Bali & Sonda Minore
Bali, Sumba, Flores, Timor e... draghi
4 - 24 settembre 2016

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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Denpasar via Hong Kong
2° giorno) arrivo a Denpasar
3° giorno) Benoa Bay
4° giorno) Bedugul
5° giorno) trasferimento a Labuhan Lalang. Bali Barat National Park
6° giorno) Bali Barat National Park. Trasferimento a Denpasar e volo a Wainganpu, Sumba
7°/9° giorno) Yumbu e Lewa, Sumba
10° giorno) volo a Ruteng, Flores
11° giorno) Kisol, foreste planiziali
12° giorno) ritorno a Ruteng, Rana Mese
13° e 14° giorno) Golo Lusang e Poco Ranaka, foreste montane
15° giorno) trasferimento a Labuan Bajo, Puarlolo
16° giorno) Komodo
17° giorno) ritorno a Ruteng e volo a Kupang, Timor
18° e 19° giorno) Bipolo, Camplong, Gunung Mutis
20° giorno) volo a Denpasar e volo in Italia
21° giorno) arrivo a Milano


Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: a Bali hotel cinquestelle. Nelle altre isole lodge e hotel abbastanza rustici, ma con servizi privati, tranne che a Kisol (Flores) dove i servizi sono in comune.

Difficoltà: richiesto adattamento ad alcune delle strutture ricettive. Le condizioni atmosferiche possono essere inclementi: dal caldo afoso costiero al freddo delle aree montane. Qualche scarpinata in quota su sentieri mal tracciati

Bibliografia: A Guide to the Birds of Wallacea. Sulawesi, The Moluccas and Lesser Sunda Islands, Indonesia, di B J Coates, K D Bishop e D Gardner, Dove Publications
A Field Guide to the Birds of Borneo, Sumatra, Java and Bali, di J MacKinnon, Oxford University Press

Costo del tour: Euro 4.400

Numero massimo di partecipanti: nove




Maina di Bali. Se non fosse per i numerosi individui sparsi nelle collezioni degli ornitofili di tutto il mondo, questa specie sarebbe a rischio severo di estinzione: nel 2008 se ne contavano solo 50 individui in natura! (© Dick Daniels, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)



Una danzatrice di legong, una delle più importanti danze di Bali. Le espressioni facciali sono molto importanti nelle danzi balinesi (© Yves Picq Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
Intro

