Arabia Saudita
la mecca del birdwatching (tutti gli endemismi della Penisola Arabica!)
7 - 18 ottobre 2015
9 - 20 aprile 2016


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Itinerario in breve

1° giorno) volo Milano - Abha, via Riyhad
2° giorno) arrivo a Abha. Prima escursione aree intorno alla città
3°/6° giorno) escursioni nella regione dell'Asir (Raydah Escarpment, Tanomah, Shallal al Dahna, Wadi Mahalah)
7° giorno) trasferimento a Jazan
8°/10° giorno) escursioni nella regione di Jazan (Malaki Lake Dam, costa del Mar Rosso fino ad Al Birk, Shuqaiq Mangroves)
11° giorno) volo Jazan - Milano, via Riyhad
12° giorno) arrivo a Milano


Mappa interattiva



Scheda tecnica

Sistemazioni alberghiere: ottimi cinque stelle a Abha e Jizan

Difficoltà: nessuna se si escludono le alte temperature della parte centrale della giornata, che peraltro potremo trascorrere nell'aria condizionata dell'hotel o in piscina

Bibliografia: Collins Bird Guide, di Mullarney, Svensson, Zetterstrom & Grant, Harper Collins;
Birds of the Middle East, di Porter & Aspinall, Chistopher Helm

Costo del tour: Euro 2.980

Numero massimo di partecipanti: otto




Un paesaggio delle montagne dell'Asir, nella provincia saudita omonima. Oltre ad essere estremamente interessanti dal punto di vista ornitologico, le montagne sono anche molto belle dal punto di vista paesaggistico con foreste di ginepri, boschi di fichi e olivi e torrenti bordati da acacie. Non mancano neanche, a Shallal Al Dahna piccole cascate (© Aiman Titi Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported).
 

Il Verzellino dello Yemen è una delle dieci specie di uccelli endemici della regione sud-orientale della Penisola Arabica. Con un pizzico di fortuna riusciremo a vederle tutte in questo avventuroso Ornitour (© Dick Forsman 2012)


