corvo imperiale collobruno, Fringuello del deserto, Fringuello di Mongolia, Verzellino fronterossa, Fringuello alicremisi asiatico, Zigolo collogrigio, Zigolo striolato.




Da quando lo Zigolo striolato è stato splittato dallo Zigolo delle case, bisogna venire in Medio oriente per ticcarlo. E la bestiola è discretamente più malvagia dello Zigolo delle case, che appunto, frequenta vicoli e piazzette dei suk di ogni città nordafricana; in Iran è diffusa lungo gli wadi delle zone aride, ma è discretamente rara(© Silvio Sommazzi)



La candida e statuaria Gru siberiana, specie criticamente minacciata d'estinzione, nidifica nel suo toponimo e sverna principalmente nel subcontinente indiano e nell'Asia sud-orientale, ma una piccola popolazione sverna da anni nelle paludi della sponda merisionale del Mar Caspio; l'incontro con la Gru siberiana a Fereydun Kenar sarà uno dei momenti più emozionanti del tour (© BS Thurner Hof, CC BY SA 3.0)


Mappa interattiva



Itinerario in breve

1° giorno) vlo Milano - Teheran
2° giorno) volo Teheran - Bandar Abbas e trasferimento a Minab. Birdwatching Minab ed estuario fiume Tiab. Pernottamento a Minab
3° giorno) trasferimento a Sirik con birdwatching lungo il percorso. Escursione alle mangrovie di Hara e all'estuario del fiume Azini. Pernottamento a Sirik
4° giorno) escursione a Jask e birdwatching nella Gabrik Protected Area. Pernottamento a Sirik
5° giorno) trasferimento a Bandar Abbas con birdwatching lungo le rive del Golfo Persico. Pernottamento a Bandar Abbas
6° giorno) escursione a Kuh-e Geno Protected Area. Nel pomeriggio volo a Teheran. Pernottamento a Teheran
7° giorno) trasferimento alle paludi di Fereydunkenar con birdwatching nell'area. Pernottamento a Fereydunkenar
8° giorno) birdwatching Fereydunkenar; trasferimento a Miankaleh Wildlife Refuge e birdwatching nella riserva. Pernottamento a Miankaleh
9° giorno) boirdwatching Miankaleh. Trasferimento al Touran National Park nel deserto Dasht-e Lut; birdwatching nel deserto. Pernottamento in case locali
10° giorno) birdwatching nel Touran National Park. Pernottamento in case locali
11° giorno) ritorno a Teheran con birdwatching lungo il percorso alla Parvar Protected Area. Pernottamento a Teheran
12° giorno) volo Teheran - Milano


Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: hotel di buon livello, equiparabili a due/tre stelle italiani; tutti comunque con servizi privati

Difficoltà: un trekking discretamente impegnativo sugli Elburz e temperature elevate sulla costa e nel deserto (dove di notte può fare invece molto freddo!)

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Svensson, Zetterstrom & Grant, Harper Collins
Birds of the Middle East, di Porter & Aspinall, Chistopher Helm

Costo del tour: Euro 2.250 (Teheran/Teheran)

Numero massimo di partecipanti: dieci


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Itinerario dettagliato    

1° giorno) volo Milano – Teheran. Arriveremo nella primissima mattinata del giorno successivo nella capitale iraniana.

2° giorno) dopo qualche ora di sonno, ci imbarcheremo su un volo interno che ci porterà nelle aree sud-orientali del paese, nella regione del Baluchistan, la più intrigante per il birdwatcher europeo, che può trovare qui un’avifauna ricca di specie rare nel Paleartico Occidentale, miscelate con specie ancor più suggestive, quelle tipiche del Paleartico Orientale, le più esotiche per noi. Arriveremo in tarda mattinata all’aeroporto di Bandar Abbas e da qui ci trasferiremo a Minab, dove pernotteremo in un hotel molto spartano o in case locali. Durante il trasferimento incontreremo le nostre prime specie interessanti: sulla costa, tra i numerosi laridi e limicoli più comuni, potremo vedere il Gabbiano fuligginoso, il Gabbiano del Caspio, la Sterna guancebianche, il Corriere di Leschenault e il Corriere mongolo; nelle aree dell'entroterra, negli wadi più ombrosi potremo vedere numerose specie di Passeriformi, residenti o in migrazione, come il Calandro beccolungo, il Calandro maggiore, l'Usignolo d'Africa, il Codirosso comune, il Saltimpalo bianconero (specie prevalentemente asiatica), il Canapino di Sykes.

