Galapagos
sulle orme di Darwin nelle Islas Encantadas
23 luglio - 5 agosto 2016

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Intro

C’è un arcipelago, nell’Oceano Pacifico, dove il tempo sembra essersi fermato. C’è un arcipelago, nell’Oceano Pacifico, le cui isole sembrano granelli di roccia caduti intorno all’Equatore. C’è un arcipelago, a mille chilometri dalla costa dell’Ecuador, che si è guadagnato la fama tra i naturalisti di tutto il mondo. Sono le Isole Galapagos, terra promessa dei viaggiatori della natura, meta di classe per chi voglia vedere con i propri occhi e provare con il cuore che cosa la fucina dell’evoluzione si è divertita a costruire in questo sperduto angolo della Terra. Las Islas Encantadas, le isole incantate, hanno saputo affascinare il cuore di un grande narratore come Herman Melville, che dedicò loro una serie di racconti. E un altro grande uomo legò la sua storia a questo arcipelago: nel 1835 un veliero chiamato Beagle incrociava nelle acque dell'arcipelago e Charles Darwin approfittò della sosta per osservarne attentamente la fauna. In quella sosta Darwin ebbe l’intuizione che lo portò ad elaborare la teoria più rivoluzionaria di quei tempi, la teoria dell’evoluzione. E noi naturalisti vedremo in pochi giorni, durante l’affascinante crociera alle Galapagos, il risultato che centinaia di migliaia di anni hanno cesellato in questo paradiso terrestre. Fauna e flora sono i padroni incontrastati delle Galapagos, protetti e rispettati: ciò che colpisce di più il turista è l’assoluta indifferenza che dimostrano gli uccelli nei confronti degli umani, che camminano in mezzo alle loro colonie senza destarne il minimo risentimento. La natura trionfa, alle Galapagos, sopra e sotto l’acqua, dove si può nuotare a pochi metri da pinguini guizzanti, otarie curiose e branchi di razze. Il modo migliore di vivere la straordinaria biodiversità delle Galapagos è facendo una crociera tra le isole: si navigherà soprattutto di notte, avendo così maggior tempo da dedicare all’esplorazione delle isole, dove ogni aspetto della loro natura, flora e fauna, ci sarà spiegata dalla guida naturalistica a nostra disposizione per tutto il tempo della crociera. L’itinerario che abbiamo studiato ci metterà in grado di osservare tutti gli endemismi faunistici dell’arcipelago, di fare splendidi bagni nelle acque tropicali, di imparare le mille strategie che gli animali hanno messo in atto nei millenni per riuscire a sopravvivere. L'avifauna delle Galapagos è straordinaria, soprattutto, e naturalmente, per le sue specie endemiche: ventisette, il quinto numero più alto tra tutti i paesi e gli arcipelaghi del Sudamerica, un numero stratosferico se si pensa alla piccola superficie delle isole. E' straordinaria, soprattutto e naturalmente, per i fringuelli di Darwin, gli ispiratori al grande scienziato della teoria dell'evoluzione. Potremo cercare di seguire le idee di Darwin vedendo i diversi tipi di becco delle diverse specie di fringuelli (un tempo si pensava appartenessero alla famiglia degli Emberizidae, simili ai nostri zigoli, ma oggi sono assimilati alle tanagre neotropicali, famiglia dei Thraupidae). Oltre alle 14 specie di fringuelli, gli endemismi delle Galapagos contano un pinguino, un cormorano, un airone, un rapace diurno, un gabbiano, una tortora, un pigliamosche (forse due), una rondine e quattro mimi. E che dire delle Otarie delle Galapagos e Leoni marini delle Galapagos, con cui potremo nuotare fianco a fianco e che spesso si accoccolano sulla poppa delle imbarcazioni che incrociano nell'arcipelago per scroccare loro un passaggio! E potremo vedere anche rettili interessantissimi, come le dolci ed enormi Tartarughe delle Galapagos, la cui storia travagliata impareremo nella Stazione Biologica Charles Darwin su Santa Cruz; e come le bruttissime, ma affascinanti, iguane: le recenti revisioni tassonomiche hanno portato le specie di iguane delle Galapagos da due, Iguana terricola e Iguana marina, a quattro specie; l'Iguana terricola è stata infatti splittata in tre specie. Granchi supercolorati, lucertole della lava (praticamente ogni isola ha la sua specie)e fantastiche razze completano questo meraviglioso circo della natura. E alcuni paesaggi delle isole sono di una bellezza davvero mozzafiato: caldere vulcaniche riempite con acque di blu profondo, lagune verde smeraldo bordate di sabbia candida e contrappuntate dal rosso intenso di mille fenicotteri, paesaggi di sapore messicano con cactus "candelabri", canaloni e selciati di lava nera. La più probabile sequenza delle visite è la seguente, anche se avverse condizioni atmosferiche o esigenze organizzative possono portare a cambiamenti nel programma: Baltra, North Seymour, Genovesa, Isabela, Fernandina, Floreana, Española, Santa Cruz, Santa Fe, San Cristobal, Bartolome. E' possibile agganciare la crociera alle Galapagos al tour in Ecuador.