Intro

La vocazione di Ornitour a scegliere viaggi speciali è facilmente decifrabile anche ad una sommaria lettura del nostro programma. Destinazioni come l'Iran e Halmahera non sono presenti in molti programmi turistici. Mettiamo la stessa cura nell'organizzazione di un tour in Slovenia o Camargue che in quella di un viaggio, appunto, speciale, ma è innegabile che le nostre creature preferite siano gli itinerari più difficoltosi. La meta di questo tour è una di queste creature. L'Arabia Saudita non è un paese tranquillissimo, ma oggi che lo Yemen, paese magico per storia, archeologia e uccelli, è fuori dalle rotte turistiche, è l'unica destinazione raggiungibile che ci permetta di vedere la straordinaria avifauna endemica della Penisola Arabica. In effetti delle undici specie visibili in Yemen, tutte, meno la Passera scopaiola d'Arabia, estendono il loro areale verso nord alla provincia saudita dell'Asir, la meta, insieme a quella di Jazan, di questo emozionante viaggio nella terra del petrolio. La regione sud-occidentale della Penisola Arabica è di straordinario interesse ornitologico per vari motivi: è sulla rotta migratoria di un grande numero si specie che dall'Asia Occidentale raggiungono l'Africa (e viceversa) attraverso Bab-El-Mandeb, lo stretto che separa l'Arabia Saudita dall'Africa, e gli appassionati di rapaci potranno gioire di fronte al flusso di Aquile imperiali e anatraie maggiori, Poiane delle steppe e codabianca, Albanelle pallide e minori, Grillai e Falchi sacri. E gli appassionati di rapaci potranno anche lustrarsi gli occhi con una serie di rapaci che, al di fuori dell'Africa, vivono solo in Arabia: Avvoltoio orecchiuto, Aquila di Verreaux, Astore gabar, Astore cantante scuro. Un'altra ragione del fascino ornitologico dell'Arabia Saudita è infatti quella di ospitare almeno una trentina di specie africane, tra rapaci, colombi, limicoli, gufi e passeriformi. E che dire a chi ama gli uccelli "acquatici": che potrà vedere gabbiani e sterne semi-esotici, limicoli di classe come il Piro piro del Terek, il Droma, il Corriere mongolo e il Corriere di Leschenault. E naturalmente gli endemismi: potremo facilmente vedere, come già accennato, tutte le dieci specie endemiche dell'Arabia sud-occidentale. Last but not least, per il birdwatcher europeo che aspetta rarità in Europa, potrà trovare qui gran parte di quelle rarità, come ad esempio le "due" Averle isabelline (Averla codarossa e Averla del Turkestan), il Canapino di Upcher, il Cannareccione di Bassora, il Cannareccione stentoreo, la Silvia d'Arabia, la Silvia di Menetries, la Monachella del deserto, il Culbianco isabellino, lo Zigolo cenerino, il Trombettiere etc... etc... Primavera ed autunno sono i periodi migliori per godere appieno di tutte le opportunità di birdwatching: gli uccelli sono (già od ancora) in abito riproduttivo, la migrazione è al suo picco, il clima è gradevole (nelle ore centrali della giornata farà molto caldo, ma, come sempre si fa nel birdwatching tropicale, le passeremo riposando in hotel o in acqua in piscina). Come già accennato il tour si focalizzerà nell'esplorazione delle montagne dell'Asir e della Tihamah della provincia di Jizan, che si affaccia sul Mar Rosso. I due habitat principali che esploreremo sono le montagne che corrono ad ovest della Penisola Arabica, parallelamente al Mar Rosso, e la stretta fascia costiera della parte meridionale della penisola conosciuta con il nome di Tihamah. Sia le montagne dell'Asir che la Tihamah si estendono anche nello Yemen e hanno grande importanza ornitologica; le prime, in particolare, configurano un'EBA (Endemic Bird Area), precisamente quella conosciuta come "South-west Arabian Mountains" che ospita, come accennato, dieci specie endemiche. Il nostro volo ci porterà ad Abha, capoluogo della provincia dell'Asir, dove ci fermeremo cinque giorni esplorando tutte le aree interessanti (montagne e aree semidesertiche) della regione, in particolare il Raydah Escarpment, Tanomah e Shallal Al Dahna. Ci trasferiremo poi a Jazan, capoluogo della provincia omonima, dove effettueremo un'escursione al favoloso Malaki Lake Dam ed esploreremo le mangrovie di Shuqrain e la costa del Mar Rosso fino quasi alla cittadina di Al Birk. Pernotteremo in due eccellenti cinquestelle ed escursioni e trasferimenti saranno a bordo di comodissimi fuoristrada.


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Itinerario dettagliato    
1° giorno) volo Milano Malpensa per Abha via Riyadh

2° giorno) arrivo ad Abha in piena notte e trasferimento al lussuoso Abha Palace per qualche ora di riposo prima della nostra prima escursione di birdwatching. Chissà se durante il trasferimento dall'aeroporto all'hotel riusciremo a vedere le nostre prime specie arabiche, in forma, naturalmente, di gufi e succiacapre; di questi ultimi l'Arabia Saudita ospita ben sei specie, incluse due specie africane come il Succiacapre disadorno e il Succiacapre montano. Per quanto riguarda gli Strigidi, avremo tempo durante le nostre esplorazioni nelle aree più selvagge d'Arabia per cercare i gufi più carismatici della penisola, come l'Allocco di Hume e il Gufo reale del deserto, ma qualche chance di vedere il Barbagianni comune e la Civetta comune l'avremo già questa notte. Pernotteremo all'Ahba Palace cinque notti; quando torneremo all'hotel per rifuggire le ore più calde della giornata avremo a disposizione l'Abha Dam che si estende a pochi metri dall'hotel; molte specie diffuse in Arabia frequentano la vegetazione che copre la scarpata del lago e i birdwatcher più fanatici potranno non sprecare neanche un minuto senza binocolo! Già oggi effettueremo il nostro primo sopralluogo alle aree intorno alla città, dove potremo incontrare le nostre prime interessanti specie, come il Nibbio bruno, il Nibbio beccogiallo, la Tortora delle palme, il Gruccione verde minore, il Codinero, il Culbianco isabellino, il Bulbul occhibianchi, la Nettarinia del Nilo, il Garrulo d'Arabia, il Tessitore di Rüppell, lo Storno di Tristram. Già da oggi, e per tutto il tour, nutriremo la speranza di vedere quello che potrebbe essere l'uccello del tour, e cioè l'Ibis eremita; da quando ne è stata scoperta una piccola colonia in Siria, gli studi di radio-tracking hanno dimostrato che gli uccelli, per raggiungere i quartieri di svernamento in Etiopia, seguono una rotta migratoria che prevede una sosta nella regione sud-occidentale della Penisola Arabica, proprio da queste parti!
 