3° giorno) ci trasferiremo oggi a Sirik, procedendo verso sud lungo la costa del Golfo Persico. Poco più a sud di Sirik, si trova una splendida foresta di mangrovie, protetta come riserva naturale, l'Hara-e Roud-e Gaz Protected Area. Qui potremo vedere uno dei limicoli più interessanti del mondo, il Droma, una sorta di avocetta “beccoforte” (l'uccello usa il massiccio becco per rompere i crostacei di cui si nutre). Insieme al Droma, curioso anche perchè è l'unico limicolo che scava tane nella sabbia, vedremo anche altre specie di lustro, come l'Airone striato, l'Airone golia, la Sgarza indiana, la Garzetta del reef occidentale, la Sterna crestata, la Sterna guancebianche e la Sterna dalle redini.

4° giorno) effettueremo oggi un'escursione alla città di Jask, il punto più meridionale del nostro viaggio. Qui in Baluchistan l’avifauna è quasi completamente paleartico-orientale; a pochi chilometri all'interno della costa del Golfo Persico l’ambiente è arido, quasi desertico, ma i numerosi boschetti di tamerici che tappezzano gli wadi disseccati sono ricchi di uccelletti che cercano un poco di frescura dalle temperature che, a mezzodì, possono raggiungere e superare i quaranta gradi. La specie target di questa regione è il Picchio del Sind, la cui distribuzione è confinata a Iran e Pakistan. Ma anche tutte le altre specie che potremo vedere nell’area sono assolutamente favolose, a partire dai rapaci, come il Nibbio bianco, lo Shikra e la Poiana occhibianchi; e poi Francolino grigio, Francolino nero, Grandule panciacastana, Grandule di Lichtenstein, Civetta macchiata, Assiolo pallido, Allodola delle sabbie, Allodola orientale, Maina comune, Becco d’argento indiano, Petronia spallecastane, Passera lagia, Fringuello di Mongolia (una delle specie più ambite del tour). Passeremo un pò di tempo alla Gabrik Protected Area, dove cercheremo un favoloso limicolo, l'Occhione maggiore, a distribuzione prevalentemente asiatica, che in Iran ha l'estremo occidentale del suo areale; nella riserva potremo vedere anche il Pellicano riccio e rivedere l'Airone golia, il Droma, oltre a possibili nuove specie di limicoli, aironi e laridi.

5° giorno) torneremo oggi a Bandar Abbas, dove pernotteremo in un hotel della città. Lungo il percorso faremo birdwatchng negli wadi più ombrosi per cercare altre specie da aggiungere alla lista. Potremmo vedere: Calandro comune, Usignolo comune, Codirosso comune, Codirosso spazzacamino, Cannaiola di Jerdon, Cannaiola di Blyth, Bigiarella minore, Bigiarella di Hume (queste ultime specie buone solo per alcuni tassonomisti). Bandar Abbas è un porto di importanza strategica, situato sul famoso e famigerato Stretto di Hormuz, assurto agli “onori” delle cronache in entrambe le Guerre del Golfo del secolo scorso. Il birdwatching (e seawatching) che faremo sulle spiagge del golfo e nei sobborghi della città, nel suo entroterra, sarà spettacolare: Berta persiana, Cormorano di Socotra, Beccaccia di mare eurasiatica, Corriere grosso, Corriere piccolo, Fratino, Pivieressa, Piovanello tridattilo, Chiurlo maggiore, Chiurlo piccolo, Piro piro del Terek, Voltapietre comune, Gabbiano comune, Gabbiano roseo, Zafferano (o meglio Gabbiano di Heuglin, ma non ancora specie buona per Clements), Sterna zampenere, Sterna di Rüppell, Beccapesci, Sterna comune, Sterna di Saunders. Nelle aree aride vedremo qualche altra interessante specie, come la Tortora delle palme, la Ghiandaia marina indiana, il Rondone pallido, il Gruccione verde, il Bulbul guancebianche, la Prinia gracile, la Nettarinia viola, il Corvo imperiale collobruno, la Cornacchia splendente.