La specie target su Fernardina sarà il Cormorano delle Galapagos, l'unico cormorano al mondo inetto al volo (la foto evidenzia le ali ridotte poco più che a moncherini); presente solo su Fernandina e Isabela, ha una popolazione totale di circa mille individui (Charlesjsharp, CC BY-SA 3.0)
 

Il Fringuello terragnolo mezzano è una delle 14 specie dei cosiddetti "fringuelli di Darwin", gli ispiratori della teoria dell'evoluzione. L'identificazione delle varie specie non sarà facile perché, contrariamente al nome, il loro habitat preferito non è esclusivo (il fringuello "terragnolo" della foto è stato fotografato su un albero. Le dimensioni del becco, inoltre variano di isola in isola e una specie con becco spesso e robusto su un isola può averlo nettamente meno spesso su un altra (© Putney Mark, CC BY-SA 2.0)

Comunque, come si può notare nella foto qui sotto, che ritrae un Fringuello cantore grigio (una delle due specie in cui è stata splittato il "vecchio" Fringuello cantore), i becchi possono essere notevolmente differenti e aiutare assai nell'identificazione (© Putney Mark, CC BY-SA 2.0)




Mappa interattiva



Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Quito via Madrid
2° giorno) volo Quito - Baltra e imbarco per la crociera
3°/11°° giorno) crociera alle Galapagos
12° giorno) volo Baltra - Quito
13° giorno) Quito. Volo Quito - Madrid
14° giorno) volo Madrid - Milano

Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: Hostal Los Alpes è un gradevole alberghetto del centro di Quito. Le cabine a bordo dello yacht sono abbastanza spartane ma hanno servizi privati

Difficoltà: nessuna, per chi non soffre il mal di mare

Bibliografia: Birds, Mammals and Reptiles of the Galapagos Islands, di Swash & Still, Christopher Helm

Costo del tour: Euro 5.000

Numero massimo di partecipanti: sedici (che è anche il numero di partecipanti per poter charterizzare l'imbarcazione al costo totale del tour menzionato)



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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Iberia Milano – Quito, via Madrid, e arrivo in tarda serata. Pernottamento all'Hostal Las Alpes.

2° giorno) volo Quito – Baltra e imbarco sullo yacht che sarà la nostra abitazione per i prossimi nove giorni.

3°/11° giorno) i tratti più lunghi di navigazione verranno effettuati di notte, in modo da trovarsi al mattino presto pronti per sbarcare sull'isola del giorno. A volte ci sposteremo anche durante il giorno, soprattutto quando le isole in programma nella giornata sono due. Questa crociera è naturalmente dedicata al birdwatching, ma ci sarà tempo per relax, snorkeling e tintarella. La maggior parte delle escursioni sono in piano e non richiedono particolare sforzo fisico. Su alcune delle isole raggiungeremo le zone dell'interno, quelle che ospitano le specie di uccelli più difficili, con pullmini o anche camioncini. Ogni imbarcazione, per regolamento statale, deve avere una guida naturalista, che ci accompagnerà in tutte le escursioni e che ci aiuterà nell'identificazione degli uccelli, oltre a spiegarci l'interessante ecologia dell'arcipelago e la storia degli insediamenti umani su di esso. La navigazione diurna ci offrirà le migliori chances di vedere gli uccelli pelagici e ogni momento sarà buono per emozionanti sorprese, come un otaria che si accoccola sulla poppa della nave per un passaggio, un gabbiano che si piazza sul pennone della barca o un branco di pinguini che guizza ai lati dell'imbarcazione. Avremo anche ottime probabilità di vedere qualche cetaceo, come la Balena di Bryde o il Tursiope.