La Nettarinia del Nilo è una delle quattro specie di nettarinie della Penisola Arabica; di queste ben tre sono presenti in Arabia Saudita e potremo vederle tutte con relativa facilità (© B. Simpson, Pubblico Dominio)
3°/6° giorno) in questi quattro giorni visiteremo, ciascuna più di una volta, le aree più interessanti dal punto di vista ornitologico circostanti Abha, il capoluogo della provincia saudita di Asir. Cominceremo con la scarpata di Raydah, senza dubbio l'area più ricca di uccelli delle Asir Mountains. Le Montagne dell'Asir (in arabo asir significa "difficile") sono una catena del sud-ovest della Penisola Arabica che corre parallelamente al Mar Rosso entrando, con la sua parte più meridionale, in Yemen. La somiglianza degli ambienti naturali del sud-ovest saudita con il nord dello Yemen spiega la presenza in Arabia Saudita di tutte le specie di uccelli endemici tipici dello Yemen (e in realtà si dovrebbe quindi parlare di endemismi arabici); come accennato nell'introduzione, in Arabia Saudita manca solo la Passera scopaiola d'Arabia (ma contiamo su un'espansione a nord dell'areale di questa bestiola!). Il paesaggio del Raydah Escarpment è molto bello anche dal punto di vista paesaggistico, con pareti rocciose che salgono fino a 2600 metri; coperte da bellissime foreste di ginepri con chiazze di olivo, acacia e fico alle quote inferiori. A Raydah potremo vedere i nostri primi endemismi arabici: la Pernice di Philby, la Silvia dello Yemen, e la Monachella d'Arabia (da Clements ancora considerata sottospecie della Monachella piangente). A Raydah avremo buone opportunità di vedere rapaci interessanti, come la Poiana codabianca e lo Shikra. Molti piccoli passeriformi frequentano le aree vegetate e rocciose della scarpata e non sarà difficile vedere, tra le altre specie più comuni, la Calandrella di Blanford, l'Allodola del deserto, l'Occhialino pettobianco, il Luì bruno, la Monachella pettorosso, la Nettarinia scintillante, il Codirossone minore. Ci fermeremo fino a sera per ascoltare, e auspicabilmente vedere, l'Allocco di Hume e il Gufo reale africano (la ssp milesi, della Penisola Arabica dovrebbe essere presto specie buona). Le montagne dell'Asir ospitano mammiferi favolosi come il Lupo d'Arabia, il Caracal e il Leopardo; immagino che ci saranno pochissime probabilità di vedere questi mitici carnivori, ma sperare non costa niente.

