Emirati Arabi Uniti
sulle tracce dell'Ipocolio nella terra del petrolio
27 dicembre 2016 - 4 gennaio 2017

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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Dubai
2° giorno) Emirate Golf Course. Khor Dubai
3° giorno) trasferimento a Al Ain. Jebel Hafit
4° giorno) Jebel Rawdah. Trasferimento a Fujerah
5° giorno) Khor Kalba
6° giorno) trasferimento a Ras Al Khaimah
7° giorno) trasferimento a Dubai. Khor Al Jazeerah. Khor Al Beidah
8° giorno) Qarn Nazwa. Al Wahtba. Mushrif Park
9° giorno) volo Dubai - Milano

Mappa interattiva



Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: ottimi hotel in tutte le tappe del tour

Difficoltà: nessuna se si escludono le alte temperature della parte centrale della giornata

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Svensson, Zetterstrom & Grant, Harper Collins;
Birds of the Middle East, di Porter & Aspinall, Chistopher Helm;
Birds of the United Arab Emirates, di Aspinall, Porter, Gale, Langman & Small, Christopher Helm
Breeding Birds of the United Arab Emirates, di Simon Aspinall, Environment Agency Abu Dhabi
The Birds of the United Arab Emirates, di Richardson, Subbuteo Natural History Books

Costo del tour: Euro 1.400

Numero massimo di partecipanti: quattordici




Questo è lo skyline di Dubai. E' incredibile pensare che si possono vedere gli uccelli più rari di tutto il Medio Oriente a 500 metri da questi grattacieli! (© Imre Solt, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
 

L'Ipocolio è uno degli uccelli più enigmatici del mondo. Date le incerte affinità tassonomiche, gli ornitologi gli hanno appositamente creato una famiglia, Hypocoliidae. Il suo areale riproduttivo va dall'Iran all'Asia Centrale e quello di svernamento comprende l'India nord-occidentale e le regioni costiere del Mar Rosso e del Golfo Persico. Potremo vedere questa fantastica specie ad Al Wathba (© Pkspks, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)


Intro

Incuneati tra Africa e Asia, gli Emirati Arabi Uniti non erano, fino a pochi anni fa, una meta ambita dai turisti tradizionali, che vi potevano trovare trovare soltanto deserti inospitali, banali città ipermoderne e impianti di estrazione di petrolio! Le cose sono recentemente cambiate e le città ipermoderne hanno cominciato, chissà perchè, ad attrarre frotte di turisti, intrigati, chissà perchè, da skyline avveniristiche, grattacieli dalle bizzarre forme e centri commerciali giganteschi. E tutto quel petrolio ha permesso agli emiri di costruire sensazionali città sul mare, come le celeberrime Palm Islands, un gioiello di tecnologia, ma anche di natura, che si proiettano dalle città nel Golfo Persico. E in verità gli emiri hanno anche contribuito, trasformando grandi pezzi di deserto in verdi praterie, alla fama ornitologica della loro terra. Il birdwatcher appassionato sa, infatti, che gli Emirati Arabi rappresentano una delle più importanti aree ornitologiche dell’intero Medio Oriente. Il paese è situato lungo le rotte migratorie di molte specie di uccelli e ospita inoltre decine di specie residenti tipicamente mediorientali. Inoltre, affacciati sul Golfo Persico ad ovest e sull'Oceano Indiano ad est, gli Emirati offrono la possibilità di ammirare limicoli e uccelli marini rari come la Berta di Persia, il Fetonte beccorosso, il Cormorano di Socotra, la Sula mascherata, la Droma, il Piviere dorato asiatico, il Piovanello siberiano, il Corriere di Leschenault, il Corriere mongolo occidentale, il Gabbiano di Pallas, il Gabbiano fuligginoso, la Sterna guancebianche, la Sterna di Rüppell, la Sterna di Saunders. Ma ci sono altre perle ornitologiche che un viaggio negli Emirati può riservare al birdwatcher europeo, prima fra tutte l’enigmatico Ipocolio, che ha negli Emirati Arabi il principale areale di svernamento e che sarà il target principale di questo Ornitour. Aggiungiamo che gli Emirati sono la regione dove è possibile vedere con facilità rapaci rari e ambiti, come la minacciata Aquila anatraia maggiore, il localizzatissimo (in Medio Oriente) Avvoltoio orecchiuto e il Falco sacro. Per non parlare delle decine di specie di piccoli Passeriformi che al birdwatcher europeo fanno venire l'acquoilina in bocca; giusto per fare un piccolo esempio: Cannareccione indiano, Canapino di Sykes, Silvia del deserto, Cettia inquieta, Monachella di Hume, Monachella variabile, Monachella codarossa. E poi le numerose specie asiatiche che raggiungono qui l'estremo sud-occidentale del loro areale, come ad esempio il Francolino grigio, la Sgarza indiana, la Pavoncella caruncole rosse, la Ghiandaia marina indiana, il Beccodargento asiatico. E, infine, avremo sempre la possibilità di incrociare qualche rarità, che, nonostante la definizione, tanto rara non è perchè la loro presenza negli Emirati è rilevata sempre più frequentemente: la Jacana codalunga e l'Allodola orientale sono due esempi. Il viaggio prenderà le mosse da Dubai, dove visiteremo due delle aree più famose: Khor Dubai e Emirates Golf Course. Ci trasferiremo poi a Al Ain, la città giardino ai confini con l'Oman e da qui partiranno le nostre due escursioni al deserto roccioso di Jebel Hafit e Jebel Rawdah. Raggiungeremo poi la costa dell'Oceano Indiano a Fujerah, da dove partiremo alla volta di Khor Kalba, un esteso sistema di mangrovie, stagni e lagune retrodunali, dove l'attrazione principale sarà la locale popolazione di Martin pescatore dal collare. Attraverseremo poi la base della penisola di Musandam per raggiungere Ras Al Khaimah, sul Golfo Persico, attraversando il deserto. Tornando verso Dubai esploreremo altre due lagune costiere, Khor Al Jazeerah e Khor Al Beidah. L'ultimo giorno a Dubai sarà dedicato a tre specie particolari: andremo ad Al Wahtba alla ricerca dell'Ipocolio, visiteremo poi Qarn Nazwa per il Gufo reale del deserto e concluderemo giorno e tour nel parco cittadino di Mushrif alla ricerca del piccolo e grazioso Assiolo pallido.