A separare le vastità degli Oceani Indiano e Pacifico si sgrana, a sud dell'Indocina, un'innumerevole sequenza di isole. Dalla penisola malese, che penzola come una coda di terra tra Sumatra e Borneo, alla Nuova Guinea, che pare un drago in procinto di avventarsi sulle Molucche, sono centinaia le terre circondate dall'acqua, dalle grandi Sumatra, Borneo e Nuova Guinea a isolotti minuscoli, come Roti e Rinca. Molte isole sono sistemate in arcipelaghi: nella regione che stiamo considerando troviamo Tanimbar, Kai, le Molucche, la Grande Sonda e la Piccola Sonda (o Sonda Maggiore e Minore); quest'ultima è la destinazione di questa magnifico Ornitour. La Piccola Sonda, così come la Grande Sonda e moltissime isole di quest'area, rappresentano unità geopolitiche appartenenti all'Indonesia (di cui Ornitour propone anche un viaggio a Sumatra e uno a Halmahera & Sulawesi). L'Indonesia è una terra ancora misteriosa per molti versi, ricca di etnie, storia e leggende, suggestive tradizioni, e, ovviamente, uccelli. L'immenso arcipelago indonesiano è di straordinaria importanza per l'avifauna: esso comprende 23 EBA (Endemic Bird Areas) che ospitano un impressionante numero di 338 specie di uccelli endemici; di queste 74 sono confinate alla Sonda Minore, a cui dobbiamo aggiungere le specie il cui areale comprende anche, e solo, ad est le Molucche e ad ovest Giava e Sumatra, per un totale di 102. Durante il nostro viaggio attraverseremo, con il volo tra Bali e Sumba, la Linea di Wallace, una linea immaginaria che separa due ecoregioni ben distinte dal punto di vista faunistico: ad ovest la regione asiatica, ad est la Wallacea, un insieme di isole indonesiane separato da profonde fosse oceaniche sia dalla piattaforma continentale asiatica che da quella australiana. La linea di Wallace deve il nome al grande esploratore e naturalista Alfred Russel Wallace che notò la chiara differenza tra gli organismi viventi ai due lati di questa linea, che in realtà non corre tra Bali e Sumba, ma tra Bali e Lombok, separate tra loro da soli 35 chilometri! L'Indonesia non è solo terra di uccelli e basti ricordare la danza a Bali, che è una delle più alte espressioni artistiche e religiose dell'induismo: la danza è l'accompagnamento del perpetuo ciclo di formazione e dissoluzione del mondo. Basti ricordare le tradizioni di Sumba, con i suoi megaliti funerari e la sanguinaria gara tribale del pasola. Basti ricordare la sua vulcanica storia: la celeberrima esplosione del Krakatoa è considerata il rumore più forte mai udito nella storia moderna! Della Sonda Minore visiteremo Komodo, Sumba, Flores, Timor e Wetar; le isole di Sumbawa e Lombok non ospitano endemismi e quindi l'abbiamo escluse dall'itinerario. Dal punto di vista geologico, la Sonda Minore è divisa in due regioni, l'arcipelago settentrionale e quello meridionale (Sumba e Timor). Le isole settentrionali sono vulcaniche e ricoperte da foreste, sia planiziali che di montagna, quelle meridionali sono pianeggianti e caratterizzate da un paesaggio arido, savana e prateria, molto simile a quello dell'Australia settentrionale, a cui sono prossime. Il nostro tour prenderà le mosse da Bali (geograficamente appartenente alla Sonda Maggiore), dove, oltre agli squisiti templi indù e una suggestiva danza balinese, vedremo, al Bali Barat National Park, la favolosa Maina di Bali, uno degli uccelli più rari e più belli del mondo. A Bali esploreremo anche la Benoa Bay e le foreste d'altura di Bedugul. Voleremo poi nell'arida Sumba, dove visiteremo i campi di Yumbu e le foreste di Lewa, dove speriamo di vedere, oltre ad altre decine di specie, endemiche e non, il Gufastore di Sumba, una specie scoperta solo nel 2002! Voleremo poi a Flores, dove esploreremo le foreste planiziali di Kisol e quelle montane di Ruteng. Da Labuan Bajo, all'estremità occidentale dell'isola, effettueremo un'escursione in battello a Komodo, di cui l'highlight sarà, ca va sans dire, il dragone toponimo. Ultima isola del viaggio sarà Timor, dove visiteremo le aree di foresta, savana e prateria di Bipolo, Camplong, Soe e Gunung Mutis. Con una previsione di 250 specie di uccelli e di un'ottantina di specie endemiche, questo Ornitour si preannuncia come una delle avventure più emozionanti del programma 2015.

Mappa interattiva




 
Bali & Sonda Minore Borneo Cambogia Filippine Malesia Sumatra Sulawesi & Halmahera

Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo MIlano - Bali con scalo a Hong Kong.

2° giorno)
arrivo a Denpasar, il capoluogo di Bali, nel primo pomeriggio. Ci sistemeremo nel nostro fantastico resort, dove pernotteremo tre notti, e ci riposeremo un poco prima di partire all'avventura.

3° giorno) per molti turisti Bali è l'ultimo dei paradisi tropicali, ricco di spiagge candide, splendidi resort e suggestive tradizioni folcloristiche. Per l'ecoturista è un'isola sovraffollata, biologicamente degradata e venduta all'industria occidentale del turismo. Noi sposiamo soprattutto la seconda teoria, ma non possiamo fare a meno di inserire Bali nel nostro viaggio nella Sonda Minore, non fosse altro per vedere uno degli uccelli più belli del mondo, la nivea Maina di Bali. Bali sarà la nostra prima isola esplorata e quella in cui faremo birdwatching ad un passo più lento e rilassato rispetto a quello che ci attende da Sumba in poi. Avremo tempo, a Bali, di assistere ad uno spettacolo della celeberrima danza sacra balinese, di visitare qualcuno degli splendidi templi induisti (a Bali l'induismo è una miscela di credenze locali e influenza dell'induismo "ortodosso" del sud-est asiatico). Nella tradizione induista la danza accompagna la perpetua sequenza di dissoluzione e riformazione del mondo; l'equilibrio tra queste due fasi dello scorrere del tempo è spesso personificato dalla moglie di Shiva, Durga. Avremo anche tempo di passare qualche ora sulle spiagge dell'isola, e non solo per balneazione e tintarella! L'area costiera intorno alla baia di Benoa è infatti tempestata di limicoli e, oltre alle specie più consuete ai birdwatcher europei, potremo vedere anche: Piviere dorato asiatico, Corriere di Leschenault, Corriere mongolo, Gambecchio collorosso, Totano codagrigia, Chiurlo orientale, Piro piro del Terek. Altre specie acquatiche di Benoa sono: Garzetta del reef orientale, Sterna zampenere, Martin pescatore ceruleo, Martin pescatore sacro.