Lo Wadi Mahalah è una striscia di sabbia e rocce che, a volte, ospita un rigagnolo d'acqua. E' comunque abbondantemente vegetato e le acacie e i ginepri che ne bordano le rive ospitano un'avifauna molto, molto interessante. Potremo effettuare numerosi sopralluoghi esplorandone le rive, alla ricerca delle numerose specie uccelli che frequentano quest'area durante le migrazioni; tra queste, di grande interesse sono le silvie, i canapini, i pigliamosche e le averle, come la Bigia grossa orientale, la Bigiarella del deserto, la Silvia di Menetries, il Canapino di Upcher, il Canapino pallido orientale, il Pugliamosche di Gambaga, l'Averla codarossa e l'Averla isabellina (recentemente splittate). Ma lo wadi è di estremo interesse anche per le specie nidificanti, come la Silvia d'Arabia, la Cettia inquieta (una volta "prinia" ma recentemente assimilata al nostro Usignolo di fiume), la cantilenante Prinia gracile. Cercheremo nelle vicinanze qualche albero da frutto che potrebbe ospitare un arcobaleno di piumaggi colorati come quelli dello Storno dorsoviola e del Piccione verde di Bruce (entrambe le specie sono africane); e nei campi coltivati che bordano lo wadi altri uccelli "africani" zampettano e svolazzano, come la Tortora occhirossi, la graziosa Tortora del Namaqua e la Tortora dal collare africana. Speriamo anche di vedere qualcuno degli speciali rapaci arabici, come l'Astore cantante scuro, l'Astore gabar e il Falco di Barberia.

Una giornata intera delle quattro di Abha verrà spesa nella regione a nord della città, per visitare Tanomah e Shallal al Dahna. Le due aree sono a circa 100 km a nord di Abha, ma la strada che le raggiunge è ottimamente pavimentata; dovremo partire molto presto al mattino, per non perdere le prime ore della giornata, ma ne varrà la pena. L'ambiente è caratterizzato da colline granitiche ricoperte da boschetti radi di acacia e ginepro e Shallal al Dahna contiene una piccola cascata e alcune pozze che attraggono un gran numero di uccelli. Una specialità di quest'area è la... Gazza comune; ebbene sì, questa graziosa creatura che vediamo tutti i giorni in Italia, ha una popolazione relitta nel sud-ovest della Penisola Arabica: la ssp asirensis, molto più scura, meno iridescente e con il becco più massiccio, isolata da centinaia di chilometri dalla più vicina popolazione (Iraq settentrionale) è una curiosità ornitologica e probabilmente sarà presto elevata al rango di specie. Potremo allungare la lista dei nostri endemismi arabici con il Picchio d'Arabia, la Pernice d'Arabia e l'Estrilda d'Arabia. Alle pozze di Shallal vengono ad abbeverarsi specie interessanti come l'Allodola del deserto, il Calandro beccolungo, la Chagra capinera, il Bulbul occhibianchi, lo Storno di Tristram e lo Zigolo pettocannella. Investigheremo con attenzione le numerosissime Cutrettole comuni (di varie sottospecie) perchè tra loro potrebbero nascondersi (quando non in piumaggio nuziale) qualche Cutrettola testagialla orientale. Stormi misti di Corvi imperiali codaventaglio e Corvi imperiali collobruno riempiono il cielo, dove a volte appaiono il Grifone eurasiatico e l'Aquila rapace, qui sedentari e nidificanti. Quest'area è sulla rotta migratoria di molte specie di rapaci, tra cui la Poiana delle steppe, l'Aquila imperiale, l'Aquila delle steppe, l'Aquila minore, l'Albanella pallida e il Grillaio. Prolungheremo la nostra escursione fino a sera per avere qualche chance di vedere due specie di gufi estremamente interessanti, l'Assiolo africano e il Gufo reale del deserto, oltre all'Allocco di Hume, che potremmo aver già visto a Raydah; e di sera potremmo veder volare anche qualche succiacapre, di cui abbiamo "a disposizione" i residenti Succiacapre montano e Succiacapre della Nubia, e i migratori Succiacapre eurasiatico e Succiacapre isabellino.