Lo sbarco a Isla Seymour Norte, conosciuta anche con il nome inglese di North Seymour, ci permetterà di assistere ad uno degli spettacoli più suggestivi e divertenti della nostra crociera, la danza nuziale delle Sule piediazzurri; cammineremo letteralmente in mezzo ad una colonia di questi buffi uccelli da cui ci terremo rispettosamente alla larga (ma a cui potremo fare foto eccezionali da pochi metri) e potremo vedere i piccoli appena impiumati; alcune coppie sono ancora intente alla spettacolare cerimonia nuziale: i maschi prima volano attorno alla femmina, poi camminano al suolo sollevando esageratamente i piedi, cercando di mettere in mostra il bel colore azzurro ed emettono fischi lunghi con il capo rivolto verso il cielo mentre dispiegano le piume; infine offrono parti per la costruzione del nido. A poca distanza dalla colonie di sule, potremo ammirare anche quelle di Fregate maggiori e Fregate magnifiche, intente anch’esse al corteggiamento, che consiste nel trasformare la loro tasca gulare in un gigantesco pallone rosso. Quando vedremo i nostri primi fringuelli, cominceremo a pensare alla teoria dell'evoluzione, formulata da Darwin proprio in queste isola, proprio osservando questi fringuelli; su North Seymour incontreremo tre delle specie più diffuse nell'arcipelago, il Fringuello arboricolo minore, il Fringuello terragnolo minore e il Fringuello terragnolo mezzano; è proprio la differenza nelle abitudini alimentari tra fringuelli di terra e di alberi che fece baluginare a Darwin l'idea che l'ambiente, tramite mutazioni occasionali, selezionasse la specie più adatta alla sopravvivenza in quelle condizioni ambientali: il caso e la necessità. Vedremo due uccelli che hanno a che fare con la lava, almeno nel nome; il primo è l'Airone della lava (o Airone delle Galapagos), che fino a qualche anno fa era considerato una sottospecie dell'Airone striato, diffuso in tutto il Sudamerica; il secondo, ben più interessante, è il Gabbiano della lava, probabilmente il gabbiano più raro del mondo: le circa 400 coppie sono confinate alle Galapagos. Vedremo anche almeno un altro degli endemismi diffusi dell'arcipelago, il Mimo delle Galapagos.

Genovesa, Tower in inglese, è una delle isole più interessanti, più ricche di uccelli. Visiteremo l'area conosciuta come El Barranco e cammineremo su formazioni di lava chiamate "gli scalini del principe Filippo" in onore del Duca di Edinburgo, che visitò l'isola. Genovesa ospita favolose colonie di uccelli, come la Sula di Nazca (praticamente endemica dell'arcipelago, poiché è presente oltre che qui, solo in qualche isoletta al largo del Messico), il meraviglioso Gabbiano codadirondine (anch'esso un virtuale endemismo, essndo presente solo su un'isola al largo della Colombia) e l'altrettanto elegante Fetonte beccorosso. Dagli "scalini" vedremo affaccendarsi in mare nuvole di Uccelli delle tempeste cuneati e Uccelli delle tempeste di Castro. Su Genovesa, simpatrica con la Sula di Nazca, vive anche la Sula piedirossi, che alle Galapagos è della forma scura, caratterizzata da un piumaggio completamente bruno. Come su North Seymour, il territorio della colonia di sule è condiviso da alcune coppie di Fregate maggiori. Oltre ai più comuni fringuelli di Darwin, su Genovesa potremo vedere un fringuello endemico "singolinsulare" e quindi ci daremo da fare per vedere il Fringuello terragnolo beccoaguzzo, perchè avremo solo un'occasione. Ma avremo invece altre occasioni di vedere gli altri fringuelli di Genovesa, come il Fringuello dei cactus maggiore (presente anche su Española), il Fringuello terragnolo maggiore (presente anche su Isabela), il Fringuello cantore grigio (presente su molte altre isole). Lungo la costa vedremo un grazioso uccelletto giallo striato di castano sul petto, la Parula gialla, o meglio la Parula delle mangrovie: la sottospecie locale della diffusissima, dal Nordamerica al Sudamerica, Parula gialla è infatti probabilmente una specie buona, endemica dell'arcipelago. Le acque intorno a Genovesa sono quelle in cui avremo le migliori chances di vedere un altro pelagico endemico, la Berta delle Galapagos.