4° giorno) effettueremo oggi un'escursione a Bedugul, nella regione centrale dell'isola. L'area è di una bellezza suggestiva, comprendendo foreste d'altura e tre laghi vulcanici. E' interessante anche dal punto di vista culturale, ospitando magnifici templi indù. Dal punto di vista naturalistico, e specificamente ornitologico, quest'area ospita specie molto interessanti che, nell'isola, sono confinate a questa regione. La foresta montana di Bedugul è infatti la meglio conservata di Bali; essa ospita numerose specie tipiche della Sonda Minore, ma anche di Giava e Sumatra; tra di esse ricordiamo il Succiamiele d'Indonesia, l'unico membro della famiglia Meliphagidae ad ovest della Linea di Wallace, la Tortora beccafrutta dorsonero, il Piccione imperiale dorsoscuro, il Pappagallo acrobata golagialla, il Tordo fischiatore della Sonda, il Barbetto fronteflammea, il Bulbul macchiearancio, l'Occhialino golagrigia di Giava, il Luì della Sonda, il Garrulo semilunare, la Munia di Giava, il Beccafiore pugnalato.

5° giorno) ci trasferiremo oggi a Labuhan Lalang, la nostra base di partenza per l'esplorazione del celeberrimo parco nazionale di Bali Barat. Pernotteremo due notti in un bellissimo resort sulla spiaggia e avremo tempo già oggi di esplorare il parco o rilassarci sull'oceano o in piscina. L'attrazione principale di Bali per i birdwatcher è indubbiamente la Maina di Bali, un candido storno talmente bello che da sempre tiene desto l'interesse di bracconieri e allevatori senza scrupoli, anche se va detto che il futuro di questa specie è nelle mani degli allevatori che detengono legalmente, in tutto il mondo, circa 1000 individui. La storia della Maina di Bali è sempre stata travagliata: mai abbondante, si pensa che occupasse il terzo occidentale dell'isola con una popolazione mai superiore al migliaio di individui nel primo novecento. Rose e fiori, perchè da allora mercanti e bracconieri si diedero da fare e la popolazione raggiunse un pericolosissimo numero di sei individui allo stato selvatico. Da allora i programmi di reintroduzione ristabilirono una popolazione decente, stimata oggi a 130/150 individui; inoltre la specie è stata introdotta, apparentemente con successo, nella vicina isola di Nusa Perida; la specie è comunque ancora registrata come Critically Endangered nella lista rossa dell'IUCN. La roccaforte della Maina di Bali è il Bali Barat National Park, che si estende vicino alla costa nella regione nord-occidentale di Bali. Il parco consta di foresta decidua e la zona dove nidifica la candida bestiola è off-limits anche ai birdwatcher; dovremo avere pazienza perchè dovrebbe comunque essere possibile vedere qualche individuo nato in libertà (condizione fondamentale per non ticcare un'animale da zoo!). L'area è comunque ricca di altri uccelli ed avremo buone opportunità di vedere semi-endemismi (specie presente solo a Bali e in una o due isole ad ovest di essa). Tra le specie più belle ricordiamo il Pappagallo acrobata golagialla, il Martin pescatore di Giava e il Martin pescatore ceruleo; meno appariscenti, ma interessanti in virtù della loro distribuzione sono: Averla cuculo di Giava, Storno alinere, Munia di Giava, Passero di Giava, Occhialino panciagialla. Potremo vedere anche rapaci interessanti: Nibbio bramino, Aquila pescatrice testagrigia, Aquila panciarossiccia, Falchetto zampenere. La spiaggia e le acque costiere sono frequentate da Fregate minori, Aironi beccogrosso, Marabù asiatici minori, Dendrocigne erranti, Sterne crestate, Sterne nucanera.

6° giorno) torneremo oggi a Denpasar, dove ci imbarcheremo sul volo per Sumba, la prima vera isola della Sonda Minore. Pernotteremo quattro notti in un hotel del suo capaluogo, Waingapu.
 

I beccafiore sono uccelletti diffusi in tutta l'Asia Sudorientale, appartenenti alla famiglia dei Dicaeidae; quello illustrato nella foto è il Beccafiore pugnalato, endemico della Sonda Minore (© Lip Kee Yap, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic)




Il Succiamiele d'Indonesia è l'unico membro della famiglia Meliphagidae ad ovest della Linea di Wallace, ed è anch'esso endemico della Sonda Minore (Lip Kee Yap, CC BY 2.0)




Un'altra bella immagine della Maina di Bali (© DickDaniels, CC SA 3.0)




Il Bulbul macchiearancio è presente, oltre che a Bali, solo su Giava e Sumatra (© Charles Lam, CC BY-SA 2.0)