Tornando a Raydah avremo l'opportunità di completare la lista degli endemismi arabici con il Tordo dello Yemen, il Verzellino groppaoliva, il Verzellino dello Yemen e il Fanello dello Yemen. Nei boschi che si abbarbicano sulla scarpata cercheremo le specie tipiche degli ambienti più boscosi come, ad esempio, la Tortora fosca, il Piccione oliva africano, il Pigliamosche del paradiso africano e il Luì bruno, mentre in cielo, tra stormi di Rondoni minori, Rondoni comuni, Rondini comuni, Rondini rossicce e Rondini montane pallide potrebbe apparire qualche rapace come il Gipeto e la favolosa Aquila di Verreaux. Nelle aree più aride potremo vedere branchetti di Pernici delle sabbie. Altre specie che potremmo vedere a Raydah sono, il Codirossone minore, il Codirosso comune, il Codirosso spazzacamino (la locale sottospecie semirufus è molto simile al Codirosso comune), l'Usignolo d'Africa, la Monachella capobianco, la Monachella monaca, il Trombettiere. A Raydah forse non vedremo alcun carnivoro, ma sicuramente incontreremo (e da esse dovremo guardarci) truppe di Amadriadi, babbuini abbastanza aggressivi.


L'areale del Codirossone minore in Africa è confinato alla regione che va dal Sudan all'Etiopia; al di fuori di essa, la bestiola è presente solo nelle aree montagnose dell'Arabia del sud-ovest (© Dick Forsman 2012)





Come molte altre specie di uccelli arabici, la Monachella pettorosso è un mix afro-arabico (sud-est Penisola Arabica ed Eritrea/Etiopia), residuo ancestrale dei tempi in cui il Mar Rosso era una striscia di terra (© Veli Pohjonen, Pubblico Dominio)




L'Aquila imperiale è una delle specie di rapaci che migrano da e verso l'Africa percorrendo la Penisola Arabica (© Dick Forsman 2012)




Quando è in abito riproduttivo, la Cutrettola testagialla orientale non costituisce un problema per l'identificazione. Nel tour primaverile dovremmo riuscire a vedere la bestiola così come è rappresentata in questa bella fotografia, appunto nel suo abito nuziale (© J.M.Garg Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




L'Amadriade è una specie di babbuino del genere Papio, che vive nel Corno d'Africa e in Arabia. Si raduna di solito in gruppi, anche di molte unità, e può essere molto aggressiva. Ci farà piacere vederla, ma ce ne terremo a debita distanza (© Dick Mudde Pubblico Dominio)
7° giorno) raggiungeremo oggi Jizan, dove ci aspetta un birdwatching completamente differente, ma ugualmente entusiasmante. Oggi attraverseremo un ambiente simile a quello dei giorni precedenti, e quindi avremo ulteriori chances di vedere qualche specie endemica che ci fosse sfuggita fino ad ora, insieme naturalmente a nuove specie, come l'Usignolo nero, una specie molto interessante che è presente in Arabia sud-occidentale e nella fascia del Sahel, la bellissima Passera dorata d'Arabia, la Nettarinia scintillante, la Nettarinia di Palestina, l'Ortolano, lo Zigolo striolato, lo Zigolo cenerino. Con fortuna potremmo vedere il Beccogrosso alidorate (sarebbe un endemismo arabico se non esistesse una piccola popolazione a Socotra, ma probabilmente saranno presto due specie buone) e la Pispola africana (piccola popolazione relitta rispetto alla sua distribuzione africana). Ci fermeremo in un'area umida che potrebbe essere frequentata dalle due specie di grandule dell'Arabia Saudita, la Grandule di Lichtenstein e la Grandule panciacastana. Avremo naturalmente ottime opportunità di vedere rapaci in volo: seguiremo anche noi la rotta di migrazione di aquile e poiane e quindi potremo vedere nuove specie come l'Aquila anatraia maggiore, l'Aquila minore, il Biancone eurasiatico, l'Albanella minore e, più difficilmente, il Falco sacro; tra i rapaci nidificanti potremmo vedere l'Avvoltoio orecchiuto, l'Aquila di Bonelli e il Lanario. Pernotteremo quattro notti al Jazan Inn.