Isabela, originariamente chiamata Albemarle in onore del Duca di Albemarle (il nome spagnolo fu invece dedicato alla regina Isabella di Castiglia), è la più vasta delle Galapagos e comprende una catena di cinque vulcani attivi, di cui Wolf, con 1.707 metri sul livello del mare, rappresenta il punto più elevato dell’arcipelago. A Isabela ci concentreremo sulle una colonia di migliaia di Noddy bruni, una specie di sterna completamente bruno-grigia, e potremo vedere il più buffo endemismo dell'arcipelago, il Pinguino delle Galapagos. Ma la specie più ricercata di Isabela sarà un altro fringuello di Darwin, il Fringuello delle mangrovie che, dopo la probabile estinzione su Fernandina, ha su quest'isola l'unico areale di riproduzione.

Fernandina, conosciuta anche come Narborough, deve il suo nome al re Ferdinando di Spagna che sponsorizzò il viaggio di Cristoforo Colombo. E' la terza isola per superficie delle Galapagos, ed è anche la più giovane. Geologicamente l'isola, la più occidentale dell'arcipelago, è uno scudo vulcanico attivo e i suoi magnifici paesaggi comprendono lagune, mangrovie e spiagge sabbiose. Lungo la costa centinaia di pressoché immobili Iguane marine prendono il sole: questo rettile è unico per il suo modo di vivere, essendo la sola vera lucertola marina. I racconti dei più antichi visitatori delle Galapagos testimoniano sul suo repellente aspetto e un capitano della Reale Marina Inglese la descrisse come caratterizzata dall'apparenza più orripilante che si possa immaginare; a noi, amanti della natura in tutte le sue forme, piacerà invece moltissimo. La specie target su Fernardina sarà il Cormorano delle Galapagos, l'unico cormorano al mondo inetto al volo; è endemico delle Galapagos e presente solo su Fernandina e Isabela, con una popolazione totale di circa mille individui. Vedremo anche su quest'isola i buffi Pinguini delle Galapagos e, nelle lagune costiere un altro rettile molto interessante, la Tartaruga verde. Lungo le coste potremmo vedere limicoli nordamericani che si sono fermati ad estivare nell'arcipelago, come la Beccaccia di mare americana, il Chiurlo piccolo americano, il Voltapietre comune, il Corriere semipalmato, il Totano vagabondo. Su Fernandina effettueremo due sbarchi, uno a Punta Espinosa e uno a Bahia Urvina, dove potremo vedere piccoli stormi di Rondini delle Galapagos, non proprio comune nell'arcipelago.