La Munia di Giava è un endemismo della Sonda, dove è presente sia sulle isola della Sonda Maggiore (Sumatra e Giava) che su quelle della Sonda Minore (Bali e Lombok) (© W.A. Djatmiko, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
7°/9° giorno) Sumba era conosciuta in passato come l'Isola del Sandalo, in virtù delle estese foreste di sandalo che rappresentava una ricchezza per gli isolani, o meglio, per gli olandesi che la colonizzarono. La maggior parte dell'isola era un tempo coperta da foreste monsoniche, ma la sua regione meridionale, che non ha una significativa stagione secca, supportava foreste sempreverdi. Si usa il tempo passato perchè la vegetazione di Sumba è stata quasi completamente rasa al suolo e avremo occasione di stupirci di come questa terra ospiti ancora ben dodici specie endemiche nei pochi fazzoletti di verde che sono rimasti. Otre all'interesse ornitologico, quello che ci ha condotto qui, avremo occasione di vivere anche altre suggestioni: Sumba è uno dei pochi posti nel mondo dove si pratica ancora la sepoltura megalitica e l'unico dove viene praticata una gara tribale, la pasola, che da quanto ho letto, sarebbe meglio non aver la ventura di assistere (ma potremmo farcela raccontare da qualche grande vecchio del villaggio). Tornando al nostro hobby preferito, concentreremo le ricerche degli uccelli dell'isola in tre aree: i campi nei pressi di Yumbu, la foresta di Lewa e una piccola area umida dove potremo fare il classico birdwatching rilassante da zona umida, perchè la ricerca degli endemismi di Sumba non sarà affatto facile, anche se la nostra guida locale sa dove andare, sa cosa fare. La Quaglia tridattila di Sumba, l'unico endemico non-forestale, è abbastanza comune nei campi di Yumbu, ma vederlo è tutt'altra cosa. Abbiamo comunque buone chances di farla volare e con molta fortuna potremo anche vederla camminare sui sentieri dei campi. Dovremo comunque fare attenzione all'identificazione, perchè le simili Quaglia bruna, Quaglia tridattila dorsorosso e Quaglia tridattila barrata sono simpatriche al nostro target. A Yumbu potremo vedere anche l'Albanella macchiata, l'Astore bruno, la Tortora barrata (un'endemismo regionale, Sonda Minore & Molucche), l'Allodola australasiatica, il Saltimpalo bianconero, la Munia cinquecolori, endemica della Sonda Minore, il Diamante zebrato (una sottospecie della Sonda minore prossima allo "split"). Un piccolo lago d'acqua dolce ci rilasserà con un facile birdwatching: Pellicano australiano, Dendrocigna errante, Alzavola d'Indonesia, Germano nero del Pacifico, Cormorano nero, Cormorano bianconero minore, Airone intermedio, Schiribilla dai sopraccigli, Pollo sultano australiano, Cavaliere bianconero, Pernice di mare australiana. Ma il clou del birdwatching a Sumba sarà quello che faremo nella foresta del Langgiluru National Park, vicino al villaggio di Lewa. Qui potremo vedere, se la fortuna ci assiste, tutti gli endemismi dell'isola: il Bucero di Sumba, il Piccione verde di Sumba, la spettacolare Tortora beccafrutta nucarossa, la Mizomela di Sumba, i tre pigliamosche: Pigliamosche di Sumba, Pigliamosche bruno di Sumba, Pigliamosche della gungla di Sumba (per Clements ancora sottospecie del Pigliamosche di foresta di Flores), la Nettarinia pettoalbicocca. Vedremo splendidi pappagalli, come il Lorichetto del marigold (endemismo regionale, ssp del Lorichetto arcobaleno), il Pappagallo eclettico, il Pappagallo beccogrosso, il Pappagallo guancerosse e soprattutto il Cacatua crestalimone, endemico di Sumba (anche se per ora ssp del più diffuso Cacatua crestagialla). La classica escursione serale sarà dedicata alla ricerca dei tre endemismi notturni di Sumba: il Succiacapre di Mees (presente però anche a Flores), il Bubuk di Sumba e il Gufastore di Sumba, scoperto solo nel 2002! Tra le altre specie che collezioneremo a Sumba, ricordiamo: Nibbio bruno, Nibbio bramino, Gheppio macchiato, Piccione imperiale verde, Tortora beccafrutta nucanera, Ghiandaia marina orientale, Martin pescatore bandacastana (endemico della Sonda minore), Cuculo di macchia, Drongo di Wallacea, Oriolo nucanera, Pigliamosche del paradiso asiatico, Pigliamosche testagrigia, Averla cuculo di Wallacea, Cinciallegra (strano a vedersi in queste lande un uccello a noi così consueto; in realtà la Cinciallegra di qui, gruppo "cinereus" è sulla strada della speciazione), Codaventaglio di Arafura, Monarca dagli occhiali, Zufolatore dorato, Uccello frate dall'elmo, Occhialino occhigialli, Occhialino panciacenere, Corvo beccogrosso, Nettarinia golauniforme, Storno codacorta, Bengalino rosso, Munia faccianera.