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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano – Dubai con arrivo in serata. Pernotteremo due notti nella capitale degli Emirati.

2° giorno) in questi due giorni visiteremo alcune aree ornitologicamente importanti di Dubai e della sua periferia. Gli Emirati hanno subito negli ultimi decenni drastici interventi sull territorio che hanno trasformato l'arida regione intorno alla capitale, in un giardino verdeggiante; sono celeberrime, tra questi interventi, le Palm Islands, mezzelune di terra che si estendono dalle spiagge di Dubai nel Golfo Persico, e che ospitano hotel, centri commerciali e centri residenziali e di intrattenimento. Sarà molto suggestivo fare birdwatching ad un passo dai grattacieli che sorgono a decine lungo tutta la città. Gli uccelli che migrano da e per l'Asia centrale e orientale trovano qui frescura e cibo per rifocillarsi; molti di loro si trovano tanto bene nei parchi e nei giardini di Dubai che si fermano tutto l'inverno. Partiremo all’alba per le nostre escursioni; infatti, come in tutte le altre regioni del Medio Oriente, in cui il clima è molto caldo, gli uccelli si muovono soprattutto al mattino e alla sera, restando durante il giorno nascosti all’ombra della vegetazione delle aree urbane. Inizieremo con l’esplorazione del Golf Course di Dubai, un’estensione di prati ben curati, stagni e boschetti che, in mezzo al deserto, sono una calamita per gli uccelli. Il campo da golf è un mosaico di ambienti seminaturali; negli stagni (terrore dei golfisti!), potremo vedere limicoli importanti, come Corrieri mongoli occidentali e Corrieri di Leschenault, insieme a specie più comuni coem Fratini, Combattenti, Gambecchi comuni, Gambecchi nani, Falaropi beccosottile; negli stagni del Golf Course è sempre presente qualche specie meno consueta e persino megararità, come la Jacana codalunga (peraltro sempre più regolarmente svernante nel paese), il Corriere asiatico e il Beccaccino cadaspillo. Sulle rive dei laghi, ai comuni Aironi cenerini, Aironi rossi e Garzette comuni si associano spesso più interessanti Aironi striati, Garzette del reef occidentali e Pavoncelle caruncole rosse, e potremo vedere anche Sgarze ciuffetto, Nitticore comuni, Tarabusini comuni. Sui prati pettinati scorrazzano e svolazzano Cutrettole comuni (di diverse sottospecie; sarà interessante tentare di identificare le diverse sottospecie, cosa non facile in piumaggio invernale) ed occasionali Cutrettole testagialla orientali, Averle codarossiccia e Averle isabelline (da poco tempo due specie separate), Averle capirosse, Pispole golarossa, Caladri maggiori (rari), Spioncelli comuni, Ballerine bianche, Codirossi comuni, Pettazzurri, Luì disadorni, Tordi bottacci (a cui potrebbe affiancarsi qualche molto più interessante Tordo golanera svernante dall'Asia). Qualche interessante rapace sorvola l'area, alla ricerca di carne fresca, come Aquile anatraie maggiori, Poiane delle steppe, Falchi di palude, Falchi pescatori, Falchi pellegrini e Grillai, o carne morta, come Nibbi bruni (specie peraltro non così comune negli Emirati) e Capovaccai; con molta fortuna potremmo vedere il Falco sacro. Tra le altre specie interessanti del Golf Course ricordiamo: Francolino grigio, Tortora delle palme, Parrocchetto dal collare, Bulbul guancebianche, Bulbul culorosso (specie introdotta in Medio Oriente), Prinia gracile, Averla delle steppe (la sottospecie pallidirostris dell’Averla meridionale), Nettarinia viola, Beccodargento asiatico, Saltimpalo siberiano, Bigiarella siberiana (solo ssp della Bigiarella comune per Clements), Maina bianconera. Un'altra meta del nostro soggiorno a Dubai è costituita dagli stagni di Khor Dubai, un’estesa area di paludi che ospitano decine di specie di aironi, limicoli e altri uccelli acquatici, forse di non grande pregio, ma utili alla nostra checklist: Svasso maggiore, Svasso piccolo, Fenicottero maggiore, Spatola eurasiatica, Fischione eurasiatico, Germano reale, Codone comune, Mestolone comune, Piro piro del Terek, Corriere grosso, Pivieressa, Piovanello pancianera, Piovanello comune, Chiurlo piccolo, Pavoncella codabianca, Voltapietre comune, Gabbiano di Pallas, Sterna maggiore, Sterna zampenere.
 