A Floreana, Charles in inglese, effettueremo un’escursione all’interno dell’isola, durante la quale potremo vedere con i nostri occhi uno dei risultati dell’evoluzione: man mano che si sale verso l’alto e la vegetazione si trasforma da arbustiva in arborea, i fringuelli “terricoli” lasciano il posto a quelli “arboricoli”, caratterizzati da becchi e zampe diverse, adatti alla vita e all’alimentazione in un ambiente di foresta; così, dai Fringuelli terragnoli minore e mezzano, passeremo al Fringuello arboricolo mezzano (endemico di quest'isola) e al Fringuello arboricolo maggiore (presente solo, oltre che a Floreana, a Santa Cruz). La specie target dell'isola sarà comunque il Mimo di Floreana, il risultato dello splitting in quattro specie del diffuso Mimo delle Galapagos; in effetti il mimo non è presente su Floreana ma sui due isolotti satelliti Champion e Gardner, dove non è permesso sbarcare; così chiederemo al comandante della nostra imbarcazione di avvicinarsi il più possibile alle loro coste: l'osservazione attraverso il cannocchiale sarà comunque agevole. A Floreana visiteremo le aree più interessanti (l'isola è una delle mete più popolari tra i turisti "generalisti"), come Punta Cormorant, dove in una splendida laguna vedremo Fenicotteri americani, Cavalieri messicani (la controparte del Nuovo Mondo del nostro Cavaliere d'Italia), Codoni guancegialle, Gambecchi americani, Piro piro macchiati. Adagiati sulle rocce che bordano la laguna indolenti Leoni marini delle Galapagos e, frenetici sulla rena, coloratissimi e guizzanti granchi e sott'acqua enormi razze e Tartarughe verdi, in un tripudio di forme e colori.

Lo sbarco a Española (Hood in inglese) ci porterà immediatamente a ticcare una delle specie endemiche con l'areale più ristretto, il Mimo di Española; ci sono, nel mondo, specie endemiche difficilissime da vedere, altre no; il Mimo di Española ad esempio, sembra molto interessato ai lacci delle scarpe dei turisti e avremo bisogno, per fotografarlo, di grandangoli, più che di teleobiettivi! Ma lo spettacolo più emozionante sull'isola sarà la visita alla colonia di Albatros vermicolati, un endemismo virtuale delle Galapagos, perchè, oltre che su Española, nidifica solo sull'Isola La Plata, al largo dell'Ecuador. Gli albatros, in questo periodo dell'anno, stanno effettuando le suggestive danze nuziali, comprendenti una serie di movimenti del becco e l'emissione di sonori richiami; alcune coppie hanno già i piccoli, che, goffi e spennacchiati, attendono che i genitori tornino al nido con il cibo. Vedremo questi enormi uccelli camminare goffamente sul terreno fino a raggiungere il bordo delle scogliere e lanciarsi in aria, trasformandosi in splendidi e aggraziati alianti. Altri uccelli pelagici nidificano a Española e non sarà difficile vedere Sule piediazzurri e di Nazca, Fetonti beccorosso e bellissimi Gabbiani codadirondine (quest'ultima specie nidifica solo nelle Galapagos e sverna lungo le coste della Colombia e del Cile). Tra gli endemismi terricoli potremo vedere, o rivedere, il Fringuello dei cactus maggiore e, soprattutto, la Poiana delle Galapagos. La sottospecie locale della Lucertola della lava, insieme alla bellissima (il nome scientifico venustissimus la dice tutta) sottospecie locale dell'Iguana marina saranno il nostro bottino erpetologico di oggi.