L'Usignolo nero è una specie di "usignolo di macchia" affine al nostro Usignolo d'Africa. Distribuito nella fascia africana del Sahel, ha una popolazione relitta nel sud-ovest della Penisola Arabica (© ChriKo Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




La Silvia di Menetries è una delle tante specie interessanti, tra migratrici e residenti, che frequentano le acacie che bordano gli wadi arabici (© Dick Forsman 2012)
8°/10° giorno) esploreremo in questi tre giorni tutti gli ambienti umidi della Tihamah, con le sue spiagge, paludi e mangrovie. Visiteremo sicuramente il lago di Malaki, le mangrovie di Al Shuqaiq, e la costa a nord di Jizan. Per chi ama ii gabbiani, ci sarà da sbizzarrirsi a identificare i grossi "gabbiani di quattro anni" che vestiranno ogni piumaggio intermedio immaginabile: Gabbiano d'Armenia, Gabbiano delle steppe, Gabbiano del Caspio, Gabbiano di Heuglin, Zafferano. Ma gli amanti dei Laridi potranno anche deliziarsi con Gabbiano di Pallas, Gabbiano roseo, Gabbiano occhibianchi, Sterna fuligginosa, Sterna dalle redini, Sterna guancebianche, Sterna di Saunders, Noddy bruno.

Vicino a Jazan si trova il Malaki Lake Dam, un reservoir che, in primavera, ospita qusi tutte le specie di Ardeidi, Anatidi e di limicoli del Paleartico Occidentale, oltre che specie africane. Potremmo aggiungere alla nostra checklist il Pellicano dorsorosa, l'Umbretta, la Cicogna bianca, la Cicogna di Abdim, la Gru cenerina (e forse la Damigella di Numidia), la Moretta tabaccata, la Sterna zampenere, il Mignattino alibianche, l'Albastrello, oltre che alla quasi completa selezione di limicoli comuni come la Pantana eurasiatica, il Piro piro boschereccio, il Gambecchio nano, il Corriere grosso, il Fratino (e tutti gli altri che ben conosciamo). Sul lago spesso volano stormi colorati di Gruccioni eurasiatici e Ghiandaie marine eurasiatiche in migrazione: li controlleremo con attenzione perchè potrebbero "nascondere" ben più interessanti Gruccioni guanceblu, Gruccioni golabianca e Ghiandaie marine d'Abissinia. Nelle aree semidesertiche intorno al lago altre specie interessanti come Faraona comune, Tortora dal collare africana, Tortora occhirossi, Cucal cigliabianche (tutte specie africane) Calandrina, Calandrella, Monachella dorsonero, Bigiarella comune, Beccodargento africano, Passera lagia pallida. Se avessimo una fortuna incommensurabile potremmo vedere l'Ubara di Macqueen (la sottospecie asiatica dell'ubara, recentemente splittata da quella nordafricana). Ci fermeremo fino a sera nella speranza di vedere, qualora non le avessimo già "ticcate", la Grandule di Lichtenstein e la Grandule panciacastana.

Nelle mangrove di Shuqaiq cercheremo con attenzione
quella che fino a poco tempo fa era considerata una sottospecie della Cannaiola africana, ma che oggi è considerata piena specie, la Cannaiola delle mangrovie. La cercheremo insieme al Martin pescatore dal collare (la locale sottospecie khalbaensis è seriamente minacciata di estinzione), all'Airone striato, alla Garzetta del reef occidentale, all'Airone golia e a tutto quell'altro che la fortuna ci concederà. Sulle spiagge intorno alle mangrovie riposano branchetti misti di Sterne di Rüppell, Sterne crestate e Sterne maggiori, e forse riusciremo anche a vedere le più rare Sterne guancebianche e Sterne di Saunders; spesso gruppetti di Sule fosche indulgono anch'esse pigramente sulla rena. Shuqaiq è il posto migliore della regione dove vedere lo straordinario Droma, una superbeccuta avocetta che nidifica in tane sabbiose e che si ciba di coriacei granchi. Il seawatching potrebbe essere ricompensato da Fetonti beccorosso e Sule mascherate.