Frequente soprattutto nelle aree coltivate, la Ghiandaia marina indiana è una meraviglia colorata degli Emirati Arabi (© Sammy SamCreative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Il Beccodargento indiano è una delle specie asiatiche che raggiungono nella Penisola Arabica l'estremo sud-occidentale del loro areale. Negli Emirati Arabi è comune e potremo vederlo in quasi tutti gli ambienti che visiteremo (© Dick Forsman 2012)




I prati degli Emirati sono frequentati da decine di specie tra ballerine, cutrettole e allodole di vario genere. Sarà un divertimento cercare di identificare le diverse sottospecie (per qualche ornitologo già specie buone) di Cutrettole comuni, tra cui potrebbe nascondersi qualche Cutrettola testagialla orientale, come quella raffiugurata nella bella foto (© Kaippally, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
3° giorno) partiremo oggi di prima mattina alla volta di Al Ain, (in arabo "la sorgente"), dove pernotteremo. La città, situata proprio sulla linea di confine con l'Oman, è conosciuta anche come città giardino, in virtù della sua vegetazione, risultato del'ingegnoso sistema di irrigazione sotterraneo chiamato falaj. Già il percorso verso Al Ain sarà emozionante perchè ci fermeremo in diverse aree che ospitano specie deserticole di grande interesse. Tra le altre specie potremo vedere: Allodola beccocurvo, Allodola passerina caponero, Calandra asiatica, Pispola golarossa, Monachella del deserto, Monachella dorsonero orientale, Culbianco isabellino, Silvia del deserto, Bigiarella del deserto (ancora solo sottospecie per Clements), Cettia inquieta, Garrulo d'Arabia, Trombettiere. Ai bordi della strada, in volo o appollaiati su rocce e pali, molti rapaci tra cui Albanelle pallide, Albanelle minori, Lanari e Gheppi comuni. Ci fermeremo in un'area dove Granduli panciacastana e Granduli di Lichtenstain scendono ad abbeverarsi e potremmo trovare Succiacapre eurasiatici e Succiacapre isabellini. Pernotteremo due notti in un hotel di Al Ain. Arriveremo in tempo per salire sullo spettacolare Jebel Hafit, la più alta montagna della regione. Sui contrafforti rocciosi del massiccio vedremo Rondoni pallidi, Allodole del deserto, Monachelle di Hume, Monachelle di Finsch, Monachelle variabili e Monachelle monache, mentre in cielo potremo vedere numerosi Corvi imperiali collobruno. Prima di rientrare in hotel effettueremo un’escursione al piccolo lago di Ain al Faydah, dove potremo vedere tutte le specie di Tringa europee e molte altre specie di uccelli acquatici: Chiurlo maggiore, Cavaliere d’Italia, Piro piro boschereccio, Piro piro culbianco, Piro piro piccolo, Pantana eurasiatica, Albastrello, Pettegola, Totano moro, Gabbiano roseo, Gabbiano comune, Mignattino alibianche, Mignattino piombato.