Santa Cruz (Indefatigable in inglese) è la sede della Stazione Biologica Charles Darwin, dove troveremo molte informazioni sul laboratorio naturalistico dell’arcipelago. Oltre a molti uccelli, tipicamente terricoli, vedremo le gigantesche Tartarughe delle Galapagos, nome che in realtà è una tautologia, in quanto galapagos significa proprio tartaruga: i primi navigatori che sbarcarono aull’arcipelago furono colpiti dal grande numero di tartarughe e chiamarono le isole con il loro nome spagnolo: Galapagos. Da quando le tartarughe furono scoperte, nel XVI secolo esse furono utilizzate dai marinai che passavano dalle isole come riserva di cibo nelle navi (e a volte anche come zavorra!): le povere creature erano tenute vive in condizioni pietose, di solito senza cibo nè acqua, e uccise quando servivano. Questa pratica portò la popolazione di tartarughe dalle originarie 250.000 a 3.060 individui nel 1974; fortunatamente le misure conservazionistiche messe in atto negli ultimi anni ha portato il numero totale a quasi 20.000. Nella Stazione Biologica potremo ammirare display illustrativi sulla fauna delle Galapagos e in particolare sulle tartarughe e potremo ascoltare, dalla viva voce dei ranger, la commovente storia di Lonesome George, un maschio di Tartaruga di Pinta Island (Chelonoidis nigra abingdonii), l'ultimo individuo conosciuto di questa sottospecie; negli ultimi anni della sua vita (circa 1910 - 24 giugno 2012) era conosciuto come la più rara creatura sulla terra e in quei tempi servì egregiamente, e lo fa ancora oggi, come potente simbolo per gli sforzi di conservazione di questa preistorica specie! Santa Cruz ospita un gran numero di endemismi e potremo forse, con le escursioni su quest'isola, completare la nostra collezione. Effettueremo una visita alle aree più elevate dell'interno, alla ricerca di una delle specie più difficili, il Rallo delle Galapagos. Una delle aree più belle di Santa Cruz è quella di Los Gemelos, due caldere vulcaniche circondate da bellissime foreste, dove potremo vedere una fine selezione di endemismi, come il Pigliamosche delle Galapagos, il Pigliamosche vermiglio delle Galapagos (non tutti gli autori lo considerano una specie buona), il Mimo delle Galapagos, il Fringuello terragnolo mezzano, il Fringuello arboricolo maggiore, il Fringuello arboricolo minore, il Fringuello cantore oliva, il Fringuello picchio; quest'ultima specie è il più famoso dei fringuelli di Darwin, perché è l'unico che utilizza uno "strumento" (una pagliuzza, un ramoscello) per stanare gli invertebrati di cui si ciba da fessure e buchi negli alberi. Il paesaggio intorno alla Stazione Biologica è caratterizzato dai cactus "candelabra", un'ottima area dove cercare gli ultimi due fringuelli di Darwin mancanti alla nostra collezione: il Fringuello dei cactus comune e il Fringuello vegetariano.

Santa Fé, conosciuta anche come Barrington, è la più antica delle isole Galapagos. Il suo paesaggio è punteggiato da bellissimi cactus simili ai nostri fichi d'India e da boschetti di palosanto, un albero utilizzato per l'estrazione di una specie di incenso e per la costruzione di oggetti di artigianato. L'animale più famoso dell'isola è un endemismo singolinsulare, l'Iguana terricola di Santa Fé, ma potremo vedere anche Leoni di mare delle Galapagos e Gabbiani codadirondine.

San Cristóbal (Chatham in inglese) è l'isola più orientale dell'arcipelago e, rispetto a molte altre, ha una vegetazione più ricca; oltre a cactus e a estensioni di Manzanillo (un albero velenoso), ci sono anche piantagioni di caffè e agrumeti. Il target assoluto su San Cristobal è un endemismo singolinsulare, il Mimo di San Cristobal, che non dovremmo aver problemi a ticcare durante l'esplorazione delle aree tra Puerto Baquerizo moreno, la capitale amministrativa delle Galapagos, e le aree più elevate dell'isola; uno degli scorci più belli dell'isola è il Leon Dormido, un cono di lava spezzato in due e somigliante, davvero, ad un leone addormentato. L'isola ospita colonie di Sule piediazzurri e piedirossi, Fetonti beccorosso, Gabbiani codadirondine. Forse avremo già visto la Tortora delle Galapagos, comune in numerose isole, ma citiamo questo grazioso Columbiforme in questa isola.

Bartolome (Bartholemew in inglese) è poco più che un isolotto, ma possiede i paesaggi più famosi dell’intero arcipelago. Ha una superficie di 1,2 km² ed un'altitudine massima di 114 metri sul livello del mare ed è famosa per il suo pinnacolo di roccia che è uno dei tratti distintivi dell'arcipelago. Vi si trovano anche insolite formazioni laviche, lasciate inalterate sin dalle ultime eruzioni: tubi cavi, grotte e selciati creano un paesaggio quasi lunare.