Pur potendo ammirare anche lungo la costa la migrazione di numerose specie di uccelli da preda, il rapace che catturerà la nostra attenzione, nella sua ricerca e nel piacere della sua osservazione, è il Falco fuligginoso (che potremo vedere solo nel tour autunnale, in quanto questa specie sincronizza la nidificazione con la migrazione di ritorno dei piccoli Passeriformi verso l'Africa e quindi arriva nei quartieri arabici quasi a fine estate).

Percorreremo la costa verso nord, in direzione di Al Birk fermandoci ad ogni assembramento di limicoli nella speranza di trovare le specie costiere che più ci interessano, che peraltro qui dovrebbero essere abbastanza comuni: Corriere di Leschenault, Corriere mongolo, Piro piro del Terek, Gambecchio frullino. Altre specie più comuni saranno gradite per far numero: Chiurlo maggiore, Chiurlo piccolo, Pittima minore, Avocetta, Pivieressa, Voltapietre. Nelle aree retrodunali potremmo vedere altri uccelli più tipici delle acque dolci e salmastre come Sgarza ciuffetto, Nitticora comune, Pavoncella armata, Cavaliere d'Italia, Pavoncella codabianca, Pavoncella armata, Piviere dorato asiatico. Avremo buone chance di vedere qualche altra specie africana, come l'Occhione maculato e il Martin pescatore testagrigia, e, nelle aree più aride, una bella sequela di allodole, pispole e affini: Calandro comune, Pispola golarossa, Prispolone eurasiatico, Cappellaccia, Allodola passerina capinera, Monachella del deserto, Monachella mediterranea, mentre saettanti stormi di Rondoni delle palme africani saettano in cielo. Nella vegetazione ripariale retrodunale cercheremo, tra le specie più comuni di acrocefali, come il Forapaglie, il Cannareccione eurasiatico, la Cannaiola eurasiatica e la Cannaiola verdognola, rarità assolute come il Cannareccione di Bassora e il meno difficile Cannareccione stentoreo. Avremo "a disposizione" due specie di saltimpali, il Saltimpalo siberiano, in quest'area comune sulla rotta migratoria da e per l'Africa, e il saltimpalo africano, di cui la piccola popolazione della Penisola Arabica appartiene alla sottospecie felix.

11° giorno) ultime ore di birdwatching in Arabia e trasferimento all'aeroporto di Jizan dove ci imbarcheremo sul volo per Milano, ancora via Riyadh.

12° giorno) arrivo a Milano Malpensa.


Il Gabbiano occhibianchi qui sopra e la Sterna di Rüppell qui sotto sono due delle molte specie di Laridi che per noi europei sono estremamente interessanti in quanto vivono solo all'estremità sud-orientale del Paleartico Occidentale (© Dick Forsman 2012)








E il Piro piro del Terek è uno dei numerosi limicoli di interesse che potremo vedere nella regione di Jazan (© Dick Forsman 2012)




Il Martin pescatore dal collare è diffuso dal Mar Rosso al sud-est asiatico con la bellezza di 49 sottospecie, molte delle quali forse specie buone. La sottospecie del Mar Rosso, khalbaensis è una di queste e, come altre ad areale ristretto, giudicata vulnerabile da BirdLife International (© JJ Harrison Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Tra i più comuni acrocefali migranti attraverso la penisola arabica, le stelle assolute sono la Cannaiola delle mangrovie e il Cannareccione di Bassora, ma anche il Cannareccione stentoreo, illustrato nella bella fotografia qui sopra, riveste un discreto interesse (© Ravi Vaidyanthan Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)




Il Falco fuligginoso arriva nei quartieri di nidificazione a tarda estate, per sincronizzare la nidificazione con la migrazione autunnale dei Passeriformi (© Dick Forsman 2012)


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