4° giorno) raggiungeremo oggi la costa orientale degli Emirati, dove pernotteremo due notti a Fujerah. Ma inizieremo al giornata esplorando il Jebel Rawdah, un’altra montagna ricca di uccelli interessanti. La specie target di quest'area è l’Avvoltoio orecchiuto, un avvoltoio discretamente comune nell’Africa subsahariana, ma molto raro nel Vicino e Medio e Oriente. Tra le altre specie di uccelli che frequentano i wadi della regione, potremmo incontrare la Pernice delle sabbie, la Silvia di Menetries, lo Zigolo striolato (in precedenza conspecifico con lo Zigolo delle case del Nordafrica). Entreremo poi nel territorio dell'Oman, attraversando i monti Hajar e, discendendone i versanti orientali, raggiungeremo la costa. Man mano che ci avvicineremo all'Oceano Indiano, avvertiremo il cambiamento di paesaggio, che da roccioso si fa stepposo, ricordando un poco le savane africane, e del clima, che si fa via via più umido. Gli uccelli aumentano in numero e potremo forse vedere specie nuove, come la bellissima Giandaia marina indiana, il Gruccione verde, l'Upupa eurasiatica, la Rondine comune, la Rondine rossiccia, la Rondine montana pallida, la Calandrina, il Balestruccio eurasiatico, il Codirosso spazzacamino, il Culbianco isabellino, il Canapino pallido orientale.


La ricerca di culbianchi e monachelle avrà un'alta priorità nelle nostre esplorazioni degli ambienti aridi degli Emirati, sia sabbiosi che rocciosi; con un pò di fortuna potremo vederne quindici specie! Ci interessano soprattutto quelle tipiche del Medio Oriente, come questa Monachella variabile (© Chinmayisk, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Ma vedremo con piacere anche le specie più diffuse, come questa Monachella monaca, il cui areale arriva ad ovest fino al Vicino Oriente (© Henrike Mühlichen, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




L'Avvoltoio orecchiuto, che può essere visto con facilità in Africa, è un rapace l'incontro con il quale in Vicino e Medio Oriente suscita l'entusiasmo dei birdwatcher, e dei lister palearticoccidentali in particolare. Abbiamo ottime probabilità di vedere questa specie, qui negli Emirati, sia sul Jebel Hafit che sul Jebel Rawdah (© Dick Forsman 2012)
5° giorno)  partiremo di prima mattina alla volta di Khor Kalba, un’estesa area di mangrovie che rappresenta uno dei punti forti del tour. Quest’area ospita infatti l’unica popolazione mondiale della sottospecie khalbaensis del Martin pescatore dal collare; ne sono stati contati non più di venti individui e questa piccola popolazione ha bisogno di buone misure di protezione per evitare l'estinzione. Il mosaico di ambienti di Khor Kallba sarà teatro di un emozionante birdwatching; in attesa del martin pescatore (spesso accompagnato dal molto più comune Martin pescatore eurasiatico e, più raramente, dal Martin pescatore bianconero) potremo piazzare i nostri cannocchiali sugli argini del khor e divertirci a identificare i numerosi limicoli, soprattutto Corrieri mongoli occidentali e Corrieri di Leschenault, ma anche Corrieri piccoli, Pavoncelle codabianca, Piovanelli comuni, Piovanelli tridattili (ma sarà possibile vedere quasi tutti i limicoli del Paleartico Occidentale e qualcuno tipico delle aree mediorientali). Tra le mangrovie potremo anche vedere il Cannareccione indiano (verosimile prossima specie buona, splittata dal più occidentale Cannareccione stentoreo) e il Canapino di Sykes. Nelle pozze d'acqua più profonde nuotano Gallinelle d'acqua, Folaghe comuni e un buon numero di Anatidi, tra cui Volpoche, Marzaiole eurasiatiche, Fischioni eurasiatici e Moriglioni eurasiatici. Nelle pozze circondate da vegetazione potremo vedere Rallidi più elusivi, come il Porciclione eurasiatico, il Voltolino, la Schiribilla comune, la Schiribilla grigiata e, con fortuna, anche il Re di quaglie. Immobili Aironi bianchi maggiori e Aironi cenerini attendono nell'acqua bassa di infilzare le loro prede squamate e potremo vedere anche aironi più interessanti, come la Garzetta del reef occidentale e la Sgarza indiana. Le aree di prateria e di steppa sono frequentate da Upupe eurasiatiche, Gruccioni eurasiatici, Tortore comuni, Culbianchi isabellini, Culbianchi boreali, Codirossi comuni, Codirossi spazzacamino, Pettazzurri, Pigliamosche comuni, Pigliamosche pettirosso, Storni rosei, Storni comuni, Passere comuni, Passere sarde. L'abbondanza di prede spiega la presenza di rapaci, che aspetteremo con trepidazione, sapendo che, oltre a Sparvieri eurasiatici, Gheppi comuni e Lodolai eurasiatici, potremmo incrociare Aquile delle steppe, Aquile di Bonelli, Poiane codabianca e Albanelle pallide.