6° giorno) partiremo di prima mattina per visitare il Kuh-e Geno, un’isolata montagna che si erge nella catena dei monti Zagros alle porte del deserto, a nord dell’abitato della città. Una strada serpiginosa raggiunge la stazione radio sulla cima attraversando una varietà di ambienti ricchi di uccelli: dapprima piane deserte con radi boschetti di acacia, poi coltivi e campi irrigati, poi terreni pietrosi e gole rocciose su cui crescono piccoli appezzamenti di pistacchio e gineprai e infine, oltre i 2000 metri brughiere di artemisia; gli uccelli sono spettacolari, con molte specie appartenenti all’avifauna indo-malese: Pernice golagrigia, Allodola del deserto, Allodola beccocurvo, Rondine rossiccia, Calandro beccolungo, Prinia inquieta, Canapino di Upcher, Picchio muratore di roccia orientale, Garrulo dell'Afghanistan (una recente specie nuova, frutto dello splitting delle popolazioni più occidentali del Garrulo comune), Zigolo striolato. Una prerogativa delle aree intorno e sul monte Geno sono le monachelle e con fortuna potremo vederne fino a nove specie: Monachella di Hume, Monachella variabile, Monachella dorsonero, Monachella del deserto, Monachella monaca, Monachella persiana, Monachella di Hume, Culbianco isabellino, Monachella comune. E ci divertiremo anche con le averle: l'Averla meridionale è residente, ma dovremo studiare bene tutti gli individui perchè in migrazione è presente anche l'Averla delle steppe (ssp pallidirostris, dal becco color corneo); potremo vedere anche entrambe le averle isabelline, l'Averla isabellina propriamente detta e l'Averla del Turkestan; e poi Averle piccole, Averle mascherate, Averle capirosse e Averle cenerine; e, last but not least, una specie di averla asiatica, l'Averla dorsobaio. Nel tardo pomeriggio raggiungeremo l'aeroporto di Bandar Abbas e ci imbarcheremo sul volo che ci porterà a Teheran, dove pernotteremo.

7° giorno) raggiungeremo oggi le paludi di Fereidun Kenar, la più celebre area ornitologica delle sponde iraniane del Mar Caspio; celebre perché ospita, durante l’inverno, alcune Gru siberiane. La ricerca di questa meravigliosa gru ci coinvolgerà e, con l'aiuto del nostro esperto ornitologo locale, siamo quasi certi che riusciremo a vedere il candido e statuario animale. Dedicheremo tutta la giornata all’esplorazione delle zone umide che si susseguono, da ovest a est, lungo la sponda del Mar Caspio dove incontreremo molte specie di uccelli acquatici, come il Cormorano comune, lo Svasso piccolo, lo Svasso maggiore, il Tuffetto comune, la Sgarza ciuffetto, il Tarabusino comune, la Gallinella d’acqua, la Pavoncella caruncole rosse. Visiteremo un’area punteggiata da piccoli laghetti d’acqua dolce dove cercheremo una specie di pendolino dell’Asia Centrale, il Pendolino capobianco. Pernotteremo a Fereidun Kenar.

8° giorno) visiteremo anche un’area umida di importanza capitale per lo svernamento degli uccelli acquatici, la riserva di Mian Kaleh; essa è una penisola sabbiosa che corre parallela alla sponda del Mar Caspio, separando la Baia di Gorgan dal mare aperto; la baia di Gorgan si trasforma così in una laguna salmastra che ospita, soprattutto d’inverno, centinaia di migliaia di uccelli, molti dei quali si fermano anche durante il periodo migratorio. Potremo vedere numerose specie di aironi, anatidi, limicoli, gabbiani e sterne: Airone cenerino, Fischione eurasiatico, Alzavola comune, Germano reale, Codone comune, Canapiglia, Folaga comune, Cavaliere d’Italia, Avocetta comune, Gabbiano di Pallas, Mignattino piombato, Mignattino comune, Corriere asiatico. Potremo vedere anche qualche rapace, come l’Aquila di mare (in inverno se ne contano fino a 100!), il Falco di palude, l’Albanella pallida e il Falco sacro. Nei canneti che bordano la baia potremo vedere Forapaglie, Cannaiole eurasiatiche e Cannareccioni comuni, mentre su ogni posatoio sull’acqua Martin pescatori comuni, bianconeri e di Smirne ristanno in attesa della preda. Nelle aree più aride potremo vedere Grillai, Calandre comuni, Calandre asiatiche, Calandrine, Culbianchi isabellini, Storni rosei. Pernottamento in case locali a Mian Kaleh.

9° giorno) dopo un paio d'ore di birdwatching a Mian Kaleh, partiremo alla volte del Touran National Park, dove pernotteremo due notti in case locali. Lungo il percorso attraverseremo un paesaggio caratterizzato da steppe aride e semiaride nelle quali ci fermeremo ad ogni buona occasione di birdwatching.