La Tortora beccafrutta nucanera è un rappresentante dello splendido corredo di tortore, piccioni verdi e piccioni imperiali che vedremo in questo viaggio (© Magalhães, Public Domain)




La graziosa Alzavola d'Indonesia è diffusa in quasi tutte le isole della Sonda Minore (© Mat & Cathy Gilfedder, CC BY-SA 3.0)
10° giorno) voleremo oggi a Flores, forse l'isola più ricca di tutta la Sonda Minore. Da Ruteng ci trasferiremo a Kisol, un villaggio situato a sud-est della capitale, dove pernotteremo due notti. Durante il percorso attraverseremo splendide foreste montane e avremo i primi contatti con la straordinaria avifauna locale. Flores è di origine vulcanica ed è ancora coperta da significativi tratti di foreste monsoniche e, nelle sua parte centrale, di foreste montane. Si intuisce quindi come la ricerca degli endemismi non sarà molto agevole. Flores è una destinazione turistica abbastanza famosa, in virtù soprattutto del vulcano Kelimutu, in cui si trovano tre crateri ciascuno con un lago colorato; i laghi possono cambiare colore, dal rosso acceso al verde, al blu profondo, a seconda delle condizioni di ossidazione delle acque. Un'altra risorsa turistica è la barriera corallina, che offre eccellenti possibilità di snorkeling; le acque nei pressi della cittadina di Labuan Bajo sono famose per ospitare numerosi Squali balena. Flores ospita quattro specie di uccelli endemiche, ma altre 18 sono condivise solo con una o due isole vicine. Le comunità di uccelli di Flores variano con l'altitudine e le foreste monsoniche di pianura, quelle submontane e quelle di altura hanno distinte specie, sia endemiche che più diffuse.

11° giorno) le foreste di pianura nei pressi di Kisol offrono eccellenti opportunità per le specie delle foreste planiziali. Alle falde del Gunung Panandeki, il villaggio è circondato da foreste di pianura che si arrampicano poi sui fianchi della montagna. Alle quote più basse vivono le specie che più ci interessano, a partire dalla Pitta elegante, dal nome quanto mai azzeccato: endemico regionale (Sonda Minore e Molucche), incessantemente canora, ma molto difficile da vedere nel fitto sottobosco dove svolazza e zampetta, ci farà sicuramente sudare. Il Corvo di Flores è un pò più disponibile e l'unico problema sarà quello di distinguerlo dal più comune Corvo beccogrosso. Sono pochi i rapaci endemici della Sonda Minore, ma l'incontro con l'impressionante Aquilastore di Flores potrebbe essere sufficiente agli amanti dei rapaci (che potranno pensare alla nostra Europa osservando i locali Nibbi bruni, Bianconi eurasiatici e Aquile di Bonelli). La sera potremo vedere l'Assiolo delle Molucche, l'Assiolo di Wallace (solo su Flores e Sumbawa) e il Succiacapre di savana. Tra le altre specie che potremo vedere a Kisol ricordiamo l'Aquilastore variabile, il Gallo verde, il Piccione verde di Flores, il Martin pescatore groppabianca, il Minivet minore, il Monarca nucanera, l'Occhialino beccogrosso, il Beccafiore frontenera, la Nettarinia dorsoliva, la Tesia caporossiccio.

12° giorno) torneremo oggi a Ruteng, dove pernotteremo tre notti. Il capoluogo dell'isola sarà la base di partenza per le nostre escursioni alle foreste montane dell'isola. Inizieremo l'esplorazione già nella giornata di oggi, e cominceremo dalle foreste intorno al lago Rana Mese, che, oltre ad essere piene di uccelli, scolpiscono sull'isola un paesaggio magnifico: grandi alberi incrostati di muschi e licheni, orchidee in ogni dove, fitti grovigli di liane.