I limicoli sono uno dei pezzii forti dell'Ornitour agli Emirati. Oltre a pressoché tutte le specie di limicoli europei, potremo vedere diverse specie rare, come questo Corriere di Leschenault... (© Dick Forsman 2012)




... e questa elegantissima Pavoncella codabianca (© J.M.GargCreative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
6° giorno) raggiungeremo oggi Ras Al Khaimah, sulla costa occidentale degli Emirati, tagliando alla base la penisola di Musandam, appartenente in parte all'Oman. Anche oggi sarà un'emozionante giornata di birdwatching: cominceremo con una sessione di seawatching dalla costa intorno a Fujerah; dalla costa vedremo grandi stormi di Cormorani di Socotra e forse ne vederemo qualche individuo asciugarsi le ali sulla spiaggia, insieme a molte specie di gabbiani e sterne; tra i primi i più interessanti sono il Gabbiano fuligginoso, il Gabbiano d'Armenia, il Gabbiano del Caspio, il Gabbiano delle steppe (per Clements sottospecie del primo) e il Gabbiano di Pallas, ma potremo vedere anche più comuni Gabbiani di Heuglin, Zafferani, Gabbiani comuni e Gabbiani rosei; tra le sterne i nostri target principale saranno la Sterna dalle redini, la Sterna di Ruppell, la Sterna crestata, la Sterna guancebianche e la Sterna di Saunders (quest'ultima solo migratrice, ma qualche individuo si ferma a svernare). Tra le altre specie di pelagici che potremmo vedere ricordiamo la Berta di Persia, il Fetonte beccorosso, il Cormorano comune, lo Stercorario mezzano, il Labbo. Quando la temperatura scenderà un poco riprenderemo il cammino verso la nostra meta odierna, entrando nel deserto, dove potremmo incontrare nuove specie di uccelli, come Monachella codarossa (una delle due specie in cui è stata splittata la "vecchia" Monachella codarossa; l'altra è la Monachella del Kurdistan, il cui areale è più occidentale). Anche oggi, man mano che ci avvicineremo alla costa, potremo apprezzare i cambiamenti di paesaggio e clima e, incontrando i primi campi irrigati, vedremo un agitarsi di piccoli uccelli, che da essi sono attirati per cibo e frescura: Calandrelle eurasiatiche, Cappellacce comuni, Allodole eurasiatiche, Pispole comuni, Calandri comuni, Pispole golarossa e, con fortuna, qualche rarità, come l’Allodola orientale. Pernotteremo a Ras al Khaimah.