10° giorno) il target imperdibile di questa tappa del viaggio è la Ghiandaia terragnola dell’Iran (o Ghiandaia terragnola di Pleske, dal nome dello zoologo russo a cui il collega Zarudny dedicò la specie). Le ghiandaie terragnole sono dei Corvidi aberranti, che vivono solo in Asia centrale (quattro specie, ognuna endemica di una regione, Mongolia, Cina, Turkestan e, appunto, Iran). Ben diversamente dai corvi loro cugini, le ghiandaie terragnole corrono sul terreno, restie a levarsi in volo; tuttalpiù svolazzano per infrattarsi nei cespugli di zigofillo che costituiscono il loro ambiente preferito. Una volta assolto il nostro “compito” avremo tempo di goderci tutte le altre specie deserticole che impreziosiscono questa regione, prima fra tutte la statuaria otarda locale, l’Ubara di Macqueen, splittata solo pochi anni fa dall’Ubara africana, insieme al Capovaccaio, l’Avvoltoio monaco, l’Aquila delle steppe, lo Sparviere levantino, il Corrione biondo, la Ganga, il Parrocchetto dal collare (l'Iran è l'unico paese mediorientale in cui questa specie è realmente nativa e non derivata da individui fuggiti dalla cattività), il Rondone minore, l’Allodola codabarrata, l'Allodola passerina capinera, la Scotocerca (una sorta di beccamoschino dalla lunga coda), la Rondine montana rupicola, la Silvia del deserto (recentemente splittata dalla Silvia del deserto africana, oggi chiamata Silvia nana), il Canapino asiatico, il Trombettiere, il Fringuello del deserto. Le prime ore del mattino possono essere estremamente produttive per il birdwatching, poiché un gran numero si uccelli migratori svolazza tra i cespugli per rifocillarsi prima di ripartire verso nord (o verso sud): Pispole golarossa, Prispoloni eurasiatici, Cutrettole comuni e testagialla orientale, Luì grossi, Luì nitidi, splendidi Codirossi dorsorossiccio, rari Tordi golanera, Pettazzurri, Codirossoni eurasiatici, Passeri solitari, Saltimpali siberiani, Bigie grosse orientali, Pigliamosche pettirosso, Rigogoli. Le regioni rocciose del pre-deserto ospitano numerose specie di mammiferi, ma sarà difficile (anzi, sarà quasi impossibile) vedere il Caracal, il Ghepardo, il Leopardo, il Lupo; sarà più facile incontrare qualche erbivoro, come la Gazzella dorcade o, soprattutto, l’Asino selvatico iraniano, conosciuto anche come Onagro, di cui esistono in Iran due piccole popolazioni.

11° giorno) torneremo oggi a Teheran, fermandoci nella Parvar Protected Area, una splendida area protetta nella sezione centro-orientale della catena degli Alborz. La riserva disegna il confine tra le aree desertiche a sud-est e le foreste umide a nord. L'avifauna che potremo trovare qui è fantastica, un mix di specie europee e mediorientali di cui il breve elenco qui di seguito fa venire l'acquolina in bocca: Grifone eurasiatico, Gipeto, Poiana codabianca, Aquila imperiale, Aquila anatraia minore, Passera scopaiola di Radde, Monachella dorsonero, Monachella di Finsch, Calandra asiatica, Luì disadorno, Fringuello alicremisi, Passera di roccia, Verzellino fronterossa, Zigolo collogrigio, Zigolo cenerino. Una specie che cercheremo con particolare attenzione è la Cincia del Caspio, recentemente splittata dalla Cincia dalmatina, che è praticamente endemica dell’Iran (è presente anche, e solamente, in Azerbaigian). Tra le specie più comuni ricordiamo: Picchio nero, Rondone alpino, Rondine montana eurasiatica, Spioncello alpino, Ballerina gialla, Merlo acquaiolo comune, Sordone, Codirosso spazzacamino, Culbianco boreale, Codirossone eurasiatico, Balia dal semicollare, Allodola golagialla, Calandro comune, Gracchio alpino, Gracchio corallino, Passera lagia, Fringuello alpino, Zigolo muciatto, Ortolano. Gli Elburz custodiscono anche una spettacolare mammalofauna; anche se sarà difficile vedere qualche specie, sapere che potremmo incrociare, anche per un solo secondo, l’Orso bruno, il Leopardo, la Lince, il Lupo, la Gazzella di Persia, la Capra selvatica, il Muflone renderà ancora più emozionante le nostre ore a Parvar. Pernottamento in un hotel vicino all'aeroporto di Teheran.