13° e 14° giorno) in questi due giorni effettueremo numerose visite alle foreste della regione, in particolare a Golo Lusang, che offre una vista sensazionale e una delle migliori orchestre isolane di Zufolatori golanuda (endemico di Flores e Sumbawa) e a Poco Ranaka. Il target principale di questi due giorni è l'Assiolo di Flores, uno dei più rari e meno studiati Strigidi del mondo; conosciuto originariamente da tre esemplari raccolti alla fine del XIX secolo, la bestiola scomparve dalla circolazione fino al 1995, quando fu riscoperto nell'area di Ruteng; noi saremo in quell'area (precisamente al lago Rana Mese) la sera in trepida attesa del canto dell'assiolo, sperando anche, e confidiamo per questo nella nostra guida locale, di vederlo. Il birdwatching diurno sarà ricco e vario; pappagalli e piccioni sono cospicui su Flores: la specie più importante è il Pappagallo acrobata di Wallace, endemico dell'isola, ma potremo vedere anche il Lorichetto di Flores (per Clements ancora una sottospecie, o meglio, un "gruppo", ma la complessa tassonomia del Lorichetto arcobaleno si avvia ad un chiarimento con la suddivisione in sette specie diverse, di cui tre osservabili in questo viaggio), il Piccione imperiale dorsoscuro. Con un pò di fortuna potremo vedere quasi tuttigli altri endemismi regionali: Picchio capobruno, Occhialino di Flores, Occhialino cigliabianche, Occhialino caposcuro, Codaventaglio capobruno, Succiamiele della Sonda, Beccafiore groppadorata (tutte specie presenti anche a Sumbawa), Luì di Timor (la sottospecie di Flores è considerata da molti tassonomisti specie buona), Pigliamosche della giungla di Flores. Tra le specie più diffuse che potremo incontrare, ricordiamo: Astore variabile, Aquila panciarossiccia, Gallo verde, Tortora cuculo barrata, Tortora cuculo rossiccia, Cuculo della Sonda, Averla cuculo di Sumba, Nettarinia pettoflammeo, Tordo della Sonda, Garrulo scricciolo pigmeo, Uccello sarto montano (ma della caratteristica sottospecie di Flores), Diamante pettofulvo.

15° giorno) ci trasferiremo oggi a Labuan Bajo, partendo di prima mattina per giungere in tempo alla foresta di Puarlolo, l'area migliore dove vedere la seconda (dopo l'assiolo) megararità di Flores, e cioè il Monarca di Flores, scoperto solo nel 1971. Visiteremo anche le le aree intorno a Labuanbajo, specificamente le paludi di Dolat e la strada di Potawangka. Oltre al piccolo monarca, avremo ulteriori chance di vedere la Pitta elegante, insieme ad una squadra di nuove specie, belle e interessanti, come ad esempio il Tordo capocastano e l'Occhialino pancialimone. Pernotteremo a Labuan Bajo due notti.


Flores è una destinazione turistica abbastanza famosa, in virtù soprattutto del vulcano Kelimutu, illustrato nella fotografia. La caldera del vulcano delimita tre crateri, ciascuno con un lago colorato; i laghi possono cambiare colore, dal rosso acceso al verde, al blu profondo, a seconda delle condizioni di ossidazione delle acque (© Neil, CC BY 2.0)




L'elegante Monarca nucanera, uno dei numerosi pigliamosche che vedremo durante il tour (© JJ Harrison, CC BY-SA 3.0)