7° giorno) torneremo oggi a Dubai e l'intera giornata sarà dedicata all'esplorazione delle aree umide di eccezionale importanza che incontreremo lungo il percorso. A Khor Al Jazeerah ci piazzeremo su un promontorio da cui si domina un esteso sistema di lagune e piccoli stagni dove vedremo migliaia di anatre, limicoli e altri uccelli acquatici. Rivedremo naturalmente molte delle specie già viste, ma potremmo incrementare la nostra checklist con qualche new entry come la Beccaccia di mare eurasiatica, l’Oca selvatica, l'Oca lombardella maggiore, la Moretta tabaccata, l'Avocetta comune, la Pavoncella eurasiatica, l'Occhione eurasiatico, la Pernice di mare comune, il Piovanello tridattilo, la Pittima reale, l’Albastrello, il Beccapesci, il Mignattino piombato. Nelle zone asciutte intorno al khor vedremo le classiche specie di questo ambiente, come la Tortora delle palme, la graziosa Tortora del Namaqua, l'Usignolo d'Africa. Nel tardo pomeriggio, visiteremo Khor al Beidah, un'area celebre tra i birdwatcher per le grandi concentrazioni di Drome: questi strani limicoli bianchi e neri, che ricordano un’Avocetta, hanno un becco massiccio e sproporzionato, adatto alla dieta a base quasi completamente di granchi (in inglese questa specie è chiamata Crab Plover, Piviere dei granchi). La Droma ha incerte affinità evolutive, tanto che è considerata più vicina ad alche e gabbiani che non ad altri limicoli; ha infatti alcune peculiarità, come ad esempio di essere l'unico limicolo che scava tane nella sabbia, dove le uova si schiudono in virtù del calore della sabbia. Lo spettacolo di centinaia di Drome sulla spiaggia, pennellate di bianco e nero sulla rena, sarà uno degli hjighlight del tour. Insieme alle Drome, vedremo anche grandi branchi di Gambecchi frullini e di Piovanelli siberiani, una specie molto rara in Medio Oriente: la maggior parte della popolazione di questo limicolo sverna lungo le spiagge del Subcontinente Indiano e dell’Australia, ma da una decina d’anni l'areale di svernamento si è allargato a sud-ovest fino agli Emirati e all'Oman.



Questo slanciato cormorano è un Cormorano di Socotra, che vedremo sfilare in lunghi stormi lungo la linea di costa e, con fortuna, asciugarsi le ali in wing-spreading sulla spiaggia. Il 50% della popolazione mondiale nidifica nelle isolette al largo della costa degli Emirati Arabi (© NepenthesCreative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




La Sterna guancebianche è una delle specie di sterne che ricercheremo con più attenzione sulle spiagge dell'Oceano Indiano e del Golfo Persico; se avremo fortuna potremo vedere quindici specie di sterne! (© Shah JahanCreative Commons Attribution 3.0 Unported)




La stella assoluta di Khor al Beidah è la Droma, ma anche i limicoli ancillari non sono male, primo fra tutti il Gambecchio frullino (© Dick Forsman 2012)
8° giorno) nell'ultimo giorno di permanenza a Dubai ci sarà un'altro dei punti forti del tour, quello che è citato nel sottotitolo del viaggio. Effettueremo un’escursione lungo la costa fino ai coltivi che circondano l’ippodromo (o meglio il cammellodromo) di Al Wathba. Queste estese praterie, interrotte da piccoli boschetti e piantagioni, ospitano molte specie che avremo già probabilmente visto, ma alle quali può aggiungersi qualche novità tra cui, se saremo fortunati, qualche specie più rara, come l’Allodola orientale e il Calandro di Blyth, che svernano da qualche anno, in piccolo numero, negli Emirati. Ma la specie più importante di oggi è l’Ipocolio, un uccello enigmatico, dalla difficile collocazione tassonomica, tanto che gli è stata confezionata una famiglia tutta per lui, Hypocoliidae. L'Ipocolio è endemico del Medio Oriente; le aree migliori dove osservarlo, a volte in stormi di centinaia di esemplari, è rappresentata dai quartieri di svernamento in Bahrein o qui negli Emirati, dove frequenta i boschetti e le piantagioni (Ornitour propone anche un viaggio dove lo si può vedere nei suoi territori di nidificazione in Iran). Il crepuscolo sarà foriero di altre due eccezionli incontri: a Qarn Nazwa aspetteremo, di fronte ad una parete rocciosa, che calino le ombre della sera, sperando di vedere la coppia di Gufi reali del deserto che frequentano la scarpata e, a oscurità già calata, ci recheremo al Mushrif Park, dove potremo vedere uno dei gufi più ambiti dai birdwatcher, il piccolo e grazioso Assiolo pallido.

9° giorno) trasferimento all’aeroporto di Dubai e imbarco sul volo per Milano. Arrivo a Milano nel tardo pomeriggio e fine del viaggio.



L'Allodola orientale è una delle rarità che potremmo incontrare; quindi faremo un poco più di attenzione alle allodole che vedremo (© J.M.GargCreative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




A Qarn Nazwa, a pochi chilometri dal centro di Dubai, vedremo il Gufo reale del deserto (© Dick Forsman 2012)



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25086 Rezzato (BS)
+39 348 8713313
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