Durante la nostra affascinante crociera avremo occasione di vedere, nei diversi habitat, marini e terrestri, che visiteremo, uccelli non endemici, ma comunque interessanti. Tra quelli che non sono stati citati nell'itinerario dettagliato ricordiamo: Pellicano bruno, Airone bianco maggiore, Airone guardabuoi, Airone azzurro maggiore, Nitticora testagialla, Falaropo beccosottile, Pollo sultano americano, Gallinella d'acqua, Rallo beccodipinto, Gufo di palude, Barbagianni comune (alcuni autori considerano i due gufi specie buone), Cuculo beccoscuro, Ani beccosottile, Martin pescatore del Nordamerica.

12° giorno) sbarco a Baltra e volo Baltra – Quito. Trasferimento all'Hostal Las Alpes per la cena e il pernottamento.

13° giorno) tempo a disposizione per la visita della città. Nel tardo pomeriggio trasferimento all'aeroporto e imbarco sul volo per Madrid.

14° giorno) arrivo a Madrid e coincidenza con il volo per Milano. Arrivo a Milano Malpensa e fine del viaggio.
 

Il cerimoniale nuziale delle Sule piediazzurri ha aspetti commoventi e ad un tempo comici: i maschi prima volano attorno alla femmina, poi camminano al suolo sollevando esageratamente i piedi, cercando di mettere in mostra il loro bel colore azzurro, emettono fischi lunghi con il capo rivolto verso il cielo mentre dispiegano le piume e infine offrono rami e foglie per la costruzione del nido (Hans Stieglitz, CC BY-SA 3.0)




Quello dei grandi Albatros vermicolati consiste invece nello schioccare i becchi e intrecciarli rumorosamente con quelli del partner (© Barfbagger, CC BY-SA 3.0)




Il buffo Pinguino delle Galapagos è l'unico pinguino che vive a nord dell'Equatore; a volte ce lo troveremo a nuotare vicino a noi, durante il nostro snorkeling (© Mike Weston, CC BY 2.0)




L'Airone della lava, o Airone delle Galapagos, era considerato fino a qualche anno fa una sottospecie dell'Airone striato, diffuso in America Settentrionale e nei Neotropici (© Benjamint444, GFDL 1.2)




Il Gabbiano della lava è probabilmente il gabbiano più raro del mondo: le circa 400 coppie sono confinate alle Galapagos, dove peraltro non sembra che sia un uccello così raro. Spesso accade che uno o più gabbiani si posino sulle imbarcazioni dei turisti, dimostrando somma confidenza nei confronti dei bipedi umani (© Peter Kruger, CC BY-SA 3.0)




La graziosa Tortora delle Galapagos, endemica dell'arcipelago, è presente su molte isole (© Joseph C Boone, CC BY-SA 3.0)




Molto più rara è invece la Poiana delle Galapagos; avremo le migliori chance di vedere questo rapace diurno soprattutto su Española (© Thomas O'Neil, CC BY 2.5)




Il Mimo di Española è una delle quattro specie risultate dalla revisione tassonomica del Mimo delle Galapagos; sarà il mimo più facile da vedere poiché non dovremo neanche cercarlo; sarà lui a cercare noi, appena sbarcati su Española: l'uccelletto si dimostra infatti molto interessato ai lacci delle scarpe dei turisti e avremo bisogno, per fotografarlo, di grandangoli, più che di teleobiettivi (© Benjamint444, GFDL 1.2)




Oltre ai mimi e ai fringuelli, il Pigliamosche delle Galapagos (nella foto) e la Rondine delle Galapagos sono gli altri due Passeriformi endemici dell'arcipelago; il pigliamosche è comune su molte isole (© Benjamint444, GFDL 1.2)




Una delle più belle sottospecie dell'Iguana marina, giustamente chiamata venustissimus, è quella che vedremo su Española (© Benjamint444, GFDL 1.2)




L'Otaria delle Galapagos è una giocherellona e spesso ce la troveremo fianco a fianco durante le nostre immersioni (© D. Gordon E. Robertson, CC BY-SA 3.0)




Il Fringuello delle mangrovie è il più raro tra i fringuelli di Darwin (BirdLife international lo cataloga come "in pericolo critico"); avremo comunque buone chances di vederlo su Isabela (© Michael Dvorak, CC BY 2.5)


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25086 Rezzato (BS)
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