La maggior parte degli habitat che visiteremo sono di foresta, l'ambiente meno idoneo a veder rapaci; ma qualche bella osservazione la faremo, come quella di questo altero Aquilastore variabile, un cugino primo del target principale su Flores, il rarissimo Aquilastore di Flores (© Shahinmusthafa, CC BY-SA 3.0)
16° giorno) effettueremo oggi un'escursione all'isola di Komodo. Ogni posto nel mondo è famoso per qualcosa e ogni persona, interpellata su che cosa gli fa venire in mente, ad esempio, l'Italia avrà ampia scelta tra mafia, pizza e Berlusconi. Se si chiede a chicchessia cosa evoca la parola Komodo, la risposta sarà invariabilmente: drago! Le leggende di un enorme dragone che sputava fiamme qui e là in Indonesia erano conosciute fin dall'antichità ma nessuno, fino al 1910, ebbe tempo e voglia, o forse aveva solo paura, di andare a controllare da vicino a che cosa si riferissero quelle strane storie. Fino al 1910, quando il tenente van Steyn van Hensbroek dell'amministrazione coloniale olandese arrivò sull'isola e si accorse che il drago era in realtà una lucertola, enorme, ma sempre lucertola. In seguito, il Drago di Komodo fu il principale oggetto di studio di una spedizione a Komodo condotta da W. Douglas Burden nel 1926. Dopo esser ritornata con 12 esemplari morti e 2 draghi vivi, la spedizione ispirò il film del 1933 King Kong (il migliore dei tre fino af oggi girati). Da allora, naturalmente, il drago fu sottoposto ad abbattimenti indiscriminati, a volte per divertimento a volte per "scopi scientifici" tanto che oggi la IUCN lo inserisce nella lista delle specie vulnerabili. Il lucertolone è così famoso in Indonesia che è raffigurato su una moneta ed è effigiato nell'emblema di Nusa Tenggara Timur, la provincia indonesiana della Sonda Minore Orientale. Raggiungeremo Komodo con una nave veloce da Labuan Bajo (circa un'ora di viaggio) per un'escursione giornaliera, tornando a Flores per il pernottamento. Nell'attraversamento potremo vedere qualche interessante specie di uccelli marini, come il Petrello di Bulwer e la Fregata magnifica. In prossimità di entrambi i porti potremo vedere l'Airone beccogrosso, l'Aquila pescatrice panciabianca, il Corriere di Giava, il Corriere di Malesia, l'Occhione ripario, la Sterna nucanera, la Sterna di Rüppell, la Sterna delle Aleutine. Arrivati a Komodo saremo accolti da un guardaparco (Komodo, insieme alla piccola isola di Rinca, fa parte del Komodo National Park) che ci accompagnerà nell'escursione alla foresta arida, patria del drago, oltre che di qualche interessante specie di uccelli, prima fra tutte il Cacatua crestagialla (se consideriamo il Cacatua di Sumba, specie buona, questa sarà un ulteriore "endemic tick" sulla nostra checklist). Il Drago di Komodo, abbastanza numeroso, è un animale impressionante: lungo fino a tre metri e pesante fino a 70 kg, questo bestione si ciba prevalentemente di carogne ma non disdegna prede vive, che caccia con la tecnica dell'imboscata; il suo odorato localizza una carcassa fino a 10 km di distanza! Non mancheranno gli uccelli sull'isola; oltre al cacatua, potremo vedere il Megapodio piediarancio (i megapodi hanno uno straordinario metodo di incubazione delle uova: costruiscono un monte di terra grande fino a 11 metri di diametro e alto fino a 5 metri, alla sommità del quale scavano un buco dove depongono le uova; nella cavità sono anche sistemati residui vegetali la fermentazione dei quali sviluppa il calore sufficiente a far schiudere le uova), il Gallo verde, l'Uccello frate dall'elmo, l'Averla cuculo di Wallacea, la Nettarinia pettoflammeo, il Bengalino zebrato, il Drongo di Wallacea.

Il celeberrimo Drago di Komodo, o meglio, Varano di Komodo (© Midori, CC SA 3.0)




Il Cacatua crestagialla, una delle numerose specie di pappagalli, tra lori, lorichetti, cacatua e pappagalli acrobata, che vedremo nelle isole della Sonda Minore (© Snowmanradio, CC SA 3.0)




Il Megapodio piediarancio ha, come tutti gli altri esponenti dei Megapodidae, una famiglia confinata alla regione australasiatica, uno straordinario metodo di incubazione delle uova: costruisce un monte di terra grande fino a 11 metri di diametro e alto fino a 5 metri, alla sommità del quale scava un buco dove depone le uova; nella cavità sono anche sistemati residui vegetali la fermentazione dei quali sviluppa il calore sufficiente a far schiudere le uova (©Toby Hudson , CC BY-SA 3.0)
17° giorno) torneremo oggi a Ruteng da dove voleremo a Kupang, sulla parte occidentale dell'isola di Timor, dove pernotteremo tre notti. L'isola di Timor raggiunse i (dis)onori delle cronache verso la fine dello scorso millennio, quando le truppe indonesiane si opposero con la forza dell'esercito alle richieste di indipendenza di Timor Est (Timor Leste), che comunque fu dichiarata nel 2002. Da allora la storia di quest'isola è un pò meno turbolenta e il turismo nella parte occidentale dell'isola, quella sotto governo indonesiano, è nuovamente praticabile in sicurezza, così potremo vedere uccelli rari e splendidi, soprattutto gli undici endemismi singolinsulari, ma anche un corteo di specie che, oltre che su Timor, nidificano solo su Wetar e qualche isolotto vicino. Nei due giorni completi che ci aspettano esploreremo le aree di Bipolo, Camplong, Soe e Gunung Mutis. Timor fa parte dell'arcipelago meridionale della Sonda Minore ed è caratterizzata da una storia geologica molto più vecchia delle isole settentrionali; non ha la loro natura vulcanica e la vegetazione è rappresentata soprattutto da foresta arida, savana e praterie. Timor, insieme a Wetar, è infatti l'isola più arida dell'Indonesia. Non mancano comunque appezzamenti di foresta monsonica e tratti di foresta pluviale, soprattutto nella regione a sud dell'isola, sui versanti meridionali delle alture del centro.