12° giorno) trasferimento all’aeroporto e imbarco sul volo mattutino per Milano..







 

La regione centro-settentrionale dell'Iran è occupata da due grandi deserti, il Dasht-e Lut e il Dasht-e Kavir. Noi visiteremo le aree settentrionali di quest'ultimo, dove vedremo ogni ben di dio, in termini ornitologici. Oltre alla stella assoluta del deserto, la Ghiandaia terragnola dell'Iran, endemica del paese, vedremo decine di specie favolose, come questa Silvia del deserto (© Sameh Odeh, CC BY 2.0)




l'Ipocolio ricorda, a guardarlo, un beccofrusone incrociato con un'averla. I tassonomisti non hanno ancora capito bene da che parte sistemarlo, così gli hanno fatto una famiglia tutta per lui. In Iran nidifica e in inverno migra nella Penisola Arabica, ma qualche individuo rimane entro i confini nazionali; abbiamo qualche speranza di vederlo (© Pkspks, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Controlleremo con attenzione gli stormi di Gruccioni eurasiatici, perchè tra di essi potrebbero nascondersi altre due belle specie di Meropidi, il Gruccione guanceblu (© Mario Costa)




... e il Gruccione verde (che, oltretutto, in Iran è di una sottospecie che molto probabilmente sarà presto una specie buona)




Non è ancora una specie buona, ma la Cornacchia di Mesopotamia, col suo piumaggio grigio chiarissimo quasi bianco, è chiaramente diversa dalle altre popolazioni di Cornacchie grigie, come si nota chiaramente dalla fotografia (© BobCreative Commons Attribution 3.0 Unported)




Almeno una decina di specie di uccelli acquatici, tra aironi e limicoli, da leccarsi i baffi nel nostro Ornitour in Iran: questo superbeccuto occhione è l'Occhione maggiore, che vedremo nella regione di Jask, sul Golfo Persico (© ThiminduCreative Commons Attribution 3.0 Unported)...




.., e questa aironcino, pur assomigliando alla nostra Sgarza ciuffetto, è una Sgarza indiana (© J.M.Garg, Creative Commons Attribution 3.0 Unported)




La Civetta macchiata sarà uno dei due gufetti più importanti del tour (l'altro è l'Assiolo pallido). Potremo vederla, anche di giorno, nelle zone aride del Baluchistan (© Lip Kee Yap, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




L'Averla dorsobaio è una delle dieci specie di averle che potremo vedere durante il tour! (© J.M.Garg, Creative Commons Attribution 3.0 Unported)




Il birdwatching nelle aree steppose e desertiche intorno a Kerman sarà molto emozionante, in primis perchè qui cercheremo (e troveremo!) la Ghiandaia terragnola dell'Iran; in attesa del piccolo ed emozionante Corvide, potremo vedere decine di specie interessanti, come questa Monachella del deserto, una delle dodici (!) specie di monachelle che potremo vedere nel tour (© Lip Kee Yap, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




Il canto monotono e ripetitivo della Prinia gracile sarà un consueto accompagnamento canoro del nostro birdwatching (© Baresi Franco, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Le ore che passeremo ui monti Elburz, nella Parvar Protected Area, saranno sensazionali dal punto di vista ornitologico, specialmente da quello attinente ai rapaci tra i quali la Poiana codabianca sarà una delle specie più gradite (© Chinmayisk, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




E che dire dei Passeriformi, spesso in secondo piano rispetto agli illustri rapaci, o limicoli, o aironi, ma che. a mio parere, rappresentano una delle gioie più grandi in ogni birding-tour. Il Fringuello di Mongolia (nella foto) frequenta le zone aride e rocciose e insieme al Fringuello del deserto, il Fringuello alicremisi asiatico, il Verzellino fronterossa, il Beccogrosso alibianche, sarà uno dei Fringillidi più ambito del tour (© Pkspks, CC BY SA 4.0)




La Pavoncella caruncole rosse, tipicamente asiatica, sarà uno dei limicoli target del tour (© Min bi xwe kişandiye, CC SA 3.0) insieme al...




...Corriere asiatico (nella foto), con cui potremmo chiudere una fantastica tripletta di corrieri, insieme al Corriere di Leschenault e al Corriere mongolo (© Dick Forsman)


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via Meucci 5
25086 Rezzato (BS)
+39 348 8713313
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