18° e 19° giorno) Bipolo è un piccolo fazzoletto di foresta planiziale sopravissuto in mezzo a un oceano di coltivazioni. Grande poco più di un ettaro è straordinariamente ricco di uccelli e qui potremo vedere molti degli endemismi dell'isola, a cominciare dal bellissimo Passero di Timor; vedremo poi il Piccione verde di Timor, il Succiamiele pettostriato, il Succiamiele guancegialle, la Mizomela pettonero, il Mangiafico verde, l'Uccello frate di Timor. Vedremo anche il Pappagallo spalleoliva, il delizioso Pigliamosche blu di Timor, lo splendido Tordo bandarancio e l'Oriolo di Timor, tutte e quattro le specie presenti solo qui e a Wetar. E tra le specie endemiche della Sonda Minore, ma rappresentate in diverse isole, ricordiamo: Beccafiore pettorosso, Tortora beccafrutta caporosa, Tortora beccafrutta dorsonero, Piccione imperiale testarosa, Pappagallo guancerosse, Munia testachiara. Anche se la foresta è molto piccola, il birdwatching sarà impegnativo e quindi potremo rilassarci con osservazioni aeree (rapaci) e acquatiche (nei pressi del villaggio di Bipolo c'è un allevamento di gamberi che attira molti uccelli); così potremo vedere: Baza del Pacifico, Falco pecchiaiolo orientale, Biancone eurasiatico, Aquila di Bonelli, Lodolaio australasiatico, Gheppio macchiato, Gheppio australiano, Airone striato, Airone facciabianca, Airone guardabuoi asiatico (l'epiteto geografico è necessario perchè pare che prossimamente l'Airone guardabuoi verà splittato in tre specie, europeo/americano, asiatico e Seychelles), Corriere capirosso, Chiurlo orientale, Gambecchio ditalunghe, Piro piro siberiano, Schiribilla dai sopraccigli. Tra le altre specie più belle e/o interessanti che potremo vedere a Bipolo ricordiamo: Cucal minore, Gruccione iridato, Rondine boschereccia pettobianco, Rondine boschereccia faccianera, Averla codalunga, Trillatore spallebianche, Bengalino rosso, Munia pettosquamato, Bengalino zebrato. La seconda area che esploreremo è la foresta collinare intorno al villaggio di Camplong; la lieve diversità di altitudine dà conto della diversità nella composizione dell'avifauna. Gli endemismi di Timor che potremo vedere qui: Pigliamosche bandanera, Macchiarolo bandefulve, Occhialino di Timor, Mozzicoda di Timor e Saltimpalo di Timor (quest'ultima specie presente anche a Wetar). Tra le specie più comuni e diffuse di Camplong, ricordiamo: Cuculo di macchia, Cuculo minore, Pigliamosche bianconero, Cettia della Sonda, Monarca dagli occhiali. Terza e ultima area che esploreremo è il Gunung (monte) Mutis che, con i suoi 2427 metri, è il più alto di Timor West; conseguentemente incontreremo uccelli che non abbiamo visto fino ad ora. Arrivando nella foresta dal villaggio di Soe, potremo vedere, alle prime luci dell'alba, un frenetico volo di pappagalli: tra i numerosi Lorichetti testaoliva (endemici regionali) cercheremo i più rari Lorichetti arcobaleno (Timor e Wetar). Il target principale di quest'area è il Piccione imperiale di Timor, molto raro e localizzato. Potremo vedere anche la Tortora cuculo minore, il Luì di Timor (le due sottospecie, di Timor e Flores, dovrebbero presto essere specie buone), il Diamante tricolore (endemico regionale), il Luì pettogiallo, il Pigliamosche ciglianivee, il Garrulo scricciolo pigmeo. Potremmo essere i primi ad osservare, dal 1972, un Macchiarolo di Timor, noto per due specimen raccolti nel 1932 e poi sparito completamente, nonostante le accurate ricerche scientifiche.

20° giorno) voleremo oggi a Denpasar, dove ci imbarcheremo sul volo che ci riporterà a Milano, ancora via Hong Kong.

21° giorno) arrivo a Milano.


Il Mangiafico verde, endemico di Timor e delle isolette vicine, è affine al nostro Rigogolo! (© Noel Reynolds, CC BY 2.0)




Un altro venusto Psittaciforme, il Pappagallo guancerosse (© Ron Knight, CC BY 2.0)




Un altro meraviglioso monarca, il Monarca dagli occhiali (© JJ Harrison, CC BY-SA 3.0)




E infine, il piccolo e grazioso Pigliamosche ciglianivee (© Lip Kee Yap, CC SA 2.0)


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